|
|
Rimandiamo
al collegamento in fondopagina con le tabelle della Bilancio Sociale
2014 per trovare gli aiuti economici che il Comune dispensa alle
famiglie. Il 2015 non dovrebbe scostarsi granche. La pressochè
totalità di questa spesa proviene dalla fiscalità locale ed è un
modello vecchio almeno di mezzo secolo. Il gioco tra le parti -maggio
-ranza democristiana e minoranza comunista- ha sempre visto questo
campo come confronto aperto cui la DC ha acconsentito perché trattasi
di un investimento elettorale e della possibilità -.in tempo massiccia,
oggi meno- di spartizione clientelare della spesa. Uno dei molti campi
-ieri ed oggi- dove il consociativismo dei partiti si è sempre
manifestato appieno .
Alla fine della storia queste spese però non sono stimoli sufficenti
all’incremento della natalità che viene determinata da altre
scelte. invece sicuramente queste spese hanno contribuito alla
costruzione di un «bruttissimo» paese perché derivati dalla
speculazione edilizia.
I partiti di Curno, cattolici in testa, non si sono mai preoccupati di
creare strutture pubbliche di qualità per accogliere le nuove
generazioni e il loro interessato menfreghismo s’è spinto prima alla
privatizzazione della scuola materna pubblica e poi al fiorire di una
serie di scuole per l’infanzia private sorte con ampie relazioni
politiche e con la certezza dei finanziamenti pubblici garantiti dai
piani del diritto allo studio.
Va però osservato come mentre per asili e nidi il comune s’è
limitato a distribuire generosamente soldi ex speculazione edilizia,
per le scuole elementari e medie ha investito soldi propri (ultimamente
anche della regione). Lo statalismo imperante nell’Italia cattolica ha
segnato anche Curno e non per nulla il centrosinistra disastrato da un
quarto di secolo dalla gestione monocratica di un uomo solo al comando
( altro che il Renzi...) ha consegnato la sindacatura a due
professoresse con risultati non esattamente vincenti ed eclatanti.
Osservando bene la spesa sociale per le giovani generazioni ci si rende
conto che gran parte è destinata a una ridottissima minoranza mentre al
resto vanno poche briciole. Adesso la politica ha scoperto un’altra
enclave dove spendere per estarre consenso poltico.
Se i bilanci del comune proseguiranno con l’aria che tira, nei prossimi
anni questa larghezza clientelare di maniche è destinata a contrarsi e
quindi la struttura stessa dovrà modificarsi.
Curno non è un paese di famiglie povere -lo si evince dai numeri dei
destinatari proprio nel Bilancio Sociale- ma è paese
che dovrebbe spendere di più e meglio e nel ridurre
la mobilità (famiglie che arrivano, famiglie che se ne vanno) e perché
se si esamina la spesa sociale - specie quella destinata alla
scuola- il contenuto consumistico rispetto a quello
contenutistico ci pare eccessivo.
Infatti, proprio in termini «contenutistici» hanno conservato in
un’aiuola apposita un «esemplare» di erba infestante (un romice alpino)
senza nemmeno avvedersene.
Lo scambio clientelare e triangolare tra politica famiglie e insegnanti
è stato alla base del patto di governo di ogni maggioranza.
Alla politica non passa nemmeno per la crapa l’idea di «rafforzare» le
famiglie (non per le dodici dozzine di quadernoni...) ma perché anziché
essere impegnate a scolarizzare (mediocremente con le università
nostrane) i figli ai soli fini di crescita economica, sentano di far
parte di un disegno complessivo di crescita della democrazia.
Oltre l’»aiuola del romice protetto» basta vedere la scimmiottatura
disneilandica del parchetto di via Marconi per capire come la politica
vede il futuro dei propri figli. Alè!
|
|
|
|
Oltre
al pelato Alfano, pelato soprattutto di intelligenza abbiamo anche la
Lorenzin. Ce li hanno regalati l’esito delle elezioni vinte &
perse col mitico segretario piddino laureato in lettere e filosofia.
Prudente, frenatore, perdente. Dopo la botta elettorale lui ebbe
un coccolone, meno male non grave ma significativo. Gli Italiani hanno
avuto Renzi, Alfano, e pure la Lorenzin. Sorvoliamo il resto della
combriccola. Che sono dei coccoloni non proprio leggeri. Nel qualmente
constatiamo che il Pil non cresce,l’ISTAT é vecchio, la Lorenzin ci
scaccola il fertility day. Sadica. Nel qualmente cinque di quelli
giusti piantano baracca e burattini alla faccia della sindaca belli
capelli romana, la Lorenzin neo madre 43 a anni di due gemelli, ci
scaccola il fertility day.
Ha ragione del resto. Quando allevavo vacche
nell’ambiente della frisona mondiale circolava l’idea che una manza
dovesse essere ingravidata e quindi partorire entro i 20-24 mesi.La
créme degli allevatori tradizionali arrivò quasi a evocare un peccato
contronatura visto
|
|
|
|
|
|
|
|
L’anno
dopo un fratello del genitore che faceva il minatore fochista per
l’Italcementi salta in aria per una mina. Lascia moglie e cinque figli
orfani. Il prete del paese e il sindaco «decidono» che due figli -un
maschio di 8 e una femmina di sette- siano assegnati a questo zio della
pianura senza tante formalità. Diecimila lire di rimborso al mese per
due figli a carico pagati dall’Italcementi.
