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NUMERO 403
















































Luisa Gamba : lettera di invito a votare



Rispondere per educazione





Una campagna elettorale fiacca e moribonda











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Luisa Gamba:
lettera di invito al voto

VIVERE CURNO·

Cara concittadina, caro concittadino,
l'11 giugno siamo chiamati a votare. Fosse ancora viva, mia nonna Amabile si sarebbe vestita di tutto punto (perché votare era un momento molto importante pari a quello della messa la domenica) e avrebbe detto “Andiamo a votare, ricordati che qualcuno è morto per darci questo diritto”. Me lo ripeteva ogni volta.


Egregia dott.ssa Luisa Gamba,
candidata sindaca di Curno
leggo la sua lettera di invito al voto e le rispondo.
Le dico subito che è una lettera TROPPO lunga. Innanzitutto -visto che la cita lei per prima- vorrei ricordare ai Curnesi la figura di sua nonna Amabile. Abbiamo vissuto molti anni vicini ma tranne normali buongiorno buonasera non correvano altri rapporti. Raccontavano  gli abitanti della via come sua nonna avesse prestato servizio per quasi tutta la sua vita presso una delle famiglie Legler. Mai approfondito il contenuto di quel «prestare




Se vedi i tabelloni coi sei manifesti delle tre liste in concorrenza ti viene il magone. Se poi ci aggiungi che nottetempo c’è stato qualcuno che  regolarmente li ha strappati ti viene da pensare che di matti ce ne sono in giro ancora troppi.
Non poteva mancare in una addormentata campagna elettorale "IL" volantino anonimo ma troppo firmato.
Abbastanza facile trovare l’autore e capire il messaggio: basta colle- gare le notizie.
Inutile che il candidato Locatelli s’arrabbi e che qualcuno nella lista Gamba faccia finta di non capire.
Tempo fa fece un discreto scalpore la notizia che in via Curnasco su un terreno di in comproprietà del Massimo Conti e del Giovanni Locatelli era in corso l’attuazione di un piano di lottizzazione per costruire poche  megaville di singolare beltà. 


Erano l'argomento clou delle discussioni nei bar curnesi. Il piano  era  stato approvato da una maggioranza leghista e i due attuali proprietari erano uno segretario del PD e l’altro di FI. Non sappiamo se quel terreno sia una eredità paterna o un acquisto dei due: resta il fatto che un minimo di intelligenza e furbizia politica avrebbe dovuto suggerire di non cascare in questi inciuci. Che poi in FI ci fosse anche il genero (oggi ex) di uno dei maggiori immobiliaristi curnesi in rotta col comune è cosa nota.
Il fatto è che nella Lista Locatelli a detta di qualche leghista «ortodosso» (l'autore dell'anonimo?) ci sarebbero sostanzialmente «solo due» leghisti e quindi é in corso localmente una "contro campagna elettorale" perché i voti dei leghisti doc anziché affluire su Locatelli affluiscano -perdenti per perdenti- sulla lista Carrara.
Può essere che accada: lo sapremo Domenica  sera.



































































































Il mio invito è di andare tutti a votare, perché l'11 giugno decideremo il futuro di Curno ed è importante che ciascuno di noi non deleghi ad altri questa decisione. Dovremo compiere una scelta e lo dovremo fare con consapevolezza.
La crisi economica non è completamente superata. Ancora molte famiglie hanno difficoltà economiche, molte hanno bisogno di servizi per i bambini e gli anziani, altre per situazioni di fragilità. Dovremo avere la garanzia che i servizi realizzati in questi anni su richiesta dei cittadini continuino e vengano ulteriormente migliorati.
Dobbiamo portare avanti i progetti iniziati e non ancora ultimati. Progetti che porteranno nelle casse del nostro paese le risorse che non si sono avute in questi anni per realizzare opere pubbliche importanti quali la biblioteca, il Centro Diurno Integrato per anziani, il Parco sul Brembo, le piste ciclabili.
Curno non può perdere tempo e non si può permettere che progetti quasi ultimati vengano messi in discussione, siano bloccati e che si torni indietro.
Ho vissuto con impegno e passione l'esperienza come Assessore ai servizi sociali, all'attuazione del programma e al volontariato degli ultimi cinque anni. Anni pieni di lavoro e di soddisfazioni. Vissuti con il sorriso sulle labbra perché ho basato il mio impegno sui valori fondamentali dell'ascolto, del dialogo, dello scegliere insieme le soluzioni, dell'aiuto verso chiè in difficoltà .
Sono stata aiutata da alcuni principi fondanti la Lista Civica Vivere Curno: correttezza, trasparenza, fiducia, visione del futuro. Queste radici comuni sono quelle che permetteranno a Vivere Curno di crescere e cambiare: siamo un mix di persone con esperienza  amministrativa e persone "nuove all'at



servizio» perché era una curiosità scorretta da porre.  Fatti fuori casa insomma.  Ricordo una signora elegante, in bicicletta, seriosissima, forse  perfino altera (come sua nipote Luisa...) : ma noi eravamo giovani e tutti i grandi (gli adulti) facevano (ancora) soggezione.
Per quello che ho saputo proprio il lavoro di sua nonna Amabile presso i Legler sia stato il lievito per cui lei sia diventata una dottoressa piuttosto che una operaia o una impiegata. Cioè come la frequentazione di un certo ambiente da parte della nonna abbia stimolato in cascata tutta la sua famiglia verso una crescita che oggi la porta a candidarsi come sindaca. Concludo dicendo che certe storie famigliari possono o dovrebbero essere uno stimolo per tutte le famiglie.

