NUMERO 252 -PAGINA 1 - CUCINA NOSTRANA




















































Primo ad annunciare la rinuncia a candidarsi sindaco nel 2017 è stato Gandolfi, reduce da una dissennata campagna celebrativa da quello che vorrebbe essere suo migliore amico. La sindaca Serra sulle conseguenze di tale uscita di scena lo carezza: «Si rischia di non rappre­sentare più in consiglio co­munale tutte le anime del paese; avere consiglieri di diversi gruppi significa da­re spazio in maniera ben articolata alle esigenze dei cittadini.  Per chi ci vuole credere. Interrogata invece sulla sua ricandidatura a l’Eco risponde: «non ho ancora sciolto la ri­serva. Ho 63 anni e a quest'età cinque anni sono tanti». Invece con Bergamo Post: «il nostro gruppo sta lavorando sul programma e il discorso candidature è aperto. Ma prima viene il progetto e il programma. È un lavoro di gruppo, non c'è protago­nismo. Non è un caso che il nostro gruppo non abbia un simbolo con un nome, ma con un'idea». E già. Quando la barca affonda... Sempre per chi ci vuole credere.


















































































































































































































la sindaca Serra intervistata (?) da L'Eco sulla prima Variante del PGT e il fermo lavori della biblioteca-auditorium




... un bel di anche il bar del CVI1 riaprirà. quando lo vorranno
i bottegai del centro ?.




lo spione
sta sempre all'erta





































Dall’intervista di Lucia Ferrajoli di L’Eco di Bergamo del 06 novembre 2016 alla sindaca Serra.

Curno detiene il primato dell'uni­ca opera incompiuta della Berga­masca: la nuova biblioteca pub­blica.
«Questo è un altro doloroso capitolo. Abbiamo chiesto ai tecnici di verificare cosa serve per il collaudo: solo per gli adeguamenti ci vorrebbero 350 mila euro, in più bisogna acquistare gli arredi e i corpi illuminanti e sistemare gli spazi esterni. In totale servi­rebbero circa 600 mila euro, ma non li abbiamo. Le entrate del Comune sono crollate, siamo a meno di 300 mila eu­ro l'anno. Siamo obbligati all'equilibrio di bilancio, che è una morsa per abbassare la spesa pubblica ed evitare l'in­debitamento, ma così abbia­mo le mani legate. L'unica opera pubblica che abbiamo potuto affrontare è stata la scuola; l'anno scorso non ab­biamo potuto fare neanche un metro di asfaltature».

E chiedere aiuto ai privati?
«Sul nostro territorio ci sono aziende di rilievo internazio­nale, sarebbe bello se si faces­sero avanti per finanziare la nuova biblioteca»




La sindaca Serra ha in mano la questione biblioteca e audito - rium fin dal suo primo mandato quando era l’assessore di riferi - mento nella giunta Morelli, iniziata 14 anni or sono. Non da ieri. Adesso siccome comincia a (intra) vedere che la Corte dei Conti potrebbe manda re a chiamare tutti i sindaci da Bianchi





Nota informativa. «El Tinto» è vecchia denominazione del bar esistente presso il CVI1. Chiuso da una decina di anni dopo la sua «riduzione» per la creazione della mensa scolastica (utilizzata pochissime ore nel corso dell’anno e con scarso entusiasmo per le prestazioni dagli utenti). Venne fatto un bando di assegnazione-ristrutturazione dai contenuti «sovietici» oltre due anni or sono per affidare la ristrutturazione del locale e la sua riapertura ma finora risulta che il titolare dell’impresa non abbia fretta di procedere a finire i lavori ed alla riapertura.

Da Bergamo Post,
06 novembre 2016
EL TINTO «Si spera che i lavori siano terminati entro la prossima estate. Cantiere fermo, ma il sindaco è ottimista
(bfj) Durante il consiglio co­munale del 27 ottobre, l'Am­ministrazione ha dato risposta all'interpellanza di Paolo Ca­vagna circa la situazione di degrado e mancata partenza dei lavori nell'area denomi­nata ex «El Tinto». Il quesito mirava in particolare a co­noscere gli intendimenti dell'Amministrazio ne per ri­parare all'errore commesso, cioè alla mancata imposizione di una data di inizio e fine lavori nel bando.




