NUMERO 270 -PAGINA 2 -SCHIAFFONI VIRTUALI TRA LA SINDACA E IL CONSIGLIERE INUTILE






















































































































22 dicembre 2016
Comunicazione del sindaco in relazione all'intervento letto dal consigliere dott. Angelo Gandolfi in apertura della seduta del 3 novembre 2016.








Queste informazioni si danno prima delle decisioni e non dopo.
La giunta Conti&Serra ha uno strano concetto delle aree non edificate o verdi.
Per sistemare  il comparto gli operatori dovranno recuperare -dice l'ass. Conti- la cifra di 18 milioni per opere infrastrutturali e quindi dovranno ricavarli dai metri cubi e quadri ottenuti con questa variante.
Le volumetrie non si regalano, si vanno a comprare dove sono inutilizzate.


























































































In maniera inusuale, il consigliere dott. Angelo Gandolfi ha letto quella che appare come una dichiarazione di voto contrario all'adozione della prima variante del PGT, prima che questa venisse illustrata, discussa e votata dai consiglieri; dopo la lettura,
il consigliere Gandolfi ha abbandonato la seduta per improrogabili impegni, evidentemente più inderogabili dell'adozione dello strumento urbanistico che regolerà la trasformazione del paese.
Le considerazioni contenute nella dichiarazione del consigliere Gandolfi e le numerose domande rivolte a quasi tutti - ma non a tutti - i consiglieri di maggioranza impongono una replica che vorrei contenere in poche osservazioni.
1.    Come è già stato sottolineato nel corso della seduta consiliare del 3 novembre, la variante nasce dal lavoro delle due commissioni che si sono riunite con regolarità per oltre trenta volte e le cui proposte e considerazioni sono state inserite nel Masterplan e nella variante adottata.

(NdR: La commissione politica NON ha MAI votato alcuna proposta finale. Ne sono state fatte molte, sono andate tutte in archivio e il duo Conti-Serra hanno scelto successivamente di fare quello che avevano già in mente).

I forti rallentamenti nell'iter dell'elaborazioni sono dipesi sia da un quadro normativo in continua evoluzione, sia dalle mutate condizioni del mercato immobiliare. Il percorso quindi si è protratto oltre i termini auspicati, ma è questa amministrazione ritiene suo compito fondamentale concludere il processo avviato.
2.    Il consigliere Gandolfi, che ama autodefinirsi "già sindaco del buon governo" ha portato in Consiglio comunale il 17 marzo 2012 una proposta di Piano di Governo del Territorio che è stata ritirata su proposte delle minoranze che, in quella seduta, hanno dimostrato attraverso il risultato della votazione che il sindaco Gandolfi non disponeva più di una maggioranza. Ma la proposta di PGT era la sua, quella che - presumibilmente - lui avrebbe voluto fosse approvata con l'appoggio incondizionato del suo assessore Angelo Fassi, promotore oggi del Movimento 5 stelle. Per chi non era in consiglio all'epoca, mostro la tavola degli interventi previsti:(VEDASI AI LINK INDICATI ALLA FINE DELLA PAGINA).Le (quattro) aree evidenziate con le frecce gialle sono aree agricole con una superficie totale di 61.680 mq sulle quali quel PGT prevedeva edificazione.



Renziani prima di Renzi.
Renzi non è una meteora caduta nel PD e casualmente accolta senza troppa riflessione fino alla botta del quattro dicembre. Una meteora che ancora oggi comunque conserva almeno il 70-80% del consenso tra iscritti ed elettori PD. L'abitudine di Renzi di prendere a schiaffoni  le parti sociali, la minoranza interna, anche i suoi alleati hanno convinto molti italiani stanchi delle meline tiratardi dei vari Bersani Letta D'Alema Speranza Fassina Gotor e il resto della compagnia.
La giunta Serra e la sua compagnia hanno via via maturato un metodo di governo che è esattamente quello del Renzi: decidere da sola e interloquire solo coi propri yes-man e yes-woman. Anzi: non hanno neppure interlocuzione a meno che non siano potenziali e sicuri portatori di consensi.
I tredici TS1.1-13 (piani attuativi per la ristrutturazione del comparto commerciale: poi ci sono le infrastrutture…) significano un messe di incarichi professionali e di imprese di costruzione che sono pane e companatico per un decennio almeno ai fortunati. Quelli opportunamente bravi e fortunati.

