NUMERO 259 - PAGINA 2 - A PROPOSITO DEI RADICAL CHIC








































































































































LA LETTERA A CORRADO AUGIAS
Gentile Augias, lo scrittore Tom Wolfe creò il termine radical chic negli anni Sessanta descrivendo una cena a casa del direttore d'orchestra Leonard Bernstein dove il gotha della borghesia colta newyorkese si mescolava alle Pantere Nere. Quel termine è ancora oggi nel linguaggio comune; il radical chic, l'uomo colto e agiato che cerca il contatto con gli altri. Non è raro vedere cattedratici e dame della buona società protestare per come sono trattati i migranti che combattono per un pezzo di pane o un alloggio con neri, musulmani e rifugiati politici. È facile bere un cocktail con le Pantere Nere se vivi in un attico di Manhattan, è facile dire accogliamo tutti se abiti ai Parioli. Quando sei costretto a svegliarti alle sei per lavorare in fabbrica o in un call center, le ragioni del nigeriano sbarcato da un gommone hanno un impatto meno forte. Molti sono stufi dei paladini di cause lontane mentre in Italia ci sono pensionati che rovistano nella spazzatura. La guerra tra poveri è tremenda, ognuno cerca di tutelare il poco che ha e vede lo straniero, migrante o delinquente, come una minaccia. Questa élite di sinistra è troppo lontana, arroccata in castelli dove si celebrano cene fastose, si parla di teatro, di satira, ma s'ignora che gran parte del Paese vive combattendo con fatture, tasse, perdita di potere dello stipendio.
Roberto Schioppa .

LA RISPOSTA DI AUGIAS
Questa lettera è uno sfogo, un colpo di frusta che uno stato di profondo disagio e alcune amare riflessioni dettate dalle difficoltà del presente possono aiutare a comprendere. Al di là del disagio si tratta comunque di accuse giustificate?
O almeno comprensibili? In parte sì, e nel numero degli accusati includo ovviamente me stesso per aver scritto e parlato di temi scomodi  da una posizione che può essere ritenuta di privilegio; per averlo fatto senza rischi in un paese libero, quasi sempre al riparo di una testata prestigiosa come quella di Repubblica.



Non credo di avere mai bevuto un coktail ne con le Pantere Nere e neppure con qualche «CEO» di multinazionali italiane o straniere. La frequentazioni «più alte» che ho avuto sono state in incontri casuali in luoghi pubblici: conferenze.
Detto questo fossi stato in Augias la lettera di
Roberto Schioppa (RS) l’avrei buttata nel cestino.
Perché è un concentrato di  castronerie e falsità, propria di uno che crede (o credeva) o vuole (o voleva) appartenere a una casta e quindi guarda in alto per vedere e copiare i propri modelli o beniamini.
L’idea che RS ha della società è talmente riduttiva banale scontata che fa ribrezzo la sua ignoranza.
Per quel che vedo io il Paese ha una visione molto più ricca di sfumature e le due categorie che lui individua -i cattedratici e le dame contrapposti ai pensionati che cercano cibo nella spazzatura o gli operai che si svegliano alle sei per andare in fabbrica- non è affatto la realtà totale del paese. Sono semmai alcuni particolari molto ristretti della realtà. Veri ma numericamente del tutto insignificanti. Ci sono sempre stati e ci saranno sempre: anche in Svezia e Danimarca.

La società si costruisce da sola multietnica.  Per caso, per guerra, per fame, per amore. E' sempre stato così.

Anche RS se vivesse in un paese senza lavoro, con una guerra in corso fuggirebbe altrove. E non per motivi ideologici ma per puro istinto animale: sopravvivere e proteggere la propria prole.
Mia nipote è andata negli USA per Overseas-Erasmus e poi si è trasferita in Canada per lavoro ed ha sposato un nero - u’ nigher!- e adesso hanno una bimba mezzosangue.  Nel 1965, avevo 18 anni, in Sicilia a Licata oltre la metà degli addetti alla pesca di quel porto erano tunisini.  Neri. Nigher!.







