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NUMERO 395






















































Il mondo  (di Curno) non è solo quello che si vede da via Zaccagnini oppure da via Trieste, non è nemmeno (solo) quello che si vede da Via Gamba oppure dal fondo di viale Lungobrembo. Non è nemmeno (solo) quello rappresentato da chi ha il coraggio di salire le scale del municipio per bussare alla porta del sindaco oppure quelli che bussano la prima porta a sinistra al piano terra del municipio. Non è nemmeno (solo) quello di chi si guarda in giro a cercare un futuro di cui vedono solo nebbia e sperano che la politica dia una mano. Curno è un mondo più complesso come tutto il resto in genere. Dai programmi delle tre liste non compare l'ovest curnese della via Dalmine (altrimenti SS470dir). Non compaiono i moltissimi immobili del comune che viaggiano ormai verso il mezzo secolo: pochi meno molti quasi. I valori naturali del territorio sono definiti in termini di “divieto” piuttosto che positivi. Non compare l'idea che la via Bergamo e Lecco hanno un traffico tale da funzionare da camera a gas per tutto il paese: e bisogna mettere mano a ridurre il traffico prima di pensare alla pista ciclabile per l'ospedale.  Faranno un film: "mi ricovero in bicicletta!". E magari smettere di essere lo zimbello nazionale come "paese delle rotonde". Adesso ne abbiamo sei ma dovremmo arrivare a oltre la dozzina. Ci manca solo un campo di golf e il cimitero per i cani.
C'è una visione chiusa, ridotta nel perimetro della proiezione dell'ombra del campanile. O del camino di casa propria.
Una pedonalizzazione del centro pressappoco che serve solo ai bar per mettere i tavolini fuori. Un sacco di edifici ed altri immobili  comunali di incerta destinazione visto che sono finiti gli anni grassi della spesa facile e dell'ingrossare il debito nazionale. Entri nel municipio e c'è una lastra macchiata di ruggine da quando è nato: non l'hanno mai cambiata. La via "Roma" orlata di mille rappezzi di lastre saltate. Ma non abbiamo nemmeno un edificio uno di proprietà comunale  destinato a scuola dell'infanzia. Il giardino di via Marconi pare un deposito di manufatti di cemento e plastica. L'altro ieri è passato il Kociss a fare lo scalpo agli alberi di via Donizetti: stavano sulle balle a qualcuno?. Un parcheggio all’ingresso del paese che da un quarto di secolo è un immondezzaio da ripulire ogni settimana. Benvenuti.
Speriamo che i prossimi amministratori non vedano solo i problemi fuori casa loro e quelli di chi li visitano in municipio. Speriamo che «amino» il proprio paese.











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Oggi non c'è nessun relatore che quando apre bocca in un incontro pone la disoccupa zione giovanile come tema d'apertura.  Vero che in Italia la disoccupazione giovanile tra i
15 e i 34 anni è prossima al 40% mentre in bergamasca saremmo attorno al 15% e quindi dovremmo fare quasi dei salti di gioia ma la disoccupazione oggi viene affronatata specialmente quando il problema si è creato e purtroppo gli enti e i mezzi preposti a ridurla non danno grandi risultati.

La proposta è che il Comune decida di investire nel Piano del Diritto allo Studio (PdS) la somma di 100mila euro all'anno per:
1.    favorire la frequenza degli studenti ad università scientifiche che si collochino al di sopra del 10° posto nella classifica IlSole24ore
2.    anche università straniere UE
3.    sedi universitarie rigorosamente fuori provincia
4.    regolarità degli esami e votazione superiore al 23
5.    laurea magistrale
6.    La somma verrà distribuita :
7.    senza tener conto del redito personale o famigliare
8.    per il rimborso tasse
9.    per l'acquisto testi
10.    affitto di locali di abitazione nella città
11.    due viaggi annuali se all'estero
12.    conoscenza molto elevata di una lingua straniera e livello medio di una seconda.
Alla fine di ogni anno vengono raccolte tutte le informazioni e le documentazioni delle spese e il rimborso viene attribuito in base proporzionale. Se sono allegati 200mila euro di spese documentate ne verranno rimborsate il 50%.