Quando abbiamo letto la delibera contenente il bando per l’assegnazione del relitto del bar del CVI1 siamo rimasti di stucco. Ci venne in mente l’Unione Sovietica. Chi avrebbe ottenuto l’assegnazione, oltre ai lavori da effettuare (coi rischi connessi...) avrebbe dovuto adempire nel corso della gestione a una serie di obblighi che definire discutibili sarebbe un eufemismo. Un bar privato non può essere una onlus che attua linee politiche della maggioranza di governo del momento. Se la giunta Serra voleva questo, con soldi propri, poteva ristrutturare il tutto ed inserire qualche onlus beniamina con adeguato voto di scambio al seguito. Oltretutto poi un privato dovrebbe tenere aperto un locale addossandosi tasse ed impegni avendo accanto la Polisportiva coi suoi distributori automatici di bevande e cibarie varie e il barettino dell’essicatoio anziani che pratica prezzi iperconcorrenziali. Oltracciò con la mitica riforma Bersani, domani potrebbe accadere che ogni sera ti si piazzi  in via IV Novembre un camion-bar stile Tredicine e, perché no?, qualcuno potrebbe aprire un locale pure negli spazi pubblici di via Sant’Jesus. C'abbiamo pure quella a Curno...



Maestra, il Gatto Padano ha copiato di nuovo il compito! annuncia urbi et orbi il tenuta rio ing. Claudio Piga della-sulla Latrina di Nusquamia. Probabil mente l'ing Claudio Piga non ha scaricato tutta la pagina dal momento che in fondo alla stessa c'è un link che porta alla pagina dell'originale.

Quello citato nel testo é un luogo  a noi molto caro per mille ragioni, ma nel testo c'era una ragionamen to applicabile a chi - in un periodo  di terremo ti- predica che i luoghi distrutti vanno ricos truiti  come e laddove dov'erano, perché hanno  un'»anima» non disperdibile. E infatti, come scrive l'autore-autrice, in un posto stra-carico di storia valori significati le generazioni a venire stravaccano e si strafogano. Che è poi quel che accade sulla scalinata di Trinità dei Monti o in Piazza Vecchia :ovviamente per conservare i valori di una volta.







































































































































































































Morelli Gandolfi e Serra perché rendano conto della malagestione dell’investimento piagnina la giustificazione che  non ha i soldi per concludere l’opera. Dopo vent’anni. La sindaca Serra è stata eletta (fin dalla prima volta) coi voti di quella parte politica che ha SEMPRE avversato la biblioteca e l’auditorium per la posizione (che a loro dire sottraeva spazio alle scuole medie) sia perché era inammissibile che una Lega potesse porsi  quel problema. Anche la Lega  c’ha messo del suo per mandare in secca la costruzione, e non c’ha messo poco .

La sindaca Serra nel piangere la miseria dei soldi che mancano dimentica che:
- ai tempi della giunta Morelli il Comune subì una condanna  in arbitrato con l’impresa di oltre 300mila euro (c’erano anche i tecnici e gli avvocati da pagare...) per una gestione superficiale della causa legale
- ha trovato benissimo i 50-60 mila euro messi assieme ad altri 50mila della Regione per LaMiniera.
- hanno programmato 2016 la ristrutturazione del CVI 1 programmando per i prossimi tre anni una compartecipazione alla spesa di 260 mila euro.

















































































































































































































































































































































































































































































































































- hanno programmato 2017 la costruzione della Rotonda sulla via Lecco per 542.000 euro.
- hanno programmato 2017 la ristrutturazione della scuola Rodari per una spesa di 410.000 euro.

Quindi non sono i soldi che mancano ma è mancata la debita attenzione e la buona volontà . Non é ora di smetterla di premiare le clientele piuttosto che chiudere i cantieri aperti da vent'anni?

Non bastasse questo, Serra e compagnia, hanno un paio di altre magagne alle spalle.
Prima avevano fatto il diavolo a quattro perché
l’insediamento della biblioteca in quel posto avrebbe sottratto spazio alla scuola media.  Quando la Lega, operando con la debita accortezza, ha acquistato la grande area laterale alla scuola media ed alla  biblioteca che ha fatto la Giunta Morelli con la Serra assessore? Ha occupato TUTTA l’area acquistata per farci una mega scuola elementare del tutto cervellotica (imposto dal duo Morelli-Serra) come progetto : le aule hanno le finestre a nord... (e non solo quello).

C’è infine un altro aspetto che viene sempre dimenticato della Serra. La Serra svolge importanti e interessanti attività culturali in ambito cittadino ed ha forti legami coll’establishment culturale della città. Niente di strano: nata in città cresciuta in città, ha frequentato le superiori in città, l’università in città, ha sempre insegnato in scuole della città e circondario  ovvio quindi che abbia forti legami con le aree culturali cattoliche e di sinistra operanti in questo ambito.
Inimmaginabile per la Serra l’idea che una paese  possa diventare in qualche modo motore di iniziative culturali alternative e aggiuntive a quelle cittadine.
Inimmaginabile per la Serra che il cinema estivo al CVI1 faccia concorrenza a quello nel cortile della Caversazzi. Inimmaginabile per la Serra che la biblioteca con la compresenza del centro sportivo possa diventare un polo di attrazione della popolazione universitaria cittadina.
Inimmaginabile per la Serra che nell’auditorium arrivasse parte della sterminata produzione cinematografica internazionale (normalmente esclusa dai circuiti correnti) .
Inimmaginabile per la Serra che la «cultura» non sia solo quella sulla carta stampata ma anche quella dei bit e che la biblioteca fosse già pensata nel 1995-97 per quello.
Inimmaginabile per la Serra che anche un solo filo di quell’enorme ambaradan che è «cultura» sfugga dalle ferrate mani della scuola e delle professoresse.

