NUMERO 251 - PAGINA 2 - IGNOTO UNO








Sembra di intravedere una notevole fretta della sindaca Serra di arrivare alle elezioni 2017 con la prima variante del PGT approvata. Forse è solo una fretta tipica dell’ex impiegata statale che vuole fare bene i compiti istituzionali e programmatici ma va detto che se la coppia Serra-PD riusciranno a portare a casa l’appalto per la manutenzione dei beni comuni (ma non è detto che tutto fili via liscio...). Se riusciranno a concludere il mandato con l’approvazione della 1.a variante PGT (ma non è detto che ci siano davvero tutti i tempi necessari...). Se riuscirà finalmente a vincere l’opposizione dei negozianti del centro e dei bancarellai a spostare il mercato in via IV Novembre (ma non è detto che tutto fili via liscio anche li...). Se la coppia Serra-PD riusciranno nei prossimi 5-6 mesi a portare a casa questi compiti ben fatti bene e ben conclusi, saranno sistemati ad hoc per la prossima tornata elettorale e per il resto del prossimo mandato. Il fatto è che tutte le beghine ampollose tra i partiti ci paiono più una manfrina che della sostanza. Diciamo che siamo tornati come ai bei tempi dell’avvento del centro commerciale.
Da qui a maggio 2017 ci sono tanti di quei "SE" internazionali europei nazionali e locali che ci vorrà una buona dose di fondoschiena per arrivarvi sani e salvi e vittoriosi.





























2017: Gandolfi non si candida sindaco, ma la lotta continua con Gandolfi
I cittadini sono un fine e non un mezzo: Curno non è un taxi buono per le ambizioni di carriera dei politici indigeni
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Cari cittadini,
siete delusi, amareggiati e, più ancora, siete adirati, lo so. La dott.ssa Serra nel 2012 vi aveva promesso - ricordate? - un paese «Bello da vivere». E una que­stione di punti di vista: certo, è stato bello per la dott.ssa Serra, che a Curno ha promosso un carosel­lo d'iniziative che le aprono interessanti prospettive di carriera, politica ed istituzionale, ma che poco o niente vi riguardano. Per voi è diverso. Vi si chiede di «condividere» - questo è il mantra della dott.ssa Serra -, ma quanto più pressante è la richiesta di “condivisione”, tanto più siete indispettiti. Lo so.
Quanto alla destra (cosiddetta), dovreste ormai conoscerli: la Lega nord fu a Curno feudo del Pedretti, e in tutto questo tempo non è stata capace di prendere un'iniziativa, una che fosse una, per farvi capire che non era più quella del Pedretti. La sezio­ne di Curno è stata per voi come un traliccio installa­to nel vostro territorio, con in cima un'anten na para- indica facente funzione di ripetitore, per darvi da “condividere” - anche loro! - gli slogan di Salvini. Voi non esistete, se non per “condividere”.
Viene da ridere infine pensando che Forza Italia, per parte sua, profittando dell'inerzia della Lega nord, paralizzata dall'eredità del Pedretti della quale non è stata capace di sbarazzarsi (chissà perché), pre­tenda di cannibalizzarne l'elettorato. E ancor più viene da ridere se si pensa che Lega nord e Forza Italia fanno i salti mortali per costituire una nuova lista civica farlocca, una Nuova destra organizzata curnense. Non hanno idee e non hanno uomini. Ma­gari tireranno fuori dal cappello a cilindro un perso­naggio “terzo”, un po' come fecero quando nel 2012 presentarono la lista “Claudio Corti sindaco”, con Claudio Corti «ciclista e manager», che poi però fu fatto ritirare e al suo posto posero Cavagna il Giovane, che si è distinto in Consiglio per eclatante inadeguatez­za politica, improvvisazione e brutte figure.
Voi non meritate tutto questo, soprattutto non meritate di correre il pericolo di cadere dalla padel­la della gestione autoritaria e autoreferenziale della dott.ssa Serra nella brace del dilettantismo e velleita­rismo della Nuova destra organizzata curnense. Tanto più che, come ormai sapete per esperienza, Lega nord e Forza Italia si metterebbero insieme giu­sto per uccellarvi, ma subito dopo il voto - quale che ne sia l'esito - non trascorrerebbe gran tempo e subi­to tornerebbero




