|
|
Marino, Cota e gli altri. Dopo le assoluzioni diventano tutti "innocentisti»
La politica lamenta di venire troppo spesso manipolata dalla
magistratura, ma non si può chiedere alla giustizia di non fare il suo
corso, come non si può chiedere alla stampa di non riportare le
notizie. Questa volta arriva tutto insieme: 116 richieste di
archiviazione per politici, imprenditori e funzionari pubblici indagati
per mafia capitale; Marino assolto perché il fatto non sussiste e le 56
cene a "sbafo" del Campidoglio erano in realtà lecite spese di
rappresentanza; il fatto non sussiste anche per il "mutandegate" di
Cota, eppure persino il premier solo pochi giorni fa a Torino aveva
indicato proprio quelle mutande verdi come il simbolo della cattiva
politica.
Pensavo fosse un reato, invece era un calesse. E va bene scrivere
calesse grande grande in modo che venga visto da tutti invece di
relegarlo in una postilla nell'ultima pagina, così come è positiva la
critica al giornalismo forcaiolo, ma sono curiosa di vedere cosa
succederà la prossima volta che uscirà la notizia (tutta da dimostrare)
che è stato comprato un reggiseno rosso a spese della regione o quando
verrà scovata l'auto privata di chi riveste una carica pubblica, per
dire, in divieto di sosta o dio non voglia nel posto riservato ai
disabili.
Si scriverà con garbo? Si darà peso alla notizia, ma anche alla difesa in egual misura?
|
|
|
|
|
|
|
|
Queste note le abbiamo scritte l’11 ottobre 2015 e le abbiamo modificate integrate un anno dopo.
In queste ore – domenica 11 ottobre- un fatto è sotto gli occhi di
tutti: oltre 35.000 romani hanno riconfermato Marino in poche ore come
il loro leader politico amministrativo. Se questo numero si
trasformasse in preferenze alle elezioni (perché no? visto che chi
accede alla rete è tra i più addetti e conoscenti dei lavori…) voglio
vedere come la mettono Renzi, Orfini, Sabella, Gabrieli e tutta
la congerie di personaggi che l'hanno filato.
Nel 2023 la Lista Civica per Marino si prese 75.494 voti: oggi in meno
di trenta ore ha già raccolto la metà di quei voti. Uno scherzo ? ! .
Sabella poi si è già bruciato: non erano state consegnate le dimissioni
che lui s'è già messo a disposizione con gran voglia e lena. Leggere le
dichiarazioni entusiaste: senza nemmeno un briciolo di pudore appena
appena trattenuto.
A Roma non ha fallito Marino: ha fallito il PD alleato e colluso in buona parte con la destra.
Pignatone (procuratore capo dei PM a Roma) con Mafia Capitale ha messo
nero su bianco come i primi a far finta di non aver mai saputo nulla,
ovviamente, sono tutte quelle parti di istituzioni e di persone che
avrebbero dovuto controllare preventivamente ed evitare che si
arrivasse a situazioni di cancro terminale.I pochi politici e i pochi
uomini dello Stato che provano
|
|
|
|
Non
si è primo partito a Roma con 267.265 voti e 110 circoli –parlo
del PD- oltre una segreteria nazionale se non ti accorgi di questo.
Vuol dire che non sei degno di esserci oppure che sei colluso.
In una città dove l'87,5 per cento dei lavori e dei servizi sarebbe
stato affidato senza gara pubblica e quasi la metà degli appalti
attribuita attraverso trattativa privata.
Roba da sbatterli in galera solo per questo visto le cifre in ballo.
Così sarebbero stati dunque affidati 2,9 miliardi, quasi la metà della
spesa totale che ammonta a 6,4 miliardi…. non si è primo partito
a Roma con 267.265 voti e 110 circoli –parlo del PD- oltre una
segreteria nazionale se non ti accorgi di questo.
Fabrizio Barca –in //MappailPD- ha scritto che a Roma sono 27/110
circoli romani del PD sono dannosi (per il partito e la città) e vanno
chiusi. Ventisette su centodieci: e non dei più piccoli e sconosciuti.
Orfini non ne ha chiuso ancora nessuno. Nessuno dei 27 ha rifatto il
tesseramento e quindi rieletto i dirigenti. Tutti fermi.
