A GUARDARE ALLE COLLINE 04NOVEMBRE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















RISPARMIO ENERGETICO DEL COMUNE:PRIMA LE MACCHINE POI IL CAPPOTTO AGLI EDIFICI
arebbe interessante capire chi racconta balle. Il consiglio comunale era stato chiamato nella seduta del 03 ottobre 2022 ad approvare una variazione di bilancio destinata a trovare i fondi per la riqualificazione della centrale termo frigorifera dei tre edifici che compongono la sede municipale. Durante la seduta il sindaco informa che l'ammontare dell'investimento è di 155mila euro recuperati per 70mila dai fondi PNRR ricevuti da Roma e 85mila dall'avanzo di bilancio di 350mila euro stanziati al tempo per fare fronte ai danni che il comune avrebbe dovuto risarcire alla Regione per i ritardi nel completamento del CVI2. Il Comune aveva ricevuto una somma dalla Regione che avrebbe dovuto restituire se i lavori non terminavano nei tempi previsti. Nel discorrere quei 70/85 diventano anche 75/80. Chissà.
Il giorno 16 settembre '22 era stata pubblicata la delibera di giunta (approvata l'8 settembre) di approvazione di un progetto. Scorrendo il quale si verifica che l'attuale sistema verrà sostituito da un'UNICA pompa di calore (modello suggerito: Aermec NRK0350). Una bestia lunga 333 cm, alta 188 e profondo 110 cm capace di una potenza termica di 88kw con una consumo elettrico di quasi 33 kw.
Però il nostro ufficio tecnico non era in ferie e alla faccia delle date di approvazione delle delibere di giunta “per assegnare l'incarico per il progetto di riqualificazione della centrale termica del municipio la gara per la scelta del progettista è stata aperta martedi 16 agosto ore 14.06'. Alle 14.42' il professionista ha inviato al comune la sua offerta che la ritira alle 14.51'. Poi alle 15.01' lo stesso progettista invia una seconda offerta e mercoledi 17 agosto ore 9.00 termina la finestra per avanzare offerte. Alle 9.30' di mercoledì 17 agosto l'offerta è accettata e alle 9.32' avviene l'aggiudicazione provvisoria. 17.700 euro il costo del progetto (iva ed altri oneri esclusi).
(...)

PD:NON FIORI MA UOMINI E DONNE PER BENE
“La gata fresusa la fa i mignì orb” recita un proverbio bergamasco ma l'idea di fare il congresso rifondativo del PD a marzo 2023 non pare proprio una di quelle giuste. Perché col caos che c'è nel centrodestra a livello nazionale e regionale vista la ferma volontà della Moratti di candidarsi con una lista propria alla presidenza della Regione c'è da stare sicuri che lo “scadente” Fontana, forte della recente legge che lo autorizza a convocare le elezioni, anticiperà la tornata elettorale a febbraio. Senza contare che ci saranno pure le regionali in Lombardia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia autonoma di Trento e in 18 importanti comuni capoluogo ed altri 750 comuni minori.
Quelli che vengono saranno l'autunno e l'inverno peggiori che il Paese attraverserà dopo le stagioni della pandemia. Le due prossime stagioni ci faranno capire se l'Italia esce dalla crisi energetica ed economica in cui è precipitata per molte ragioni che hanno contribuito ad acuire le differenze economiche nella società. C'è da scommettere che lo sbandamento della popolazione la farà tornare nelle piazze. Noi ci saremo.
Mi pare che il PD e la nomenclatura piddina che ce l’ha nelle grinfie da vent'anni in qua non abbia compreso che sta finendo la storia dei grandi partiti che rimanevano per un secolo nella storia di un paese. Oggi la classe operaia vota la Lega e  FdI mentre il PD lo votano pensionati, dipendenti pubblici,  anziani professionisti. Sono generazioni in via di estinzione fisica: chi sta bene non si muove. Muore.
Del resto prima che si comprenda la reazione del Paese al governo Meloni bisognerà arrivare e superare il marzo 2023 e siccome la manica di mascalzoni che dovrebbero stare nella coalizione di centrosinistra sopravvive nella speranza che alla prossima tornata elettorale risulti averlo qualche millimetro più lungo di quello avversario, hai voglia.
(...)

