NUMERO 237 -PAGINA 2 - VARIE SUL BERGAMO E PROVINCIA














































































































































































L'Eco di Bergamo, 17 settembre 2016    
«Ci sono i soldi per il treno diretto a Orio» Convogli da 300 posti, frequenza elevata.
Treno per Orio e raddoppio Ponte-Montello: passi avanti. Sul fronte progettuale una prima buona notizia era già arrivata a luglio, venerdì 16 settembre è arrivata una seconda conferma anche sul fronte della copertura finanziaria.
Durante l’incontro con l’assessore regionale ai Trasporti Alessandro Sorte, l’amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, avrebbe garantito infatti l’impegno a stanziare 180 milioni di euro per il collegamento con lo scalo aeroportuale.
Il via ai lavori nel 2018:



Il disegno è ormai chiaro. Anzi: chiarissimo. Tutto il bla bla del potenziamento della linea FFSS da Ponte san Pietro a Montello con la ormai mitica fermata all’ospedale Papa Giovanni nascondeva nemmeno troppo  il progetto di collegare l’aeroporto Caravaggio con la città, facendo finta di a lato dell’aeroporto non ci sia quella cosina cosina che è l’Oriocenter e  tutto quanto ruota attorno.
Prima ancora che gli Italiani avranno smaltito il debito per questo investimento, l’aeroporto sarà stato privatizzato ed anche l’OrioCenter non è detto che non finisca in mano a qualche gruppo straniero come sta accandendo per la mitica Esselunga.







Il dato è incredibile ma vero. In Italia la percentuale di popolazione tra i 25 e i 34 anni con una laurea è del 24,2 contro il 45,8 del Regno Unito e il 44,8 della Francia. Non solo: la Commissione Ue rivela che l’Italia ha una delle quote di abbandono dell’università più alte in Europa, il 45 per cento.
Quasi uno studente su due lascia. Un paradosso perché, soprattutto in momenti di crisi, come dice l’ultimo rapporto di Alma Laurea, completare gli studi universitari facilita l’ingresso nel mondo del lavoro e dà accesso a redditi mediamente più alti. Con questa situazione degli studi superiori, il Paese, nella distrazione generale, sta mettendo in pericolo il suo ruolo nella competizione globale dei prossimi decenni.
In Irlanda e in Corea del Sud l'intensità dell'istruzione superiore mella società é tripla e in aumento costante.



Diego Colombo su L’Eco di Bergamo di domenica 18 settembre mette assieme tutta una serie di problemi delle nostre scuole superiori ma non ci trova d’acordo nell’individuare la bassa frequenza e gli scarsi risultati finali degli universitari nell’ »insufficienza di orientamento all’università nelle scuole superiori, in particolare nei licei». Che questa carenza ci sia è indubbio ma che  sia la causa principale per cui l’Italia è in coda come numero di laureati finali non ci trova d’accordo.
Una delle ragione per cui gli italiani  vanno poco  a scuola e gli esiti sono scarsamente brillanti deriva dalla estesissima bassa professionalità imprenditoriale italiana e dalla enorme proliferazioni di università sul territorio.
Difficilmente il padroncino «fattosi da solo con le sue manine e la sua testa» che viene






















































































































































































































































































































"Oltre a ribadire l'inserimento nel contrattodi programma della progettazione e del relativo finanziamento - spiega Sorte - Mazzoncini ha assicurato la disponibilità a investire 180 milioni di euro per un’opera ritenuta prioritaria dalla Regione. Nei mesi scorsi il governatore Maroni aveva a più riprese invitato le Ferrovie dello Stato su questa strada e adesso che in arrivo ci sono 4 miliardi di risorse da investire sulle infrastrutture ferroviarie (i fondi dovrebbero essere assegnati entro il 2016, ndr) anche da parte della società c’è tutta la disponibilità a destinarne una quota al progetto per Orio».

Che tipo di progetto? Nonostante la progettazione sia ancora alle fasi iniziali, qualche indicazione in più ieri è arrivata anche su questo tema: in sostanza Fs starebbe lavorando su un collegamento leggero - con un treno di capienza attorno ai 300 passeggeri -, ma con una frequenza elevata. «Per una tratta così breve - aggiunge Sorte - è più importante quest’ultimo aspetto che la capienza: non serve un treno da mille posti; bisogna puntare piuttosto su un numero di corse elevate».
Sull'altro fronte, quello del raddoppio Ponte - Montello, i paletti, compresi quelli economici,























