A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1353 DEL 20 MAGGIO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















UN MIX MICIDIALE TRA TESTARDAGGINE E INCOMPETENZA
MANDERÀ A GAMBE ALL’ARIA IL CENTRO VIVERE INSIEME DUE
(INTANTO NESSUNO VUOLE GESTIRE IL CENTRO VIVERE INSIEME UNO)
Conclusione. Dice il proverbio che tutti i dottori sono uomini ma non tutti gli uomini sono dottori. Così s'incazzano le madamine che sono donne. Nel Comune di Curno tra amministratori dirigenti professionisti esterni chiamati è una gara a scambiarsi ruoli per cui non sanno (quasi) nulla, non hanno nemmeno titoli ed esperienza, non si peritano nemmeno a dialogare con chi conosce la situazione.
Una manica di bulletti e bullette sapientoni che si credono autosufficienti e trattano volontari e gruppi associati come degli emeriti rompiscatole. 
La quantità di denaro speso inutilmente dal comune per mandare avanti la pratica di ristrutturazione assegnazione gestione temporanea del CVI2 è probabilmente prossima ai 150mila euro. Forse duecentomila. E visto che il principale difetto del CVI2 NON è stato rimosso dal progetto di ristrutturazione, verificato che i vari gruppi sportivi del GS Marigolda si sono accasati altrove (con grande gioia dei proprietari degli impianti: alla faccia del Comune di Curno che gli ha regalato clienti…) il destino del CVI2 pare segnato.

QUANTI SARANNO I FIGLI DEL COVID?
Natalità in calo? Prendiamo come esempio qualche comune vicino a noi. Guardiamo vicino a noi.
A Curno di bambini ne sono nati 73 nel 2002, 76 nel 2010 e 32 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Lallio di bambini ne sono nati 62 nel 2002, 52 nel 2010 e 35 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Mapello di bambini ne sono nati 66 nel 2002, 78 nel 2010 e 49 nel 2020.
A Terno d'Isola di bambini ne sono nati 80 nel 2002, 112 nel 2010 e 73 nel 2020.
A Treviolo di bambini ne sono nati 106 nel 2002, 99 nel 2010 e 88 nel 2020.
In Provincia di Bergamo i neonati sono stati 10.446 nel 2002 per salire a 11.805 nel 2010 e crollare a 7.670 nel 2020.
La prima osservazione secondo la teoria del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che si può fare è che  i provvedimenti statali regionali e comunali messi a disposizione delle famiglie sono serviti soprattutto a fare dimezzare le nascite. Naturalmente c'è anche il bicchiere mezzo pieno: quei provvedimenti hanno contribuito e limitare il danno.

Nelle due pagine che domenica scorsa il bugiardino ha dedicato all'allarme decrescita della natalità manca un dato fondamentale: il contributo dato alla natalità fino al 2010 dal grande numero di cittadini stranieri presenti sul territorio rispetto alla natalità delle sole coppie bianche e quelle miste.
Per esempio nel 2019 i cittadini stranieri presenti in Bergamasca era 119.045; nel 2010 se ne contavano 134.260 mentre nel 2002; nel 2005 se ne contavano-stimavano 71.293.

DOPO I NIGHER AL RIA ANCHE I CUSì DE LA MERKEL
In via Contradello verrà istallato “sperimentalmente” un “cuscino berlinese” vale a dire un dosso di gomma che consente ai bus e camioncini di scavalcarlo mentre alle auto toccherà passarci sopra con almeno una coppia di ruote. Tutto questo perché trattasi di un vicolo molto stretto (chi l'avrebbe mai detto che è stretto?!) dove  nonostante il limite di velocità di 30km orari  e la presenza di molti cancelli con ingressi auto e persone, c'è un rischio permanente che le persone siano arrotate. Pertanto col cuscino berlinese l'assessore Conti pensa e spera di risolvere il problema (di ridurre la velocità) esattamente come la costruzione di MINI rotonde ha lo stesso scopo anche se non ci passano i bus dell'ATB.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!






































































































































































































































UN MIX MICIDIALE TRA TESTARDAGGINE E INCOMPETENZA
MANDERÀ A GAMBE ALL’ARIA IL CENTRO VIVERE INSIEME DUE
(INTANTO NESSUNO VUOLE GESTIRE IL CENTRO VIVERE INSIEME UNO)

E' stata pubblicata la determinazione a cura della responsabile del settore lavori pubblici per il pagamento del primo stato di avanzamento dei lavori di ristrutturazione del CVI2 per la somma di 120.799 € iva compresa rispetto a un importo contrattuale globale di € 461.899.36 al netto dell'IVA di legge.  Poiché tutta la pratica relativa al CVI2 è sempre stata gestita dalla dirigente dei servizi sociali non ci aspettavamo che quella dirigente fosse esonerata e il tutto passasse ad una collega decisamente più qualificata per questo tipo di impegno.
La dirigente dei servizi sociali seguendo le indicazioni della giunta (o meglio : della testardaggine della sindaca e della scarsa attenzione della segretaria comunale) aveva inanellato parecchi errori negli ultimi anni.

