A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1357 DEL 02 GIUGNO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















NELLA COLONIA DEL COMUNE ESTATE "A LA CARTE"
Al momento in cui scriviamo questo pezzo non è noto il programma dell'estate per i ragazzi che sarà organizzata dall'oratorio. Per adesso sappiamo che a distanza di neanche cento metri dall'orrendo tendone dell'oratorio (quanti altri cittadini potrebbero tenere una schifezza del genere in piazza?)  ci sarà pure la colonia estiva dei ragazzi organizzata dalla solita coop per conto del Comune alloggiata dentro l'ex scuola Rodari. Quest'ultima è organizzata in sette moduli differenti (per orari d'ingresso e giorni di accesso) in una specie “a la carte”  per il comodo dei genitori. O meglio: per le mamme che lavorano e i nonni. Forse: dal momento che il Comune non sa nemmeno quante siano le donne disoccupate part time o altrimenti sottoccupate o disoccupate: non gli frega nulla.
Ovviamente  d'estate le iniziative in corso ce ne sono anche altre da parte di privati ma alla fine –tranne un paio- non si capisce bene la differenza tra il mandare i ragazzi a scuola e mandarli al CRE. L'unica differenza è che non ci sono i professori ma dei volontari di ignota preparazione. Che è sostanzialmente un doposcuola noiosissimo del tutto SENZA pratica sportiva. Forse quelli dell'oratorio organizzano qualche accesso alla piscina ma dimenticate gite lungo il fiume o sui colli oppure in montagna. Nisba.
(...)

IERI LA NOTIZIA DEI 18 MILIONI DI UTILI DELL’UNIBG
OGGI LA NOTIZIA DEI BUS ELETTRICI BERGHEM DALMEN
A CONFERMARE NEL BUON RAPPORTO PD-CDX-LEGA CHÉ TUTTI DOBBIAMO VIVERE
(...)
Basta scorrere chi sono gli uomini e le forze politiche in campo a Bergamo nei principali gangli di comando-governo si comprende benissimo come con questa operazione del PNRR ed associati PD Lega e FI si sono spartiti le risorse da spendere e quindi il relativo controllo. In buona sostanza funziona benissimo il principio per cui i soldi pubblici finiscono per essere gestiti dalle forze politiche del territorio. Francamente non si comprende la ragione per cui dalla verso dalla città a Dalmine-Stezzano  così elevato: 7 mila al giorno oppure mille nella fascia di punta antimeridiana.
A nostro avviso tempo pochi anni – neanche due lustri- se UniBG prosegue nella sua crescita attuale porrà alla Bergamasca il problema di creare un UNICO CAMPUS universitario determinando l’abbandono delle moltissime sedi attuali in quanto di costosa gestione complessiva sia per la scuola che per gli studenti. Che comunque dovranno e avranno bisogno ancora di lezioni frontali laboratori  che non sono sostituibili neanche col 5G.
In buona sostanza anche questa enorme spesa  appartiene al modello di spesa progressiva per produrre PIL immediato sul territorio senza alcuna prospettiva  di medio lungo periodo. Un fare prima per  produrre utili al momento e un disfare domani per tornare a produrre Pil nella creazione del campus universitario e il seguente problema del “che fare” degli insediamenti abbandonati nel frattempo. Intanto il sistema politico premia il proprio elettorato e fa soldi… tanto domani chi si ricorderà di ieri o dell’altro ieri?.


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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!







































