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Domani
tutti gli italiani doppiogiochisti e/o voltagabbana avranno vinto.
Succede sempre così. Nel periodo delle elezioni 2013 alla mattina
facevo colazione presso un bar notoriamente frequentato da ex operai
comunisti. La mattina del sabato precedente le elezioni erano tutti per
Bersani. Il lunedi mattino scorreva a loro l’acqualina in bocca
per il buonissimo risultato dei pentastellati. Delusi di li a pochi
giorni perché non ci sarebbe stato l’inciucio pd-5stelle Tornati
in buona parte all’ovile renziano per le europee.
Gli italiani sono fatti così.
L’aspetto che stupisce è che gran parte dei nostri amministratori sono
persone del tutto ignote. Poco trasparenti. Uno risponderà
furbescamente che non c’è bisogno che un consigliere comunale
renda nota la sua scelta referendaria essendo eletto per tutt’altre
faccende.
Il fatto è che di questi consiglieri comunali non sai nulla. Ovviamente
nulla del «politicamente sensibile». Sul sito del comune non ci sono
tutti i pedregree. Non sai che giornali leggono. Non si sono mai
manifestati in ordine ai temi scottanti di questi anni: per esempio sui
matrimoni tra identiche sessualità.
Vero che a Curno c’è stata una bella serata con un parterre de roi,
però il 90% dei presenti erano amministratori provinciali del PD.
Ovviamente del PD-SI. Non c’erano nemmeno tutti i consiglieri della
lista Serra: magari erano a servire pizze per arrotondare le
entrate mensili in qualche fast food con un contratto a termine.
Chissà.
Mi auguro che il referendum non sia un flop della
partecipazione, come risultato della violenta e forsennata campagna
elettorale.
Fosse così -una affluenza minore del 50%- qualunque risultato sarebbe
delegittimato anche se senza conseguenze perché non c’è quorum.
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In una via c’è lotto di terre no (circa 1500 mq) che cambia destinazione
ad ogni variante di piano, ma resta sempre a destinazio ne publica:parcheggio o verde o un mix delle due.
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Nel PGT vigente è destinato tutto a parcheggio. Più concretamente da
quando è stato approvato il PRG (trenta anni or sono? trentacinque anni
or sono?) quel lotto stato ha sempre avuto una destinazione
pubblica ma il Comune non l’ha mai acquistato per concretizzare le
previsioni di piano. I mutamenti di destinazione variante dopo
variante consentono di mantenere il vincolo di destinazione pubblica e
ne evitano la decadenza. L’aspetto più divertente (se così si può
definire) è quel lotto ha un proprietario piuttosto «spinoso» che
comunque paga le tasse e che è obbligato a tenere perfettamente in
ordine lo spazio, tagliando l’erba, togliendo i rifiuti che altri vi
gettano. Perché altrimenti arriva puntualmente e veloccissimamente in
comune una segnalazione e dal comune promana l’ordinanza di pulizia.
Sempre per informazione puramente politica, la villa a nord di quel
lotto (s)fortunato è del segretario di partito di maggioranza il
cui cugino è assessore all’urbanistica di quel comune. Forse anche
vicesindaco qualche volta. In questo modo, ovviamente del tutto
casuale, chi s’è fatto la villa può godere senza avere sborsato una
lira del verde del lotto adiacente. Basta avere cognomi e parentele
giuste.
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Sempre nello stesso comune c’è altro cittadino che ha un lotto di circa
1200 mq circondato da tre lati da lotti edificati e recintati con tanto
di muretto e rete metallica. Il quarto lato corre sulla
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pubblica via a fondo chiuso. Il quarto lato corre sulla pubblica via a
fondo chiuso. Sempre del tutto casualmente uno dei tre lotti edificati
appartiene ad un importante uomo politico di livello nazionale,
arrivato in Parlamento con un partito da lui stesso fondato. Non è
Berlusconi. Oggi fa l’amministratore d’autostrade.
Il lotto viene spesso utilizzato dai vicini come parcheggio «abusivo»
ed anche questo subisce spesso l’ordinanza comunale di ripulirlo dei
rifiuti colà gettati dai soliti ignoti.
Un giorno il cittadino de quo viene chiamato un comune e l’assessore al
patrimonio gli comunica che sono-sarebbero arrivate firme per creare un
parcheggio in zona e che gli avrebbero indicato quel lotto. Il comune
intenderebbe creare un parcheggio parallelo alla pubblica via.
