NUMERO 248 -PAGINA 2- CHORUS LIFE







































































































































































Risolvere urbanisticamente quel cuneo di territorio edificato ed abbandonato non era e non sarà facile per nessuno ma comunque  auguri all’ottanduenne Bosatelli che oltre a farsi dei propri legittimi interessi darà alla città il nuovo palazzetto dello sport. Nascerà  «'Chorus Life', un'area multifunzionale da 120 milioni di euro, che prevede 100 alloggi, un'arena, una palestra, un hotel e il palazzetto dello sport, che saranno completati entro la fine del 2020. Una struttura in grado di ospitare anche concerti, eventi, convegni e grandi raduni. Il progetto prevede anche 25mila metri quadrati di spazi aperti, piazze e aree verdi attrezzate.
Fa impressione verificare che su certi problemi abbia la vista più lunga un ottanduenne privato piuttosto che quegli amministratori che (lungo mezzo secolo) hanno irragionevolmente sparso per la città e la



della Termigas, società partecipante all’associazione temporanea di imprese che si era aggiudicata il bando «interno» di assegnazione dei lavori del restauro) non ha abbandonato sdegnosamente al suo destino una città che -per una parte- non lo apprezzava affatto.
«Parliamo di scommettere 120 milioni di euro: tutti miei. Senza fare speculazioni, non venderemo niente, tutto sarà messo in affitto precisa Bosatelli». Un paio di precisazioni che definiscono la peculiarità del progetto. Non è beneficenza, comunque. Al di là della redditività del residenziale, dell’arena e soprattutto degli spazi commerciali, per Bosatelli e 



Un paio di precisazioni che definiscono la peculiarità del progetto. Non è beneficenza, comunque. Al di la della redditività del residenziale, dell’arena e soprattutto degli spazi commerciali, per Bosatelli e la Gewiss questo progetto rappresenta un enorme laboratorio sulle possibili applicazioni del digitale sugli impianti per le case e gli altri edifici. Su questo si innesta la filosofia di una somma di funzioni (residenziale, commerciale, servizi pubblici) che dovranno convivere nel nuovo quartiere.

 



















































































































































La Latrina di Nusquamia si sottrae prezioso spazio per dedicarci le sue attenzioni. Dobbiamo ringraziare la Latrina per quattro motivi: (1) perché citandoci -essendo nell’olimpo dei bloggers- ci fa pubblicità e quindi abbiamo guadagnato perlomeno un lettore passando da dodici a tredici.
Pazienza! piano piano arriveremo pure noi ai fatidici 25  e quindi saremo tra i «grandi». (2) la ringraziamo anche perché ci fa da segretaria di redazione correggendo le nostre volute dimenticanze e per di più lo fa gratuitamente senza nemmeno chiederci uno straccio di  voucher. (3) la sua lettura favorisce una nostra rapida evacuazione intestinale, fattore non disprezzabile aggratis.(4) nel «paese bello da vivere» fa piacere disporre di un matto che fa sorridere visto che la sindaca Serra non vi ha ancora provveduto.














































































































































































































































































































































































Ammirati e perplessi davanti a quest’idea. Ammirati per l’uomo Bosatelli e il suo coraggio  ma anche perplessi perché vediamo il «pubblico» arrancare dietro gli interessi dei privati e se questi non si muovono, il pubblico resta timidamente sulla porta ad aspettare chissà chi. Com’è stato per la soluzione della Caserma Montelungo o per i miniconcorsi delle tre piazze. Dimenticando l’abbandono in cui versa il centro della città attorno al Sentierone.
L’idea che ci siamo fatti è che se Bergamo non prende la decisione di sbarazzarsi di Piazzale Marconi e della stazione ferroviaria sbattendo la ferrovia almeno un chilometro a valle assieme all’A4  e di dotarsi di un metro tra l’aeroporto fin sotto Colle Aperto (e poi verso la Val Brembana ...) non ci sarà grande futuro.
Imprese e studi e servizi andranno altrove piuttosto che sopravvivere in un minilocale senza servizi.























































































































La Latrina di Nusqua mia  regala ai millanta lettori un’al tra  chicca: un estratto
della pagina di fessbuc del Marco Belotti dove interven -gono due pezzi da novanta della politica indigena (con terzo pezzo da novanta...il Belotti appunto). dalla lettura mi pare che Massimo Conti (segretario PD curnese) & Marco Belotti (segretario Lega curnese) non siano esattamente informati o recitino la scena conveniente su cui mette il granello di cacca sulla coda il solito della Latrina di Nusquamia.
La faccenda del centro culturale islamico non è andata come la  figurate, perlomeno per come me l'ha raccontata uno degli «autorevoli» soggetti intervenuti a risolverla dopo avermi chiesto delle informazioni visto che abitavo nel paese «bello da vivere» (allora non era nominato così poeticamente). Il sindaco leghista Bianchi - Pedretti imperante segretario della Lega- non voleva che si aprisse una moschea proprio nel suo comune e quindi operava per far desistere dalla soluzione chiesta dai barbari musulmani. Davanti al diniego del permesso da parte del sindaco i musulmani si rivolgono al (consigliere) Giuseppe Pelizzoli del



(deus ex machina del PCI-PDS-DS). Il quale li indirizza da un avvocato già deputato del PCI bergamasco per la pratica legale di opposizione alle decisioni sindacali.
Due importanti (quelli più ragionevoli) assessori della giunta Bianchi pare fossero orientati alla soluzione senza troppo baccano. 
Il tutto -per farla breve- si conclude con un incontro dal prefetto (gli ex deputati pure contano qualcosa...) il quale raccomanda elegantemente ai due contendenti di non strafare… altrimenti...

Così la Lega curnese provvede a calare discretamente le braghe. Come quando il mitico Pedretti aveva fatto scavare un fossato per impedire che i ROM occupassero l'area (del centro commerciale e del CVI1) per farvi un accampamento dove si sarebbe celebrato un grandioso matrimonio durato parecchi giorni. Il fossato venne  riempito laddove necessario e i ROM celebrarono lo stesso il sontuoso matrimonio. Cucina pessima.
Portate pazienza egregi razzisti: sia quelli che vogliono chiudere i centri culturali islamici che quelli che suggeriscono  le porchettate (per finta mentre davvero ci credono).






















































































































































































































provincia decine di sedi universitarie.
L’impatto di una struttura così importante sarà pesantissimo nella zona e sulla ormai modesta e superata circonvallazione. Che il trenino delle valli e i bus bastino per l’accesso/ deflusso a tutti i servizi previsti mi pare un eccesso di fiducia. Ci aspettiamo un caos enorme quando l’arena vedrà occupati tutti i suoi posti.
Bosatelli che era stato tra i fondatori della Fondazione Nuovo Teatro Donizetti ( e non solo suggeritore ma anche finanziatore) ha creato una «piccola» Siemens orobica e nonostante sia stato coinvolto in una querelle antipatica proprio agli inizi dell’anno (Gewiss è azionista della





















la Gewiss questo progetto rappresenta un enorme laboratorio sulle possibili applicazioni del digitale sugli impianti per le case e gli altri edifici. Su questo si innesta la filosofia di una somma di funzioni (residenziale, commerciale, servizi pubblici) che dovranno convivere nel nuovo quartiere.E parliamo di scommettere 120 milioni di euro. «Tutti miei. Senza fare speculazioni, non venderemo niente, tutto sarà messo in affitto».