Il primo errore fu nella stesura della revisione dell'ultima convenzione tra comune e Polisportiva per la gestione del CVI1. Interpretando male la delibera di consiglio e per il mancato controllo del segretario comunale e della sindaca quella convenzione era sta abusivamente allungata di due anni in vantaggio della Polisportiva quando il consiglio comunale non l'aveva previsto.
L'errore era stato soffieggiato diverse volte dalla minoranza alla maggioranza senza un vero e proprio intervento perché pure la minoranza prende voti dagli iscritti della Polisportiva e quindi occhio non vede cuore non duole voto non si perde. Toccò alla Gamba confessare in una infuocata assemblea alla Marigolda sul futuro del CVI2  di non avere controllato cosa aveva combinato la dirigente firmando una convenzione che non rispettava la delibera del consiglio. Naturalmente nessuno ma proprio nessuno credette a questa clamorosa svista sia da parte della sindaca Serra che dell'assessore delegato Gamba che della segretaria comunale Criscuoli. Già il clima nei rapporti tra sindaca Gamba e  GS Marigolda e i Marigoldesi era arroventato vista la decisione di mettere sul mercato l'assegnazione del CVI2 e questo “errore” aggravò la situazione oltre il tollerabile.

La dirigente dei servizi sociali  dovette assegnare la compilazione di due studi sui potenziali ricavi del CVI2 che vennero gentilmente sfanculati da tutti gli operatori che avrebbero dovuto investire un mega-pacco di milioni di euro per rimettere in piedi una struttura gestita col braccino corto soprattutto da parte del Comune (leggasi: strutture da rottamare da cima a fondo…). Chiunque abbia letto quei due bandi si metteva a sghignazzare: il comune cercava dei polli piuttosto che degli imprenditori che investivano soldi (propri).

Non contenti di questo ecco che nel 2020 arriva anche la pandemia MA il Comune ha diversi colpi di fortuna: incassa un sacco di soldi come oneri ed anche un generoso contributo regionale per cui se prima il CVI2 (e per due volte) doveva essere rimesso a nuovo dal futuro gestore che l'avrebbe utilizzato per un discreto numero di anni, i generosi introiti arrivati al comune per via della pandemia (se incassi di qua non togli di la…) hanno  consentito al Comune di fare una svolta di 180 gradi: la ristrutturazione del CVI2 l'avrebbe fatta  tutta a spese del Comune (in epoca di pandemia… alla faccia dei defunti per covid19) che poi avrebbe assegnato in affitto previa gara dal forte contenuto clientelare-discutibile: l'assegnazione avverrà in base a dei giudizi di valore dati da persone e non su dati oggettivi.
Alla gara hanno partecipato due concorrenti [ DueEmme srl di Roma e la coop L'Airone di Bergamo) tra cui l'attuale gestore pro-tempore.
Nessun concorrente per l'assegnazione del CVI1.
In  teoria dal primo luglio il CVI2 dovrebbe passare in gestione al nuovo assegnatario vincitore della gara ma nessuno ci crede visto lo stato dei lavori fermi per via di un contenzioso circa lo smantellamento e lo smaltimento degli strati di fondo artificiale presenti sul campo di calcio.
Al 17 maggio non è stato pubblicato l'esito della gara per il solo CVI2 ma tutti scommettono per L'Airone.

Nel frattempo sono successi alcuni altri fatti che meritano di essere evidenziati. Fatto il progetto di ristrutturazione del CVI2 nonostante le approfondite verifiche e visite dell'impianto da parte dei tecnici  il comune scoprirà a progetto approvato che la copertura del padiglione a pagoda fa…  acqua e quindi ecco un altro appalto (separato da quello in corso) per sistemare gronde e lattonerie.
Sempre nel frattempo si scopre che pure i serramenti dell'impianto non rispecchiano l'isolamento termico obbligatorio e quindi bisogna sistemare anche questa grana fuori dell'appalto.
Dulcis in fundo quando l'impresa vincitrice prende in mano lo smantellamento del vecchio fondo artificiale del campo di calcio si scopre che non è composto da un solo strato ma in certi posti anche da tre strati ragion per cui i costi di smantellamento e smaltimento del materiale qualcuno dovrà pagarli visto che chi ha fatto il progetto non aveva verificato e previsto la spesa in maniera adeguata. Ergo si fermano i lavori.