Vero che -anche in tema di urbanistica- hanno davanti una minoranza imbelle e divisa peggio del PD, ma è anche vero che ormai la politica urbanistica del PCI attuata da un quarto di secolo dall'architetto Conti è stata sostanzialmente LA continuità di una parte della politica democristiana: quella del ferreo controllo della rendita fondiaria a fini di controllo e scambio sociale, il tutto travestito da ambientalismo senza costrutto  e sostanza. Basta vedere com'è brutto il paese.

Basta leggere la sindaca Serra che risponde alla dichiarazione del consigliere inutile Gandolfi: “Considerando anche gli ambiti di trasformazione, le aree aggiunte con l'adozione di novembre sono pari a 72.055 mq, mentre quelle tolte sono pari a 109.580 mq, con una differenza dunque pari a 37.525 mq di aree restituite alla non edificabilità”. Tre virgola sette ettari. Il fatto è che l'area del TS1 ammonta alla bellezza di 57 ettari TUTTI ma propriamente TUTTI urbanizzati, in particolare nei settori A e B della nostra carta. Ma anche C. Se vi paiono pochi. Ragionando col metro della giunta Conti-Serra bisognerebbe  sottrarre  anche  le aiuole dell'esistente nel TS1.

Sostanzialmente esiste un solido legame tra l'idea di paese che hanno gli elettori di un Gandolfi (che ha sempre oscillato tra la difesa delle botteghe e il richiamo delle archistar e connessi) e di una parte consistente della Lega  e quelli di un Pelizzoli ex






Vero che la risposta della sindaca Serra all'intemerata dichiarazione tonitruante del consigliere Gandolfi (che non ha ancora elaborato il lutto per la perdita dei famosi 45 giorni di stipendio sindacale perché disarcionato a suo tempo) non meriterebbe  alcun commento da parte nostra (della serie: picchiatevi tra di voi e non disturbateci)
ma siccome quella risposta non sta in una lettera privata bensì in un atto consigliare –quindi rivolto a tutti i cittadini- ci prendiamo la briga di spiegare alla sindaca Serra che non siamo nati sotto i cavolfiori e neppure arrivati sulla terra con la cicogna.

Oltre il fatto che a fronte di una dichiarazione esternata il 03 novembre da uno dei più mitici ex sindaci curnesi la sindaca Serra ha maturato la risposta il 22 dicembre . Una celerità inaspettata. Che poi questa risposta si trovi nel sito della lista PRIMA che all’albo pretorio, è un altro segno del metodo «a sberloni» con cui la sindaca si relazione coi cittadini.

Detto questo delle due l'una: la sindaca Serra ha un'idea del tutto personale in cosa consista un'area verde oppure vuole sbolognare all'incauto cittadino una bugia «politicamente corretta».
Non ci stiamo.

Secondo il ragionamento della sindaca Serra anche un'aiuola sarebbe un'area verde. Vero: non ci sta un condominio. Il canale di sgrondo a lato della via Bergamo sarebbe un'area a verde. Vero: non ci sta un condominio.
Lo spazio inedificabile a lato dell'asse interurbano –inedificabile a norma di legge in previsioni di eventuali potenziamenti del medesimo e riduzione dell'impatto in fatto di sicurezza- sarebbe un'area a verde. Ed ha anche il coraggio di pitturarla  come tale sulle (quasi illeggibili) tavole allegate alla sua dichiarazione consigliare. Vero: non ci sta un condominio. Ci sta un distributore di carburante.
Ma l'idea compiuta di cosa intendano la giunta urbanistica Conti&Serra delle aree verdi (importanti) la si legge p.e. nella tavola R1.1 del neo PGT per individuare ad esempio i bosch(ett)ini esistenti. Francobolli dispersi nel vuoto. Magari nemmeno su una planimetria aggiornata: nel frattempo sono stati segati.
La sindaca Serra ha atteso che lo stuolo di tecnici le presentasse la tabellina precisissima precisissima coi numeri giusti fino al metro quadro : ”Considerando anche gli ambiti di trasformazione,

A meno che non sia una scelta consolatoria da spendere in un articolo del bugiardino o un comparsata televisiva. Che però non rendono disponibili nessun  spazio verde al cittadino.