ALGIDo
Ah, il Gatto Padano…
Quel gran fijo… [matris ignotae].
Ti dice una cosa in faccia e già ti sta accoltellando nella schiena.
Venire in commissione sarà stato anche faticoso (la sera, le partite che non si possono vedere, ecc. ecc.) ma utile a capire le cose.
C'era un uomo [che gli somigliava parecchio, ricordo, di temperamento ora melanconico (dovuto a bile nera, o atrabile, secondo la teoria degli umori), ora collerico (dovuto alla prevalenza della bile gialla nella definizione della costituzione temperamentale, il quale] su certi appezzamenti di terreno di Via L……….bo appariva ragionare con praticità assai diversa rispetto alle demolizioni da lui previste su edifici o zone da ripulire (stile Unione Sovietica, per intenderci).
Una sera ci volle il Sindaco [per metterlo in riga] e dirgli che per decenza era meglio che tacesse sulle aree in questione.
Che soggetto, se non ci fosse (forse) occorrerebbe inventarlo.
[Fra parentesi quadre e in corsivo si leggono alcune mie interpolazioni intese a facilitare la lettura del testo. N.d.Ar.]




compensare certe volumetrie con altre, quindi –nell'ambito della normale concorrenza tra i vari operatori- chiunque poteva e può vendere i propri diritti edificatori ad altri operatori.
Evidente che i vari portatori di interessi personali (p.e. il segretario del PD ha una lottizzazione in società col segretario di FI) preferiscono gestire da soli i propri diritti edificatori anziché doverli acquistare o venderli da/a terzi.
Così come accade che un'impresa industriale acquisti un'altra impresa, magari anche chiudendola, lo stesso  in un mercato immobiliare che non sia cristallizzato dovrebbe accadere con regolarità e senza scandalo.
Poi è ovvio che chiunque  preferisce vedersi regalati dal PGT 300mila mc sul comparto TS1 piuttosto che doverli reperire sul mercato dei volumi abbandonati.
Ovvio che la filosofia urbanistica che dc-psi-pci-lega e cdx hanno gestito in questi 70 anni NON prevede la “libera concorren za” specie in questo campo.


















































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































L'ultimo saggio di Federico Rampini – appena uscito da Mondadori – s'intitola Il tradimento; tra i protagonisti di questa fase storica meritevoli d'essere così accusati, l'autore include anche i traditori appartenenti alle élite per esempio «quando hanno difeso a oltranza ogni forma d'immigrazione senza vedere l'enorme minaccia che stava maturando dentro il mondo islamico... quando hanno reso omaggio, sempre e ovunque, alla società multietnica senza voler ammettere che questo termine, in sé, è vuoto» perché dopo aver cantato la bellezza e la “modernità” di una società multietnica bisognerebbe anche saper indicare da quali valori condivisi una tale comunità dovrebbe essere regolata. Di questo pochi hanno detto e a stento. Fin qui il signor Schioppa ha dunque ragione. Dove a mio parere la oltrepassa è nel tono caricaturale che informa la sua accusa, quelli «arroccati in castelli dove si consumano cene fastose» personalmente non li ho mai incontrati, li ho visti qualche volta al cinema o ritratti in certe vignette. Se i radical chic sono distaccati dalla realtà, lo è anche questa loro rappresentazione di fantasia. Non credo che sia giusto costruirsi un bersaglio di comodo per poterlo colpire con più comodità.

(Nella foto: distribuzione del pane  al campo Khazer alla periferia di Mosul. Fotografia di Sergey Ponomarex del NYT.)










































Se nel 2016 hanno attraversato il Mediterraneo da sud a nord trecentomila nigher una o mille ragioni ci saranno pure e sono (anche) le stesse per cui ciascuno di noi con 300 € prende un aereo e sbarca per dieci giorni al sole di SharmelSheik o come si scrive. Oppure usa un iphone le cui batterie sono fatte del litio scavato da bambini  di pochi anni nelle miniere del Congo.
Bambini che sicuramente stanno peggio del povero che cerca e trova gli scarti del nostro ricco cibo nella nostra monnezza.
Questo va bene mentre se chi ci procura questo lusso o benessere si ribella allo sfruttamento e bussa alla nostra porta, allora giù botte. ‘neghel chel le! Annegalo quello li.
RS fa finta di non sapere -o non ha nemmeno gli studi e l’intelligenza per capire- che quei 300 mila che sono approdati in Ue stanno praticando una lotta di liberazione che inesorabilmente finisce con una integrazione difficoltosa lunga centenaria forse millenaria.
Basta pensare ai neri negli USA oppure agli algerini in Francia.

