NUMERO 261 - PAGINA 3 - POSITIVO E NEGATIVO A CURNO












































































gli operatori e i politici che hanno condotto il comune nello situazione di crisi attuale, anzichè (farsi) regalare altra volumetria dal comune, si prendano l'onere, l'onore, il rischio, la responsabilità di stare sul mercato, acquistare le volumetrie dismesse o abbandonate e investire per migliorare quello che hanno condotto alla crisi attuale. e se non ce la fanno, che vendano e smettano un mestiere e un servizio di cui non sono più all'altezza.


































Da una prima lettura della poderosa documentazione della Prima Variante del PGT emerge il modo con cui la giunta Serra e per essa l'ass. Vito Conti, ultimo rappresentante della Prima Repubblica in consiglio comunale (ci sta da un quarto di secolo, forse di più considerando qualche commissione), leggono  Curno, la sua storia recente (nemmeno tanto: oggi 30 anni sono una vita) e il suo futuro.
E' la visione dell'ente locale non come soggetto autonomo . Il Comune è interpretato come l'ultimo distributore di risorse che provengono dal centro. Il Comune interpretato come “il nido” famigliare da difendere dall'esterno brutto sporco cattivo. Una marea di briciole per reggere i mille fili clientelari di una società che non è suddita ma che invece vuole (o dovrebbe o vorrebbe essere) prima attrice.
I “principi informatori del programma di mandato “per un paese in cui sia bello vivere” (pag.51- doc. 3) sono ovviamente condivisibili (sarebbero il “minimo indispendabile”) ma vedono e prevedono un paese “bisognoso” piuttosto che un paese “volenteroso” ed “attivo”. Se poi si prende in mano il PGT e si vede come sostanzialmente sia la riconferma vieppiù in peggio dei piani regolatori consociativi del trio dc-pci-psi con le pessime  “aggiunte” dei governi leghisti e gandolfiane.




Non esiste in questo PGT l'individuazione dei valori e dei problemi che per ragioni strutturali siano in grado di creare idee, attrarre risorse, far diventare il paese “motore” anziché restare carrello trainato.
Per esempio non si dice nulla delle vie Bergamo e Lecco  diventate una alternativa all'asse interurbano col traffico praticamente bloccato dal rondò dell'ospedale di Ponte al centro città per 6-9 ore al giorno.. Non si dice nulla della stazione del treno.
Non si dice nulla della Roggia Curna –le esondazioni- praticamente interrata nel centro del paese e senza neppure più scarico nel fiume. Non si dice nulla dei volumi abbandonati e di difficile o impossibile ricollocazione nel mercato.
non dice nulla della zona verde che somma il CVI1, l'Orto Botanico, il Vivavio



































































































































































































































































































































Forestale. Sono pitturate sul PGT e ciao stai bene...
Un bel di, forse..., vedremo....

Invece di trovarci di fronte a un Comune che si attiva a trovare idee e risorse nazionali, Ce e internazionali per mettere mano a questi problemi, il comune fa da pessima levatrice alla crisi dentro il TS1 anziché creare le condizioni perché l'operazione si realizzi con-come una normale operazione di mercato.

Volete ristrutturare? Mettetevi di buzzo e di buono a cercare volumi da acquistare e incorporare  rifacendo del tuto quelli esistenti con una progetto “con le palle” anziché una miriade di pollerie.
La Tesmec non è venuta in comune a piangere miseria: ha cercato un altro posto ed oggi è diventata una multinazionale.
Chi c'ha testa e attributi non mendica i metri cubi dal comune.
Quegli immobiliaristi che hanno capannoni obsoleti e vuoti perché in affittabili, mollino



Meglio coltivare i romici alpini nelle aiuole della Rodari o le quattro rotonde in mille metri sulla via Bergamo: come un flipper all'oratorio. O la pista ciclabile da Curno all'ospedale passando per la cappelletta della peste del '600.O l'”approdo” sul Brembo che è in secca per undici mesi all'anno.

Bisogna prendere in mano i “valori” ed anche i “problemi” che ci sono in paese e che abbiamo conservato-inserito e da li partire per costruire il futuro spiegando e facendo comprendere ai cittadini ed alle imprese che c'è un disegno di inserire il nostro futuro non nelle-negli escort per gli anziani soli ma qualcosa di grande importante produttivo di benessere e felicità.
Non un comune lasciato trasformare inesorabilmente in una grande Clementina ma in un attore forte potente intelligente che guarda senza abbassare lo sguardo l'Europa e non.

