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Il saiotto fascista.
Saiotto. I saiotti nel dialetto locale  sono le rane o i rospi. Animali che fanno un rumore sgradito  proprio nei momenti meno adatti.
I “sacc”. Animali che un tempo i nostri anziani  consumavano (addirittura9 vivi per ridurre l'infiammazione che avevano in corpo.
“Fa mia ol saiott” è la battuta rivolta  a qualcuno perché la smetta di parlare parlare parlare e rompere gli attributi al resto del mondo. Vedi l’ing. Claudio Piga nell’assemblea del 28 aprile.
Il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ing. Claudio Piga da Trezzo d'Adda, dopo essere riuscito nel progetto delle dimissioni anticipate del suo protetto; nelle fallimentari rielezioni del secondo mandato e nel fallimento del terzo, adesso s'è messo di buzzo per mandare in vacca le assemblee –prima del centrodestra e poi del centrosinistra- cercando di imporre le sue argomentazioni che importano zero al resto del mondo.
Un saiotto che però non smette nemmeno di gracidare stoltamente quando gli sbattono le mani (per farlo tacere: come fanno i saiotti veri) è un saiotto fascista perché si vuole imporre a tutti i costi. Nella recente assemblea ha parlato oltre il 50% in più del candidato che ha esordito più a lungo. Fascista due volte quando addirittura vuole negare ai cittadini nientemeno che di dotarsi di una biblioteca che –carta canta- non è un deposito libri e nemmeno un distributore automatico di bibite o preservativi.
Fascista al cubo perché la sua indole, anzi il suo disegno, é quello di



L'auditorium (il cui dimensionamento posti a sedere è deciso dal sindaco Bianchi-Lega sentito il parere del Leidi_Amici della Musica) stato prevedeva fin da vent'anni or sono la proiezione digitale  e –per espressa richiesta dei VVFF- venne separato da un potente setto verticale dalla biblioteca ospitante gli scaffali su esplicito suggerimento della ventina di bibliotecari regionali interpellati all'uopo.

L'interprestito bibliotecario.
L'interprestito bibliotecario funziona solo se ogni biblioteca si dota di una adeguato fondo librario da scambiare cogli altri comuni. La distribuzione sul territorio consente una riduzione delle spese, una razionalizzazione dell'investimento ed anche una certa specializzazione in funzione delle aspettative e professionalità dei funzionari dirigenti. Tutti aspetti che ai bottegai e ai fascisti sfuggono completamente perché loro vedono solo gli euro (in nero una vendita su tre: dati GdF provinciale) dentro il cassetto.
Ovviamente  20-30-40mila libri vanno conservati e messi contemporaneamente a disposizione dei lettori e quindi occorrono adeguati spazi per il deposito e la lettura: ma queste cose sono troppo grandi per essere compresi da un ingegnere del Politecnico che ha fatto il classico.

I costi di mantenimento  dell’insieme
Già ai tempi del progetto vennero calcolati i costi di mantenimento della  biblioteca & auditorium, calcolati -per la sola struttura fisica-













Il ricordo del 25 aprile 1945

Villa Masnada? Meglio dimenticare.

Un lettore ci ha chiesto la ragione perchè non sarebbe «corretto» coniugare il 25 aprile con la strage di Petosino collegato all’assalto dei partigiani a  Villa Masnada mentre meriterebbero  «maggiore» attenzione il partigiano Tarcisio Gamba o i cinque partigiani di Longuelo.
Nel lontano 1965 assieme a un  comunista di Curno F. C.,  ed altri del gruppo «Curno Giovani venne deciso di iniziare una celebrazione ricordo della Liberazione che non fosse la solita trita e ipocrita celebrazione cui ci aveva abituato la DC.
Via di corsa, tutti uguali, colpe un po’ per tutti e via a casa. Celebrazioni fatte in fretta come fossero una piccola vergogna cui erano «obbligati».
Il problema Tarcisio Gamba  consisteva nel fatto che si sapeva ucciso ma non era  chiaro dove perché come il Gamba ucciso a Pecorara (PC) era indicato sulla lapide come valtellinese.
Fu quindi necessario -con la delicatezza del caso: si andava in un comune della Val-






























































































































































































































































































































































































































































