SONO TORNATI
I TURISTI
IN CITTA' ALTA






























































































































































































IERI LA NOTIZIA DEI 18 MILIONI DI UTILI DELL’UNIBG
OGGI LA NOTIZIA DEI BUS ELETTRICI BERGHEM DALMEN
A CONFERMARE NEL BUON RAPPORTO PD-CDX-LEGA CHÉ TUTTI DOBBIAMO VIVERE
La notizia del 02 maggio ci aveva lasciato di sasso: UniBG con 23-24mila studenti aveva auto  nel 2020 un utile di 18 milione di euro.  Diciotto milioni di utile a fronte di 95 milioni di entrate. UniBg  è riuscita a guadagnare per ogni studente iscritti quasi 800 euro: ben si comprende come l’ambizione del rettore Morzenti di far crescere in ogni modo  il numero degli iscritti non  mascheri solo l’ambizione di diventare rettore di una università di almeno 40mila iscritti, ma pensa anche di trarre adeguato compenso “professionale” che in politica vale più di un titolo accademico. Commentava l’autore dell’articolo sul Corriere che nel 2019 la SACBO (aeroporto Caravaggio, quello da un milione di passeggeri al mese) aveva avuto un utile di “soli” 16milioni. Di euro. L’utile di 18 milioni di UniBG verrà in parte destinato ad allargare i cordoni della borsa per 2 milioni 600 mila euro (tra mancato gettito e spese vive) e come riduzione della tasse agli iscritti. In pratica: sarà mantenuta una No Tax Area a 23 mila euro e la tassazione al 5% per gli studenti con Iseeu compreso tra 23 e 30 mila eu¬ro, se ritenuti meritevoli.
Oltre ai vari insediamenti in città UniBG  sta a Dalmine dove sono presenti le sedi del Dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate, il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell'Informazione e della Produzione, i rispettivi laboratori e il Centro universitario sportivo.
UniBG è presente anche a Stezzano nell’insediamento de Il Kilometro Rosso dove si presenta così: “il Trasferimento di Conoscenza e l’Internazionalizzazione sono pilastri strategici fondamentali per l’Ateneo, che si focalizza sulle tematiche di ricerca proprie dello Manifatturiero Intelligente. La sua Scuola di Ingegneria svolge attività di ricerca nel campo delle tecnologie e dei sistemi di produzione, dell’ICT, della progettazione, della meccatronica e dei materiali avanzati; la Scuola include due Dipartimenti e numerosi laboratori, caratterizzati da un forte orientamento alla multidisciplinarietà, un solido rapporto con l’industria locale e un approccio imprenditoriale.”

Di oggi sul Corriere [ chissà perché L’Eco non ne parla…] la notizia che oltre ai 50 milioni per la nuova stazione e i 120 milioni per la T2, il Recovery Pian porterà a Bergamo anche 80 milioni per realizzare il collegamento elettrico e in corsia preferenziale tra la città, il Kilometro Rosso e la sede universitaria di Dalmine. Sarà un collegamento Bus Rapid Transit, con 19 fermate lungo il percorso ed il collegamento dovrà servire non meno di 2.300.000 passeggeri all'anno. Insomma il botto visto che pareva che fino ieri  in Bergamasca per il PNRR arrivassero solo i soldi per la T2 e il rinnovamento della stazione ferroviaria.
Scrive il Corriere che “il sistema dev’essere progettato per servire non meno di 2 milioni e 300 mila passeggeri all’anno. Sono i numeri che emergono dallo studio di fattibilità del Brt, il progetto di mobilità da 80 milioni, che verrà finanziato con i fondi del Recovery Plan. In realtà il piano complessivo è più ampio. Accanto al nuovo sistema di trasporto, sono previsti anche la realizzazione del distretto dell’innovazione e interventi viabilistici. Un piano da 180 milioni, di cui dovranno farsi carico enti locali e privati. Lo studio di fattibilità (inviato da Atb al ministero) si concentra sul tema del trasporto e ipotizza l’impatto del nuovo collegamento sul traffico privato: stimato nello studio tra lo 0,2% e lo 0,3% a seconda dell’orizzonte temporale considerato. Il nuovo sistema di collegamento percorrerà strade comunali e provinciali in sede propria. In alcuni punti la carreggiata non sarà sufficientemente larga per riservare una corsia al transito dell’autobus. Nei centri abitati, per gran parte del tracciato, sarà necessario eliminare dei posti auto. Lo studio spiega anche che è previsto un collegamento con mezzi a guida autonoma (di capacità massima di 15 passeggeri) a trazione elettrica tra il Brt sulla Sp525 e il polo scientifico del Kilometro Rosso. I mezzi collegheranno il polo scientifico alla stazione di Stezzano e all’asse del Brt”.