Uno sviluppo ragionevole e sostenenibile genera valore e lavoro piuttosto che proseguire in un ragionamento villettaro che mira solo a conservare i privilegi delle categorie dominanti. Valore e lavoro creano quel benessere positivo e diffuso per cui un paese attrae giovani e genera futuro anzichè una Clementina. Si osservi solo la reazione di Milano all'EXPO o della città di Bergamo ad Astino.
Invece a Curno l'hobby degli urbanisti é quello di conservare  i privilegi di pochi e vietare o cacciare chi non si adegua.
Ve lo ripetiamo: toglietevi di mezzo. Voi – voi Pd, voi Lega, voi FI, voi c.d Indipendenti- avete messo il paese in un caos  immenso e quindi non potete adesso proporvi credibilmente come forze in grado di portarlo fuori. La vostra storia è finita.












































































































































































































































































































































Allora ci si domanda: se quel che avete costruito in mezzo secolo abbisogna dei vostri “principi informatori” e poi riconfermate in toto quel che ha generato i problemi che volete risolvere, non c'è qualche contraddizione?

Quando scriviamo che Vito Conti è l'ultimo giapponese della prima repubblica diciamo che se si procede nel confermare via via quel che  è stato fatto, evidente che non se ne esce con le mancette che vediamo nelle mille delibere della giunta Serra. Non se ne esce regalando migliaia di metri cubi  a un complesso che è andato in crisi “per mano propria” e –proprio per una miscela di intrinseco parassitismo ed evasione fiscale- non ha mai messo in campo un'idea o un progetto comune per fare fronte alla crisi. Prima ancora della crisi per “adeguarsi” alla concorrenza.

Non ti puoi lamentare di un settore commerciale in crisi che sopravvive in capannoni edificati nel 1963.
Perché se regali migliaia di metri cubi al commerciale del TS1, allora perché non ne regali in proporzione alla FreniBrembo?
Perché ti sei lasciato scappare la Tesmec (una multinazionale quasi unica) oppure la Bossong (qualcosa a che fare anche coi terremoti), la torcitura Quarenghi giù giù fino alla Cartemani?
































































































































































































l'osso a operatori più capaci e via. Sul TS1 anziché far piovere migliaia di metri cubi il comune doveva prevedere che molte zone del paese semiabbandonate o sovraffollate venissero alleggerite e quei volumi spostati nel TS1.
Il comune  doveva mettere in atto politiche positive per favorire questo anziché avvoltolare tutto ancora nel primicerio perimetro.
Nel TS1 se non interviene un fondo internazionale e dei progettisti internazionali che spazzano via tutta la muffa attuale tranne un paio di imprese, muffa è e muffa resterà anche dopo l'approvazione dell'attuale piano. Chi s'è messo nella crisi attuale non può essere lo stesso che si tira fuori. Hai voglia !.
Se il comune avesse avuto minore miopia e cattiveria, adesso le aree del vivaio forestale e dell'orto botanico potevano già essere un centro di attrattiva regionale –finanziato dall'Ue- con migliaia di turisti e universitari a farci bel tempo e studi e benessere per loro e i Curnesi.
Invece siete stati talmente miopi da farvi scippare le idee dell'orto Botanico e vederle applicate con successo ad… Astino sempre in mano ad altrettanti miopi.

E' mai possibile che un comune  non sia mai stato capace di raccattare i fondi europei?
Quando partirono i lavori della Commisisone politica PGT suggerii alla sindaca Serra di coinvolgere la DeCesaris e una eurodeputata ma l'istinto di autosufficienza che è propria di questa maggioranza non mosse nulla.
Oh!? Mica saremo di meno di quelle due!?.




























































































































































































































































































































































































































































































































Se ne sono andate senza nemmeno prenderti in considerazione.
Già la FreniBrembo non considera più il comune come un interlocutore affidabile e vive in un contesto internazionale da cui ha tagliato fuori il paese e se un domani anche la SEI-laser se ne andasse? Resteremo un paese completamente commerciale con qualche appendicina artigianale.
Una barchetta di carta da sigaretta nel fiume in piena.