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NUMERO 312





































































No, sindaca Serra, questa proprio non riesce a ficcarcela in saccoccia. Lei scrive: «A fronte dell'intervento saranno realizzate opere pubbliche per quasi otto milioni di euro, oltre alle due rotatorie in fase di completamento, con un esubero di più di quattro milioni sulle somme dovute, a conferma dell'intenzione dell'operatore di investire sul futuro del Centro di Curno. Le opere ad uso pubblico sono: un parcheggio a due piani che si affaccerà a raso sulla via Lega Lombarda sul lato est del Centro, lo slittamento verso nord della via Fermi e l'avvio della Rambla, l'ampia zona pedonale con spazi verdi lungo la via Fermi». Nossignora: la maggior parte di quelle opere non sono un «beneficio pubblico» ai cittadini di Curno ma sono una autentica necessità per il proseguimento dell’attività di quegli operatori. I cittadini di Curno hanno bisogno di parcheggi vicino a casa e se debbono parcheggiare quando vanno a spendere al centro commerciale, tocca al centro commerciale fornire a proprie spese il parcheggio: visto che glielo pagano come consumatori. Ai cittadini di Curno importa zero  anche delle rotonde e della «rambla» dal momento che non ci vanno ne a fare l’week-end e nemmeno  corse in automobile.

Invece i cittadini di Curno avrebbero visto bene (anche) un (maggiore) aumento degli spazi commerciali ma nel contempo che la superficie dell’intero comparto, anziché così malamente urbanizzata, questa venisse ridotta di almeno un terzo (ma anche del 50%) della sua superficie e il resto lasciato a verde. Un «bel» verde e non dei  francobolli tra un parcheggio e l’altro. E chiedono che buona parte degli abbuoni per quelle  «opere pubbliche» siano stornati al comune dal momento che servono solo agli operatori e non ai cittadini. Perché quei costi che il comune abbuona all’operatore, saranno poi pagati dai clienti dei centri commerciali scontrino dopo scontrino.
















Dichiarazione della sindaco sui certificati antincendio scuola
Cari amici, di seguito vi proponiamo un breve intervento del nostro sindaco Perlita Serra per fare un po' di chiarezza riguardo alla questione dei Certificati Prevenzioni Incendi nelle scuole.
La campagna elettorale del centrodestra della lista “Obiettivo Curno” è iniziata nel peggiore dei modi, tra falsità e procurato allarme a spese degli alunni e delle loro famiglie.
Non è vero che per cinque anni l'amminis trazione da me guidata “ha fatto finta di nulla”: nel documento di programmazione è inserito l'obiettivo di conseguire le certi ficazioni obbligatorie per ogni edificio comunale, un dipendente ha avuto come suo obiettivo specifico proprio la verifica e la programmazione di quanto necessario per conseguire i Certificati Prevenzioni Incendi e il tecnico esterno che ha redatto i progetti di adeguamento procede in base alle risorse economiche a disposizione.






Qui qualcuno non la racconta giusta oppure la aggiusta pro domo sua. L’ex assessore Locatelli della giunta Gandolfi scrive che «progetti di adeguamento alla normativa antincendio erano stati fatti dalla precedente amministrazione per tutte le scuole... lavori di adeguamento antiincendio per le scuole medie erano stati appaltati sempre dalla precedente ammini strazioneper tutte le scuole... lavori
di adeguamento antiincendio per le scuole medie erano stati appaltati sempre dalla precedente amminis trazione (quella Gandolfi)... qualcuno poi ha pensato ad altre cose più "utili" che la sicurezza dei bambini....
Invece la sindaca Serra scrive che «un dipendente ha avuto come suo obiettivo specifico proprio la verifica e la programmazione di quanto necessario per conseguire i Certificati Prevenzioni Incendi e il tecnico esterno che ha redatto i progetti di adeguamento procede in base alle risorse economiche a disposizione».
Quindi o i progetti c’erano e l’appalto pure oppure non c’erano ne i progetti ne era stato fatto alcun appalto per le debite sistemazioni.
Così la sommatoria delle due dichiarazioni  anziché fare chiarezza, aggiunge palta a palta.



Tutta questa spesa -inutile e inutilizzata- non appartiene normalmente ad una scuola ma è stata messa  per pura esibizione su dettato della coppia Morelli-Serra che erano rispettivamente sindaco ed assessore allo scopo nella passata giunta Morelli (che decise questo progetto).
Un classico esempio di spreco di denaro pubblico per mano di una certa cultura sindacale. Come del resto TUTTA questa inutile scuola.