ad accapigliarsi. Loro si accapiglia­no, ma i capelli che strappano sono i vostri. Capisco dunque che grande sia in voi la nostalgia del buon governo, quello che avete sperimentato nel 2007-12.
Due notizie - Ho trattato per sommi capi lo stato delle cose a Curno perché consideriate nella giusta prospettiva due notizie che ho da darvi, una cattiva e una buona. La cattiva notizia, perlomeno per chi ha nostalgia del buon governo della stagione 2007-12, quando raccolsi dall' amministrazione Morelli l'eredi­tà di un Comune indebitato, risanai il bilancio, mi astenni dalle opere faraoniche e non tormentai i cit­tadini con iniziative politicamente corrette e prete­stuose, è che non mi candido sindaco alle prossime elezioni amministrative (2017). Non mi presento per ragioni personali e di lavoro, che m'impedirebbero di garantire ai cittadini la dedizione che è loro dovuta. La notizia buona è che continuerò a occuparmi di politica, insieme con il gruppo di resistenza che qui a Curno si è opposto al regime tirannico della dott.ssa Serra, in alternativa alla scalcagnata e velleitaria Nuova destra organizzata curnense; un gruppo che fermamente intende continuare ad opporsi.
Sorvolo sulla storia dell'amminis trazione Gandolfi, sulla quale - purtroppo - siete stati ampiamente disin­formati dalla stampa che va per la maggiore: non tutti sanno che ho realizzato il buon governo non solo in contrasto con i similprogressisti che non mi perdona­vano l'affronto di avergli sottratto la vittoria, ma anche contro le stesse forze politiche che avevano tro­vato in me una soluzione ai loro problemi, e che remavano contro. Pensavano, come si dice, “fatta la festa, gabbato lu santo”. Realizzai il buon governo contro la Lega di osservanza pedrettista e contro la quinta colonna del Pdl, guidata da quel Locatelli che adesso è il referente locale di Forza Italia; ma potevo contare sul contributo determinante di Angelo Fassi e Maria Donizetti, i due “leghisti dal volto umano”.
La vostra aspirazione al ritorno del buon governo è sacrosanta ed è oggi raccolta da una squadra di per­sone oneste, intelligenti, competenti, all'altezza della complessità del sistema. Nusquamia, che vi invito a leggere, seguirà gli sviluppi della lotta di resistenza e vi terrà informati.

Angelo Gandolfi
già sindaco di Curno 2007-2012





Sarebbe ora per Gandolfi di elaborare finalmente il lutto della suo fallimento come sindaco di Curno. Di diventare finalmente «grande»: come lo intendevano i nostri vecchi. Sia il volantino che riproduciamo a parte (meglio pubblicare e quindi disperdere le informazioni in molte parti: non si sa mai che fine faccia domani la ... rete) che l’intervento letto all’inizio del consiglio comunale del 03 novembre per l’adozione della prima variante del PGT ci danno l’idea di una persona politicamente immatura che non sa rassegnarsi nel al gioco della democrazia -che è sempre  lotta e non è una bigne-  che  rimescola da cinque anni ormai la solita minestra. Bruciata.
Si aggiunge l’impressione di avere a che fare con una persona doppia  e quindi del tutto inaffidabile. Prima (del consiglio) lo vedi scambiarsi buffetti come grandi amiconi col progettista del PGT e poi a inizio seduta da lettura  di un durissimo documento «contro» il progetto di Variante redatto dallo stesso professionista buffettato pochi minuti ... prima.
C’è poco da capire e molto da stupirsi: in sostanza Gandolfi  ha detto che il progettista del PGT è eterodiretto dalla giunta Serra.
Del resto quando un sindaco (Gandolfi) fa istallare nel suo ufficio una pedana e una lavagna a chiunque sorgono dei dubbi.


Chiunque rilegga la Latrina di Nusquamia sostanzialmente troverà pochi concetti ribaditi o ripetuti enne volte  come seil loop risolvesse il problema: lui fu un sindaco di modesta capacità personale (assai capace di dividere invece di tenere assieme) e politica che spacciò come buongoverno quel che  migliaia di suoi colleghi «dovettero» fare per merito del fiscal compact: smettere (finalmente) di spendere e spandere ed usare i soldi accantonati per pagare i debiti pregressi.