Il cittadino fa presente all’assessore al patrimonio che comunque
bisogna lasciare un passaggio carrale alla parte restante del
lotto. La vicenda finisce li.
Allora il malizioso cittadino fa domanda perché il lotto diventi
edificabile per una volumetria di circa trecento metri cubi (una casa
di 100 mq...) e la domanda viene cassata dal comune. Del tutto
casualmente un consigliere comunale della lista dell’ex uomo politico
nazionale è anche assessore nel comune e sempre del tutto casualmente
accade che le tre villette d’attorno, compresa quella dell’uomo
politico, si godono il verde altrui (ed anche il parcheggio casuale: il
lotto non si può recintare come per i tre lotti adiacenti) senza
sborsare un euro.
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Dai voli extracomunali su google earth torniamo nell’heimat nostra
all’ombra del gonnellone dorato dell’Assunta. Il custode delLa Latrina
di Nusquamia, spin doctor dell'ex sindaco Gandolfi,
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dopo un lungo post in cui denunciava che le femministe nostrane e
nazionali lamentassero la violenza sulle donne e dimenticassero quella
che le donne «infliggono» ai maschi: graffi, morsi, capelli strappati,
lancio di oggetti , percosse con calci e pugni. Beccato con le dita
nella nutella del machismo fascista gli abbiamo caldamente
consigliato una potente cura perché quando uno mette sullo stesso piano
117 omicidi con qualche piatto scaraventato in testa, forse ha
qualche problema.
L’ing. Claudio Piga custode delLa Latrina di Nusquamia ovviamente «lo nego non con gli oracoli, ma con i documenti». Ah! le «cacate» carte saltano fuori quando fanno comodo, nevvero?.
Il custode delLa Latrina di Nusquamia, dopo avere premesso che «la violenza dei maschi è figlia della violenza della società» ergo tutti (i maschi: lui compreso) assolti, prosegue che noi ci «comportiamo
come l'avvocato che dovendo difendere in tribunale un imputato del quale sa bene che è colpevole, tuttavia ne
protesta l'innocenza, davante al giudice. Cioè l'avvocato mente sapendo
di mentire, perché quello che importa è farsi dar ragione, e non aver
ragione. assimilandoci a quegli avvocati che difendono i delinquenti
sapendo che in realtà sarebbero davvero tali».
Ingegnere, "tires 'n 'sema": sta parlando di noi o di se stesso?
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Detto questo torna in mente la recente ricerca del Censis sullo stato del paese 2016 laddove scrivono che «l'Italia
rentier che non investe sul futuro. Le aspettative degli italiani
continuano a essere negative o piatte. Il 61,4% è convinto che il
proprio reddito non aumenterà nei prossimi anni, il 57% ritiene che i
figli e i nipoti non vivranno meglio di loro . L'immobilità sociale
genera insicurezza, che spiega l'incremento dei flussi di cash.
Rispetto al 2007, dall'inizio della crisi gli italiani hanno accumulato
liquidità aggiuntiva per 114,3 miliardi di euro, un valore superiore al
Pil di un Paese intero come l'Ungheria. La liquidità totale di cui
dispongono in contanti o depositi non vincolati (818,4 miliardi di euro
al secondo trimestre del 2016) è pari al valore di una economia che si
collocherebbe al quinto posto nella graduatoria del Pil dei Paesi Ue
post-Brexit, dopo la Germania, la Francia, la stessa Italia e la
Spagna».
Questa è l’Italia dei doppiogiochisti «una Italia rentier, che si limita a utilizzare le risorse di cui dispone senza proiezione sul futuro». Vale a dire «figli
più poveri dei nonni: il ko economico dei giovani. Sono evidenti gli
esiti di un inedito e perverso gioco intertemporale di trasferimento di
risorse che ha letteralmente messo ko economicamente i millennial». Difetto non solo delle famiglie operaie e impiegatizie ma soprattutto dell’imprenditoria: «così,
con una incidenza degli investimenti sul Pil pari al 16,6% nel 2015,
l'Italia si colloca non solo a grande distanza dalla media europea
(19,5%), da Francia (21,5%), Germania (19,9%), Spagna (19,7%) e Regno
Unito (16,9%), ma è tornata ai livelli minimi dal dopoguerra».
Questa Italia, anche per demerito di un televisione dove
l’intrattenimento banale e il dibattito forsennato occupano la maggior
parte del palinsesto perché costo zero, ha scelto di non scegliere. ha
scelto di non schierarsi pubblicamente . Ha scelto di navigare
sott’acqua perché non si sa mai, un domani...
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