La seconda proposta riguarda il mondo del volontariato. Nel nostro paese ci sono due associazione sportive che viaggiano verso il mezzo secolo di esistenza; c'è una associazione di volontari che
viaggia sui 35 anni e c'è il Gruppo Anziani e Pensionati che viaggia sul quarto di secolo.
Nel programma di Vivere Curno abbiamo ascoltato l'intenzione di affiancare al GAP un “geriatra”. Sono andato a leggere che funzioni ha professionalmente tale figura per verificare che “la geriatria è la branca della medicina che si occupa dei bisogni e dei problemi di salute tipici della terza età”.
Faccio  alcune riflessioni:
1.    non c'è bisogno di “spingere” per invecchiare: tale processo è nell'ordine naturale della vita.
2.    un conto è semplicemente invecchiare alla bella e meglio ed altro conto è diventare degli anziani sani presenti attivi
3.    bisogna  insegnare a “diventare anziani bene” piuttosto che “invecchiare bene”.
4.    oggi prevale l'idea che chimicizzare la vita, ospedalizzare le persone, la cura dello strizzacervelli siano processi siano “diritti” e “processi normali” e quindi anche l'idea di inserire un geriatra che affianca il GAP appartiene a questo modello che privilegia la chimica e la passività del soggetto anziché la naturalità.
L'idea è quindi quella  di lasciare  gli aspetti medici alle strutture esistenti senza accentuarne l'invadenza e l'importanza che crea solo “consumoi e mercato” mentre sarebbe importante:
-    favorire la creazione di un altro centro anziani alla Marigolda Merena Lungobrembo bassa
-    inserire un professionista più orientato verso la socializzazione e la partecipazione per “insegnare a diventare anziani”.
-    cioè costruire un tessuto di occasioni per prevenire piuttosto che curare
-    il che non significa gettare dalla rupe tarpea gli anziani ammalati.




Diverso il caso delle società sportive. I nostri CVI  se paragonati ai centri privati non fanno bella figura e quindi s'è creata una situazione per cui il centro sportivo comunale fornisce
impianti e servizi generalmente di basso costo definibili come “poveri” mentre i centri privati “scremano” dai centri pubblici la clientela più lucrosa.
Nel contempo sono comparse nella popolazione pratiche sportive come il camminare e il ciclismo di massa che pur coinvolgendo numeri maggiori del calcio e del tennis sono ancora allo stato brado.
L'idea è quella di inserire nelle società sportive del personale che  organizzi, stimoli aiuti queste pratiche sportive  soffici e leggere di basso impatto ambientale, diffuse sul territorio che finora sono  “un fai da te”.



Aree pubbliche e a destinazione pubblica nel centro del paese.
Curno è un paese fortunato. Nessun comune italiano ha al centro un’area di proprietà pubblica ed a destinazione pubblica delle dimensioni di 
di Curno.  Partendo dalla via Carlinga fino alla via Pertini troviamo allineati:
1- il cimitero 
2 -la palazzina ASL,
3-4-le due scuole e
5 - la biblioteca.
6 -7 il CVI1 e il ristorante,
8 - le case popolari,
9 - l’oratorio laico
10 - l’area dell’orto botanico
11-12l’area del CFS e del Vivaio Forestale
Ma dobbiamo metter in conto anche:
13 - la vecchia Rodari e
14 - l’oratorio della parrocchia (a nord) mentre ad est abbiamo
15 - i grandi giardini dei Briaschi e
16 - l’area verde di via Marconi  mediana.

Questo ben-di-dio può essere visto come una serie di mattoni o di sassi da sistemare con tanti progettini scoordinati ma che servono molte garanzie clientelari  a tutti i livelli oppure giocare il tutto alla grande.
La nostra idea è investire una somma di 100mila euro per un concorso INTERNAZIONALE di idee  per una riqualificazione dell’area  in un’ottiva europea e con la sua integrazione coi terreni agricoli locali.
Varrebbe la pena di puntare ad una sede universitario di agraria che faccia diventare quest’area sia di uso scolastico che di uso più vasto. La destinazione universitaria consentirebbe di collegare anche il restauro del vecchio centro storico e la sua rinascita.



Nodo viario Crocette - SS470dir e uscita da Mozzo.
1 - La prima decisione da prendere è di ordine meramente viabilistico: bloccare il transito dei NON residenti a Curno e Mozzo nel tratto tra le Crocette e il
quadrifoglio della SS470dir . Utilizzare per il controllo degli accessi fuorilegge le moderne tecnologie approvate dal ministero per il riconoscimento delle targhe.
2 - L’idea di una rotonda sulla via Lecco  davanti a «Colleoni Arredamenti» per consentire agli abitanti della Marigolda e Merena di girare verso Ponte san Pietro in sicurezza ci pare una mezza idiozia. Visto che al momento è in progetto l’ampliamento della SS470dir vale la pena di ristrutturare la via Lecco (dal quadrifoglio alla ex distilleria Locatelli) creando una sola corsia in discesa (verso Ponte) e 3 corsie in salita da via Merena al quadrifoglio. Le 3 corsie in salita indirizzano il traffioc vero Bergamo, in salita sulla SS470dir verso nord e verso la SS470dir verso l’asse interurbano.





Le 1+3 corsie sono separate da un yersey dall’incrocio Merena-Dorotina fino al sottopasso FFSS. Nell’ampliamento della Ss470dir si crea a ridosso del quadrifoglio una corsia ad est che consente di invertire la marcia per Ponte.
3 - L’attuale ponte della FFSS sulla via Lecco bisogna cercare di allargarlo magari sfruttando la «cura del ferro» prevista per la bergamasca in modo che vi sia posto per 4 corsie e due marciapiedi di giusta ampiezza.
4 - Semaforo di via Buelli. Si abolisce e si può  procedere solo svoltando a destra.
5 - Uscita da Mozzo (da via Mozzo) sulla via Lecco in direzione della città. Si abolisce il semaforo .Si crea una corsia ad hoc che scavalca la via Lecco e corre assieme alla viuzza attualmente esistente «sopra» via Lecco.



