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Il custode delLa Latrina di Nusquamia, ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda  (uno che ha fatto il classico dai preti e s'è laureato al Politecnico di Milano e non la succursale orobica) dedica un'ampia pagina di vendicativo amarcord alle vicende della costruzione della nuova scuola elementare.
Il fatto è che la pagina di maggio delLa Latrina di Nusquamia parte con queste auguste parole: “ieri 8 maggio 2017 l'Aula consiliare di Curno è stata teatro di una copropapiromachia epocale: cioè, vi si è svolta una battaglia di cacata carta da iscriversi negli annali della politichetta curnense, una sorta di giostra agrimensural-giuridica dove si sapeva in partenza chi avrebbe perso, se non altro considerando i rapporti di forza tra maggioranza e opposizione, e perciò, a nostro sommesso parere, inutile.”
Scorrendo la pagina si arriva ad una smerdata colossale di cacate carte sulLa Latrina tutta riferita (la smerdata) ad una interrogazione del vate Gandolfi di cui  il custode delLa Latrina ne è spin doctor  mentre la Latrina ne è la gazzetta ufficiale.
L'interrogazione del consigliere Gandolfi del 2014  sarebbe una risposta ad un volantino della giunta Serra sulla scuola elementare di prossima inaugurazione.
La dozzina di pagine che il custode delLa Latrina di Nusquamia dedica alla questione è tutta fatta di “cacate carte”, proprio quelle che lui contesta e dileggia all'inizio della pagina di maggio. Non ne facciamo una  questione di coerenza : “copà la zet e fa vià la nif l'è tot laura per ol per negot”.
Questa lunga smerdata è anche un indiretto annuncio (o minaccia?) che prossimamente sulle pareti delLa

C'è la testimonianza scritta della sindaca Serra che precisa che la documentazione ricevuta dall'impresa per effettuare il collaudo  fosse completa, non fosse sparita  ne perduta e quindi si poteva e doveva procedere al collaudo. C'è la ripetuta dichiarazione del Gandolfi che rivendica come buongoverno la scelta di destinare i  denari incassati come oneri dai piani integrati alla cancellazione (peraltro costosissima) del debito del comune (memorabile la sbruffonata dell'ultimo consiglio: ho cancellato otto milioni di vostri debiti ! come non fossero di beni accumulati dai cittadini di Curno, compreso il bottegaio Gandolfi). C'è anche la certezza documentale che in quel momento il comune  disponesse (almeno) di oltre 400mila euro spendibili al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. Siccome per i collaudi e gli aggiustamenti eventualmente necessari, bastavano meno di quella cifra, la dimenticanza di Gandolfi diventa una responsabilità politica e personale  molto grave. Un danno ai cittadini.
A questo punto dopo la lettura del tutto uno si domanda: come mai la giunta Gandolfi FERMA il cantiere della scuola elementare, ne annulla il mutuo per pagare i lavori, chiude il contratto con le imprese (a tutto loro vantaggio peraltro) mentre appare evidente l'intenzione di destinare il manufatto in costruzione ad altro uso? Il tutto senza che esista una delibera di consiglio comunale che ne dia indirizzo.




Anche stavolta vale il principio che quando si ferma o cancella una decisione assunta da un consiglio comunale, questa cancellazione DEVE essere fatta con una deliberazione di consiglio comunale. Deliberazione diretta e nemmeno trasversale.
Esattamente come per la scuola elementare di cui all'anno prima.
Nella giunta Gandolfi nel primo anno di esistenza ha preso quindi corpo l'idea che queste due opere pubbliche non si dovessero  essere concluse e comunque essere vendute o destina te altrimenti in mano altrui. Come mai matura questa idea? Dov'é la delibera di consiglio?
La ragione per cui matura questa idea nella giunta Gandolfi è leggibile nella sequela di interventi (in questo senso è bene illustrativa l'interrogazione del Gandolfi a descriverle e motivarle “innocentemente”) per trovare “insistentemente” il pelo nell'uovo dei progetti e nell'esecuzione dei lavori per arrivare a sbolognare via i progettisti originali e le imprese prime vincitrici dell'appalto.




















































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Latrina di Nusquamia apparirà quella della biblioteca di cui tutto il paese attende ansiosamente le “cacate carte gandulfiane”.
La lettura combinata del volantino della giunta Serra e dell'interrogazione del Gandolfi con lo scritto del custode delLa Latrina di Nusquamia se fatta con gli occhi innocenti del cittadino disinformato appare come una bega tra comari che però hanno sperperato denari pubblici (se lo rinfacciano l'un l'altra maggioranza e opposizione).
Una lettura NON da IGNAVI permette di leggere la battaglia di interessi contrapposti tra politica ed affari che poi ha condotto al dimissionamen to anticipato del sindaco protempore Gandolfi.







Fuori i vecchi progettisti e imprese e dentro dei nuovi?
Al buondio l'ardua risposta.
Il fatto è che chi ha mollato l'osso non ci ha perso mentre –sempre carta canta- il solo baillamme burocratico amministrativo creato dalle decisioni della giunta Gandolfi è costato 183mila euro del tutto inutili ai fini dell'opera (scuola elementare).
La guerra per fazioni tra le tre componenti della maggioranza gandolfiana: FI, Lega, AN , sotto la sua (di Gandolfi) regia in qualità di sindaco, alla fine ha sortito che nessuna impresa o professionista di loro riferimento  ha sostituito i predecessori  mentre la giunta Gandolfi ha amministrato da cani per cinque anni finendo col dimissionamento anticipato del sindaco. Consegnando il paese nelle mani di un pacco di speculazioni edilizie nei piani integrati che se venissero compiute farebbero davvero fallire il comune. Cioè l'intero paese (bello da vivere… sic).






























































































































































































































































































































































































































































Il sindaco Gandolfi certifica da solo nella sua interrogazione per “cacate carte” di avere fermato un cantiere di un'opera pubblica (regolarmente deliberata da un consiglio comunale legittimato a farlo) motivando lo stop per sopravvenuti limiti imposti dal fiscal compact (che evidentemente prima non c'erano dal momento che il prefetto non ha commissariato l'amministrazione Morelli a lui precedente). Correva l'anno 2008,  circa 15  mesi dopo la sua elezione e già nel pieno della guerra  tra Pedretti vicesindaco e il sindaco.
Facendo un salto in avanti, sempre  davanti a nuove “cacate carte” esibite da una giornalista  di SKY si è potuto verificare che nell'estate del 2009, nonostante fossero stati consegnati i documenti per eseguire il collaudo del manufatto della biblioteca, Gandolfi  dimentica di procedere. In pubblico si strappa i peli dallo stomaco asserendo non esista alcun documento di qualsiasi natura che dia quella indicazione. Dimentica che i “veri” comandanti sanno comandare anche con un'occhiata.

Quando si cancella una decisione assunta da un consiglio comunale, questa cancellazione DEVE essere fatta con una deliberazione di consiglio comunale. Deliberazione diretta e nemmeno trasversale.
Passa un anno  ed ecco di nuovo  che la giunta Gandolfi FERMA il processo di collaudo della biblioteca –senza che esista una delibera che ne motivi la ragione- mentre il suo spin doctor (e forse anche lui: bisognerebbe fare una ricerca nelLa Latrina di Nusquamia) sostiene di vendere il manufatto e/o destinarlo ad altro uso.





























































































































































































































































































































































































































































































































































































































https://nusquamia.wordpress.com/2014/04/17/disinformazione-sulla-nuova-scuola-primaria-di-curno/
https://nusquamia.files.wordpress.com/2014/05/la-nuova-scuola.pdf