-tellina ad accertare se per caso li fosse vissuto un cittadino di nome Gamba Tarcisio e al tempo non era detto che ce l’avrebbero confermato o meno.Fortunatamente ci risposero che li non aveva mai abitato una famiglia con quel cognome e ci dettero la dritta che l’ANPI  di Piacenza li aveva interpellati proprio in ordine al partigiano Gamba.
Due più due fa quattro: ecco  scoperto dove era stato ucciso il nostro concittadino.





























































































































































































































































































L'ex sindaco Angelo Gandolfi e i suoi assessori spieghino ai Curnesi
L'ex sindaco Angelo Gandolfi e i suoi assessori nonché il loro portavoce, l'ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda spieghino ai Curnesi come mai i documenti spediti dall'impresa costruttrice della biblioteca in data 05 novembre 2009 a mezzo raccomandata (spedita anche via fax) e protocollata in Comune di Curno NON sono stati utilizzati per il collaudo del manufatto, lasciandolo in questo modo deperire per altri otto anni (2009-2017).
E ci spieghi, nel caso che il pacco dei documenti non fosse pervenuto per qualche disguido  nel trasporto, come mai  Gandolfi e i suoi assessori, nonostante avessero in mano i due documenti protocollati che ne annunciavano la spedizione, non si siano attivati per il recupero o la  rispedizione in copia. E spieghino ai Curnesi come mai, se quei documenti sono “spariti” dagli uffici comunali NON abbiano sporto denuncia ai Carabinieri affinchè si facesse luce sul reato e non si compisse il danno verso i cittadini.
La giunta Serra ci spieghi come mai, essendo stata eletta nel maggio 2012, quindi meno di tre anni dopo la data di ricevimento dei documenti da parte del comune, non abbia anch'essa attivato tutte le procedure per (a) recuperare gli originali (b) recuperarne copia (c) denunciare lo smarrimento (e) individuare chi avesse combinato il guaio se dipendente del comune di Curno (f) denunciare all'autorità giudiziaria la mancata iniziativa da parte della precedente giunta Gandolfi.
La conclusione “politica” di tutta questa vicenda riconferma l'esistenza a Curno di un “partito trasversale" dal centro




L’episodio della Villa Masnada era noto, come era noto che sul colle di Mozzo ci fosse in tempo di guerra una postazione antiaerea per testimonianza diretta dei contadini nei pressi.Non pubblichiamo volutamente l'immagine.
Aiutati da Giuseppe Brighenti e Natale Verdina rintracciammo uno dei componenti la Brigata partigiana Fiamme Verdi  Valbrembo, protagonisti dell’assalto alla Villa Masnada (dove la brigata -essendo la villa ospitante un comando tedesco- pensava di trovare armi ed altro materiale utile).



























































































































































































































































































































































































































Le Fiamme Verdi erano le formazioni cattoliche nella guerra partigiana e la Valbrembo era «comandata» da don AntonioMilesi  curato ad Almè.
Non meravigli l'idea di un sacerdote col fucile in mano. Quasi tutti ai tempi facevano ilmilitare e da civile moltisismi sacerdoti erano normali cacciatori.
L’operazione di assalto alla villa si rivelò del tutto inutile ai fini dell’auto approvvigionamento della brigata e l’allontanamento del gruppo di partigiani dalla villa per ripararsi al sicuro fu un insieme di errori che si conclusero purtroppo con le fucilazio ni di 4 partigiani nel paese di Petosino e altri













































































































































































“UMILIARE” le persone sia con un linguaggio trasversale (nemmeno troppo velato) che –vedi il caso della Serra e della Gamba nell'ultima assemblea- quando sono donne. Il suo sito e il suo linguaggio ed argomentare è quello di un violentatore, quello che considera la donna come oggetto.