ECCO PERCHE' IL BREMDO FA DEI DANNI
Per capire come mai il Brembo fa danno – ci riferiamo tra Curno e Treviolo-  basta osservare le due aerofotografie del 2003 e del 2021. Nel 2003 era quasi costruito il viadotto dell'Asse Interurbano ed esisteva ancora sulla sponda destra a ridosso dell'AI il famoso “Lago Blu” creato abusivamente dal frantoio Benzoni ma che per la sua collocazione “riceveva” le acque del fiume e faceva da vasca di compensazione e rallentamento delle medesime. Il lago venne disfatto dall'impresa di costruzione dell'AI. Sia chiaro: tutto autorizzato dalle superiori autorità. E infatti si vede come l'ampiezza della corrente tra le due date si sia largamente ridotta coi conseguenti danni  spondali  al Parco Callioni. Non bastava la cancellazione del Lago Blu ecco la trovata geniale di creare un traversino di collegamento tra le pile del ponte col risultato di indirizzare la corrente in maniera mirata contro le sponde del Parco Callioni.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































LA DERIVA DELLA LEGA































































































































































































Sarebbe interessante capire chi racconta balle. Il consiglio comunale era stato chiamato nella seduta del 03 ottobre 2022 ad approvare una variazione di bilancio destinata a trovare i fondi per la riqualificazione della centrale termo frigorifera dei tre edifici che compongono la sede municipale. Durante la seduta il sindaco informa che l'ammontare dell'investimento è di 155mila euro recuperati per 70mila dai fondi PNRR ricevuti da Roma e 85mila dall'avanzo di bilancio di 350mila euro stanziati al tempo per fare fronte ai danni che il comune avrebbe dovuto risarcire alla Regione per i ritardi nel completamento del CVI2. Il Comune aveva ricevuto una somma dalla Regione che avrebbe dovuto restituire se i lavori non terminavano nei tempi previsti. Nel discorrere quei 70/85 diventano anche 75/80. Chissà.
Il giorno 16 settembre '22 era stata pubblicata la delibera di giunta (approvata l'8 settembre) di approvazione di un progetto. Scorrendo il quale si verifica che l'attuale sistema verrà sostituito da un'UNICA pompa di calore (modello suggerito: Aermec NRK0350). Una bestia lunga 333 cm, alta 188 e profondo 110 cm capace di una potenza termica di 88kw con una consumo elettrico di quasi 33 kw.
Però il nostro ufficio tecnico non era in ferie e alla faccia delle date di approvazione delle delibere di giunta “per assegnare l'incarico per il progetto di riqualificazione della centrale termica del municipio la gara per la scelta del progettista è stata aperta martedi 16 agosto ore 14.06'. Alle 14.42' il professionista ha inviato al comune la sua offerta che la ritira alle 14.51'. Poi alle 15.01' lo stesso progettista invia una seconda offerta e mercoledi 17 agosto ore 9.00 termina la finestra per avanzare offerte. Alle 9.30' di mercoledì 17 agosto l'offerta è accettata e alle 9.32' avviene l'aggiudicazione provvisoria. 17.700 euro il costo del progetto (iva ed altri oneri esclusi).
La gara per l'assegnazione dei lavori per la “riqualificazione centrale termo frigorifera sede comunale lavori di installazione di impianti di riscaldamento, ventilazione e climatizzazione” è stata aperta l'08 settembre alle ore 18.14'. Alle 15.54' del 09 settembre una ditta manda un'offerta. Alle 16.14' del 09 settembre si chiude la fase di presentazione delle offerte. Sempre alle 16,14' del 09 settembre l'offerta viene accettata. 56mila euro i lavori (iva e altri oneri esclusi)”.
Non so se mi spiego. Preciso che le date sono state rigorosamente RI-controllate perché a memoria (sentendo le parole dell'ass. Pelliccioli in seduta) c'era qualcosa che non tornava.
E qui siamo alla prima manipolazione del vero.

Nella seduta del consiglio comunale – ripetiamo: del 03 ottobre 2022, quindi quasi un mese dopo l'assegnazione dei lavori alla ditta esecutrice- l'ass. Pelliccioli integra l'esposizione claudicante del sindaco Saccogna informando il consiglio di avere suggerito -contrariamente a quanto aveva approvato  nella seduta di giunta- non di istallare UNA sola macchina (come previsto nella delibera approvata anche da lui l'08 settembre…) ma bensì DUE. Una che servirebbe il 70/80% del fabbisogno energetico dell'edificio ed un'altra più piccola che servirebbe il restante 20/30%. L'idea gli sarebbe venuta perché essendo il municipio una capunera (vale a dire le pareti disperdono quasi tutto il riscaldamento e il raffrescamento indotti) e quindi in futuro l'involucro sarà rivestito di cappotto termico e i serramenti sostituiti con altri meno disperdenti) quando il tutto sarà finito potranno staccare la pompa di calore più piccola e destinarla  altrove. A casa mia magari?.
Che non è una trovata di poco conto: neanche Leonardo (da Vinci) o (Giorgio) Parisi ci sarebbero mai arrivati.