La giunta urbanistica Conti Serra poi mettono i carichi da novanta: “Le aree evidenziate con le frecce gialle (nella tavola allegata) sono aree agricole con una superficie totale di 61.680 mq sulle quali quel PGT (il PGT-Gandolfi) prevedeva edificazione. Il Pgt adottato dalla nostra amministrazione, invece, le ha sottratte all'edificazione e preservate come aree libere e risulta paradossale che chi intendeva trasformarle si erga ora a paladino dei suoli agricoli”.
Vero. Però anche qui esaminiamo le cose nei dettagli.
Prima freccetta gialla: l'area ad est del CVI1 della Marigolda. E' indubbiamente un'area di forte valenza ambientale e l'intervento previsto nel PGT-Gandolfi non è una novità. Viene da molto lontano. Da quando un segretario DC (quindi prima del 1993….) inserì in una variante di PRG – assessore il mitico “dentista-urbanista ex pci” un bel pacchetto di villette sulla collina a ridosso della chiesa. Tentativo abortito perché la coppia dc-psi era agli sgoccioli di tangentopoli.
Mica per caso che nel PGT-Gandolfi sia stato reinserito da un iscritto (anche, tra i tanti...partiti attraversati) al partito di Casini.
Seconda freccetta gialla: l'area tra la roggia Serio, le FFSS, a nord di via Ruffilli. Area tolta nella variante PGT come edificabile  secondo il PGT Gandolfi.
Terza freccetta gialla: area artigianale tra la sottostazione Enel di via Fermi e il compendio artigianale di via A. Moro. Area tolta nella variante PGT come edificabile secondo il PGT Gandolfi.
Quarta freccetta gialla: edifici in fondo a via Curnasco a ridosso dell'asse interurbano. Area tolta nella variante PGT come edificabile secondo il PGT Gandolfi.

Le aree  verdi hanno un senso non solo se non sono inedificate o inedificabili: questo vale solo ai fini statistici per giustificare le tabelle nei piani. Le aree verdi sono tali prima di tutto se hanno dimensioni significative e non sono relitti -magari anche amplii- rispetto al contesto.
Un comune di periferia cittadina (com'é  Curno) dove l'edificazione s'é concentrata sulle aree aggettanti le publiche vie, é ovvio










































































































































































































































































































































































































































































































































































Il Pgt adottato dalla nostra amministrazione, invece, le ha sottratte all'edificazione e preservate come aree libere e risulta paradossale che chi intendeva trasformarle si erga ora a paladino dei suoli agricoli.

Qui di seguito la tavola nella variante adottata, in cui spiccano in rosso gli ambiti di trasformazione che sono esattamente gli stessi previsti nel PGT Gandolfi, perimetrati in rosso:
L'ambito TS1 vede modificato il proprio perimetro, con la diminuzione delle aree agricole dello spigolo sud-est e
l'aumento delle aree nello spigolo nord - ovest; l'area compresa nell'ambito TS1 è complessivamente leggermente inferiore nella variante rispetto al PGT Gandolfi.
Gli unici sei permessi di costruire convenzionati previsti dalla variante sono tutti legati ad opere strategiche:
1.In via Donizetti/via Mascagni, una superficie lorda di 600 mq a fronte della realizzazione di una piazzetta e del sottopasso ciclopedonale alla ferrovia.
2. Via Pertini/Via Curnasco,




che rimangono inedificate le aree retrostanti meno appetibili in quanto non dotate di visibilità al transito automobilistico. Un conto è il «verde» un conto sono i «relitti verdi».

Che nel 2016, dopo otto anni di grandissimi crisi economica e col Paese  ormai fissato nella stagnazione economica (che è ormai strutturale visto l'indebitamento) si approdi a una variante di PGT autocelebrandosi per l'avere mantenuto francobolli di territorio inedificati sparsi casualmente nello spazio anziché procedere  ad accorpamenti significativi puntando alla liberazione (e quindi alla rinaturalizzazione) di aree abbandonate (del tutto o in parte) e concentrando l'edificazione nelle aree più gestibili, vuol dire essere senza prospettive per il futuro.

Perché se la  nostra città resta sempre grande uguale, non avremo nel futuro una riduzione dalla spesa per il suo mantenimento, ma avremo sicuramente una riduzione delle entrate e un lento e progressivo aumento della spesa per quel mantenimento.

Lo abbiamo visto recentemente coll'operazione OTE nella città di Bergamo: basta confrontare l'edificazione ivi prevista rispetto alle dimensioni dell'area (privata) coinvolta e basta  vedere la sproporzione col nostrano TS1 ampliato per capire che noi siamo ancora ai tempi di Carlo Codega.

Delle quattro aree  cancellate dalla giunta Conti&Serra nella variante del PGT rispetto al PGT-Gandolfi le uniche due cancellazioni sensate sono quelle alla Marigolda e sulla via Fermi ma le altre due potevano benissimo essere mantenute SALVO smantellare e spostare alcuni insediamenti già presenti sul territorio e pesantemente invadenti come copertura e volumetrie. Si liberano spazi di dimensioni significativi in spazi congestionati e semiabbandonati destinandoli a rinaturalizzazione e si concentra quella edificazione in spazi meglio organizzati con una edificazione più ecologica e recuparabile.