I tre fratelli si ritrovano a marzo 1955 con altri due...fratelli. Due
cugini. Una bella brigata da mandare a scuola. E’ andata bene. Una
laurea, due diplomi, tre medie dell’obbligo. L’orfano quando
arrivano i diciotto anni se ne va in Germania.
La ragazza se n’era già andata a 17 anni a convivere con un giovanotto.
Quando se ne sono andati ci hanno salutato, abbracciato, solo il
maschio ha pianto. Ciao e grazie di tutto e via. Più visti: ma pare
tutto sommato fortunati di salute lavoro amori.
Ecco. I due fratelli frequentavano una «pluriclasse» di 32 alunni
dentro una «scuola rurale» quando arrivarono anche i due cugini orfani.
|
|
|
|
|
|
|
|
che per loro il parto non poteva
arrivare prima dei 30 mesi. Hanno vinto i primi, ‘ste peccatori
contronatura che già nel 1981 (la data é giusta) praticavano il
trapianto di ovuli. Pare non l’avessero detto ne al Papa ne al
presidente CEI. Avete letto bene: già nel 1981 nella zootecnia si
praticava l’espianto di ovuli fecondati da vacche di alta
produttività (appositamente moltiplicati) e il successivo
trapianto in altre femmine di minore valore. Orribile
Ciascuno di noi ha una sua idea di cosa significhi «fare un figlio» con
la propria compagna. Stiamo nel recinto del lecito sennò ci bannano. Il
ventaglio di significati -del fare un figlio- è del tutto lecito perchè
è un diritto personale. Prima della guerra i figli erano forza lavoro
che la famiglia metteva a disposizione del padrone. Già dopo la seconda
guerra sarebbero stati il proprio cognome ed anche il segno di un
«altro» futuro. Migliore. Prima quel cognome poteva essere al 50% un
nome sulla lapide dei caduti oppure un «angioletto» morto anzitempo e
senza una tomba.
Una cosa è sicura. la Repubblica non è stata prolifica nonostante il
benessere che ha portato. Adesso l’Italia è fanalino di coda nella
natalità europea. Gli italiani non fanno figli, non vogliono i negri,
vogliono una pensione di almeno mille euro al mese come minima,
vogliono andare in pensione a meno di 60 anni con la mutua del tutto
aggratis.
Però siamo generosi. I Bergamaschi hanno pagato 172 mila euro per
l’»amatriciana solidale» a vantaggio dei pochi terremotati del centro
Italia (chissà che cifra avrebbero raggiunto col Friuli...).
Gli Italiani hanno versato dodici milioni di euro al 45500. Purchè
stiano tutti fuori dalle balle e non rompano troppo. Figli compresi:per
inciso.
Sopratutto.
|
|
|
|
|
|
|
|
Ecco.
I due fratelli frequentavano una «pluriclasse» di 32 alunni dentro una
«scuola rurale» quando arrivarono anche i due cugini orfani. In quella
pluriclasse c’ero anch’io e quindi partecipavo al gran bordello che
erano le lezioni. Andavamo a scuola (elementare) con due libri: di
lettura e sussidiario e due quaderni: a righe e quadretti. Era una
scuola rurale e quindi non avevamo bisogno della Valle della
BioDiversità. Ci bastava gettare l’occhio attorno: era normale lavorare
nella nostra privata «valle della biodiversità». La regìa e il lavoro
della nostra valle era nelle mani delle mamme: l’orto, il pollaio, il
maiale, i conigli erano di competenze della donna di casa e dei figli.
Non ho mai sentito quel padre diventato padre di altri due figli su
proposta di due pure importanti estranei lamentarsi come non ho mai
sentito i miei genitori sottolineare come positiva o negativa la scelta
di quel padre.
Era una cosa naturale per loro come per noi.
Fortunatamente non era nemmeno una cosa eroica perché sentivamo e sapevamo che l’Italia stava migliorando.
Ecco perché l’idea del governo Renzi e della Lorenzin sul Fetility Day mi fa correre a prendere due pastiglie di imodium.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Posso
raccontare la storia di una famiglia che conosco bene perché siamo
stati vicini di casa per oltre 60 anni. Padre contadino classe 1910 e
madre sarta classe 1915. Si sposano il 10 gennaio 1944 alle sette della
mattina: il pranzo di nozze è una colazione di latte e polenta in casa
della suocera. Lui
arriva tardi al matrimonio per via della guerra e poi coi partigiani di
Giustizia e Libertà. Lei arriva tardi per via dell’ipertiroidismo come
tutte le donne di quella valle. La prima figlia arriva nel marzo del
‘45. Il secondo figlio nel giugno del ‘47.
|
|
|
|
Soprannominato
dal padre «Figlio della Repubblica». Nel primo dopoguerra arriva
dall’America un farmaco contro l’ipertiroidismo e la moglie si cura. A
San Martino del 1953 il proprietario -parroco a Calusco- della terra
dove lavoravano come mezzadri gli da l’escomio. Scendono in pianura con
la soddisfazione di passare da schiavi a coltivatori diretti cioè
almeno padroni della propria fatica e del proprio lavoro.
Soddisfazione: riparte la speranza di aggiungere il terzo figlio che
arriva a Natale del 54.
|
|
|
|
|
|