La territorializzazione del commerciale
di via Fermi ed Europa


La dichiarazione della sindaca Serra sul centro commerciale da un lato  è come una porzione di tiramisù afgano e dall’altro lato un classico di vendita di immagine . Vendo la tua immagine per farmi bello-bella del tuo.
Il commerciale di via Fermi-Europa s’è suicidato da solo perché i proprietari degli immobili che ospitano le attività commerciali hanno mirato più a riscuotere gli affitti che non al futuro. Una volta questa malattia degenerativa si chiamava rendita e scarsa professionalità. Adesso la cura viene denominata «territorializzazione» e si cura regalando 250 o 300mila metri cubi  di edificazioni su una estensione inutilmente enorme.
Arrivati a sentire la corda al collo che li sta strangolando, agitando la bandiera della disoccupazione de dello smantellamento (e conseguente pericolo di riduzione delle entrate comunali) ecco scodellato un domestico  piano di territorializzazione del tutto.
Un’area che  in prima istanza aveva un certo perimetro e che alla fine ha cambiato  abbastanza alla grande la perimetrazione. Scarto questo e inserisco quello secondo la legge per cui scambiando l’ordine degli addendi il risultato finale non cambia (o cambia poco).
Per gli operatori del centro commerciale non c’erano alternative: o investire o chiudere e buttare l’investimento. Va detto che ormai gli investimenti immobiliari erano già  più che ripagati da affitti e profitti (almeno per via Fermi, un po’ meno per via Europa).

Del resto anche il Comune è in braghe di tela perché crisi economica ha sostanzialmente azzerato ogni introito fiscale ed è rischio  nel fare il bilancio se non intervengono nuove entrate, possibili solo o aumentando le tasse oppure  regalando volumetria  a chi può o vuole edificare ancora.

































































































































































































































































alle risorse economiche a disposizione. Ogni anno sono stati eseguiti lavori anche impegnativi dal punto di vista economico per ottemperare alle prescrizioni dell'ASL, del referente per la sicurezza sul lavoro, dei Vigili del Fuoco come, per esempio, la messa a norma delle centrali termiche, le misure anti-sfondellamento, la sostitu zione di porte. Solo chi è in malafede può sostenere che non avere ancora i C.P.I. (cosa che resta un obiettivo da conseguire), significa “lascia re che allievi e personale corrano dei rischi”, perché chiunque può verificare le condizioni di asso luta sicurezza degli edifici scolastici a Curno; per fare un esempio, l'ultima prescrizione































































































































































































dei Vigili del Fuoco a cui abbiamo ottem perato in questi giorni, necessaria per l'ottenimento del C.P.I., è la posa di cartelli che indicano la presenza di pannelli fotovoltaici. Mancando quelli, il C.P.I. non è rilasciato, ma chiunque capisce che l'assenza dei cartelli non mette a rischio alunni e personale.

​​​​​​​​La sindaca Perlita Serra

Ecco il comunicato stampa del sindaco Perlita Serra sulla Convenzione con il Centro Commerciale di Curno approvata dal Consiglio comunale del 15 febbraio 2017.




Diamo un consiglio (inutile, visto il tono con cui si esprime...) alla sindaca Serra.
Quando si fanno questi comunicati si «sbatte» nero su bianco l’elenco delle determine e delibere approvate nel quinquennio e relative spese liquidate.
Così il cittadino non è costretto ad un atto di fede -o credo a Serra oppure credo a Locatelli- ma può capire cosa hanno fatto o meno Gandolfi &Soci e quello che hanno fatto (o meno) Serra &Soci.
Siccome anche i cittadini debbono  attraversare le forche caudine di queste certificazioni (di cui noi dubitiamo sempre a prescindere...), certo è che i cittadini sanno capire e giudicare.














































































































































































Il lavoro di tessitura e di coordinamento lungamente per seguito dall'assessore all'urbanis tica arch. Vito Conti, con il prezioso apporto dell'urbanista redattore del PGT, arch. Filippo Simonetti e del Settore Urba nistica del Comune di Curno ha visto concludersi un nuovo, fondamentale tassello della rige nerazione urbanistica del terri torio comunale. Il Consiglio comunale ha approvato con il voto favorevole del gruppo di maggioranza "Vivere Curno" e del consigliere di minoranza Sara Carrara lo schema di convenzione collegato alla realizzzazione
































































































































































di un corposo sistema di opere pubbliche o di pubblica utilità abbinate alla esecuzione di una zona ristorazione, la Food Court, al centro dell'immobile esistente del Centro Commerciale, che sarà quindi ampliato con circa 5.000 mq di superficie lorda di pavimento destinata a ristoranti e spazi per la somministrazione di alimenti.
Questo intervento rientra nel più ampio progetto di rigenerazione della zona commerciale di via Fermi e ne costituisce la spinta propulsiva: gli operatori esteri che hanno deciso di investire ingenti somme in questo intervento hanno condiviso e fatto propria l'idea che fosse necessario abbandonare ogni logica individualistica e sostenere un progetto d'insieme per mantenere e accrescere attrattività e concorrenzialità all'intero comparto.