Impercorribile la strada di fondi privati per la biblioteca. Non fosse altro per la grande stima di cui la sindaca Serra e il suo vice si sono saputi costruire in 15 e ventisei anni di presenza in comune.







«L'errore presente nel bando riguarda delle competenze tecniche, ma la parte politica si sente parimenti responsabile - ha detto il sindaco Perlita Serra -
La causa di tale errore va cer­cata nelle modalità farragino­se di gestione delle compe­tenze da parte degli uffici co­munali. Da parte nostra, ab­biamo sollecitato con insi­stenza l'impresa affinché fa­cesse partire i lavori il prima possibile, ma non abbiamo dei veri strumenti coercitivi né penali per obbligare a firmare. L'errore è stato proprio quello di non mettere una data limite per la firma; è tuttavia nell'in­teresse dell'operatore riparti­re. Ciononostante, a oggi il dialogo è del tutto assente». L'assessore Vito Conti è sceso maggiormente nei dettagli: «L'operatore che ha vinto il bando ha già messo 70/80mila euro nel progetto, realizzando per esempio il cappotto dell'edificio; non ha senso che adesso si fermi e sprechi tutto quel denaro. Certo, non è un bene trovarsi a dipendere dal­la sua volontà, ma siamo certi che El Tinto non resterà in queste condizioni. Essendo un punto attrattivo partico­larmente funzionante d'esta­te, si può pensare che i lavori verranno terminati proprio entro la prossima bella sta­gione. A maggior ragione adesso che il mercato si spo­sterà proprio in quella zona e presto aprirà anche ilnuovo centro prelievi.






















Nel frattempo doveva arrivare in porto il trasferimento del mercato in via IV Novembre ma che «forse» arriverà da gennaio 2017 in avanti, se non ci saranno opposizioni (e conoscendo la categoria, sono facilmente immaginabili). Di sicuro si oppongono al trasferimento del mercato i negozianti e i bar del paese -dalla Piazza della Chiesa a largo Vittoria e dintorni- che vedono allontanarsi al mercoledì una buona massa di prede.
Noi non  crediamo affatto che questo ritardo sia dovuto al caso o al cattivo destino. Sia  il contenuto «sovietico» del contratto che i ritardi nel trasferimento del mercato derivano esclusivamente dalla pressione  dei commercianti e dei bar della Piazza.
Da sempre la loro politica è     quella di pretendere che il comune CONCENTRI  nel tratto Via Roma, Piazza della Chiesa, largo Vittoria e via DeAmicis - in particolare sulle due centrali-  tutti i servizi pubblici. La scuola, l’asilo, la biblioteca, il municipio, il mercato, la farmacia, i negozi «essenziali».
Non è stato compiuto un «errore» del tutto casuale o dovuto all’insipeinza di qualche ufficio nel «non mettere una data limite per la firma». E’ stata una scelta politica bene diretta com’è una scelta politica il contenuto «sovietico» del bando. stata Come non è stata peregrina l’idea che l’operatore, avendo già iniziato i lavori, si possa attendere che non voglia sprecare l’investimento effettuato. Per spostare il mercato bisognerebbe ristrutturare parte del sito (p.e. prevedere una pavimentazione  particolare per le zone dei furgoni alimentari per una migliore pulizia) oltre a creare i servizi igienici che... dovrebbero restare aperti otto ore alla settimana e poi essere blindati per non correre rischi.

La «classe dirigente il paese» e quella che dirige i voti NON vuole che la zona del CVI1, assieme alle due scuole, la biblioteca-auditorium e la palazzina ASL diventino il nucleo nevralgico dei nuovi servizi del paese. E tutto gira attorno a questo principio.






Ma questo l'ing. Claudio Piga non l'ha capito.

La questione è che alLaLatrina sono seccati del fatto che denunciamo  come siano in combutta e al servizio del peggio dei bottegai nostrani assieme ai loro omologhi negli altri partiti. La verità sta nel soldo, mica nelle parole.

Ing. Claudio Piga, prenda atto che dopo  otto anni di campagna per il suo beniamino Angelo Gandolfi lei l'ha messo in condizione di non RI-presentarsi alle elezioni, cui aspirava probabilmente anche per il buon stipendio possibile (la cui piccola perdita lo fece incazzare mica poco a suo tempo...). C'avessimo uno spin-doctor che fa servizi del genere lo cacceremmo a calcinculo.