Basta scorrere chi sono gli uomini e le forze politiche in campo a Bergamo nei principali gangli di comando-governo si comprende benissimo come con questa operazione del PNRR ed associati PD Lega e FI si sono spartiti le risorse da spendere e quindi il relativo controllo. In buona sostanza funziona benissimo il principio per cui i soldi pubblici finiscono per essere gestiti dalle forze politiche del territorio. Francamente non si comprende la ragione per cui dalla verso dalla città a Dalmine-Stezzano  così elevato: 7 mila al giorno oppure mille nella fascia di punta antimeridiana.

A nostro avviso tempo pochi anni – neanche due lustri- se UniBG prosegue nella sua crescita attuale porrà alla Bergamasca il problema di creare un UNICO CAMPUS universitario determinando l’abbandono delle moltissime sedi attuali in quanto di costosa gestione complessiva sia per la scuola che per gli studenti. Che comunque dovranno e avranno bisogno ancora di lezioni frontali laboratori  che non sono sostituibili neanche col 5G.
In buona sostanza anche questa enorme spesa  appartiene al modello di spesa progressiva per produrre PIL immediato sul territorio senza alcuna prospettiva  di medio lungo periodo. Un fare prima per  produrre utili al momento e un disfare domani per tornare a produrre Pil nella creazione del campus universitario e il seguente problema del “che fare” degli insediamenti abbandonati nel frattempo. Intanto il sistema politico premia il proprio elettorato e fa soldi… tanto domani chi si ricorderà di ieri o dell’altro ieri?.

IL MODELLO DI ATTIVITÀ ESTIVA È QUELLO PROPRIO
DEL CONSUMISMO CHE ALLEVA CLIENTI PER I
CENTRI SPORTIVI PRIVATI. MAI POSSIBILE CHE
NON SI POSSA FARE ATTIVITÀ SPORTIVA SUL
TERRENO VERO IN MODO DA IMPARARE
A VESTIRSI CAMMINARE CONOSCERE
RISPETTARE?
Al momento in cui scriviamo questo pezzo non è noto il programma dell'estate per i ragazzi che sarà organizzata dall'oratorio. Per adesso sappiamo che a distanza di neanche cento metri dall'orrendo tendone dell'oratorio (quanti altri cittadini potrebbero tenere una schifezza del genere in piazza?)  ci sarà pure la colonia estiva dei ragazzi organizzata dalla solita coop per conto del Comune alloggiata dentro l'ex scuola Rodari. Quest'ultima è organizzata in sette moduli differenti (per orari d'ingresso e giorni di accesso) in una specie “a la carte”  per il comodo dei genitori. O meglio: per le mamme che lavorano e i nonni. Forse: dal momento che il Comune non sa nemmeno quante siano le donne disoccupate part time o altrimenti sottoccupate o disoccupate: non gli frega nulla.
Ovviamente  d'estate le iniziative in corso ce ne sono anche altre da parte di privati ma alla fine –tranne un paio- non si capisce bene la differenza tra il mandare i ragazzi a scuola e mandarli al CRE. L'unica differenza è che non ci sono i professori ma dei volontari di ignota preparazione. Che è sostanzialmente un doposcuola noiosissimo del tutto SENZA pratica sportiva. Forse quelli dell'oratorio organizzano qualche accesso alla piscina ma dimenticate gite lungo il fiume o sui colli oppure in montagna. Nisba.
In buona sostanza dietro la giustificazione dei costi, dell'organizzazione, della pandemia (tutta colpa della pandemia anche se i ragazzini sono veicoli infettanti dell'infezione trasmessa loro dai genitori ed altri…non c'entrano nulla ma sono colpevoli)  per i ragazzini che non hanno la fortuna di avere genitori che li porteranno in ferie, sarà un'estate sedentaria dopo un anno scolastico sedentario a casa e in classe. Cogli occhi incollati sullo schermo di un tablet o un telefonino. Poi ci si può accontentare: anche una partita a calcio o una di pallavolo possono essere considerate attività sportiva ma forse – sottolineiamo quel forse- una partita sotto un tendone o in una palestra non è la stessa cosa di una scampagnata ai Laghi Gemelli oppure un attareversamento in cresta dalla Roncola al Pertus  del mut di narcisi (monte Linzone). E non sarebbe male neanche qualche nottata trascorsa neanche in tenda semplicemente distesi sopra un telo lungo le sponde del Brembo fino alla foce nell'Adda [ Madonna mia e se poi qualcuno annega!?!? ]. Magari ci potrebbe stare anche una visita alla cava Italcementi sopra Burligo oppure una traversata Fuipiano > Morterone. Insomma questi ragazzini sono allevati come polli in batteria e la pratica sportiva cui sono educati serve solo a propagandare non la vita all'aria aperta e la libertà ma il disegno preciso che fare sport è solo uno delle tante maniere del consumismo per ingrassare i padroni dei centri sportivi.
L'attività da soli o in gruppo all'aria aperta proposti nella colonia comunale serve solo al consumismo sportivo ragione per cui quando questi futuri cittadini si trovano all'aperto diventano dei vandali (tanto pensano che come in palestra c'é il negro o la saccagnina che pulisce a tre euro l'ora ce ne sarà uno anche all'aperto…).
Niente da dire se un privato  propone un certo modello di fare sport ma che sia un Comune che propone un modello assurdo e per niente naturale, beh… siamo nelle mani della madamine che sono “verdi” per via della carta patinata che leggono ed a cui si ispirano. Perché poi  questi polli allevati in batterie li vedi d'inverno quando i genitori non sanno nemmeno  come vestirli. Li vedi d'inverno dentro aule che paiono fornetti. Ci ha sempre fato ridere il macismo di certi sport e certuni sportivi però tra una larva e il macista, forse una vi di mezzo… Magari questi benedetti o maledetti bambini imparano che le formiche stanno sempre in posti puliti e che le lucertole non hanno mai mangiato nessuno. Magari imparano anche a stare attenti alle vipere. Quelle che strisciano e quelle a due gambe.