L'inversione a 180 gradi della giunta Gamba circa l'assegnazione del CVI2 (nella prima versione l'operatore doveva investire soldi propri e gestire per tot anni il centro a cavarne il compenso, nella seconda versione la ristrutturazione del centro era totalmente a carico di Comune e Regione e l'operatore diventava un affittuario della struttura) aveva in un certo qual modo fato pensare che il GS Marigolda si sarebbe fatto avanti per concorrere alla gestione. Una svolta  elettorale per riportare in buoni rapporti il quartiere con la maggioranza.
Ma quando il GS Marigolda ha visto come andavano i lavori e verificando sul progetto che il l'insieme da punto di vista dei consumi energetici non cambiava affatto, hanno maturato l'idea che… meglio che le bollette enel le paghi qualcun altro.

QUANTI SARANNO I FIGLI DEL COVID?
Natalità in calo? Prendiamo come esempio qualche comune vicino a noi. Guardiamo vicino a noi.
A Curno di bambini ne sono nati 73 nel 2002, 76 nel 2010 e 32 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Lallio di bambini ne sono nati 62 nel 2002, 52 nel 2010 e 35 nel 2020.
A Mozzo di bambini ne sono nati 69 nel 2002, 66 nel 2010 e 34 nel 2020.
A Mapello di bambini ne sono nati 66 nel 2002, 78 nel 2010 e 49 nel 2020.
A Terno d'Isola di bambini ne sono nati 80 nel 2002, 112 nel 2010 e 73 nel 2020.
A Treviolo di bambini ne sono nati 106 nel 2002, 99 nel 2010 e 88 nel 2020.
In Provincia di Bergamo i neonati sono stati 10.446 nel 2002 per salire a 11.805 nel 2010 e crollare a 7.670 nel 2020.
La prima osservazione secondo la teoria del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto che si può fare è che  i provvedimenti statali regionali e comunali messi a disposizione delle famiglie sono serviti soprattutto a fare dimezzare le nascite. Naturalmente c'è anche il bicchiere mezzo pieno: quei provvedimenti hanno contribuito e limitare il danno.

Nelle due pagine che domenica scorsa il bugiardino ha dedicato all'allarme decrescita della natalità manca un dato fondamentale: il contributo dato alla natalità fino al 2010 dal grande numero di cittadini stranieri presenti sul territorio rispetto alla natalità delle sole coppie bianche e quelle miste.
Per esempio nel 2019 i cittadini stranieri presenti in Bergamasca era 119.045; nel 2010 se ne contavano 134.260 mentre nel 2002; nel 2005 se ne contavano-stimavano 71.293.

Scriveva per esempio Fubini sul Corriere: “Durante il secondo dopoguerra siamo passati da oltre un milione ad appena 400 mila nascite all'anno, mentre la Francia ne ha regolarmente mantenute fra 700 e 800 mila pur attraversando la quarta e la quinta Repubblica, crisi, recessioni e tempeste. Si vedono qui i segni di una classe dirigente, se c'è. Perché quando c'è capisce una dinamica e la governa; non la lascia a se stessa. Le élite francesi hanno dato una direzione alla demografia del loro Paese, sapendo che è l'infrastruttura di base di una comunità. Hanno curato la spina dorsale della nazione. Le élite italiane, ammesso che fossero tali, non ci hanno dedicato un solo pensiero. Il risultato è che dopo la guerra gli italiani erano tre milioni più dei francesi e ora sono 8 di meno. I bebè erano un quarto di più, ora poco più della metà”.
Appare abbastanza evidente come nei grandi numeri non sia l'andamento economico generale di una  grande regione (Europa) dove più o meno tutte le nazioni subiscono contemporaneamente una crisi o una crescita più rapida ma siano in massima parte dei fattori interni alle singole nazioni quelli che influenzano maggiormente la natalità nazionale.
Nell'esempio presentato da Fubini la Francia ce l'ha fatta mentre l'Italia no.

