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L'assedio a Città Alta 10 mila persone al giorno
Diana Noris
Partiamo da un dato: Bergamo Alta conta 2.704 residenti e 1.211
addetti, persone che cioè lavorano nel centro storico. Ogni giorno
quindi, in Città Alta, la pressione sulla popolazione che vi risiede
aumenta del 31 per cento. Ma c'è di più: complessivamente, infatti, il
flusso quotidiano nella cerchia delle Mura venete registra circa 10
mila presenze. Un numero che, tra l'altro, non tiene conto dei turisti
in arrivo da fuori regione, da quelli che atterrano all'aeroporto di
Orio a quelli che raggiungono la città con il camper o con il treno.
Il dato è frutto di un'elabora zione di Matteo Colleoni, docente di Politica urbanistica all'UniversitàBicocca di Milano: «Secondo
un'indagine regionale che prende in considerazione l'origine e la
destinazione delle persone residenti in Lombardia – spiega –, il
transito su Bergamo nei giorni feriali si attesta sulle 390 mila
presenze.
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come
è stato in passato, e come lo è ancora per qualcuno, con le botteghe
artigiane. Sta alla politica disegnare un futuro che tenga conto di
tutto questo, sempre considerando la delicatezza di Bergamo Alta».
Obiettivo: trovare l'equilibrio
E la politica è pronta a rispondere. Robi Amaddeo, capogruppo in
Consiglio comunale della lista Gori e delegato dal sindaco per Bergamo
Alta conosce bene questa realtà, i suoi punti debolezza e di forza. Da
cui partire per costruire il futuro della città storica: «Città Alta
non è ciò che vediamo in cartolina, è molto di più – premette Amaddeo
–. Non è come Venezia, non è nemmeno come Gubbio o Siena. È multiforme,
con residenza, commercio, cultura e trovare un equilibrio non è
semplice. Da questi numeri emerge una città
di porto, vissuta e dove si lavora, scelta anche come meta per la
passeggiata o il giro in bici sui Colli. In questo quadro si avvalora
l'ipotesi del parcheggio alla Fara,
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Visto che tutti danno ricette o fanno richieste, do anch’io le mie:
- creare una linea metropolitana parte in superficie e parte interrata
che dall’aeroporto arrivi alla stazione, prosegua sotto il viale, poi
sotto la collina di Città Alta con uscite su Piazza Mercato delle
Scarpe, Vecchia e Colle Aperto. Magari vada avanti fino a Potranga.
- spostare la ferrovia e l’A4 tra Orio e l’aeroporto. Abolire l’attuale stazione FFSS
- sistemare la Valle Roncalli in Colle Aperto come giardino pubblico
(in Città Alta non esistono giardini pubblici: esistono solo aiuole
spelacchiate o cimitero)
- sistemare il verde del Conte Moroni in parte come giardino aperto al pubblico
- abbandonare la folle cazzata del garage interrato ex faunistico
- creare uno spazio pubblico sotto Piazza Cittadella per ospitare i grandi volumi di persone per soste temporanee
- avanzare la proposta di trasferimento degli anziani con
problemi di deambulazione in spazi più comodi in Città Bassa realizzati
da privati in concambio con unità del clero e del comune.- creare un
biglietto unico per la sosta, il viaggio, l’accesso ai musei a
pagamento per 1,2,3,4 persone non di prezzo esagerato.
- in Città Alta si mangia mediamente male (rispetto ai prezzi) e quindi va migliorata la qualità ed abbassato il costo.
- una continua verifica fiscale sui fitti e l’evasione fiscale fino ad
arrivare a tassazioni diversificate per chi offra servizi a costi
contenuti.
- spostare l’università in un campus esterno lungo FFSS e Asse Interurbano.
- istallare aiuole anche temporanee nelle varie piazze e molte rastrelliere per le bici.
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C’è sperare che le due
redattrici di L’Eco non abbiano bene inteso quanto hanno detto i
relatori al micro lardoso (avete letto quanti erano i relatori?!)
convegno del PD di Città Alta (e perché dovrebbero essersi
sbagliate???) perché con queste idee per la testa, Gori alle prossime
elezioni verrà congedato magari pure a pedate.
La lettura dei due articoli fa emergere queste idee:
- Città Alta è piena di anziani che non spendono e rompono troppo.
- ai padroni di Città Alta va bene che ci arrivi poca gente, che trovi
posto per il proprio SUV e che spenda tanto e se ne vada alla svelta.
- che gli anziani siano finalmente sostituiti da giovani ricchi che
praticano i lavori del futuro ma che principalmente spendano spendano
spendano.
- graditi anche i ricchi veri importante che non creino comitati.
I grandi padroni di Città Alta sono i preti o gli ordini religiosi e il
comune. Seguono i molti privati che hanno acquistato nel tempo
dei palazzetti dentro i quali ormai vivono murati e iper sorvegliati.
