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2017: Gandolfi non si candida sindaco, ma la lotta continua con Gandolfi
I cittadini sono un fine e non un mezzo: Curno non è un taxi buono per le ambizioni di carriera dei politici indigeni
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Cari cittadini,
siete delusi, amareggiati e, più ancora, siete adirati, lo so. La
dott.ssa Serra nel 2012 vi aveva promesso - ricordate? - un paese
«Bello da vivere». E una questione di punti di vista: certo, è stato
bello per la dott.ssa Serra, che a Curno ha promosso un carosello
d'iniziative che le aprono interessanti prospettive di carriera,
politica ed istituzionale, ma che poco o niente vi riguardano. Per voi
è diverso. Vi si chiede di «condividere» - questo è il mantra della
dott.ssa Serra -, ma quanto più pressante è la richiesta di
“condivisione”, tanto più siete indispettiti. Lo so.
Quanto alla destra (cosiddetta), dovreste ormai conoscerli: la Lega
nord fu a Curno feudo del Pedretti, e in tutto questo tempo non è stata
capace di prendere un'iniziativa, una che fosse una, per farvi capire
che non era più quella del Pedretti. La sezione di Curno è stata per
voi come un traliccio installato nel vostro territorio, con in cima
un'anten na para- indica facente funzione di ripetitore, per darvi da
“condividere” - anche loro! - gli slogan di Salvini. Voi non esistete,
se non per “condividere”.
Viene da ridere infine pensando che Forza Italia, per parte sua,
profittando dell'inerzia della Lega nord, paralizzata dall'eredità del
Pedretti della quale non è stata capace di sbarazzarsi (chissà perché),
pretenda di cannibalizzarne l'elettorato. E ancor più viene da ridere
se si pensa che Lega nord e Forza Italia fanno i salti mortali per
costituire una nuova lista civica farlocca, una Nuova destra
organizzata curnense. Non hanno idee e non hanno uomini. Magari
tireranno fuori dal cappello a cilindro un personaggio “terzo”, un po'
come fecero quando nel 2012 presentarono la lista “Claudio Corti
sindaco”, con Claudio Corti «ciclista e manager», che poi però fu fatto
ritirare e al suo posto posero Cavagna il Giovane, che si è distinto in
Consiglio per eclatante inadeguatezza politica, improvvisazione e
brutte figure.
Voi non meritate tutto questo, soprattutto non meritate di correre il
pericolo di cadere dalla padella della gestione autoritaria e
autoreferenziale della dott.ssa Serra nella brace del dilettantismo e
velleitarismo della Nuova destra organizzata curnense. Tanto più che,
come ormai sapete per esperienza, Lega nord e Forza Italia si
metterebbero insieme giusto per uccellarvi, ma subito dopo il voto -
quale che ne sia l'esito - non trascorrerebbe gran tempo e subito
tornerebbero
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ad
accapigliarsi. Loro si accapigliano, ma i capelli che strappano sono i
vostri. Capisco dunque che grande sia in voi la nostalgia del buon
governo, quello che avete sperimentato nel 2007-12.
Due notizie - Ho trattato per sommi capi lo stato delle cose a Curno
perché consideriate nella giusta prospettiva due notizie che ho da
darvi, una cattiva e una buona. La cattiva notizia, perlomeno per chi
ha nostalgia del buon governo della stagione 2007-12, quando raccolsi
dall' amministrazione Morelli l'eredità di un Comune indebitato,
risanai il bilancio, mi astenni dalle opere faraoniche e non tormentai
i cittadini con iniziative politicamente corrette e pretestuose, è
che non mi candido sindaco alle prossime elezioni amministrative
(2017). Non mi presento per ragioni personali e di lavoro, che
m'impedirebbero di garantire ai cittadini la dedizione che è loro
dovuta. La notizia buona è che continuerò a occuparmi di politica,
insieme con il gruppo di resistenza che qui a Curno si è opposto al
regime tirannico della dott.ssa Serra, in alternativa alla scalcagnata
e velleitaria Nuova destra organizzata curnense; un gruppo che
fermamente intende continuare ad opporsi.
Sorvolo sulla storia dell'amminis trazione Gandolfi, sulla quale -
purtroppo - siete stati ampiamente disinformati dalla stampa che va
per la maggiore: non tutti sanno che ho realizzato il buon governo non
solo in contrasto con i similprogressisti che non mi perdonavano
l'affronto di avergli sottratto la vittoria, ma anche contro le stesse
forze politiche che avevano trovato in me una soluzione ai loro
problemi, e che remavano contro. Pensavano, come si dice, “fatta la
festa, gabbato lu santo”. Realizzai il buon governo contro la Lega di
osservanza pedrettista e contro la quinta colonna del Pdl, guidata da
quel Locatelli che adesso è il referente locale di Forza Italia; ma
potevo contare sul contributo determinante di Angelo Fassi e Maria
Donizetti, i due “leghisti dal volto umano”.