L'anno 2020  è quello segnato dall'avvento della pandemia, scovata casualmente  il 29 febbraio 2020  in un paziente di Codogno ma  come si è poi ricostruito, l'infezione era presente perlomeno dal novembre dell'anno prima.
Man mano che la pandemia azzannava il Paese nella pressoché totale incapacità delle strutture sanitarie e politiche di farvi fronte iniziò ad apparire  sulla stampa l'allarme per una ulteriore decrescita della natalità per via della pandemia sopravvenuta.
Con le battute al seguito: che il lookdown avrebbe contribuito semmai al contrario.
In concreto tutti  gli articoli ci pare abbiano dimenticato che per fare un figlio occorrono  nove mesi di gravidanza ragione per cui l'incidenza della pandemia sulla volontà delle coppie di fare un figlio lo si vedrà sicuramente non a dicembre 2020 ma lo si vedrà meglio dalla primavera del 2021 in avanti tenendo conto del “clima di fiducia” che ha attraversato il Paese nella stagione estiva quando la maggioranza degli Italiani pensava o solo auspicava che la pandemia fosse terminata.

Scrive Fubini: “Anche se lasciamo per un momento da parte i valori e la psicologia di una nazione, un fenomeno del genere avrà sempre conseguenze concrete. Poiché in media un italiano spende quasi 17 mila euro all'anno in consumi (mangiare, vestirsi, riscaldarsi o andare in vacanza), oltre un milione di abitanti in meno alla lunga equivalgono all'uno per cento di prodotto interno lordo in meno, ogni anno: meno consumi, minore fatturato delle imprese, meno investimenti per vendere prodotti a una platea che si restringe e invecchia, meno gettito fiscale, meno capacità di sostenere i sistemi di welfare.
Per un Paese in recessione demografica, la crescita necessaria a sostenere il debito pubblico più alto della sua storia diventa una chimera. Non siamo in equilibrio e  non possiamo nemmeno semplicemente rassegnarci all'idea di un'Italia un po' meno popolata.

DOPO I NIGHER AL RIA ANCHE I CUSì DE LA MERKEL
In via Contradello verrà istallato “sperimentalmente” un “cuscino berlinese” vale a dire un dosso di gomma che consente ai bus e camioncini di scavalcarlo mentre alle auto toccherà passarci sopra con almeno una coppia di ruote. Tutto questo perché trattasi di un vicolo molto stretto (chi l'avrebbe mai detto che è stretto?!) dove  nonostante il limite di velocità di 30km orari  e la presenza di molti cancelli con ingressi auto e persone, c'è un rischio permanente che le persone siano arrotate. Pertanto col cuscino berlinese l'assessore Conti pensa e spera di risolvere il problema (di ridurre la velocità) esattamente come la costruzione di MINI rotonde ha lo stesso scopo anche se non ci passano i bus dell'ATB.
Questa ennesima pezza non è altro che il risultato della mezza pedonalizzazione della Piazza della Chiesa e di Largo Vittoria attuata per consentire a due bar  di due assessori di mettere i tavolini fuori del locale. Uno dei bar era dell'assessore Pelizzoli e l'altro era dei genitori dell'assessore Bellezza, pater dell'attuale vispa assessora alla cultura. Entrambi ai tempi della sindaca Morelli con Conti sempre assessore al territorio.
Come tutte le cose combinate dall'assessore Conti nessuna è mai cominciata con la crapa e terminata con la coda. E' sempre senza capo ne coda: come le sue rotonde, come le sue pedonalizzazioni, come i suoi mille tratti di piste ciclabili che cominciano qui e finiscono li e nessuna è mai finita. Com'è stato con le finiture della biblioteca: un rammendo dopo l'altro fino a contarne ennemila e se la guardi adesso ti domandi: ma è “finita”?.
Non ci voleva molto a capire che in Piazza della Chiesa e Largo Vittoria è necessario che i bus del trasporto pubblico abbiano il doppio senso di circolazione perché se fai una mezza pedonalizzazione tocca far passare metà del traffico –bus e autocarri compresi: specie adesso che il commercio on line è esploso- in quel budello che è appunto vicolo Contradello.
Ovvio che se si conserva il doppio senso di circolazione nelle due piazze, bisogna ridurre la sezione in modo tale che passino due mezzi affiancati MA non sia possibile ne fermarsi ne parcheggiare. Ma la lobby dei bottegai rossi bianchi azzurri verde lega (quelli rosa sono morti da oltre 30 anni…) voleva lo spazio per i tavolini dei propri bar ed anche  qualche posto auto per la bottega e quindi… fanculo a chi abita in via Contradello.