Poi va detto che quando  qualsiasi famiglia si allarga, diventa  dapprima più povera e poi raccoglie la sua forza per diventare più grande. Le grandi scoperte per l’avanzamento del benessere salute lavoro vengono da grandi e numerose società multietniche e non dal Vaticano o dal Liechtenstein. Nemmeno da un’Austria o da un’Ungheria.
Grazie a dio così come è finita la guerra fredda e con essa la divisione del mondo in tre parti, oggi il mondo si sta vieppiù mescolando.
Meglio imparare a stare e gestire una società multietnica che risolvere i problemi con una guerra.
Ma forse fino a questo ragionamento RS non ci arriva.
Lui al massimo vede il proprio ombelico.





















































In effetti di figli di puttana ce ne sono tanti nelle italiche latrine.
Il custode delLa Latrina di Nusquamia e la sua spalla (nella serie: dimmi cosa devo raccontare che te lo scrivo …)  Algido (che poi è ancora lui) ormai ridottisi a mosche appiccicate a un vetro, hanno postato questa.
La calunnia di entrambi merita risposta. Questa volta non si bega furbescamente sugli aggettivi invocando l'accademia della crusca.

La stampa, alta o bassa che sia, fa il cane da guardia della politica. Il cane da guardia azzanna i malviventi e i figli di puttana: non ci fa pastette assieme. L’idea che Algido+Piga ha della stampa è quella di un minculpop. Un megafono per il potere. Chi è amico di un politico è un cojone perché di un politico non bisogna mai fidarsi.

La giunta Serra viene eletta il 7 maggio 2012.
Con delibera di giunta del 22 novembre 2012  vengono nominate le due commissioni consultive (tecnica e politica) per studiare i criteri di variazione del PGT.
Il PGT di Curno è stato approvato dal consiglio comunale il 09 gennaio 2013.
Dal 08 giugno 2008 il sottoscritto ha venduto le sue proprietà a Curno. Quindi non esiste alcun interesse e nessun conflitto di interessi per nessuna proprietà immobiliare in questo comune.

Tutte le proposte che ho avanzato in commissione in ordine al PGT sono state sintetizzate in documenti spediti a tutti i componenti la commissione politica e quindi sono pubblici.

Questa storia delle “demolizioni da lui previste su edifici o zone da ripulire (stile Unione Sovietica, per intenderci)” dimostra soltanto una scarsa conoscenza della legge da parte di chi la predica. Anche prima dell'introduzione dei PGT era possibile trasferire volumetrie da un lotto ad un altro o



La crisi economica e la sovrabbondanza di offerta edificatoria presente nel nostro territorio (cui hanno contribuito parecchio i numerosi piani integrati approvati dalla giunta Gandolfi) unitamente alla persistenza di edificazioni ormai vetuste ed obsolete rende disponibile o mette a disposizione volumetrie senza mercato che potrebbero benissimo essere dislocate in altri comparti per migliorarne l'offerta liberando in questo modo le vecchie aree occupate. Ma questi sono concetti un po' troppo avanzati per palazzinari paesani di villone, villette a schiera e capannoni sismici.

“Una sera ci volle il Sindaco [per metterlo in riga] e dirgli che per decenza era meglio che tacesse sulle aree in questione”. Non c'è stato nessun intervento della sindaco Serra a zittire il sottoscritto in merito. Anche perché di urbanistica  conosce solo per sentito dire e non conosce nulla della storia di Curno.

Mi pare che la combriccola che fa capo alLa Latrina abbia pochi argomenti, oltre la calunnia, per  dire qualcosa di positivo. Ne è esemplare dimostrazione proprio la comunicazione che il Gandolfi ha letto in consiglio comunale il 03 novembre 2016 prima di svignarsela anziché partecipare a quella che  è la più importante seduta consigliare dell'anno. Per la quale si è fatto appunto eleggere dai cittadini. Mi pare che non abbiate compreso la differenza tra un volantino e un consiglio comunale.