A GUARDARE ALLE COLLINE 16 GENNAIO2024

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















40 MINUTI PER IL BILANCIO 2024
La seduta del consiglio comunale a fine 2023 per l'approvazione del bilancio di previsione 2023-206 è durata poco meno di 40 minuti. Vero che questa seduta conclude tutta un'altra serie di decisioni e le riassume però 40 minuti è un record (in negativo) nella storia repubblicana del comune. Il bello o il comico é che ai primi di ottobre era apparso un post del nostro sindaco che faceva sperare un 2024 tutto scintillante di iniziative ed opere e invece hanno fatto come i gamberi. Un arretramento leggero per adesso poi vedremo dove cascheranno a fine 2024.
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PER I DISGRAZIATI SEMPRE LA STESSA FINE
Non è stato il covid a cambiare il mondo ma di sicuro il mondo dopo il covid è cambiato. Prima del covid il mondo si reggeva sull’equilibrio tra Stati Uniti Russia e Cina e poi l’Europa che faceva l’ancella agli USA. Terminato il covid si scopre un’America che viaggia per conto proprio essendo autosufficiente dal punto di vista energetico e sfida la Cina e di contro la Russia invade l’Ucraina. Mezzo mondo condanna l’aggressione russa all’Ucraina ma al dunque delle sanzioni si ha l’impressione che le cancellerie occidentali facciano riferimento a un ordine economico mondiale che in realtà è almeno in parte tramontato. Le riunioni del G7 (Usa, Canada, Giappone, Francia, Regno Unito, Germania e Italia) creano una grande eco mediatica. Ma mentre alla fine degli anni Ottanta il G7 rappresentava quasi il 70% del Pil mondiale, oggi è sotto il 45% ed è stato superato dai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che in agosto peraltro dovrebbero accogliere anche Arabia Saudita e Iran, con la Turchia in lista d’attesa. E il Pil della Cina, secondo tutte le previsioni, si appresta a sua volta a superare quello degli Usa.
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L'ISOLOTTO SARA' DISTRUTTO DAI VISITATORI
Due parole infine sul c.d. Isolotto e le sue mitiche otto orchidee presenti come endemismi importanti.  In realtà sarebbero rimaste in nove. Purtroppo rispetto alla quindicina rinvenute e catalogate da P. D. (era il becchino di Curno che nel frattempo studiava agraria) negli anni ’70-’80 ne restano solo 8-9. Facile prevedere che tra dieci anni saranno scomparse anche queste dal momento che l’antropizzazione forzata indotta dalla creazione del c.d. parco unitamente agli effetti del progressivo abbassamento dei livelli dell’acqua nel fiume per lo scavamento artificiale del suo letto ne sarà la conseguenza logica. Del resto se fino alla costruzione delle dighe in alta montagna la flora del luogo era costantemente mantenuta e rinfoltita dai semi condotti fin qui dalle decine di alluvioni annuali che inondavano l’Isolotto, sono ormai oltre 50 anni che l’Isolotto non viene più sommerso dalle piene e contemporaneamente “ri-seminato” coi semi trasportati dalle acque.
Il paradosso è che quando la zona non era a parco conservava la sua naturalità e la incrementava perché la presenza dell’uomo era minima e quindi la natura aveva la capacità di medicare ogni anno i pochi danni subiti da agenti esterni. L’enorme afflusso di persone indotte dalla pubblicizzazione del territorio distrugge ogni forma di naturalità e la natura non ha più la capacità di medicazione.
La creazione delle dighe in alta valle  (prima delle seconda guerra mondiale) e il saccheggio di sabbia dal fiume tra Ponte e Dalmine (nel secondo dopoguerra fino agli anni ’70) avevano fatto abbassare il letto del fiume di 10-15 mt ragion per cui vennero a mancare sia le alluvioni periodiche che l’infiltrazione nel sottosuolo dell’Isolotto. L’Isolotto da area in buona parte irrigua e coltivabile divenne un suolo arido.
Nei primi anni ’50 la parte agricola (sud-ovest) dell’Isolotto venne dotata di irrigazione pescando l’acqua dal ramo orientale del Brembo più o meno nella zona dov’è adesso un pozzo artesiano per il Comune di Ponte san Pietro. Era stato aperto un setto che dal fiume faceva affluire l’acqua dentro l’Isolotto per un centinaio di metri e vi era istallata una pompa elettrica che sollevava l’acqua per immetterla nei canali di irrigazioni. La pubblicizzazione dell’Orobia (la società elettrica proprietaria della diga di Ponte) comportò la fine della fornitura gratuita dell’energia per fare funzionare la pompa e il successivo abbandono dell’impianto. E l’Isolotto dopo avere perso le inondazioni perse anche l’irrigazione. Poi arrivarono dei geni che, mutandolo in parco l’hanno distrutto definitivamente.








COLLEGAMENTO ALLA CARTA DEL PERCORSO CICLO PEDONALE DA CURNO ALL'ADDA LUNGO IL FIUME BREMBO












































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!



























I CACASOTTO



CHI L'HA VISTO?