NUMERO 278 -PAGINA 2 -ANALFABETI A CHI ?














































































Il 70 per cento degli italiani è analfabeta (legge, guarda, ascolta, ma non capisce)

Mimmo Càndito / La Stampa
10/01/2017

Non è affatto un titolo sparato, per impressionare; anzi, è un titolo riduttivo rispetto alla realtà, che avvicina la cifra autentica all'80 per cento. E questo vuol dire che tra la gente che abbiamo attorno a noi, al caffè, negli uffici, nella metropolitana, nel bar, nel negozio sotto casa, più di 3 di loro su 4 sono analfabeti: sembrano “normali” anch'essi, discutono con noi, fanno il loro lavoro, parlano di politica e di sport, sbrigano le loro faccende senza apparenti difficoltà, non li distinguiamo con alcuna evidenza da quell'unico di loro che non è analfabeta, e però sono “diversi”. 
 
Quel é questa loro diversità? Che sono incapaci di ricostruire ciò che hanno appena ascoltato, o letto, o guardato in tv e sul computer. Sono incapaci! La (relativa) complessità della realtà gli sfugge, colgono soltanto barlumi, segni netti ma semplici, lampi di parole e di significati privi tuttavia di organizzazione logica, razionale, riflessiva. Non sono certamente analfabeti “strumentali”, bene o male sanno leggere anch'essi e – più o meno – sanno tuttora far di conto (comunque c'è un 5 per cento della popolazione italiana che ancora oggi è analfabeta strutturale, “incapace di decifrare qualsivoglia lettera o cifra”); ma essi sono analfabeti “funzionali”, si trovano cioè in un'area che sta al di sotto del livello minimo di comprensione nella lettura o nell'ascolto di un testo di media difficoltà. Hanno perduto la funzione del comprendere, e spesso – quasi sempre - non se ne rendono nemmeno conto.

Quando si dice che quella di oggi non è più la civiltà della ragione ma la civiltà della emozione, si dice anche di questo. E quando Bauman (morto ieri, grazie a lui per ciò che ci ha dato) diceva che, indipendentemente da qualsiasi nostro comportamento, ogni cosa é intessuta in un discorso, anche l'”analfabetismo” sta nel “discorso”. Cioè disegna un profilo di società nella quale la competenza minima per individuare una capacità di articolazione del proprio ruolo di “cittadino” - di soggetto consapevole del proprio ruolo sociale, disponibile a usare questo ruolo nel pieno controllo della interrelazione con ogni atto pubblico e privato – questa competenza appartiene soltanto al 20 per cento dei nostri connazionali.
E' sconcertante, e facciamo fatica ad accettarlo. Ma gli strumenti scientifici di cui la linguistica si serve per analizzare il rapporto tra “messaggio” e “comprensione” hanno una evidenza drammatica.





Sei volontari che lavoreranno 40 ore in cinque mesi (ben 8 ore al mese) e riscuoteranno in vouchers 400 euro, vale a dire 300 euro netti. Questo é una sorta di "simil reddito di cittadinanza" che la giunta Serra ha scodellato per sei giovani "fortemente motivati a svolgere il servizio" che NON si " attivino per
interventi che non siano stati preventivamente programmati e concordati con il servizio di riferimento" per aiutare i ragazzi delle scuole a fare i compiti, insegnare ai nonni ad usare cellulare e computer e ricevere-distribuire modernariato presso LaMiniera.
Giovani al Servizio!
Servizio civico volontario presso il Comune di Curno

Obiettivi del progetto e partnership
L'Amministrazione comunale desidera valorizzare il volontariato, sia come impegno singolo, sia di gruppo, in quanto espressione di un contributo costruttivo alla comunità civile ed allo sviluppo dei servizi comunali di pubblica utilità. E' inoltre rite-