Edifici a destino ignoto:
1 - Capannone CVI2
2 - Vecchia Rodari
3 - Case popolari
4 - Palazzina ASL
5 - Caserma CC
6 - Palazzina via Gamba
7 - la scuola materna SGBosco
1 - Il capannone del CVI 2 potrebbe diventare la sede della Marigolda del relativo Gruppo Anziani unendovi anche il bar esistente (demolire o integrare come spogliatoio)
2 -  il comune prende in affitto l’attuale  scuola materna SGBosco  e cede in affitto la vecchia Rodari ristrutturata come scuola materna (il tutto ad affitto simbolico). in questo modo il comune dispone di una scuola di proprietà anche se gestita da terzo.
3 - Le case popolari sono ormai dei ruderi da demolire e rifare. Posizione da riflettere nel medio periodo vista la crisi edilizia attuale.
4 - La palazzina ASL si alza di un piano e diventa il nuovo municipio incorporando anche il campo di tamburello come spazio verde e piazza.
5 - la caserma dei CC se la sede si accorpa negli edifici del CFS resterà vuota. Scelte da valutare nel medio periodo in quanto può restare come residenza delle famiglie dei CC.
6 -Palazzina di via Gamba. Da mettere in vendita.
7 - Attuale municipio dopo lo spostamento nella palazzina ASL. Demolizione per creare parcheggio e stazione del treno.
8 -  Piazza del Comune, parcheggio ex mercato, Largo Vittoria e Piazza della Chiesa: riprogettazione con concorso internazionale. Pedonalizzazione totale con creazione di parcheggi sotterranei per soli residenti.



Parco del Brembo. Noi siamo per interventi minimali e soft senza grandi e inutili progetti intercomunali. L’idea è quella di creare un trecciolino di 3-4 mt di larghezza affiancato da una collina piantumata
verso est in modo che il transito delle persone non  disturbi l’atività agricola e l’allevamento brado. Il trecciolino scavalca la Quisa con una passerella di legno verso l’Isolotto.
Noi aggiungiamo l’idea di creare sull sponda del fiume in fondo a via Brembo un campo di calcio a sette con annesso barettino e parcheggio. L’acquisto delle aree pubbliche avviene in cambio di volumetrie da  vendere.
Invece nel fiume Brembo sarebbe da studiare la creazione di alcuni salti in modo da formare a monte degli stessi delle vasche per ospitare fauna come germani cigni ed ovviamente ittica.







Antiche  ripe  del  fiume.
Date le manomissioni subite negli anni queste ripe non sono «leggibili» come tali. Un’idea potrebbe essere quella di  creare un paesaggio boschivo fortemente
accentuato come spessore in modo che sia leggibile paesisticamente ed anche godibile sia come sfruttamento legnoso che come bosco aperto ai cittadini.
Vanno ovviamente cancellate le costruzioni per esempio addossate alla ripa alta spostando tali voluvolumetrie in altri luoghi del comune con adeguate varianti al PGT.



Valutazioni indipendenti del servizio.
Ogni privato o associazione che riceva dal comune dei fondi a seguito di finanziamento o pagamento di servizio prestato, quando l’ammontare della somma
ricevuta supera i 10mila euro, sarà dato un incarico ad hoc per la valutazione della qualità del servizio prestato e quella del trattamento del personale impiegato. Il giudizio verrà reso noto alla cittadinanza in contemporanea con la comunicazione al consiglio comunale.



Fusione tra Comuni
Nei prossimi cinque anni occorre lavorare serratamente con Villa d’Almè, Almè, Paladina, Valbrembo, Mozzo, Treviolo, Lallio e Dalmine
per arrivare ad un comune unico che stia sulla direttrice che dalla Valle Brembana connette l’A4 e la ferrovia a Verdello intersecando anche la Bergamo-Carnate. Le ragioni sono molteplici: dal controllo del territorio in una posizone particolarmente delicata nelle direzioni Nord-Sud ed Est-Ovest all’esterno della città alla possibilità di creare una struttura in grado di rispondere alle variegate e professionali esigenze e problemi poste dai  cittadini e imprese  del  territorio.



Ristrutturazione del comparto commerciale di via  Fermi-Europa
Gli operatori vanno invitati a crearsi una associazione in modo che questa sia l’unico che dialoga e tratta col
Comune e si assume gli impegni responsabilmente. Oggi come oggi ciascun operatore va per conto proprio e il comune deve aspettare i comodi di ciascuno nella classica logica italiana che «lo stato  ci  deve  aiutare».
E’ evidente che l’operazione finora montata nel PGT è solo di carattere speculativo e di breve respiro.