Si potrebbe continuare e poi proseguire con l'elenco delle cose
positive fatte da Marino ma valga per tutti queste parole dell'ex
assessore (ai trasporti) Esposito (dimissionario): “la struttura
amministrativa vive di vita propria, non segue le indicazioni, cambia
autonomamente il contenuto delle delibere, a volte le scrive male
proprio per farle bocciare al Tar...””.
Gli chiede l'intervistatore, scusi: sta dicendo che a Roma, in
Campidoglio, gli uffici non rispondono agli assessori ma ad altri
interessi? «Gli uffici se ne strafottono di ciò che chiede la
politica... quelli viaggiano con stipendi superiori ai
centoventi-centosessanta mila euro e fanno solamente finta di farti
decidere, è chiaro?».
E giù una caterva di esempi che dice volere consegnare al procuratore Pignatone.
Renzi Orfini Gabrieli ( e pure Cantone e Sabelli : ci
facciamo una risata alle spalle sul mega funerale Casamonica? )
scelgano chi vogliono come potenziale successore di Marino: ma non è
fallito Marino da solo.
Sono falliti ANCHE loro.
Fa bene Marino -in conferenza stampa post soluzione- a cantarle a
Orfini (presidente nazionale del Pd e commissario a Roma):Orfini mi ha
difeso in un primo momento perchè c'era Mafia Capitale e il Pd aveva
arrestati e indagati e dunque gli conveniva sostenermi. Poi però non
convenivo più" - ha continuato Marino - non convenivo quando volevo
scegliere i manager di Acea e delle partecipate e volevo gente
selezionata sul mercato, non convenivo quando ho detto che volevo
Olimpiadi che lasciassero un lascito alla città e invece il Presidente
del Coni e di Roma 2024 volevano costruire a Tor Vergata, in un'area
incolta e lontana da tutto. Non convenivo quando ho sospeso il
monopolio di Cerroni".
Fa bene Marino a chiedere le dimissioni di Orfini e di Lotti. E le
canta anche all’ineffabile e svagata Raggi.“Ero il sindaco di
Roma che per la prima volta non usa le sue auto di servizio, e Raggi le
usa oggi”. E aggiunge:“per me l’onorabilità è il valore più importante,
e quelle accuse così violente mi hanno ferito, non sono solo quelle del
giudice che poi mi ha assolto ma anche lo sbeffeggio delle forze
politiche dal giorno della mia elezione”.
Come non essere arrabbiati con un partito così malridotto?
|
|
|
|
|
Siamo al primo grado di giudizio e sotto accusa ora
c'è chi ha abbattuto la scure della gogna mediatica contro chi avrebbe
commesso un reato, salvo poi scoprire che forse tanto reato non era e
contro chi ha deciso di indagare; ma la magistratura indaga e poi
decide, se lo facesse solo quando è certa che ci sia un reato non
esisterebbero i processi.
E
ci sono fatti che diventano di interesse pubblico non solo quando
costituiscono reato, ma anche quando riportano comportamenti
politicamente sconvenienti - tra gli ultimi c'è l'orologio regalato al
figlio dell'ex ministro Lupi che si è poi dimesso.
Sarebbe più onesto ammettere che reggiseni, mutande, sexy toys
sono un
boccone troppo succulento per chiunque si occupi di cronaca (di
qualunque colore), perchè rimangono scolpiti nella mente più di 100
mazzette, ma interessano anche a chi é avvezzo ai giochi di potere
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
perché possono distruggere una reputazione - e di conseguenza "far fuori" qualcuno - più velocemente di una condanna.
Si può discutere sul "come" la stampa debba riportare le notizie, ma è
un puro esercizio di stile dal momento che la libertà di espressione
permette a tutti di dire più o meno quello che vogliono. Che è un
grande diritto inderogabile, ma anche un ostacolo insormontabile per
chi sogna un mondo mediaticamente perfetto.
Il fatto più grave di tutta questa vicenda sono le vite e le carriere
distrutte da indagini che qualche volta non portano a niente, ma più
che un mea culpa dei giornalisti servirebbe una legge che regoli questo
tipo di vicende, per evitare che vengano manipolate e utilizzate contro
qualcuno. Alla luce di questi fatti, la difesa dell'assessora Muraro a
Roma appare ora come un grande gesto di civiltà.
Sabrina Scampini
Huffington Post Italia
10 ottobre 2016
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|