L'esperienza vissuta da ogni volontario contribuirà alla sua crescita personale, che si concretizzerà affrontando la dimensione emotiva, le dinamiche relazionali, le relazioni sociali nonché l'inserimento in un'organizza zione di tipo lavorativo, seppur volontario.
Nell'affidamento dei compiti saranno valorizzate le potenzialità e le esperienze dei partecipanti, evitando, per quanto possibile, mansioni ripetitive e standardizzate, in condizioni tutelate ed escludendo la sostituzione di personale eventualmente dipendente dell'associazione o dall'ente.
E' previsto un accompagnamen to attraverso un percorso di formazione di due incontri che avrà come obiettivi quelli di:
-Condividere il senso e il significato di un'esperienza di volontariato e di cittadinanza attiva.
-Creare un'occasione di confronto con altri giovani rispetto alla propria esperienza di partecipazione
Modalità di impegno dei volontari
Ai volontari viene richiesto di attenersi alle mansioni indicate e di rispondere alle richieste dell'ambito in cui viene inserito.
Al volontario sono richiesti oltre ad una forte motivazione a svolgere il servizio:
-Flessibilità oraria
-Disponibilità, in casi eccezionali ad effettuare il servizio in concomitanza con iniziative di promozione del servizio stesso, anche eventualmente in giorni festivi o in orario serale;
-Correttezza e puntualità:



































































































































nuto opportuno favorire nei gio vani l'acquisi zione di un mag gior senso civico e la consapevo -lezza di rappre sentare una ri -sorsa attiva sul territorio.
L'esperienza del volontariato può favorire anche lo sviluppo di al cune competen ze utilizzabili in ambito lavora -tivo; in questo senso il servizio civico comunale può essere consi derato anche come uno stru mento di politi ca attiva del lavoro.
Per questi moti vi é intenzione dell'Amministra zione attivare
il progetto "Gio vani al Servi- zio! Servizio civico





















































































































































































































































































































































































































































































La giunta Serra con queste iniziative per stimolare la "crescita" del Paese ha adottato -anzi: ha preceduto nell'adottare- il metodo renziano dei piccoli premi. Le sue innumerevoli delibere di spesa sociale (esclusa una: la cura dell'handicap nelle scuole) sono una sequenza di piccoli premi a  decine di soggetti che alla fine appaiono piuttosto come delle carità  piuttosto che delle operazioni di una qualche consistenza.

Francamente non si é compreso come stiano davvero i cittadini di Curno dal momento che  si leggono fatti contraddittori.
A Curno un anziano (ricco) può scegliere l'accompagnatrice anche per andare al bar (basta che paghi 18 euro all'ora) accanto ai sei fortunati giovani che potranno godersi i 300 euro dopo 5 mesi. Una distanza solare in un paese che non sa nemmeno quanti siano i suoi neet.
Leggere il volantino di presentazione stimola la lattazione alle ginocchia

































































volontario  presso il Comu ne di Curno".
Il servizio si svolgerà in partnership con il Centro Servizi Volontariato di Bergamo che si occuperà dell'accompagnamento alla progettazione e la formazione per le associazioni coinvolte nel progetto e per i giovani volontari che vi aderiscono.

Descrizione del progetto
Il progetto "Giovani al Servizio!" si inserisce, supportandole, in alcune esperienze che il Comune di Curno e diversi soggetti del privato sociale da anni stanno svolgendo con serietà, costanza e professionalità.
Nello specifico, ci si propone di promuovere e sostenere servizi che offrono risposte concrete alla cittadinanza e nel contempo di valorizzare competenze e capacità di sussidiarietà.
"Giovani al Servizio!" troverà applicazione nei seguenti ambiti:
(VEDI TABELLA QUI SOPRA)

La proposta è rivolta a tutti i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 18 e i 29 anni, residenti a Curno, che abbiano assolto l'obbligo scolastico.
Sarà dedicata particolare attenzione alla selezione dei candidati, privilegiando capacità personali di relazionarsi positivamente e la motivazione ad apprendere e incrementare laconsapevolezza di sé e della dimensione sociale del territorio.





eventuali assenze dovranno essere comunicati al proprio responsabile d'ambito e al referente amministrativo dell'Ufficio Servizi Sociali;
-Rispetto della normativa vigente sulla privacy;
-Divieto di attivare interventi che non siano stati preventivamente programmati e concordati con il servizio di riferimento;
-Obbligo di aggiornare costantemente il servizio di riferimento sugli interventi svolti.
-Impegno a partecipare attivamente al percorso di formazione previsto per gli aderenti al servizio civico comunale.

