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Tre utili riforme
di Sabino Cassese

Si può migliorare la qualità istituzionale dei «rami alti» del nostro Stato senza tentare nuove modifiche della Costituzione? Secondo il presidente del gruppo parlamentare dei senatori Pd, Luigi Zanda, questo è possibile modificando in sei punti i regolamenti parlamentari. Se ci fosse accordo, basterebbero due mesi. Vediamo di che si tratta.

Le modifiche importanti riguarderebbero la struttura del Parlamento, il suo modo di lavorare, la stabilità del governo.

Sulla struttura, il senatore Zanda propone di stabilire un legame tra liste elettorali e gruppi parlamentari, consentendo la fusione dei gruppi, non la loro frammentazione.
In questo modo, coloro che vengono eletti sanno che non possono continuamente disaggregarsi e riaggregarsi. Si limiterebbe in parte il «cambio di casacca».

Sul lavoro parlamentare, le proposte del senatore democratico sono ancor più incisive, perché impedirebbero l’abuso che si fa oggi di decreti legge e di maxiemendamenti. I primi dovrebbero contenere solo norme di immediata  applicazione.
I primi e i secondi dovrebbero avere contenuto specifico e omogeneo, non spaziare sull’universo mondo.



COMPREREMO UNA TENDA
(anche noi)


Mi sa che dovrò iniziare a sfogliare amazon o gearbest alla ricerca di una tenda. L’idea me l’ha suggerita Prodi: in attesa di tempi migliori. Semmai verranno. La nuova legge elettorale e il caos nella  sinistra mi suggeriscono di mettermi momentaneamente fuori. Guardo con ammirata simpatia quegli italiani che hanno bocciato la riforma Boschi 6:4 perché adesso dovranno fare i conti con qualcosa di peggio. Non facciamo finta: anche finora gli elettori hanno dovuto «scegliere» in un menù proposto esclusivamente dai partiti e così sarà per sempre a meno che accettiamo l’idea che una legge imponga le primarie per tutti oppure ci accontentiamo. Del buono che sono le primarie PD o della put***ta che sono quelle pentastellate. Ma gli italiani non hanno voglia di interessarsi alla democrazia salvo quando si vogliono far del male.

Ho sempre sostenuto l’abolizione del Senato.
Ho sempre sostenuto che gli eletti fossero in proporzione ai votanti e non cifra fissa.
Ho sempre sostenuto che la prima lista -indipendentemente dalla percentuale- venisse premiata di 10 parlamentari oltre la metà degli eletti. Un maggioritario secco insomma.
Concordo con le proposte Zanda  illustrate qui di fianco.
Vorrei fossero cancellate le Regioni e ci fosse l’obbligo di fondersi per i comuni fino a grandezze minime di 30mila abitanti.

Invece se tutto va bene avremo che il 63% degli eletti sono sicuramente stabiliti dai partiti e poi sempre a cascata un Parlamento che lentamente si disfa in mille rivoli di ricattatori gli uni contro gli altri.





















































































































































Ormai ci siamo. Gli assessori stanno preparando gli scatoloni per il trasloco. Eventuale. Più che probabile che a Curno si tratterà soltanto di un giro di due poltrone nell'attuale maggioranza. Serra >Gamba. Possiamo scommettere che Gamba Serra Conti Rizzo Cavagna Benedetti Bellezza saranno rieletti nella maggioranza cui si dovrebbe aggiungere Battaglia. Battaglia l'»uomo nuovo» che almeno arriva da una università internazionale che non sia il proseguimento delle superiori provinciali: che è poi il maggiore handicap delle due leader. Resta incertto il destino di due signore: Rota e Simf. Vedremo come gli elettori sciachereranno la lista dei candidati maschi.

Nelle due liste di destra dai rumors potrebbe accadere che la lista della Carrara batta quella di Locatelli per 2:1. Ma tre colombi in piccionaia non fanno granchè visto i precedenti: anche se c'è sempre da augurargli il meglio.

Sfumato con la legge elettorale nazionale «nascente» un qualche seggio parlamentare nazionale per la Serra, forse resta qualche strapuntino per le prossime regionali ma tutto è affidato al caos mentale dei partiti nazionali e regionali.


























































































































































































































































































































































































In questo modo modo, il Parlamento ridiventerebbe organo legislativo, mentre oggi è diventato organo di ratifica di proposte governative (salvo aggiungervi interstizialmente norme dettate da interessi corporativi).

Sulla stabilità del governo, Zanda propone di introdurre per regolamento la cosiddetta sfiducia costruttiva. Questa consisterebbe nella possibilità di proporre la sfiducia al governo in carica solo a condizione di indicare un candidato alternativo alla presidenza del Consiglio dei ministri, da proporre al capo dello Stato. In questo modo si eviterebbero crisi di governo «al buio», con conseguenti lunghe fasi di passaggio, alla ricerca di una nuova maggioranza e di un nuovo governo.