C'è in atto una profonda manomissione del comune sentire da parte della giunta Gamba la quale crede che ogni servizio ( che il comune deve prestare al  cittadino) possa essere “comprato sul mercato” e offerto “a la carte” al cittadino diventato semplice “utente” e quindi il problema non sono i “contenuti” o la “qualità” ma soltanto i costi e la quantità. Quantità nel senso che deve essere “a la carte” appunto con le DIECI combinazioni offerte dalla colonia comunale.
Con la giunta Gamba le persone non sono “cittadini” ma soltanto “utenti” non sono persone che hanno alle spalle le guarentigie della Costituzione ma hanno alle spalle solo il codice civile delle prestazioni professionali e contrattuali. Nessuno garantisce la qualità del servizio offerto e nessuno da un rendiconto finale dell'operazione: importante che tutti paghino il dovuto e che la coop riscuota la sua parte: il servizio per il comune in questo modo “è reso”.
E infatti il rapporto tra cittadino e comune è ridotto al minimo e mai occasione migliore per levarsi di torno quei rompiballe poteva capitare ai dipendenti pubblici ed alla politica di levarsi di dosso la gggente. Il cittadino è un disturbo ed infatti accede solo su appuntamento e quando non c'è la pandemia c'è un altro inghippo: i funzionari funzionano part time con altri due tre comuni e quindi il tempo è quello che é. Perfino le videoregistrazioni delle sedute consiglieri sono censurate da un soggetto esterno senza che esista delibera ad hoc. Persino i progetti delle opere pubbliche sono redatti da professionisti raccattati sul mercato nella stretta cerchia dei conoscenti del funzionario: non è importante che sappiano fare dei buoni progetti ma che costino il meno possibile. Magari non sono nemmeno  raccattati sul mercato ma suggeriti in maniera formale ed elegante dal politico: “ho visto i lavori del geometra Tal dei Tali e mi sembrano fatti bene”. E il funzionario comprende al volo.
Questi qui –la giunta Gamba e la sua maggioranza- sono  soggetti che non hanno nemmeno il minimo imprinting di  cosa sia la democrazia l'ascolto la partecipazione. Loro stanno in comune e come i bottegai servono le fette di prosciutto ai clienti.