La vostra aspirazione al ritorno del buon governo è sacrosanta ed è
oggi raccolta da una squadra di persone oneste, intelligenti,
competenti, all'altezza della complessità del sistema. Nusquamia, che
vi invito a leggere, seguirà gli sviluppi della lotta di resistenza e
vi terrà informati.
Angelo Gandolfi
già sindaco di Curno 2007-2012
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Sarebbe
ora per Gandolfi di elaborare finalmente il lutto della suo fallimento
come sindaco di Curno. Di diventare finalmente «grande»: come lo
intendevano i nostri vecchi. Sia il volantino che riproduciamo a parte
(meglio pubblicare e quindi disperdere le informazioni in molte parti:
non si sa mai che fine faccia domani la ... rete) che l’intervento
letto all’inizio del consiglio comunale del 03 novembre per l’adozione
della prima variante del PGT ci danno l’idea di una persona
politicamente immatura che non sa rassegnarsi nel al gioco della
democrazia -che è sempre lotta e non è una bigne- che
rimescola da cinque anni ormai la solita minestra. Bruciata.
Si aggiunge l’impressione di avere a che fare con una persona
doppia e quindi del tutto inaffidabile. Prima (del consiglio) lo
vedi scambiarsi buffetti come grandi amiconi col progettista del PGT e
poi a inizio seduta da lettura di un durissimo documento «contro»
il progetto di Variante redatto dallo stesso professionista buffettato
pochi minuti ... prima.
C’è poco da capire e molto da stupirsi: in sostanza Gandolfi ha
detto che il progettista del PGT è eterodiretto dalla giunta Serra.
Del resto quando un sindaco (Gandolfi) fa istallare nel suo ufficio una pedana e una lavagna a chiunque sorgono dei dubbi.
Chiunque rilegga la Latrina di Nusquamia sostanzialmente troverà pochi
concetti ribaditi o ripetuti enne volte come seil loop risolvesse
il problema: lui fu un sindaco di modesta capacità personale (assai
capace di dividere invece di tenere assieme) e politica che spacciò
come buongoverno quel che migliaia di suoi colleghi «dovettero»
fare per merito del fiscal compact: smettere (finalmente) di spendere e
spandere ed usare i soldi accantonati per pagare i debiti pregressi.
Gandolfi non pubblicò mai sul sito del Comune il proprio curriculum
personale e perciò dobbiamo fare affidamento a quello che lui confidò
ai suoi amici. Direttore del Centro Commerciale sulla Francesca oppure
di due grande magazzini-grossisti di fiori a Zanica e Capriate.
In rete resta un sito di pubblicità di un’attività -assieme al
suo spin doctor Claudio Piga- per la produzione di «flayer»
pubblicitari delle aziende. «Flayer» che non si comprende se furono
solo modelli o dei prodotti veri. Non sappiamo che laurea abbia
conseguito con che votazione e in che università. Non sappiamo dove
abbia lavorato e dove lavori tuttora: un sindaco e un consigliere
comunale dovrebbero mostrarsi col massimo della trasparenza. Si vada
sul sito del Comune di Cassano d’Adda alla pagina dell’»amministrazione
trasparente» per comprendere meglio cosa intendo e inutilmente
cercherete e troverete una pagina analoga sul sito del Comune di Curno.
Anche per la maggioranza: ovvio.
Quando noi scriviamo che sostanzialmente centrodestra e lega lo
candidarono come sindaco in quanto rappresentate del bottegai (detto in
senso familiare) come concorrente del ruolo sostenuto in paese
dal suo omologo di sinistra Pelizzoli non è che ci siamo inventati una
favola.
Quella che fu una sua assessora ed oggi non si sa più bene dove stia
(la Latrina la chiama gentilmente «fasciofemminista») in uno dei suoi
pochi interventi nella seduta consigliare del 03 novembre ‘16 ha
«rimarcato» nuovamente la funzione della «galleria virtuale» inserita
nel PGT per collegare la galleria del centro commerciale con Largo
Vittoria. E l’assessore al territorio Conti l’ha confermato.