Gandolfi non pubblicò mai sul sito del Comune il proprio curriculum personale e perciò dobbiamo fare affidamento a quello che lui confidò ai suoi amici. Direttore del Centro Commerciale sulla Francesca oppure di due grande magazzini-grossisti di fiori  a Zanica e Capriate. In rete resta un sito  di pubblicità di un’attività -assieme al suo spin doctor Claudio Piga- per la produzione di «flayer» pubblicitari delle aziende. «Flayer» che non si comprende se furono solo modelli o dei prodotti veri. Non sappiamo che laurea abbia conseguito con che votazione e in che università. Non sappiamo dove abbia lavorato e dove lavori tuttora: un sindaco e un consigliere comunale dovrebbero mostrarsi col massimo della trasparenza. Si vada sul sito del Comune di Cassano d’Adda alla pagina dell’»amministrazione trasparente» per comprendere meglio cosa intendo e inutilmente cercherete e troverete una pagina analoga sul sito del Comune di Curno.
Anche per la maggioranza: ovvio.
Quando noi scriviamo che sostanzialmente centrodestra e lega lo candidarono come sindaco in quanto rappresentate del bottegai (detto in senso familiare) come  concorrente del ruolo sostenuto in paese dal suo omologo di sinistra Pelizzoli non è che ci siamo inventati una favola.
Quella che fu una sua assessora ed oggi non si sa più bene dove stia (la Latrina la chiama gentilmente «fasciofemminista») in uno dei suoi pochi interventi nella seduta consigliare del 03 novembre ‘16 ha «rimarcato» nuovamente la funzione della «galleria virtuale» inserita nel PGT per collegare la galleria del centro commerciale con Largo Vittoria. E l’assessore  al territorio Conti l’ha confermato. Figurarsi se i bar dei cinesi fanno concorrenza alla galleria del centro commerciale.Adesso  Gandolfi annuncia che non si ricandiderà ma che ci sono gli eredi pronti: «una squadra di per­sone oneste, intelligenti, competenti, all'altezza della complessità del sistema».
Se come lui, inutili e dannose.
Semmai i Curnesi cominceranno a porsi domande come mai a Curno vorrebbero concorrere tante liste: davvero c’é così tanto «grasso che cola»?

























































Consiglio comunale, 3 nov. 2016, Oggetto: imponente variante al Piano di governo del territorio

Egregio sig. Sindaco,
la lettura dei documenti relativi alla variante del Piano di governo del territorio desta perplessità, e non poche; se associamo tali perplessità a quelle che insorgono dalla circostanza che la variante è stata presentata d’improvviso, a ridosso di convocazioni concitate degli aventi diritto a esprimere un parere, quasi senza preavviso, e senza aver dato ai consiglieri di minoranza l’opportunità di un’attenta riflessione, l’incontro delle perplessità diventa sconcerto. Tanto più che siamo a circa sei mesi dalle prossime elezioni e che propriamente non si direbbe che le varianti proposte siano di poco conto.
Vero è che proprio questo si rimproverava a me, quand’ero sindaco, da parte di alcuni dei consiglieri qui presenti – i più autorevoli, allora come oggi, anche se la lista di appartenenza ha cambiato nome: ma c’è una bella differenza, io avevo la necessità di difendermi dagli agguati della quinta colonna. I signori dell’attuale maggioranza, invece, per quel che ne so, non godono del privilegio di annoverare nelle proprie file una quinta colonna.
A occhio e croce si direbbe che con questa variante del Piano di governo del territorio la dott.ssa Serra e l’arch. Conti abbiano inteso, come si dice, “consumare” aree verdi o libere del nostro territorio. E se poi nei vostri documenti avete usato le gherminelle della “neolingua” iconica, per cui alcune aree da cementificare sono indicate in color verde, ebbene questa non sarà un’attenuante, ma un’aggravante, sotto il profilo etico-politico. Ma, a parte le gherminelle, se osserviamo l’impatto di questa variante del Pgt, non so se complimentarmi per la vostra bravura nell’aggirare le leggi vigenti o considerare la vostra abilità come una vera e propria iattura per i cittadini. Anche perché non è dato capire dai vostri documenti quale sia lo scopo della «colata di cemento» che un autorevole rappresentante della cosiddetta sinistra curnense rimproverava a me, laddove io non me la sono nemmeno mai sognata.
Eppure nel vostro programma elettorale, quello in cui promettevate di «compiere le scelte più opportune per rendere Curno un paese in cui sia bello vivere» non vi peritaste di scrivere che «un paese in cui è bello vivere è un luogo in cui il territorio è curato, tutelato, trasformato secondo una pianificazione partecipata e coordinata». Domanda. Dov’è la tutela del territorio, e dov’è la partecipazione?
Avevate promesso di «valutare attentamente l’espansione delle edificazioni, nella coscienza che il territorio è una risorsa preziosa e limitata»: mi domando se veramente abbiate valutato; e, se avete valutato, penso che sia doveroso da parte vostra spiegare ai cittadini le ragioni di queste trasformazioni. Perché, se non siete in grado di dare una risposta – intendo una risposta vera, non evasiva – ci mettete nelle condizioni di applicare il principio del politico democristiano buonanima secondo cui «a pensar male si commette peccato, però…». Avevate anche scritto di voler «contenere la continua espansione della media e grande distribuzione commerciale», dunque devo dedurre che abbiate inteso dare una risposta alle esigenze di espansione di altre attività, piccole ma in espansione. Ma quanto piccole allora?
Eppure solo un anno fa l’assessore Conti motivava lo stallo al Pgt con l’inversione di tendenza rispetto alle aree edificabili: si pensava addirittura a una loro riduzione, su richiesta di alcuni proprietari e imprenditori. Ecco invece che, dopo solo un anno, non solo non proponete una loro riduzione ma addirittura, a fine mandato, alzate la posta. Dopo otto anni di crisi economica generalizzata, con un mercato immobiliare allo stallo, avete pensato di consumare ulteriormente un suolo ormai saturo; per giunta, in contrasto con le direttive della Legge Regionale n. 31/2014 sul consumo di suolo in Lombardia, senza nemmeno spiegarci perché. A meno che non vogliate spiegarcelo oggi.
Ma voi – mi riferisco a lei, dott.ssa Serra, e all’arch. Conti – lo sapete bene: l’unica scappatoia prevista dalla Legge intesa a contingentare il consumo del suolo, sia agricolo sia libero,