MOTTARONE:IL GUASTO E' IN ALTO NON SULLA CABINA
Tutti a interrogarsi come mai il cavo traente della cabinovia del Mottarone si sia tranciato invece di funzionare –almeno quello !- da freno durante lo scivolamento a valle della cabina.
In questi giorni tutti a domandarsi come mai il cavo traente (ma è lo stesso che governa anche la discesa a valle…) della cabina del Mottarone che è fissato con un panetto di piombo che blocca tutti i fili componenti i suoi cavi si sia spezzato esattamente come succede quando –tirando troppo una corda o uno spago con le mani… si rompono anche loro. Gli alpinisti che l'hanno provata stanno tutti al cimitero: purtroppo.
La cabinovia è trainata in alto o rilasciata verso il basso con un solo cavo che si avvolge o si svolge su un grosso rocchetto posto a monte.
In genere c'è un motore elettrico trifase in asse con un riduttore di giri meccanico in bagno d'olio dentro un carter sigillato. Dal riduttore esce un albero cardanico che fa ruotare il rocchetto per avvolgere il cavo (quindi fare salire la cabinovia dal basso) oppure farla scendere a valle.
Il cavo traente si svolge a velocità controllata e funziona anche da freno quando la cabina scende a valle.
Da quello che hanno scritto i giornali  risulta che la cabina del Mottarone precipitata stesse risalendo a monte. A un certo punto ha cominciato a scivolare a valle prendendo sempre più velocità finché al momento di scavalcare uno dei punti di sostengo è precipitata a valle rotolando. Fermandosi addosso agli abeti del bosco col suo carico di corpi sfracellati.
Fuori dubbio quindi che il guasto è accaduto nella stazione a monte, quando per una qualche ragione che dovrà essere compresa dopo un esame della parte elettrica meccanica ed elettronica dell'impianto il rocchetto che avvolge il cavo traente-rilasciante e lo stava rilasciando s'è messo a ruotare senza controllo e la cabinovia precipitava a valle via via aumentando la velocità. Per la stessa ragione per cui il rocchetto ha iniziato a svolgersi senza controllo s'è anche bloccato (magari esiste un freno sul rocchetto o nel riduttore) e il peso della cabinovia combinato con la sua velocità ha … strappato il cavo esattamente come si spezza la corda all'alpinista che precipita.

Ovvio che la presenza illegale  del forcellone che impediva alle ganasce di frenare sul cavo portante abbia contribuito a peggiorare la situazione. Evidente anche che la presenza abusiva del forcellone  a bloccare l'azione delle due ganasce faceva si che la pompa dell'olio che avrebbe dovuto azionare le ganasce “sentiva” che non poteva lavorare correttamente quando era il caso.
Sicuro che la cabina  avesse un sistema di controllo della velocità multiplo sia attraverso la rotazione del motore ma anche attraverso il cavo traente-rilasciante che direttamente sul cavo portante. I cavi nei loro allungamenti funzionavano come da frizione per rendere l'approdo della cabina nelle stazioni controllata al… centimetro.
Tutto questo lungo discorso non per scagionare quei criminali che avevano manomesso l'impianto ma per segnalare come fossero talmente ignoranti da non capire che se impedisci di lavorare alla pompa che aziona le ganasce del freno (per che le hanno bloccate…), questo segnala l'anomalia e forse addirittura si rompe.
L'ultima osservazione che mi viene in mente è: perché non hanno immediatamente rimosso con un elicottero la cabina e portata in un luogo sicuro e più agevole da verificare?. Come mai non hanno sigillato la stazione a monte e valle impedendo l'accesso? Ancora ieri alcuni ciclisti saliti al Mottarone segnalavano che la stazione era accessibile. Balle ciclistiche o italico pressapochismo?. Risultato 14 morti e neanche un euro di risarcimento. Manco i soldi per pagarsi il funerale.