Vengo alla cucina quotidiana di Vivere Curno.
Fuori dubbio che la vostra lista rappresenti l’unico porto sicuro in cui i Curnesi possono porre il proprio voto. Non basta la storia singolare delle persone ma occorre anche vedere e conoscere  il background che c’è dietro.
Grande o piccolo il retroterra di Vivere Curno appartiene in gran parte ai fondamentali della democrazia italiana, cosa che nelle liste concorrenti proprio non si ritrova.

Il grande limite della sua lista e del vostro programma è l’autoreferenzialità. Voi avete costruito il programma ascoltando solo voi stessi o le campane che suonavano in sintonia e sincronia con le vostre.
Lei scrive di avere «basato il mio impegno sui valori fondamentali dell'ascolto, del dialogo, dello scegliere insieme le soluzioni, dell'aiuto verso chi è in difficoltà». Non lo metto in dubbio.


















































































































































































































































































































Il problema è che un amministratore non è  un negoziante che offre nella propria bottega il prodotto chiesto dalla clientela. Il bottegaio ascolta le osservazioni dei propri clienti, le loro richieste e cerca di soddisfarle il più puntualmente e profittevolmente possibile: è il suo mestiere.
Ma mentre a bottega c’è un rapporto economico diretto tra esigenze qualità e prezzo e la concorrenza tra molti negozi seleziona l’offerta,  in una amministrazione comunale non esiste la possibilità per il cittadino di «selezionare l’offerta».

Magari a Curno una famiglia se non gradisce l’offerta formativa delle scuole locali può rivolgersi a Mozzo o Treviolo ma certi bisogni servizi hanno come controparte solo il Comune di Curno.
Rispondere quindi a chi sale nel suo ufficio a chiedere o dialogare solo con chi ha la capacità di organizzarsi  presentarsi alzare la voce spesso significa  dare risposte a soggetti forti mentre si dimenticano quei soggetti che quella forza e quelle occasioni di organizzazione















































































































































































































































-tività politica” che si conoscono da anni e da mesi lavorano insieme. Il conoscersi, la stima reciproca sono importanti per un gruppo di persone che si presta ad amministrare.
“Gli alberi non danno buoni frutti se ci sono innesti troppo diversi”. Lo stesso vale per quelle coalizioni politiche che stanno insieme solo per il tempo della campagna elettorale, che si uniscono non “per qualcosa” ma “contro qualcosa”. Non riusciranno a garantire un'amministrazione stabile necessaria alla crescita. Lo hanno già dimostrato.
Per governare servono anche competenze: la realtà del nostro paese è complessa non può essere gestita “da un uomo solo al comando”. Le competenze della squadra sono molto importanti. Io e Vivere Curno garantiamo competenze, il nostro impegno totale e appassionato, la serietà e l'esperienza, lo sguardo fresco di persone giovani.
“Controcorrente” ho deciso sei anni fa di svolgere attività politica. Non lo avevo mai fatto in vita mia. Nonostante la famiglia numerosa e un lavoro impegnativo mi sono sentita di mettermi in gioco perché è la politica lo strumento che può realmente cambiare la vita delle nostre famiglie, aiutare le persone più fragili e aiutare a dare ai nostri ragazzi le competenze e la voglia di realizzare i propri sogni.
Io ti chiedo di non fermare la crescita del nostro paese. Non fare in modo che si ricominci da capo. Per il nostro futuro, chiedo il tuo voto l'11 giugno.
 
Luisa Gamba


non ce l’hanno.

Poi andando a verificare la vostra campagna elettorale ricordo come voi non abbiate fatto alcuna assemblea pubblica per la stesura del programma. Altro che ascolto!. L’avete partorito in casa vostra e ce l’avete scodellato a spizzichi e bocconi in una noiosissima e sterminata assemblea pubblica. Assemblee pubbliche gestite sempre come fossero talck show: voi  -che siete informati e preparati- avete parlato per  un’ora e mezza e poi -arrivati alle 22 e trenta- bacchettate il cittadino che -ovviamente impreparato e informato- si permette di parlare per più di tre quattro minuti. Magari gli osservate pure d’essere in malafede e bugiardo.
Capisco che siccome voi intendete la vostra «offerta politica» come fosse una fetta di mortadella, vale il principio che «se mi piace la compro altrimenti te la tieni e vado altrove». Ma questa prassi di «democratico» e di «ascolto» c’ha proprio poco o nulla.

Di territorio non avete parlato. Non della moschea che mi importa zero al quoto ma di PGT e dei suoi contenuti. Avete fatto tutto da soli in privato salvo le osservazioni al PGT che avete dovuto per forza prendere in considerazione in consiglio. Qualcuna da quel che leggo sul vostro facebook con esilaranti risultati.
Ovviamente NON sarà MAI resa nota la registrazione della seduta di approvazione finale della variante ma ci dovremo accontentare dei riassunti degli uffici. Su certi temi anche «l’intonazione» della voce nel trattare certi argomenti è un fatto politico.

Lei scrive che « la realtà del nostro paese è complessa non può essere gestita “da un uomo solo al comando”. Un colpo di spillo al suo concorrente Locatelli.
Anche un microscopico collettivo del tutto  autoreferenziale può essere «una sola donna al comando».
Ciò detto, anti auguri.