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NUMERO 388
























































la sindaca Serra ha consegnato la nuova Rodari (non finita) ai Curnesi.





CAMPAGNA ELETTORALE 2017
La scomparsa dei candidati.
Hanno adottato un modello di comunicazione autoritaria coi cittadini: parlano solo loro.





Chiediamo al Consiglio Comuanle
di votare l'adesione alla CARTA DI MILANO
"La solidarietà non è un reato".

L'intervento di Enrico Mentana.




















































































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Con una cerimonia sobria sobria sobria al cubo la sindaca Serra ha consegnato sabato 20 maggio la nuova scuola elementare ai Curnesi.
Peccato che ne manchi ancora un pezzo (per circa 600mila euro) che sarebbe la palestra in attesa degli oneri ampliamento della Freni Brembo).
Non  eravamo presenti alla «cerimonia» (termine che ci fa pensare a un matrimonio o a un funerale) e quindi ci affidiamo alle immagini del filmato di Vivere Curno, palesemente offesi -assieme ai concittadini- che il Comune -dotato dei più potenti mezzi audio video esistenti in rete wifi- non abbia trasmesso in diretta web tutta la cerimonia.
Offesi pure dal fatto che l’edificio non sia stato adeguatamente «benedetto» da un monsignore d’alto rango  nonostante siamo privi del prevosto: ma per questo ci sarà tempo in momenti meno procellosi.
La folla presente non era numerosa se togliamo gli «istituzionali»: dai bambini agli insegnanti ai dipendenti comunali, agli infaticabili umarelli fino ai volontari. In compenso pare che il filmato abbia raggiunto le 1500 visioni e quindi Vivere Curno può dirsi più che contento della previsione elettorale.









Sui social tanto tanto livore per chi manifesta a Milano oggi. Si può non essere d'accordo in nulla con le ragioni di chi marcia, ma perché tutto questo veleno?
Perché un odio così forte verso l'idea di accoglienza? Perché quelle litanie sul sostegno che non si darebbe invece agli italiani poveri? Chi non lo darebbe, l'Unicef? Emergency? La Caritas? O invece, molto più probabilmente, una buona parte degli stessi autori dei commenti? Vi rode forse che tutto questo avvenga nella città che è stata sempre l'emblema dell'accoglienza, negli anni delle migrazioni dal sud, che tuttora accoglie più di tutti, e ciò nonostante produce occupazione e sviluppo? Vi piacerebbe che le cose andassero male, che la festa si trasformasse in qualcos'altro. Non avete mai mosso un dito contro mafiosi e camorristi, contro gli evasori e i corrotti, sbraitate solo quando acciuffano un politico ladro, purché della parte opposta alla vostra, avete fatto il tifo per la banda di Romanzo Criminale e i Savastano di Gomorra, parcheggiate in seconda fila e ve ne fregate della differenziata, e però per voi la vergogna sono quei manifestanti di Milano. Non concepite che uno possa aiutare chi ha bisogno, e infatti diffondete la calunnia che le Ong siano spinte dal lucro e dal malaffare. Mi sono chiesto per tanto
tempo come sia stato possibile che da noi, 80 anni fa, le leggi razziali siano state varate e attuate senza nessuna reazione popolare.



Allarmati da uno scenario politico e mediatico di costruzione dell’odio e dell’indifferenza non solo nei confronti dei profughi e di chi li sostiene, ma delle stesse leggi e convenzioni che sanciscono il dovere di solidarietà e di soccorso e il diritto di asilo, ci impegniamo – in quanto cittadini, membri delle istituzioni e operatori dell’informazione – a tutelare l’onorabilità, la libertà e i diritti della società civile in tutte le sue espressioni umanitarie: quando salva vite in mare; quando protegge e soccorre le persone in difficoltà ai confini; quando vigila sul rispetto del principio di legalità e di uguaglianza; quando denuncia il mancato rispetto dei diritti fondamentali nelle procedure di trattenimento amministrativo e di allontanamento forzato; quando adempie al dovere inderogabile di solidarietà che fonda la Costituzione italiana.

