|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Ecco la cyber propaganda pro M5S. La procura indaga sull'account chiave
La Stampa 16/11/2016
Jacopo Iacoboni
Beatrice Di Maio è una star del web pro M5S. Si muove nel territorio
della propaganda pesante, che in tanti Paesi - per esempio la Russia di
Putin, assai connessa al web italiano filo M5S - dilaga. Nella sua
attività, Beatrice si è lasciata sfuggire alcuni tweet che delineano
ipotesi di reati come calunnia e diffamazione; o vilipendio alla
presidenza della Repubblica. È stata denunciata alla Procura di Firenze
dal sottosegretario a Palazzo Chigi Luca Lotti, come provano alcuni
documenti. Ma chi è esattamente Beatrice Di Maio, e ha qualcosa a che
fare con la Casaleggio o la comunicazione ufficiale M5S?
Si tratta di un account twitter pro M5S dedicato a una demonizzazione
anti-Pd, senza disdegnare puntate contro il Quirinale. Beatrice ha
13.994 follower, è un top mediator, dentro un social network
relativamente piccolo. Tweet e post di account analoghi diventano
virali in Facebook attraverso un sistema di connessioni, nel caso di
Beatrice dall'andamento artificiale dentro cui è inserita, alimentando
un florido business pubblicitario, legato al flusso di traffico.
Insomma, Beatrice non è un account casuale. Scrive cose gravissime
sulla presidenza della Repubblica: «Per alcuni il silenzio è d'oro...
quello di Mattarella è d'oro nero!». E sotto, una foto del Quirinale
con il tricolore e la bandiera della Total. Inutile sottolineare
l'accostamento ingiurioso, Mattarella
non è stato lambito dall'inchiesta lucana. Beatrice twitta «il governo
trema".
Da Potenza agli aeroporti inchiesta da paura. Renzi: “Io non mi fermo”» e sotto, una
|
|
|
|
Oppure: «#intercettazioni, Guidi: “Ho le foto di Delrio coi mafiosi”»,
e sotto, nel tweet, la foto di Delrio con Renzi, Boschi, Lotti. Se
dicessero cose così giornali o tg, pagherebbero ingenti risarcimenti
per diffamazione.
Se dicessero cose così giornali o tg, pagherebbero ingenti risarcimenti
per diffamazione. Quei tweet hanno suggerito questi falsi, e la
struttura in cui Beatrice è interconnessa li ha diffusi; nella logica
del «ciò che siamo capaci di rendere virale prima o poi diventa vero
agli occhi di chi vogliamo convincere». Twitter, nonostante numerose
segnalazioni, non ha finora ritenuto di chiudere l'account Perché
rivolgere attenzione, anche giudiziaria, a quello che potrebbe essere
un comune troll, o un militante anonimo? Perché Beatrice si muove
dentro quella che è configurata come una struttura: a un'analisi
matematica si presenta disegnata a tavolino secondo la teoria della
reti, distribuita innanzitutto su Facebook (dove gravitano 22milioni
dei 29 milioni di italiani sui social), e - per le élite - su Twitter.
Ha un andamento assai ingegnerizzato.
|
|
|
|
Immaginate una mappa geografica: gli snodi (hub)
sono le città e i villaggi, fortemente clusterizzati (aggregati a
grappoli); i mediatori e soprattutto i connettori sono le strade.
Naturalmente, una rete così recluta anche tanti attivisti reali, che
non possono vedere l'architettura, assorbiti dalla pura gravità dei
nodi centrali: la struttura si mimetizza con l'attività spontanea come
un albero in una foresta. Eventuali falsi e calunnie, ovunque generate,
si viralizzano, venendo spostati dal centro alla periferia,
anonimizzati, quindi meno denunciabili.
L'account di Beatrice ha di volta in volta vari ghost. «Ghost»,
nell'analisi matematica sui dati della parte pubblica di twitter, non
significa ghostwriter, cioè persone che scrivono per lei; significa
account «matematicamente indistinguibili» da lei secondo alcuni
parametri come interazioni, contenuti, e meta dati di riferimento (il
tempo in cui un certo account fa determinate cose). A luglio i «ghost»
così intesi erano quelli di un ex candidato governatore M5S e di
@BVito5s,
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Rottamiamo
Renxit, account dedicato alla distruzione del premier. In seguito,
@Teladoiolanius (contenuti di destra, anti-immigrati e pro Trump),
@Kilgore (bastonatura di avversari, politici o giornalisti) e @AndCappe
(account vicinissimo a @Marpicoll, a sua volta ghost di @marionecomix,
account delle vignette grilline di satira pesante a senso unico), o di
recente @_sentifrux (Sentinella), @carlucci_cc (Claudia) e @setdamper.
Numerosi altri account chiave sono sempre matematicamente vicinissimi,
sempre ricorrenti, prevalentemente anonimizzati, profondamente
interconnessi tra loro. Svolgono ruoli precisi: chi è anti-immigrati,
chi anti-Renzi, chi pro-Putin, chi pro-Trump, chi dedito alla
bastonatura. La condivisione esatta dell'andamento dei metadati, e la
spartizione palese dei ruoli, non si configurano, algoritmicamente,
come casuali. C'è una centrale che gestisce materialmente questi
account? La Procura si trova ora a indagare anche su questo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
foto di Charlot che scappa all'impazzata. Ma Renzi non è mai stato indagato in Basilicata nell'inchiesta su Temparossa.
Beatrice posta una foto della Boschi e, sopra, un tweet «Boschi,
lezione alla Oxford University. “The amendment is on the table”.
Hashtag: #Total #LaCricca #quartierino». Avvicinando emotivamente il
nome Boschi a Total e a quartierino si suggerisce che Boschi sia al
centro di un giro di tangenti legate a Total e allo scandalo petrolio:
ma anche questo è un falso.
|
|
|
|
Su
Facebook, la rete è costituita da un numero limitato di account di
generali (da Di Maio e Di Battista a Carlo Martelli, figura virale
importante, in giù) e - tutto attorno - da una serie di account di
mediatori top e, aspetto decisivo, da pagine e gruppi di discussione
che fanno da camera di risonanza. In basso vi sono semplici attivisti o
fake di complemento: gli operai.
|
|
|
|
|
|
|