Non diamo indicazioni particolari in questa sede altrimenti l'altrettanto mitica ex sindaca del buongoverno cattocomunista Morelli –in coppia col forzaleghista di turno- ci accusano di volere “deportare la gente” piuttosto che applicare “cum grano salis” una legge vigente.

Un'ultima considerazione sulla infelice battuta della sindaca Serra in chiusura della comunicazione: “se l'amministrazione Gandolfi avesse approvato il suo PGT, avremmo quindi più edificabilità di quella attualmente prevista: pare proprio che il bue dia del cornuto all'asino!”.

Che caduta di stile!.































































































































































































































una superficie di 2.000 mq a fronte della cessione di un parco pubblico e della realizzazione di un percorso pedonale che collega nel verde il sistema dei servizi (scuole, centro sportivo, oratorio, mercato,...) alla zona est del paese.
3.Via Battisti, una superficie di 150 mq a fronte della cessione di un terreno utile a realizzare un collegamento ciclopedonale tra la zona delle vie Mazzini, Garibaldi, Repubblica con via de Amicis e il centro del paese.
4.In via Marconi è prevista la realizzazione di un sistema residenziale di pubblica utilità, inserita in un parco, un esempio di housing sociale in cui convivono spazi di socialità, di servizi, di residenza riservata a categorie protette. Questa stessa area era stata individuata dall'amministrazione Gandolfi come possibile lotto per la realizzazione di una scuola dell'Infanzia progettata dall'architetto Mario Botta.
5.In via Lecco, un edificio commerciale esistente si trasforma in una media struttura di vendita e cede le aree necessarie per la realizzazione della strategica rotatoria di via Lecco che servirà sia per uscire dalla Marigolda, sia per salire in sicurezza sull'asse Villa d'Almé - Dalmine. Si tratta quindi di una riconversione, non dell'occupazione di aree libere.
6.Il sesto intervento consiste in un programma di riconversione da produttivo a residenziale di proprietà Tesmec, previa bonifica dell'area industriale.

Quindi, la presunta "colata di cemento" che la variante adottata renderebbe possibile consta di 3 edificabilità su una superficie complessiva di 2.750 mq, di due riqualificazioni su aree già occupate e della realizzazione su un'area libera di un intervento di alta valenza sociale.
Considerando anche gli ambiti di trasformazione, le aree aggiunte con l'adozione di novembre sono pari a 72.055 mq, mentre quelle tolte sono pari a 109.580 mq, con una differenza dunque pari a 37.525 mq di aree restituite alla non edificabilità.

Se l'amministrazione Gandolfi avesse approvato il suo PGT, avremmo quindi più edificabilità di quella attualmente prevista: pare proprio che il bue dia del cornuto all'asino!

Perlita Serra, sindaca
Curno, 22 dicembre 2016




PCI e quindi di un Conti manda to dal PCI peliz zoliano trenta anni or sono a presidiare assie me ai democris tiani tutto il presi diabile e fungi bile in tema.

All'arch. Conti in assemblea è stato alfine strap pati dai denti che dovendo ricavare inves timenti infrastrut turali per 18 milioni di spesa, bisogna com pensare gli operatori in proporzione con edificabilità in aggiunta: tra i 250 e i 300mila metri cubi.

Ma poi alla fine   questa insulsa polemica tra metri cubi in più o in meno non affronta il paese che è malridotto e non per colpa esclusiva di qualche funzionario poco solerte ma perché qualcosa di brutta e malfatto non riuscirai mai a
































































































































































































































































































































































































le aree aggiunte con l'adozione di novembre sono pari a 72.055 mq, mentre quelle tolte sono pari a 109.580 mq, con una differenza dunque pari a 37.525 mq di aree restituite alla non edificabilità.” Conclusione (nostra): non abbiamo cementificato bensì abbiamo ridotto la cementificazione.

Per favore non prendiamoci troppo in giro.
Che lei  tracci una strada a doppio senso di circolazione tra l'asse interurbano e l'edificato e l'edificabile (in ampliamento… non dimentichiamolo)  lungo via Fermi-Europa e poi fissi come inedificabile la striscettina che c'è tra la strada comunale e l'asse interurbano di sicuro li non sono previste costruzioni ma che sia un'area a verde….lo è solo sulle sue carte. Che lei metta come aree verdi le aree intercluse nei quadrifogli, beh… non ci sono condomini ma che siano aree a verde…lo sono solo sulle carte.
Che lei consideri aree non edificabili p.e. quella indicata con la sigla PCCa10 a nord della via Europa e via Carlinga, ci vuole un gran bel coraggio.
Vero (forse…forse…) non sono previsti condomini o stabilimenti da 15 metri di altezza ma non ci vediamo un futuro come “verde”. Come parcheggio sicuramente, come fiera sicuramente, come (im)probabile stazione dei bus. Insomma: cementificazione. Non aree verdi.