(Estratto selezionato dalla locandina di presentazione dell'iniziativa comunale.12 gennaio 2017)
































































Non é un problema soltanto italiano. L'evoluzione delle tecnologie elettroniche e la sostituzione del messaggio letterale con quello iconico stanno modificando un po' dovunque il livello di comprensione; ma se le percentuali attribuibili ad altre societá (anche Francia, Germania, Inghilterra, o anche gli Usa, che non sono affatto il modello metropolitano del nostro immaginario ma piuttosto un'ampia America profonda, incolta, ignorante, estremamente provinciale) se anche quelle societá denunciano incoerenze e ritardi, mai si avvicinano a queste angosciose latitudini, che appartengono soltanto all'Italia, e alla Spagna.

Il “discorso” è complesso, e ha radici profonde, sociali e politiche. Se prendiamo in mano i numeri, con il loro peso che non ammette ambiguità e approssimazioni, dobbiamo ricordare che nel nostro paese circa il 25% della popolazione non ha alcun titolo di studio o ha, al massimo, la licenza della scuola elementare. Non é che la scuola renda intelligenti, e però fornisce strumenti sempre più raffinati – quanto più avanti si vada nello studio - per realizzare pienamente le proprie qualità individuali. Vi sono anche laureati e diplomati che sono autentiche bestie, e però è molto più probabile trovare “bestie” tra coloro che laurea e diploma non sanno nemmeno che cosa siano. (La percentuale dei laureati in Italia, poi, é poco più della metà dei paesi più sviluppati.)





per l'alto linguaggio "engagee"  da cui si ricava che codesti bravi giovini pare siano mandati in missione tra degli incivili -udite udite- per  fare il doposcuola ai ragazzi (e i genitori che sono più asini dei figli?), insegnare ai nonni a scaricare dalla rete, usare il cellulare fino alla cura nelLaMiniera per la gestione del modernariato.

L'assessore Gamba e sindaco Serra sicuramente hanno letto anche loro la notizia che riportiamo sulla colonna di sinistra.
L'analfabetismo che affligge giovani e anziani non si "cura" con la "mission" che avete dato a questi sei bravi giovani. Anche se voi giustificherete il doposcuola dei ragazzi per favorire l'occupazione femminile (é anche vero, ma non é del tutto vero) badate che "anche" moltissimi genitori non sono nemmeno in grado di fare i compiti dei figli(...); anche se voi fingete di non sapere  l'(ab)uso del cellulare e del computer come mezzo di straniazione piuttosto che di socializzazione, forse sarebbe meglio che quei sei bravi giovini venissero impiegati per esempio a leggere agli adulti e anziani  qualche pagina di buoni libri. Leggere a loro e parlare con loro per  capire cosa hanno compreso e cosa ne pensano anziché rincitrullire tutto il pomeriggio e sera davanti alla televisione affogati tra delitti e sbarchi di terroristi .
Poi magari qualcuno di loro (anziani) approderà in biblioteca e nel gruppo di lettura. Gruppo di lettura finalmente presente anche da noi dopo che era stato suggerito quasi quindici anni or sono...
Pensiamo sia profondamente DISEDUCATIVO sotto il profilo civico che fare i lavori previsti per quei giovani quelli debbano essere compensati.
Il volontariato é un dare senza ritorni economici. Altrimenti è altra cosa. Se pure il comune comincia ad applicare  il compenso per i volontari, si capisce come mai queste feste gli ospedali siano quasi rimasti senza sangue. Comunque dubitiamo che chi prende certe decisioni riescano a capire certe cose: altrimenti non verrebbero loro nemmeno in testa.