L’allagamento della nuova scuola elementare e problemi collegati.
Basta osservare la prima e l’ultima immagine per capire la ragione principale dell’allagamento subito dalla nuova scuola elementare il 26 giugno 2016. Si vede chiaramente come il corsello di accesso alla scuola penda  da sinistra (che é in alto) verso il centro (che é più in basso). Ovvio che questo progetto














































































































non abbia tenuto conto che comunque -straventi o meno- il pericolo di allagamento era una dato oggettivo e facilmente prevedibile.
Per peggiorare la situazione -si osservi la foto in basso del giardino di un’aula- come il terreno sia non solo più in alto dell’ingresso ma sia sostanzialmente pendente verso l’ingresso e non esista un minimo di marciapiedi (tranne un quadratino fuori porta).



Gli investimenti in opere di urbanizzazione previsti  sono sostanzialmente OBBLIGATI come p.e. l’aumento dei parcheggi del centro commerciale: se aggiungi 5000 mq di commerciale devi ricavare il doppio di metri quadri per parcheggi e quindi... Anche la ristrutturazione di quelli esistenti è necessaria perché ormai del tutto sconclusionati e con pavimentazione sottosopra.
Quanto alla mitica «rambla»  è scelta ma di nessuna utilità finale dal momento che sarà sempre assediata dal traffico veicolare oltre a fare i conti con l’andamento stagionale: utilizzabile per pochissimi mesi all’anno.

Non siamo d'accordo sullo scomputo della massima parte delle opere perchè sono sostanzialmente una necessità assoluta di queste strutture. Le debbono fare perchè altrimenti debbono chiudere. E noi "dobbiamo" scontargliele? Andremo a fare gli week-end sulla rambla o sulle rotonde di via fermi? ma siamo ammattiti tutti?. Non sono nemmeno riusciti a farsi dare lo spazio per un nido destinato ai figli dei mille che vi lavorareanno li dentro.

Che poi il comune porti a casa  nei prossimi cinque anni- se tutto andrà come sperano i politici locali- porti a casa anche cinque milioni di oneri questo è possibile.
Ma la vera e antichissima «chicca» sta in questo: «nel progetto di territorializzazione del Centro, inoltre, è inclusa la sottoscrizione di una lettera di intenti che prevede l'impegno a realizzare obiettivi di Welfare territoriale che possano favorire lo sviluppo sociale e occupazionale del territorio di Curno e che includano azioni rivolte anche ai dipendenti delle aziende del parco commerciale che vi vorranno aderire».
Una università del clientelismo managerelizzato.

Come già detto non siamo contrari ad aumentare il commerciale (ed altro) del comparto Ts1 (quello originale, non quello della Variante) ma questo doveva e poteva avvenire riducendo del 30% o 50% le aree investite e nel riqualificare seriamente il verde e nel restituire al comune almeno la metà del valore delle opere  a sconto. In primis  dimezzando (se non del 66%)  la superficie dei parcheggi fuori terra e interrando la via fermi tra le rotonde terminali.



















































































A fronte dell'intervento saranno realizzateopere pubbliche per quasi otto milioni di euro, oltre alle due rotatorie in fase di completa mento, con un esubero di più di quattro milioni sulle somme dovute, a conferma dell'intenzio ne dell'operatore di investire sul futuro del Centro di Curno.
L'Amministrazione è particolar mente soddisfatta di essere riuscita a costruire nel tempo quel rapporto di fiducia necessario per attirare inves timenti e per tentare di rag giungere l'ambizioso progetto di una trasformazione d'insieme del comparto commerciale, in modo da assicurare la sosteni bilità di questo progetto imprenditoriale  che vede impiegate nelle diverse 





















































































































































































realtà produttive migliaia di lavoratori e da garantirne al contempo lo sviluppo con standard qualitativi elevati.

La sindaca Serra




Per peggiorare la situazione -si osservi la foto in basso del giardino di un’aula- come il terreno sia non solo più in alto dell’ingresso ma sia sostanzialmente pendente verso l’ingresso e non esista un minimo di marciapiedi (tranne un quadratino fuori porta).

Nella foto centrale compare un tavolo molto speciale che (per chi è sfortnatamente pratico) dovrebbe stare in una sala di riabilitazione alla «casa degli Angeli» di Mozzo, noto centro di riabilitazione dell’ospedale Papa Giovanni. Dietro la  vetrata con la scritta H20 c’è una vasca per l’idromassaggio. Quindi con un progetto di 12 anni or sono almeno) mentre da dodici anni non sono mai stati presenti (FORTUNATAMENTE)  bambini con problemi psico fisici trattabili con tali mezzi.














































































Che nell'anno di grazia 2017 ci sia ancora un sindaco che crede alla favoletta che certe opere di urbanizzazione siano un bene per tutti i cittadini quando sono soltanto una necessità per l'operatore che le esegue, questa é una autentica sfortuna per quei cittadini. Lo sappiamo da tre lustri che la Serra non ha ben chiaro cosa significhi "governo del territorio" al di la delle buone letture sulle riviste "engagee". Il fatto é che dopo l'errore nel progetto della scuola elementare adesso un altro errore succede in danno dei curnesi con questo accordo che premia in maniera spropositata gli operatori ed alleggersice i cittadini di importanti risorse. Senza bisogno di "impiccare" gli operatori, speriamo che il prossimo sindaco sia più ferrato in materia.