è che le modifiche a piani attuativi esistenti e l’eventuale ampliamento, siano giustificate dall’espansione di attività esistenti, «purché siano state attuate le previsioni di espansione già previste nel Piano» (art. 2, punto 3). Allora, a parte il caso della Freni Brembo e quello della Città Mercato, quali espansioni sono previste nelle altre aree, la cui nuova edificabilità non sia in contrasto con le disposizioni regionali?
Mi aspetto, anzi i cittadini si aspettano una risposta precisa, dettagliata, area per area. Non sto chiedendo niente di irrituale, niente di esagerato, non starò a girare il coltello nella piaga e ricordare che nel vostro programma elettorale avevate promesso di «attivare canali permanenti di ascolto e di discussione: forum on line, commissioni consultive, comitati di quartiere, eventuali blog». Sappiamo tutti che queste sono baggianate elettorali, non ci facciamo caso. Vi chiedo però il giusto, vi chiedo di giustificare nel dettaglio la nuova edificabilità di queste aree che a mio sommesso parere non dovevano essere toccate, se non a fronte di un vantaggio preciso e considerevole per i cittadini.
Vi ricordo che quando non mi opposi – come mi si voleva costringere a fare – a che venisse presentato in Consiglio il progetto dell’arch. Bodega, che il geom. Pedretti aveva definito ecomostro, ci fu da parte di autorevoli consiglieri qui presenti un’alzata di scudi, in sinergia con il Pedretti e con Locatelli, giusto per citare due autorevoli uomini politici: eppure quel progetto era tutt’altro che mostruoso, aveva un indotto economico, non consumava territorio e avrebbe portato nelle casse del Comune oltre 5.000.000 di euro, con evidente vantaggio dei cittadini, perché con quei soldi si sarebbero potute fare cose utili e non parate mediatiche.
Lo so, dott.ssa Serra e arch. Conti, che queste mie parole sono inutili, perché avete dalla vostra una maggioranza compatta. Ma se rinunciassi a parlare sarebbe come dire che è inutile la mia presenza (infatti, a ben vedere, lo è davvero), e che è inutile, in generale, la presenza in Consiglio di una opposizione raziocinante. Allora, se non altro per giustificare la mia presenza, vorrei rivolgere un appello ad alcuni consiglieri:
– mi rivolgo al dott. Benedetti, che è un esponente della sinistra storica di Curno, che per formazione non è certo un aziendalista, essendo un medico; dal quale perciò mi aspetto che possa somigliare a Basarov, l’antieroe nichilista di Padri e figli di Turgeneev, o a quell’altro medico che conosciamo nello Zio Vanja di Checov: uomini pervasi di un forte sentimento di amore per il popolo;
– mi rivolgo al consigliere Cavagna il Vecchio, che ha un passato di sindacalista, anche se oggi ha ceduto alla tentazione di “creare” con il coworking solidale, in collaborazione con la dott.ssa Gamba, una sorta di improbabile e aziendalistica Repubblica felice, una enclave in una “Curno bella da vivere” di là da venire: anche lui, con il suo passato, come può pensare di privare il popolo di quel poco di verde che avanza?
– mi rivolgo alle due consigliere giovani, ricordando che dopo la vittoria elettorale la dott.ssa Serra espresse entusiasmo per la presenza nella squadra della sua amministrazione di un numero considerevole di donne e, in particolare, di donne giovani: ebbene, a voi chiedo di esprimere tutta la vostra gioventù e la vostra diversità;
– mi rivolgo alla consigliera garbata Raimonda Rizzo perché dimostri che la sua sensibilità sociale si applica anche agli uomini, ai suoi concittadini, non meno che ai cani.
Mi rivolgo a voi perché esprimiate un voto contrario a questa proposta di variante del Pgt, qualora la dott.ssa Serra e l’arch. Conti non siano in grado di dare risposte esaurienti (non evasive) riguardo ai vantaggi che deriverebbero ai cittadini, e solo ai cittadini, dalla concessione d’uso delle nuove aree in discussione.
Faccio altresì voti perché la dott.ssa Serra e l’arch. Conti si presentino candidati alle prossime elezioni amministrative, perché possano dire alle malelingue: Honi soit qui mal y pense!

Angelo Gandolfi
già sindaco di Curno 2007-2012