Figurarsi se i bar dei cinesi fanno concorrenza alla galleria del
centro commerciale.Adesso Gandolfi annuncia che non si
ricandiderà ma che ci sono gli eredi pronti: «una squadra di persone
oneste, intelligenti, competenti, all'altezza della complessità del
sistema».
Se come lui, inutili e dannose.
Semmai i Curnesi cominceranno a porsi domande come mai a Curno
vorrebbero concorrere tante liste: davvero c’é così tanto «grasso che
cola»?
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Consiglio comunale, 3 nov. 2016, Oggetto: imponente variante al Piano di governo del territorio
Egregio sig. Sindaco,
la lettura dei documenti relativi alla variante del Piano di governo
del territorio desta perplessità, e non poche; se associamo tali
perplessità a quelle che insorgono dalla circostanza che la variante è
stata presentata d’improvviso, a ridosso di convocazioni concitate
degli aventi diritto a esprimere un parere, quasi senza preavviso, e
senza aver dato ai consiglieri di minoranza l’opportunità di un’attenta
riflessione, l’incontro delle perplessità diventa sconcerto. Tanto più
che siamo a circa sei mesi dalle prossime elezioni e che propriamente
non si direbbe che le varianti proposte siano di poco conto.
Vero è che proprio questo si rimproverava a me, quand’ero sindaco, da
parte di alcuni dei consiglieri qui presenti – i più autorevoli, allora
come oggi, anche se la lista di appartenenza ha cambiato nome: ma c’è
una bella differenza, io avevo la necessità di difendermi dagli agguati
della quinta colonna. I signori dell’attuale maggioranza, invece, per
quel che ne so, non godono del privilegio di annoverare nelle proprie
file una quinta colonna.
A occhio e croce si direbbe che con questa variante del Piano di
governo del territorio la dott.ssa Serra e l’arch. Conti abbiano
inteso, come si dice, “consumare” aree verdi o libere del nostro
territorio. E se poi nei vostri documenti avete usato le gherminelle
della “neolingua” iconica, per cui alcune aree da cementificare sono
indicate in color verde, ebbene questa non sarà un’attenuante, ma
un’aggravante, sotto il profilo etico-politico. Ma, a parte le
gherminelle, se osserviamo l’impatto di questa variante del Pgt, non so
se complimentarmi per la vostra bravura nell’aggirare le leggi vigenti
o considerare la vostra abilità come una vera e propria iattura per i
cittadini. Anche perché non è dato capire dai vostri documenti quale
sia lo scopo della «colata di cemento» che un autorevole rappresentante
della cosiddetta sinistra curnense rimproverava a me, laddove io non me
la sono nemmeno mai sognata.
Eppure nel vostro programma elettorale, quello in cui promettevate di
«compiere le scelte più opportune per rendere Curno un paese in cui sia
bello vivere» non vi peritaste di scrivere che «un paese in cui è bello
vivere è un luogo in cui il territorio è curato, tutelato, trasformato
secondo una pianificazione partecipata e coordinata». Domanda. Dov’è la
tutela del territorio, e dov’è la partecipazione?
Avevate promesso di «valutare attentamente l’espansione delle
edificazioni, nella coscienza che il territorio è una risorsa preziosa
e limitata»: mi domando se veramente abbiate valutato; e, se avete
valutato, penso che sia doveroso da parte vostra spiegare ai cittadini
le ragioni di queste trasformazioni. Perché, se non siete in grado di
dare una risposta – intendo una risposta vera, non evasiva – ci mettete
nelle condizioni di applicare il principio del politico democristiano
buonanima secondo cui «a pensar male si commette peccato, però…».
Avevate anche scritto di voler «contenere la continua espansione della
media e grande distribuzione commerciale», dunque devo dedurre che
abbiate inteso dare una risposta alle esigenze di espansione di altre
attività, piccole ma in espansione. Ma quanto piccole allora?
Eppure solo un anno fa l’assessore Conti motivava lo stallo al Pgt con
l’inversione di tendenza rispetto alle aree edificabili: si pensava
addirittura a una loro riduzione, su richiesta di alcuni proprietari e
imprenditori. Ecco invece che, dopo solo un anno, non solo non
proponete una loro riduzione ma addirittura, a fine mandato, alzate la
posta. Dopo otto anni di crisi economica generalizzata, con un mercato
immobiliare allo stallo, avete pensato di consumare ulteriormente un
suolo ormai saturo; per giunta, in contrasto con le direttive della
Legge Regionale n. 31/2014 sul consumo di suolo in Lombardia, senza
nemmeno spiegarci perché. A meno che non vogliate spiegarcelo oggi.