Il giorno 27 ottobre viene pubblicata la delibera di giunta del 28 settembre '22 che approva la “riqualificazione dell'impianto di riscaldamento della sede comunale-approvazione progetto definitivo/esecutivo” in cui  si prevede l'inserimento di due caldaie a condensazione (Riello Condexa PRO 57 P) collegate in cascata che serviranno a riscaldare il municipio e la sede dei vigili urbani assieme a quanto necessario per farle funzionare. Costo unitario sui 17mila euro per una potenza unitaria di 57kw ma l'insieme dell'opera è previsto costerà 105mila euro.

Quindi il “comune” disporrà di due caldaie (messe nel locale attuale) a condensazione funzionanti a metano per il riscaldamento degli ambienti. Probabile che a seconda della temperatura esterna verranno fatte funzionare in coppia o anche una da sola nelle c.d. mezze stagioni. Poi disporrà di una pompa di calore per  produrre  acqua fresca che verrà mandata nei diffusori ambientali (gli stessi del riscaldamento invernale) per il raffrescamento dei locali. NON c'è una relazione tecnica che spieghi come mai  oltre alla mega pompa di calore ci saranno ANCHE due caldaie a condensazione.

A noi questa soluzione pare una mezza gabolata dal momento che sfrutta le canalizzazioni esistenti (chissà quanto incrostate…) che è come comprare un'auto nuova ed applicarci le ruote di quella vecchia per risparmiare. Ah! hanno messo un colino che filtra lo sporco: tanto dimenticheranno di farlo pulire finchè si blocca.
Senza contare che bisogna tenere conto anche dell'umidità e dell'inquinamento dell'aria negli ambienti  che con la soluzione del ricambio è affidata ad un … aprite le finestre!. Roba di Carlo Codega: nel 2023 non arrivano nemmeno alla ventilazione meccanica controllata. In epoca di Covid poi.

Sempre per stare nel solco del buonsenso l'ass. Pelliccioli ha dichiarato (1) di non sapere se i lavori siano stati appaltati e che (2) l'indomani (cioè il 04 ottobre 2022…) si sarebbe informato presso l'ufficio tecnico precisando ulteriormente che nel 2023 provvederanno ad (3) un appalto per sostituire i serramenti e nel 2024 di mettere (4) il cappotto alle parti in muratura e cemento.
Ci pare un percorso modello gambero ed è giusto che sia così visto che loro… tireranno diritto e quindi fanno i lavori con tempistiche rovesciate.
Bisogna dire che la giunta Saccogna è fortunata ad avere di fronte una minoranza imbelle com'è quella condotta dal geometra Locatelli dal momento che ad un certo punto confessa (il 03 ottobre) di non avere neanche letto la delibera di giunta pubblicata il 15 settembre che conteneva l'intero progetto in discussione.
Insomma quando c'è da mettere la mani sui soldi nessuno ha mai gli occhi aperti chissà perchè?.