continuamente lodato dai media e dalle media dalle statistiche italiote riesce a immaginare che un paio di periti, un ingegnere e un commercialista siano in grado di far compiere agki affari della sua aziendina un netto avanzamento sia economico che sul mercato nazionale e internazionale. Al massimo pensa siano della gente che vuole rubarci il mestiere (nei casi benevoli)  oppure una manica di «a là a te che egne  po a me».
Ovvio che gente di tale risma   mandi  in Parlamento rappresentanti che affossano mercato ricerca scuola sanità pensioni... meno che se stessi.
Seconda ragione per cui moltissimi giovani sbagliano nella scelta del corso universitario e falliscono nel proseguimento degli studi sta nell’enorme proliferazione delle università sul territorio. Senza che nessuno si offenda, che ce ne facciamo noi Bergamaschi della soddisfazione di avere una università al 13° posto nella graduatoria nazionale degli istituti di media dimensione? ‘na pippa ce ne facciamo.
Le università locali sono state una risposta al disegno  di non creare campus eccessivamente grandi perché micce incendiarie dopo l’espereinza del ‘68 e del ‘75 facendo credere che in questo modo i costi  agli studenti sarebbero stati più contenuti. Poi non è con una scuola complessivamente disastrata e un sistema produttivo tutt’altro che eccellente riesci a mettere assieme in breve un corpo docente di prim’ordine.  Se poi fai come a Bergamo dove l’università è stata alloggiata in ogni  ex pollaio pubblico possibile, uno si domanda che senso abbia venirci. Epperò recentemente abbiamo avuto la notizia sorpresa di sapere che un importante e chiacchierato avvocato  romano  fa il docente a BG.
Una soddisfazione.
Sembra banale ma così come  l’Erasmus apre la crapa dei giovani  anche l’interruzione fisica tra la scuola superiore e l’università cui sarebbero costretti gli studenti a concentrarsi in meno università e FUORI provincia ha un effetto positivo in termini di risultati e di maturazione. Io ricordo la botta che ricevetti quando conobbi due studenti israeliani nel mio corso.

Io balbettavo un po’ di inglese e loro due parlavano un italiano (quasi) migliore del mio.
« La scuola che, per antonomasia, dovrebbe preparare alle professioni liberali non fornisce nessuna informazione al riguardo». Il fatto è che quest’idea è errata perché immagina l’aocat, ol dutur, ol profesur, ol commercialista come un «altroi da se» capaci di compiere qualche miracolo indigeno. Mentre se un professionista non ragiona europeo, hai voglia di sperare di combinare qualcosa come cittadino, come imprenditore, come utente.
Sei sempre un paio di zoccoli spaiati.






























































































































































































































































































Per non parlare della fuga all’estero: l’Istat stima che negli ultimi anni aveva una laurea circa una persona su quattro tra coloro che hanno lasciato l’Italia per lavorare altrove, mentre altri indizi indicano che le uscite dal Paese siano, addirittura, di tre volte superiori.in Italia, intanto, l’ascensore sociale è fermo.
Sempre secondo l’Istat, la famiglia nella quale si nasce condiziona fortemente il successivo ciclo di studi e di lavoro: in Italia incide per il 63 per cento, mentre in Francia per il 37.
































































































































































































































































































































































































































erano già stati fissati durante l’incontro dello scorso luglio: inserimento della intera opera nel- l'accordo di programma 2016 con un investimento da 70 milioni di euro complessivi, ma due distinte tranche di finanziamenti: il primo tratto (Ponte-Bergamo) quest’anno e la Montello-Bergamo nel 2017. In questo scenario non va trascurata la nuova stazione all’ospedale dove all’apertura del cantiere mancherebbe poco più di un anno: «La progettazione è già stata avviata e i lavori che dovrebbero essere abbastanza veloci potrebbero partire alla fine del 2017».



Il potenziamento ferroviario da Rovato fino a Carnate poteva essere la prima importante tratta ferroviaria del nord della pianura per collegare Brescia con Malpensa via Bergamo mentre il potenziamento della sola tratta da Ponte san Pietro a Montello - ufficialmente per servire l’ospedale- in realtà sarà del tutto inutile per almeno due ragioni. Prima di tutto perché il Papa Giovanni insiste all’Asse Interurbano e quindi quello sarà il suo accesso privilegiato (a che serve il mega parcheggio...allora...?)
Secondo perché non esiste unprogetto per cui questa tratta ferroviaria diventi il collettore finale dell’utenza «che sceglie il trasporto pubblico» in entrata alla città (per la scuola ed altri pochi servizi) e per l’accesso alla rete ospedaliera bergamasca: quello di Ponte san Pietro a poche centinaia dalla stazione, quello di Bergamo, le Humanitas e quello di Seriate.
Un investimento di tale livello presuppone una suo massiccio sfruttamento ragion per cui tutto il trasporto pubblico su gomma dell’Isola, Val san Martino e Imagna convergano su Ponte sa san Pietro e qualcosa di analogo avvenga su Montello per il nord est, l’est e il sud est della nostra provincia.
Sogni. Perché alla politica ed ai suoi suggeritori  interessano l’aeroporto e l’Oriocenter.
























































































































































































































































































































































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Che cosa significa? I figli degli operai fanno gli operai, mentre i figli dei professionisti fanno (o tentano di fare) i professionisti.

All’origine c’è l’insufficienza di orientamento all’università nelle scuole superiori, in particolare nei licei: è vero che un tempo non c’era assolutamente, ma anche ora è scarso. Nelle superiori non si fanno conoscere le professioni: uno studente se, per esempio, non è già figlio di un medico o di un avvocato, finisce il liceo senza sapere che cosa significhi fare il medico o l’avvocato e che cosa, precisamente, bisogna studiare per diventarlo. La scuola che, per antonomasia, dovrebbe preparare alle professioni liberali non fornisce nessuna informazione al riguardo. Di conseguenza chi non è figlio di un professionista, anche se frequenta con profitto un liceo, è molto più difficile che diventi un professionista. Nelle scuole superiori deve essere potenziato e reso più efficace l’orientamento all’università per agevolare la scelta della facoltà e la scelta della professione. Soltanto aumentando il numero e la qualità dei laureati sarà possibile tenere il ritmo della competizione con il resto del mondo. Altrimenti l’Italia continuerà a fare il gambero.

Diego Colombo