Che lei  consideri come verde un vivaio (privato) e il giardino (altrettanto privato) di una casa (angolo via Curnasco-Fermi a SE) certo che non sono previsti condomini o centri commerciali ma un vivaio professionale è qualcosa dove si coltivano alberi (anzichè pomodori o graminacee) non è un'area verde. Un vivaio é come una fabbrica. Invece di produrre viti si allevano piante finchè servono altrove.
Ma lei si rende conto che con questo modo di fare pianificazione sarebbe come se pitturasse sul sedime della FreniBrembo che li devono fare ganasce e dischi piuttosto che navicelle spaziali? Non si rende conto che questo non è pianificare ma entrare nel merito delle scelte produttive di un'azienda?.












renderlo bello e funzionale. E' l'idea che l'ha costruito che è brutta  malfatta ignorante e l'unica soluzione, dopo mezzo secolo di catorci, è quella di demolire e rifare lo stretto necessario e lasciare le aree rinaturalizzate. NON  solo a verde: rinaturalizzare.


















































































































































































































ALGIDO
Beh… quali fossero le intenzioni “edificatorie” della Giunta Gandolfi risultarono chiare nella famosa assemblea organizzata dal PD che mostrò i documenti.
Una bozza poi in parte modificata in cui però l'uso di aree non solo vergini, ma anche pregiate (edificazioni dietro i campi sportivi della Marigolda ad esempio) erano evidenti.
La coscienza ambientalista si può discutere, ma non il fatto che la Giunta Serra abbia puntato su due cose sopratutto:
1) Eventuale ampliamento Freni Brembo (che a Curno ha il maggior stabilimento in Italia, e da lavoro a oltre 1200 persone)
2) maquillage dell'area commerciale (che è ormai obsoleta e a rischio declino, essendo del 1991), le cui opere strategiche sono legate a singoli ampliamenti di attività esistenti ( e quindi a rischio zero di invenduto) oltre alla aggiunta della galleria commerciale di un comparto ristorazione.
A parte ciò alcuni piccoli interventi “vincolati” alla realizzazione di opere (un passaggio pedonale qui. un sottopasso ferroviario là, ecc.), opere prioritarie.
Gandolfi non ha partecipato alle commissioni, ai capigruppo e alla esposizione in consiglio. nemmeno alla votazione. Non mi è piaciuto.

La contorta risposta che il tenutario delLaLatrina di Nusquamia da alla sua spalla (il politicamente travestito Algido) indica la difficoltà delle destra curnese, comunque travestita, di contestare ragionevolmente la prima variante del PGT a firma Conti&Serra e indica anche che la  loro prima reazione a botta calda non è stata gradita dai loro riferimenti politici, quegli «attori del territorio» che Gandolfi& Piga rinfacciano alla giunta Serra. Di botto sia il navigatore tra i partiti Gandolfi (adesso pentastellato ad honorem e domani assessore  potenziale nella giunta 5S....) che il forzista Locatelli s’erano messi a strepitare contro la "colata di cemento" della prima variante ma adesso sono stati richiamati a più miti consigli dai loro  riferimenti politici, quelli «veri», quelli che contano. Quelli che nella ristrutturazione della zona ci metteranno (forse) davvero i soldi.
Come fare una elegante retromarcia senza sputtanarsi troppo? Semplice: banalizzando il contenuto della variante. Che fa perfettamente il coro con la risposta della sindaca Serra a Gandolfi. L’Algido parla di «eventuali ampliamenti» oppure di «maquillage dell’area commerciale» e la Serra ci mette i numeri:»37.525 mq di aree restituite alla non edificabilità». Dimenticando i 57 ettari del TS1.
Vale a dire ai cittadini: che strepitate a fare? in fondo trattasi di piccolezze. Peccato che abbiano dimenticato di smentire quei 18 milioni di opere infrastrutturali che verranno ripagate con volumetria aggiuntiva.





































































































































































































































































































































































































http://viverecurno.it/wp-content/uploads/2016/12/Comunicazione-del-sindaco-in-relazione-alle-dichiarazioni-di-Gandolfi_variante-PGT1.pdf
http://viverecurno.it/wp-content/uploads/2016/12/In-risposta-alla-dichiarazione-del-consigliere-Angelo-Gandolfi.pdf