Gli atti di solidarietà non costituiscono reato e le organizzazioni umanitarie, così come i singoli attivisti, non possono essere messi sotto accusa per averli compiuti. La responsabilità penale è individuale e i processi non devono essere intentati alle organizzazioni solidali in quanto tali, tantomeno attraverso i media, in un percorso di delegittimazione.
Per questo chiediamo alle istituzioni nazionali e dell’Unione europea, in particolare al Mediatore europeo, di vigilare affinché non venga sottratta alle organizzazioni umanitarie e alla società civile la possibilità di essere presenti attivamente nel Mediterraneo, alle frontiere di terra e in tutti i luoghi di confinamento e privazione dei diritti fondamentali dove esercita la funzione essenziale einsostituibile di proteggere l’osservanza dello stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, della solidarietà e dell’eguaglianza.

































































































Bisognerebbe avvertire la Sciarelli e la sua redazione: a Curno sono scomparsi i candidati delle tre liste elettorali. Non è proprio esatto: sono raramente in giro per il paese ad allestire incontri con la gggente sotto i gazebi analcolici. Magari pure vanno in giro nottetempo a suonare i campanelli delle nonne spaventate: buonanotte signora sono il candidato XY  e vorrei  incontrarla per dirle cosa faremo di bello per lei se ci darà il voto. SBAM! chiamo i carabbbbinieri se suonate ancora una volta nigher de merda!. Fine del cinema: un altro voto perso.
Non c’è nulla da fare. Non è che l’idea di un Segni che s’è fondato un partito personale oppure un DiPietro che ha fatto altrettanto; di un cavaliere che fonda un partito; di un comico che ne fonda un altro, di un Alfano che s’è (autoaf)fondato da solo o di un Renzi accusato d’avere messo in piedi  nientemeno che un PdR governato dal giglio magico fiorentino siano aspetti poi così «lontani dal paese bello da vivere».
E’ che quest’idea del re che  governa con la sua piccola corte e lancia messaggi al popppolo bove sia una malattia che colpisce solo gli alti vertici della politica romana.
E’ una malattia tutta italiana.

L’abbiamo vista  al momento p.e. della presentazione della Lista Gamba (una quindicina di interventi «tutti di loro»). L’abbiamo rivista alla presentazione del programma (una quindicina di interventi «tutti di loro») col sovrannumero di tre quarto d’ora di discussione perduti in un

















































































































































































































































































































































































































































































































































































































Non si vedono i nuovi-nuove candidati della Lista Gamba, ma forse erano adeguatamen te sommersi dal popolo.
Seduti in prima fila -oltre gli assessori in carica- c’erano l’on. Misiani, l’on. Sanga, l’ass. Cavagna e l’immancabile pachiderma DC  nume tutelare della Serra.
Non compaiono NESSUNO degli assessori della giunta Morelli: dalla stessa Morelli a Pelizzoli, allora assessore al patrimonio e quindi addetto ai lavori.
La Serra e la sua giunta sono  molto attenti alle reazioni: non appena  si leva la voce a bacchettare certuni personaggi o iniziative, ecco che vengono gentilmente invitati a defilarsi. Mica per nulla su queste pagine avevamo messo la coppia Morelli-Serra felicitantisi per l’inagurazione del proprio monumento. Come pure avevamo bacchettato il profluvio di balle raccontate dal trio Sanga-Gandolfi-Conti (balle di RFI narrate da loro) in merito alla «cura del ferro» di RFI sulla Bergamasca.
Nel discorsetto della Serra, molto formale e stringato, la sindaca ha ringraziato tutti dall’A alla Z. In una foto si vede un Misiani molto affranto (dal caldo?) avvicinato dalla Serra. Affranto probabilmente perché essendosi schierato con Orlando prevede  nemmeno una rimessa in lista sostituito dalla... Serra. Assente giustificato il ministro Martina impegnato con Renzi nella scuola di politica a Milano.
Ironia a parte, lo stravento dell’altra sera non ha riallagato la struttura e questo è una fortuna.
Prossima cerimonia quando sarà finita la palestra: con la sindaca Gamba.













botta&risposta imposto dal solito cretino a fronte della evidente incapacità del conduttore dell’incontro a gestire l’incontro. Lo steso schema s’è visto con la lista di CDX+Lega e s’è replicato nel profluvio verbale che ha annegato gli incauti cittadini presenti alla serata sulla balla della «cura del ferro» in bergamasca.
Stessa sceneggiata è prevedibile il 25 maggio con la serata dedicata alla cittadinanza organizzata da Vivere Curno. Solita interminabile tri-trombonata dei relatori e poi baci e abbracci e tutti a casa.