La biblioteca e l'auditorium.
In Lombardia le biblioteche sono costruite nel rispetto dei parametri di una legge regionale. Non sono quindi ne il monumento dell'assessore A o dell'assessore B e se in bergamasca ce le hanno quasi tutti i comuni, vuol dire che la maggioranza degli assessori bergamaschi s'è fatta il “suo” monumento.
La biblioteca di Curno ha anzi una dimensione più contenuta del possibile per la nulla permeabilità del suolo in zona (vedi allagamento delle nuova elementare… vent'anni dopo) é stato scelto di non avere tutta la parte interrata. Ridotta  per via dei costi lievitati  nel tempo, anche  la galleria d'ingresso. Che comunque sarà ancora fattibile.
L'auditorium è stato inserito perché la cultura oggi non  si fruisce con la sola lettura dei libri ma anche col cinema teatro musica. Sai che novità: tale solo per  quei fascisti che ritengono che a Bergamo si faccia «troppa cultura».
Oltre al fatto che le scuole medie non sono mai state dotate di un auditorium “in regola”. Auditorium progettato in modo che sia fruibile senza costi  aggiuntivi sia da 1-2 classi come da molte classi.










































































































































cinque nel bosco di Paladina il 27 settembre 1944. Oltre a un’altra successiva fucilazione: il quinto  fucilato a Petosino era un cittadino che s’era recato a rendere omaggio ai partigiani caduti in chiesa.
Nel dialogo col superstite ci rendemmo subito conto che il racconto era un mix di verità invenzioni odio verso il comandante don Antonio Milesi accusato senza mezzi termini di avere condotto la brigata ad un macello inutile.
Delicatissima la questione delle brigate cattoliche nella lotta di liberazione.
La cassetta registrata (agli albori dei mangiacassette...) col colloquio non venne mai utilizzata essendo di fatto impossibile verificarne  il contenuto.
Indubbiamente il quadro che emerge dalla descrizione dei fatti di Crocette e di Paladina Petosino danno l’idea di una totale disorganizzazione, probabilmente comprensibile per una serie di ragioni non sempre attinenti all’episodio.

Un incontro con un fratello di uno dei caduti di Longuelo (Massimo Mariani) consentì di capire meglio sia la dinamica della tragedia.
I cinque non vennero massacrati   direttamente in uno scontro a fuoco, ma in un posto abbastanza distante dall’attuale monumento). L'episodio si può inquadrare  come «minore» (molto virgolettato) della lotta di Liberazione.
Una colonna tedesca in ritirata «imprigionò» lungo la strada e sequestrò dal tram un certo numero di civili e li fucilarono contro il muro della fornace tra via Longuelo e via del Coppo.
La richiesta di apporre la lapide ricordo sul muro della fornace venne respinta dalla proprietà e allora il monumento venne eretto nei pressi della torre medioevale «salvatasi» dalla costruzione del quartiere di case popolari.
























































































































sui 120 milioni l’anno. Al tempo esisteva una norma che imponeva di inserire quei conti nel progetto e quindi nei bilanci. In buona parte riassorbili vista la richiesta esistente da parte delle aziende di disporre di spazi nell’auditorium per gli incontri coi propri funzionari esterni.
Non erano stati calcolati quelli del personale perché occorreva verificare l’afflusso dell’utenza man mano si consolidasse la presenza e la funzionalità. Peraltro il personale al tempo disponibile non possedeva tutte le caratteristiche necessarie e sarebbe stato necessario inserire professionalità nuove (due-tre).
I costi attuali s’aggirano sui 70-80mila euro personale escluso.

All'attuale struttura manca la parete est che "doveva" creare a piano terra una galleria in salita per esposizioni e l'accesso handicap alla scuola e alla biblioteca mentre al piano superiore un magazzino. Ma..ghè mia ol co e i solcc!








destra fino al centro sinistra - che non vuole la biblioteca  come non vuole “lo spostamento” del baricentro so-commerciale dalla piazza dei bar e negozi del centro verso la zona del CVI1 dove stanno le scuole, il centro sportivo, la palazzina ASL (e il cimitero o la nuova piazza del mercato, colà approdata con trent'anni di ritardo…). E non è privo di significato che a capo di questo partito trasversale ci siano due leader di partito –uno di destra e uno di sinistra- che nel tempo hanno come obiettivo quello di sputtanare chiunque combatta questo centro di potere e ricatti col voto di scambio ogni formazione politica.

All’ex sindaco Angelo Gandolfi ed al suo spin doctor ing. Claudio Piga vogliamo solo ricordare che al termine  di questa ricostruzione segnaleremo la vicenda alla Corte dei Conti per l’enorme danno erariale che il loro comportamento e quello eventuale dei successori hanno prodotto contro i cittadini.
E la  Corte dei Conti non sarà così gradevolmente «lente impelle in vas indebitum» delle vostre finanze.
Come dice il proverbio: gode bene chi gode per...ultimo.