NUMERO 229 - PAGINA 2 -IL TERREMOTO-







































































































Ci sarà bene un insieme di ragioni se Amatrice aveva 10.347 abitanti nel 1911, poi scende a 6.566 nel 1951 e al primo gennaio 2016 ne ha soltanto 2.657. Ad Amatrice -oltre le balle auto consolatorie spacciate tuttora- si moriva di fame come in tutto l'Appennino e i suoi abitanti scesero in città: una città che si chia ma Roma. Amatrice restò il paese dei propri cari e della seconda casa dove si torna va in ferie. Amatrice diede alla Patria nella prima guerra mondiale almeno 200  dei propri figli, nella seconda ne perse un centinaio. E' del tutto inutile cercare nel sito del comune il piano regolatore del territorio comunale. Alle amministrative del 2014 –due liste civiche- è stato eletto un consiglio comu nale con un sindaco di professione allenatore spor tivo. Ignota la scolariz zazione del sindaco e bene



La Regione Lazio Lazio inserì tra i requisiti per acce dere ai fondi, quello della “residenza”, e non la sempli ce proprietà della casa come invece prevedeva l'ordi nanza della Protezio ne civile. Il risultato fu che delle 1342 domande pre sentate per il 2013-2014 alla Regione, ne sono state accolte soltanto 191. Undici ad Amatrice per 124mila euro, e sette appena ad Ac cumoli per 86mila. Diciotto piccoli interventi sull'ordine dei 10-15 mila euro per diciotto case.  Purtroppo da un primo accertamento sembrerebbe che parte di questi soldi non siano stati ancora liquidati, a causa problemi della Regione con la legge di stabilità.
Magari nessuno ha riflet tuto sul fatto che con 100-200 euro per metro quadro non fai nessun intervento risolutivo su un tipo di edilizia del genere. Lo Stato doveva dire a quei




















































































































































































































































































































































































































































































































esposta quella della minoranza.  Il 38% della popolazione è sopra i 60 anni; il 48% tra i  venti e i sessanta anni. Il 18,4% quelli oltre i 75 anni.
Nei prossimi giorni potremo leggere maggiori informa zioni sul paese  ma adesso si può dire che i 700 mila euro spesi per l'adegua mento anti sismico della scuola elementare sono sotto le macerie; che i due milioni stanziati per la messa in sicurezza dell'os pedale non sono stati spesi (un ospedale in un paese di meno di tremila abitanti…. sai che livello di cure e di deficit…); è crollato pure il municipio, per il quale negli anni scorsi erano stati messi a disposizione dalla Provincia fondi per l'adegua mento sismico che poi, invece, erano stati dirottati altrove. Magari  per qualche santa messa all'italico stellone.
Dopo il terremoto dell'Aqui la “lo Stato aveva inserito il comune tra quelli della categoria sismica uno, vale a dire quella più in pericolo. Aveva anche deciso di sovvenzionare le ristrutturazioni, partecipan do dai 100 ai 200 euro al metro quadrato, fino a 40mila euro complessivi. Il piano è stato un fallimento, nonostante i soldi a disposizione.



cittadini che tutti gli edifici andavano demoliti e ricos truiti perché con dei muri dalla solidità e tenuta  dei wafers, non c'era nulla da consolidare ma tutto da ricostruire. Ma il parlar chiaro rivelava il bluff del governo (Berlusconi).
Naturalmente i proprietari non residenti nemmeno hanno immaginato di investire per demolire e rico struire quel che non aveva più mercato e serviva per pochi giorni ogni anno. I proprietari residenti –in gran parte anziani- sape vano già che la loro vita sarebbe terminata ad Amatrice mentre figli e nipoti man mano  arriva vano all'età di lavoro avrebbero dovuto migrare a Roma, quindi, perché spendere?
Del resto ormai Amatrice –prima ancora del 2006- sapeva che la sua storia era terminata e quindi attendeva la fine.
Magari solo sperando che non arrivasse dieci anni dopo.
A svegliare chi dormiva ci ha pensato il terremoto. Ma continueranno a dormire e pensare alla ''51a Sagra degli Spaghetti all'Ama triciana.
La cinquantesima quest'an no è saltata.




























































































































































































































































































































































































































































































































































































































«Ormai abbiamo osservato che ogni 4 o 5 anni c'è un sisma che colpisce la dorsale appenninica. Eppure gli amministratori non fanno prevenzione. Il risultato è che l'Italia è arretrata come il Medio Oriente: in un paese avanzato una scossa di magnitudo 6 non provoca crolli e vittime".