Ma voi – mi riferisco a lei, dott.ssa Serra, e all’arch. Conti – lo
sapete bene: l’unica scappatoia prevista dalla Legge intesa a
contingentare il consumo del suolo, sia agricolo sia libero,
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è che le modifiche a piani attuativi esistenti e l’eventuale
ampliamento, siano giustificate dall’espansione di attività esistenti,
«purché siano state attuate le previsioni di espansione già previste
nel Piano» (art. 2, punto 3). Allora, a parte il caso della Freni
Brembo e quello della Città Mercato, quali espansioni sono previste
nelle altre aree, la cui nuova edificabilità non sia in contrasto con
le disposizioni regionali?
Mi aspetto, anzi i cittadini si aspettano una risposta precisa,
dettagliata, area per area. Non sto chiedendo niente di irrituale,
niente di esagerato, non starò a girare il coltello nella piaga e
ricordare che nel vostro programma elettorale avevate promesso di
«attivare canali permanenti di ascolto e di discussione: forum on line,
commissioni consultive, comitati di quartiere, eventuali blog».
Sappiamo tutti che queste sono baggianate elettorali, non ci facciamo
caso. Vi chiedo però il giusto, vi chiedo di giustificare nel dettaglio
la nuova edificabilità di queste aree che a mio sommesso parere non
dovevano essere toccate, se non a fronte di un vantaggio preciso e
considerevole per i cittadini.
Vi ricordo che quando non mi opposi – come mi si voleva costringere a
fare – a che venisse presentato in Consiglio il progetto dell’arch.
Bodega, che il geom. Pedretti aveva definito ecomostro, ci fu da parte
di autorevoli consiglieri qui presenti un’alzata di scudi, in sinergia
con il Pedretti e con Locatelli, giusto per citare due autorevoli
uomini politici: eppure quel progetto era tutt’altro che mostruoso,
aveva un indotto economico, non consumava territorio e avrebbe portato
nelle casse del Comune oltre 5.000.000 di euro, con evidente vantaggio
dei cittadini, perché con quei soldi si sarebbero potute fare cose
utili e non parate mediatiche.
Lo so, dott.ssa Serra e arch. Conti, che queste mie parole sono
inutili, perché avete dalla vostra una maggioranza compatta. Ma se
rinunciassi a parlare sarebbe come dire che è inutile la mia presenza
(infatti, a ben vedere, lo è davvero), e che è inutile, in generale, la
presenza in Consiglio di una opposizione raziocinante. Allora, se non
altro per giustificare la mia presenza, vorrei rivolgere un appello ad
alcuni consiglieri:
– mi rivolgo al dott. Benedetti, che è un esponente della sinistra
storica di Curno, che per formazione non è certo un aziendalista,
essendo un medico; dal quale perciò mi aspetto che possa somigliare a
Basarov, l’antieroe nichilista di Padri e figli di Turgeneev, o a
quell’altro medico che conosciamo nello Zio Vanja di Checov: uomini
pervasi di un forte sentimento di amore per il popolo;
– mi rivolgo al consigliere Cavagna il Vecchio, che ha un passato di
sindacalista, anche se oggi ha ceduto alla tentazione di “creare” con
il coworking solidale, in collaborazione con la dott.ssa Gamba, una
sorta di improbabile e aziendalistica Repubblica felice, una enclave in
una “Curno bella da vivere” di là da venire: anche lui, con il suo
passato, come può pensare di privare il popolo di quel poco di verde
che avanza?
– mi rivolgo alle due consigliere giovani, ricordando che dopo la
vittoria elettorale la dott.ssa Serra espresse entusiasmo per la
presenza nella squadra della sua amministrazione di un numero
considerevole di donne e, in particolare, di donne giovani: ebbene, a
voi chiedo di esprimere tutta la vostra gioventù e la vostra diversità;
– mi rivolgo alla consigliera garbata Raimonda Rizzo perché dimostri
che la sua sensibilità sociale si applica anche agli uomini, ai suoi
concittadini, non meno che ai cani.
Mi rivolgo a voi perché esprimiate un voto contrario a questa proposta
di variante del Pgt, qualora la dott.ssa Serra e l’arch. Conti non
siano in grado di dare risposte esaurienti (non evasive) riguardo ai
vantaggi che deriverebbero ai cittadini, e solo ai cittadini, dalla
concessione d’uso delle nuove aree in discussione.
Faccio altresì voti perché la dott.ssa Serra e l’arch. Conti si
presentino candidati alle prossime elezioni amministrative, perché
possano dire alle malelingue: Honi soit qui mal y pense!
Angelo Gandolfi
già sindaco di Curno 2007-2012
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