Negli edifici dei preti e del comune abitano in massima parte degli
anziani i quali si lamentano della assenza di servizi ma non
abbandonerebbero la città nemmeno per andare a vivere in una abitazione
più bella, con l’ascensore, nei pressi «almeno) di un supermercato dove
fare la spesa senza pagare il doppio. Questi edifici sono vecchi ed
ammalorati e la proprietà che ricava fitti bassissimi ed un ampio
spettro di elusione (ma ci potrebbe essere anche del rachet ben
dissimulato: siamo bergamaschi...) e quindi non ha alcun interesse e
scarsa risorsa per farvi investimenti migliorativi.
La presenza di un «aeroporto di straccioni» con un collegamento
numeroso con la città trasforma le presenze in Città Alta un
inevitabile modi e fuggi di chi transita all’aeroporto per poi
ripartire qualche ora dopo. gente cui va benissimo la moltitudine di
street food di qualità incerta consumato sui gradini della Angelo May.
Città Alta è anche poco amichevole verso gli scolari che vengono in
visita dal momento che non ha spazi coperti dove posarsi o anche
farsi la schiscetta portata da casa. Un’altra follia dei vari
alberghetti aperti recente mente sta nel fatto che questi non si
peritano nemmeno di informare i propri clienti dei percorsi e servizi
per accedervi ragion per cui centinaia di vetture ad ogni ora invadono
le vie alla ricerca del bedandbreakfast «ignoto».
La soluzione prospettata:»in un
prossimo futuro le cose cambieranno, è certo Colleoni, con giovani
capaci di creare ricchezza e l'approdo di una nuova generazione con
maggior potere d'acquisto». Oppure:»serve inoltre un'iniezione di
gioventù che si può portare creando lavoro».
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Molte
se consideriamo che i suoi cittadini sono circa 120 mila. Abbiamo
stimato che circa il 3% del totale passa da Città Alta. Questo
significa che, oltre ai residenti e agli addetti, ci sono almeno altre
6 mila persone che transitano per diversi motivi (studenti compresi,
ndr). È un numero importante che sta a significare una certa
attrattività rispetto al resto della città. Bergamo Alta è un punto
nevralgico».
Lo sviluppo demografico
La ricerca presentata da Matteo Colleoni, durante il convegno
organizzato dal circolo Pd di Città Alta sul futuro del centro storico,
indaga anche lo sviluppo demografico:
«La popolazione sopra i 75 anni è concentrata in Città Alta, ma anche
nei quartieri più ricchi di Città bassa, da questo punto di vista i due
centri sono sempre più simili – spiega il docente –. Bergamo Alta è
però molto attrattiva, lo dice il dato dei circa 10 mila accessi ogni
giorno». Persone che vi transitano ma che qui non prendono casa.
In un prossimo futuro le cose cambieranno, è certo Colleoni, con
giovani capaci di creare ricchezza e l'approdo di una nuova generazione
con maggior potere d'acquisto. Intanto Bergamo Alta resta un mordi e
fuggi, luogo di passaggio per molti: «Città Alta, come dice bene
Colleoni, è sempre più presa d'assalto – commenta Alessandro Tiraboschi
del Circolo Pd di Città Alta, promotore del convegno –. Siamo a uno
snodo: urgono sempre più
politiche urbane adatte allo scopo. Cioè quello di far coesistere ciò
che i sociologi chiamano le “4 popolazioni urbane”, composte da
residenti, uomini d'affari, pendolari e city user. Serve inoltre un'iniezione di
gioventù che si può portare creando lavoro. Credo che il centro storico
ben si presti alle professioni innovative, di alta specializzazione e
design. Sarebbe bello se i giovani potessero insediarsi negli spazi di
Città Alta,
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che
andrà a regolamentare un accesso disordinato. È inoltre auspicabile
allargare Città Alta ai borghi, andando oltre la divisione “di sotto e
di sopra”, facendo vivere tutta la città storica con percorsi culturali
e d'arte».
Il nodo dell'accessibilità
Percorsi che potrebbero allungare la permanenza media del turista a
Bergamo, oggi inferiore ai 2 giorni: «I flussi turistici sono in
aumento e può essere necessaria una gestione più razionale
dell'accessibilità – commenta Giovanni Ginoulhiac, dell'Associazione
per Città Alta e Colli –. È positiva la presenza dei turisti, ma si
devono sviluppare politiche sulla mobilità, implementando i mezzi
pubblici, penso alle lunghe code alla funicolare. Forse qualcosa va
ripensato».
Anche il presidente della cooperativa di Città Alta-Circolino chiede un
potenziamento del trasporto pubblico, «perché tutti devono essere messi
nelle condizioni di poter godere della bellezza di Città Alta. È un
diritto che deve essere garantito», spiega Aldo Ghilardi. Che si dice
invece «preoccupato dalla perdita di abitabitanti. Anche il commercio
si sta trasformando, i negozi di vicinato sono sempre meno». La
Comunità delle Botteghe di Bergamo Alta, anima vivace del centro
storico, vede il bicchiere mezzo pieno: «È straordinario che una
piccola realtà come la nostra dia lavoro a oltre mille persone –
commenta Fabrizio Brivio, responsabile dell'associazione –. Città Alta
vive di picchi: durante l'inverno le presenze sono limitate, diverso è
la domenica o i giorni di festa, con migliaia di persone che si
concentrano sulla Corsarola».
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