Mario Tozzi, geologo e noto divulgatore scientifico in tv, non usa giri di parole contro la politica che a sette anni dal tragico terremoto dell'Aquila non ha fatto quasi nulla per prevenire il disastro di questo 23 agosto. La terra ha nuovamente tremato violentemente devastando i paesi vicini all'epicentro: Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto.



"Le zone dalla Garfagnana a Messina, e cioè la dorsale appenninica, sono tutte sismiche e appartengono alla stessa regione geologica. L'Italia è un territorio geologicamente giovane e perciò subisce queste scosse strutturali di assestamento. Non stiamo dicendo che i terremoti sono prevedibili", puntualizza Tozzi, "perché sappiamo che è una sciocchezza. Ma stupisce che in una zona sismica non si faccia quasi nulla per impedire che una scossa di magnitudo 6 possa addirittura far crollare un ospedale come è accaduto ad Amatrice".

Non esiste alcun alibi, continua il geologo: "Non veniteci a dire che i paesini del centro








Italia sono antichi e perciò crollano più facilmente. Gli antichi sapevano costruire bene e basta pensare che a Santo Stefano di Sessanio, vicino l'Aquila, era crollata soltanto la torre perché restaurata con cemento armato, mentre a Cerreto Sannita nel Beneventano quasi tutto era rimasto intatto dopo il terremoto dell'Irpinia: non fu un caso, era stato costruito bene".

Dunque "siccome ormai è chiaro che dobbiamo avere a che fare con i terremoti dovremmo costruire e fare una manutenzione antisismica di tutti gli edifici pubblici e privati, i soldi devono essere impiegati in questo modo: è la priorità", sottolinea ancora Tozzi, ricordando che "in



Giappone e in California con una scossa simile a quella di Amatrice c'è soltanto un po' di spavento ma non crolla nulla".

Mancati investimenti, fatalismo: il terremoto per Tozzi è soltanto una delle cause delle decine di morti di questa notte. "Facciamo sempre i soliti discorsi ma vediamo che non cambia nulla. Siamo il paese europeo con numero record di frane e alluvioni, siamo territorio sismico eppure per chi ci governa quando qualcosa succede è sempre una fatalità: bisognerebbe smetterla di pensare in questo modo e cominciare a ripensare seriamente al territorio".





































































































































































































































































































































































































NOI I COLLEGAMENTI AI SITI DA DOVE TRAIAMO GLI ARTICOLI LI METTIAMO IN PRIMA PAGINA. IN "HOMEPAGE": CE NE SONO UN CENTINAIO. Non c'é bisogno di fare le orsoline e riportarli ogni riga.
Beccato a fotoscioppare diffamazioni plurime nei confronti di tre cittadini il Claudio Piga sulla Latrina di Nusquamia ha fatto il suo abitale mestiere, quello della spia: “maestra, il gatto padano affine ha copiato il compito!” dal Corriere. Beccati con le dita sporche di nutella: quella altrui per di più.  Quelli bravi e intelligenti i testi se li ricordano a memoria.
Peccato che il testo (citato dalla Latrina) consista in una serie di  dati statistici che non ha certamente partorito in originale del Sommella perchè sono provenienti da fonti che sono le sole che possono disporne: la Apple, la Gm, ISTAT ed EUROSTAT. Il testo con quei dati è stato inoltre pubblicato anche da diversi siti a stampa e on line.



















































































































































































































































































































































































































































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Italia sono antichi e perciò crollano più facilmente. Gli antichi sapevano costruire bene e basta pensare che a Santo Stefano di Sessanio, vicino l'Aquila, era crollata soltanto la torre perché restaurata con cemento armato, mentre a Cerreto Sannita nel Beneventano quasi tutto era rimasto intatto dopo il terremoto dell'Irpinia: non fu un caso, era stato costruito bene".

Dunque "siccome ormai è chiaro che dobbiamo avere a che fare con i terremoti dovremmo costruire e fare una manutenzione antisismica di tutti gli edifici pubblici e privati, i soldi devono essere impiegati in questo modo: è la priorità", sottolinea ancora Tozzi, ricordando che "in

















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