MAI UNA VOLTA, MAI, che una assemblea venga gestita in modo corretto silenzioso lasciando parlare i presenti. Terribile l’aggressività della candidata Gamba nel rispondere anche a chi testimoni lo stato del tempo in quel momento: minimo minimo gli mozza la capoccia e l’accusa di falso.
E’ il suo stile e le farà MOLTO DANNO. Probabilmente è una declinazione domestica di una sorta di femminismo oggi del tutto inutile.
Tornando a bomba appare evidente come ai candidati interessi poco o nulla parlare coi cittadini in maniera approfondita.
Che fai sotto un gazebo?  carezzi il cane?.
La loro è una COMUNICAZIONE AUTORITARIA. Unidirezionale: il politico da il verbo e la gggente non rompa troppo con le domande e le proprie idee.
I loro incontri paiono più una pessima imitazione dei talk-show con l’aggravante che qui parla solo il politico. Un po’ come il Bersani ospite fisso dalla Berlinguer. Se il cittadino parla più di tre minuti scatta subito la reazione del turibolare opportunamente piazzato a interromperlo.
Adda venì baffone!  Non c’è che dire: la lezione l’hanno bene imparata.













































































































































































La Direttiva del Consiglio europeo sul favoreggiamento dell’ingresso, del transito e del soggiorno illegali (2002/90/CE) configura come reato il favoreggiamento dell’ingresso illegale di migranti, anche in assenza di profitto economico. Benché di fatto il testo inviti gli Stati membri dell’Unione a criminalizzare qualsiasi persona o organizzazione assista i migranti irregolari in ingresso, in transito o residenti nel territorio degli Stati membri, la Commissione sta valutando la possibilità di una revisione peggiorativa, così da rendere ancora più difficile l’accesso al territorio europeo e alle procedure per la richiesta di protezione. Se venisse realizzata, una tale riforma avrebbe l’effetto di favorire ulteriormente le reti dei trafficanti, come del resto avverrebbe se venissero mantenuti i criteri restrittivi del vigente Regolamento Dublino. Chiediamo dunque ai parlamentari europei di impegnarsi per porre fine all’ambiguità contenuta nella Direttiva e affermare con chiarezza che chi fornisce assistenza umanitaria a profughi e migranti non può essere criminalizzato e deve, anzi, essere agevolato e tutelato.

E’ prerogativa dei governi illiberali chiedere la chiusura o il controllo delle organizzazioni non governative, dividendole in collaborative e ostili. La società civile è garanzia per la democrazia, la sua presenza deve essere protetta e incentivata perché rappresenta il nostro sguardo – lo sguardo dei cittadini e di tutte le persone – a protezione dagli eccessi del potere. Per questo chiediamo che le istituzioni ne promuovano e ne difendano il coinvolgimento e la libertà d’azione.

Da questa Carta condivisa nella manifestazione del 20 maggio 2017 a Milano, ci impegniamo affinché nasca un Osservatorio permanente a tutela della libertà e dell’indipendenza della società civile che opera per i diritti di migranti e rifugiati.
































































































































































































































































































































Ma come, noi, gli "italiani brava gente", restammo zitti, e anzi partecipammo con zelo alla loro applicazione, alcuni fino alle estreme conseguenze? Grazie a voi, al cinismo ferino delle vostre parole, ho potuto capire di chi siete ideali eredi. E siccome, è cosa nota, la storia si ripete in farsa, magari arriverà il giorno, come avvenne dopo la Liberazione, in cui cancellerete in fretta e furia i vostri tweet e correrete a giurare e spergiurare che quel 20 maggio a Milano, a manifestare per una buona causa c'eravate pure voi...

Enrico Mentana