Ritengo tutte e tre queste proposte giuste ed efficaci. La proposta di far corrispondere liste parlamentari e gruppi parlamentari (salvo i casi di aggregazione successiva) risponde a una esigenza di coerenza tra quel che si è detto nelle piazze e nelle campagne elettorali con quanto si dice in Parlamento. Se ci si è presentati in uno schieramento, si rimane con quello, salvo il caso della fusione tra due gruppi parlamentari. Si eviterebbero, quindi, infinite scissioni, gruppi parlamentari minimi, confusione nell’elettorato sulla collocazione degli eletti.
Il tentativo di normalizzare il lavoro parlamentare è anch’esso necessario. Oggi le assemblee rappresentative lavorano in modo disordinato e concitato, per lo più convertendo decreti legge prodotti dal governo e carichi di ogni sorta di prescrizioni eterogenee, successivamente corretti dal governo con maxi-emendamenti adottati dall’esecutivo anche per tener conto di correzioni parlamentari, e sui quali viene posta la fiducia per evitare tempi lunghi e «assalti alla diligenza». Richiedere che i decreti legge rispondano davvero a problemi necessari e urgenti e impedire maxiemendamenti, consentirebbe al Parlamento di riacquistare quel ruolo di iniziatore di leggi che gli spetta.


Il tentativo di stabilizzare il governo, proprio di tutti i meccanismi di razionalizzazione dei sistemi parlamentari, fu fatto alla Assemblea Costituente. Lì fu persino proposto che la fiducia del Parlamento al governo avesse una durata minima di due anni. E fu avanzata l’idea della sfiducia costruttiva, idea che i tedeschi, due anni dopo, avrebbero introdotto nell’articolo 67 della loro Costituzione. Ma nel 1946-1948 il mondo era diviso in due parti e l’Italia anche, per il conflitto tra cattolici e comunisti. La reciproca sfiducia prevalse ai danni della stabilità dei governi.














































































La «giunta Gamba» si troverà davanti parecchi problemi di cui non se ne sono accorti in questi cinque anni. O hanno fatto finta di non vederli.
Oltre ad una drammatica carenza di risorse economiche (che sperano invece di acchiappare coi TS1 e TS2…) il Comune si ritrova  un grande numero di edifici o immobili pubblici ormai invecchiati e necessitanti di importanti interventi assieme alla necessità di trovare le risorse per nuovi utilizzi.
Poi si aggiungeranno i costi di mantenimento delle nuove elementari, la costruzione della palestra e l'apertura della biblioteca: vanno messe sull'avviso che  l'apertura delle due nuove strutture scuola Rodari, palestra e Biblioteca (ma di questa abbiamo qualche dubbio…) fanno pensare  che occorrerà trovare almeno 500mila euro ogni anno per farle funzionare “davvero” altrimenti saremo come quello che ha comprato l'otto cilindri ma ne usa solo  tre (per risparmiare). Come del resto hanno fatto finora.

Cinquecentomila euro di spesa sociale (vedi le due tabelle per il 2014) sostanzialmente “riparatoria” (nel senso che si interviene a riparare situazioni create nel tempo, non successe caso) meritano qualche riflessione perché Curno non è un paese di poveri e quindi manca (da molti lustri !) un progetto che “insegni a diventare anziani” piuttosto che proseguire nel “mantenere i vecchi malmessi” perché nella nostra società assistiamo da un lato ad una scoperta vieppiù numerosa di problemi (non ci sono solo le multinazionali che fanno i soldi coi medicinali…) e di contro anche al rifiuto incosciente della prevenzione.
Li dentro ci sono 3-4 capitoli di spesa su cui i cittadini s'attendono una valutazione indipendente.

Poi c'è il «buco nero» del Ts1 (la ristrutturazione del commerciale sulle vie Fermi-Europa) che dopo gli ampliamenti dell'Orio Center resta un'incognita anche perché lasciato nelle mani delle singole immobiliari è facile  immaginare che argomenti interessino a loro. In









































































































































































































































































































E sarà pure un Parlamento sballato come rappresentanza perché i collegi elettorali non rappresentano più l’Italia (sono del 1993).

Ecco perché penso di comprarmi una tendina  e stare li ad aspettare il bel tempo. Per questo, assieme a Libertà e Giustizia, penso sia il momento di tentare di scoperchiare un sistema di potere chiuso che, per coloro che non vi sono dentro, è divenuto irrespirabile.


















































































































































Le due tabelle appartengono al Bilancio Sociale 2014 del Comune di Curno


























In buona sostanza tutto l'edificato a sud della via Fermi assieme al luna park di via Europa , data l'anzianità, meriterebbe di essere demolito e semmai rifatto. Meglio fosse abbandonato visto che di “allargamento di consumi” nel BelPaese ci credono ormai solo gli orbi. Questi c.d. operatori non hanno capito i fondamentali del mestiere salvo la riscossione degli affitti finchè trovano ingenui disposti a spendere e fallire (scaricando sulle banche improvvidi finanziamenti andati a ramengo).
Ci fosse un fondo quatariano disposto a rilevare tutto il complesso del Ts1 forse potremmo sperare in un futuro brillante ma siamo messi male: se nessuno ci ha messo naso è un brutto segnale.