PD:NON FIORI MA UOMINI E DONNE PER BENE
“La gata fresusa la fa i mignì orb” recita un proverbio bergamasco ma l'idea di fare il congresso rifondativo del PD a marzo 2023 non pare proprio una di quelle giuste. Perché col caos che c'è nel centrodestra a livello nazionale e regionale vista la ferma volontà della Moratti di candidarsi con una lista propria alla presidenza della Regione c'è da stare sicuri che lo “scadente” Fontana, forte della recente legge che lo autorizza a convocare le elezioni, anticiperà la tornata elettorale a febbraio. Senza contare che ci saranno pure le regionali in Lombardia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia autonoma di Trento e in 18 importanti comuni capoluogo ed altri 750 comuni minori.
Quelli che vengono saranno l'autunno e l'inverno peggiori che il Paese attraverserà dopo le stagioni della pandemia. Le due prossime stagioni ci faranno capire se l'Italia esce dalla crisi energetica ed economica in cui è precipitata per molte ragioni che hanno contribuito ad acuire le differenze economiche nella società. C'è da scommettere che lo sbandamento della popolazione la farà tornare nelle piazze. Noi ci saremo.
Mi pare che il PD e la nomenclatura piddina che ce l’ha nelle grinfie da vent'anni in qua non abbia compreso che sta finendo la storia dei grandi partiti che rimanevano per un secolo nella storia di un paese. Oggi la classe operaia vota la Lega e  FdI mentre il PD lo votano pensionati, dipendenti pubblici,  anziani professionisti. Sono generazioni in via di estinzione fisica: chi sta bene non si muove. Muore.
Del resto prima che si comprenda la reazione del Paese al governo Meloni bisognerà arrivare e superare il marzo 2023 e siccome la manica di mascalzoni che dovrebbero stare nella coalizione di centrosinistra sopravvive nella speranza che alla prossima tornata elettorale risulti averlo qualche millimetro più lungo di quello avversario, hai voglia.
In vista del congresso è partito in pressing Brando Benifei, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo: «Abbiamo bisogno del cambiamento dell'intero gruppo dirigente e non soltanto del segretario, altrimenti il congresso sarà una farsa». Benifei parla aprendo l'assemblea «Coraggio Pd», piena di giovani (con in prima fila Rachele Scarpa, 25 anni, deputata), che non lesinano critiche alla dirigenza dem e pensano a un proprio candidato per le assise. Ad alimentare i mal di pancia, c'è anche il documento della conferenza donne del partito. La relazione della portavoce Cecilia D'Elia mette al primo posto il problema della rappresentanza femminile in relazione al risultato del Pd: le poche donne elette sono una spia delle difficoltà del partito, è la conclusione. Il tragicomico delle donne PD è che stanno predicando da 50 anni a tutto il mondo di riconoscere il ruolo della donna ed hanno dimenticato di… applicarselo da sole. Poi gentilmente e graziosamente ogni tanto lo fanno presente salvo scomparire il giorno dopo. Spesso quando ci si crede troppo intelligenti c'è un fondamento di coglioneria.
Perché il 25 settembre 2022 il PD più che sui numeri è stato sconfitto dal fatto che la Meloni è donna. E' fascista. Ha costruito il partito e l'ha fatto vincere mentre i ballisti e le balliste del PD hanno ottenuto  ancora minore rappresentanza. Di nuovo: chi sta bene non si muove. Muore. Il PD è stato sconfitto non perché “gli altri non ci sono stati” ma perché quello che intendeva per campo largo era una tavola apparecchiata dal Pd alla quale si poteva accomodare chi voleva. Il partito non poneva questioni di principio, era disponibile anche a cedere il posto di capotavola. Purché tutti accettassero la leadership degli eredi di Pci e Dc.
Nel tempo dei talk show non possono esistere leadership. Tanto meno se avanzata dai bulletti e dalle madamine piddini: quelli che sono sempre in giro coll'indice verticale. Quelli che o ti accodi e ti fletti alle loro cordate e batti le mani oppure sei fuori. Vi hanno sfanculato. Pur di buttarvi fuori si sono affidati a una donna-fascista. Un ossimoro.

ECCO PERCHE' IL BREMDO FA DEI DANNI
Per capire come mai il Brembo fa danno – ci riferiamo tra Curno e Treviolo-  basta osservare le due aerofotografie del 2003 e del 2021. Nel 2003 era quasi costruito il viadotto dell'Asse Interurbano ed esisteva ancora sulla sponda destra a ridosso dell'AI il famoso “Lago Blu” creato abusivamente dal frantoio Benzoni ma che per la sua collocazione “riceveva” le acque del fiume e faceva da vasca di compensazione e rallentamento delle medesime. Il lago venne disfatto dall'impresa di costruzione dell'AI. Sia chiaro: tutto autorizzato dalle superiori autorità. E infatti si vede come l'ampiezza della corrente tra le due date si sia largamente ridotta coi conseguenti danni  spondali  al Parco Callioni. Non bastava la cancellazione del Lago Blu ecco la trovata geniale di creare un traversino di collegamento tra le pile del ponte col risultato di indirizzare la corrente in maniera mirata contro le sponde del Parco Callioni.
La soluzione  ragionevole pe ridurre i danni alle sponde del fiume tra la soglia di Ponte san Pietro e quella di Filago è quella di inserire alcuni traversini (il 4, 5, 6, 7, 8) eseguiti come il 2 in modo da (a) creare dei laghetti a monte e delle cascate sul traversino (b) raddrizzare e dirigere la corrente in uscita dal traversino in maniera che non si diriga verso le sponde (c) spostare le lenti di ghiaia per pareggiare  il fondo del letto del fiume (anziché venderla…) e rendere la corrente piana (d) eseguire i lavori in un certo arco di tempo -10 anni- in maniera che “anche” la corrente del fiume “lavori” alla sua sistemazione. I traversini si possono realizzare utilizzando i massi maggiori già presenti e integrandoli con rocce esterne. E non si asportano le ghiaie dentro il letto.
Costi? Certo che anche i traversini costano ma quando in un km si fanno tanti danni al fiume (tre frantoi, l'Asse Interurbano e la distruzione del Lago Blu) alla fine qualcuno il conto deve pagarlo. Se non altro perché se lo stravento che colpì l'alta Valle Brembana nel 1987 dovesse investire la media e bassa valle, c'è da stare sicuri che parecchie frazioni dei comuni sulla  sponda finiranno coi piedi bagnati.