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NUMERO 359














































































Con il voto del maggio 2012, i cittadini di Curno ci avevano dato la fiducia sufficiente ad amministrare il paese per cinque anni, realizzando il programma per il quale ci eravamo impegnati.
Ora il nostro mandato amministrativo sta per terminare e questo libretto, distribuito a tutti Cittadini di Curno, è la sintesi della relazione di fine mandato, di quello che abbiamo realizzato in questi anni, per rendere concreti gli obiettivi e i progetti che avevamo inserito nel nostro programma elettorale e nelle linee programmatiche pi mandato.
Abbiamo voluto intitolare questa relazione "non c'era una volta" per sottolineare tutte le novità e tutte le trasformazioni che abbiamo compiuto in questi cinque anni di impegno e di lavoro. Ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare il nostro progetto "per un paese in cui sia bello vivere", i cittadini che con le loro critiche e i loro suggerimenti hanno contribuito a orientare le nostre scelte, i segretari comunali e i dipendenti che hanno lavorato con passione e dedizione e tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi anni.

Perlita Serra, sindaca di Curno. Estratto dalla "Relazione di fine mandato - periodo amministrativo 2012-2017"








«NON c’era una volta», scrive la sindaca Serra e «adesso con  Vivere Curno C'E'» Direi che c'è un po’ di bullismo in questa battuta dal momento che Curno non è uscito dalle caverne perchè sono apparse la professoressa Serra e la dottoressa Gamba.
Il welfare di cui Curno è sempre stato orgoglioso, generosamente pagato con la distruzione del proprio territorio, comincia negli anni ‘85-'90. Anzi: si può dire inizi "seriamente" proprio col Convegno dove una professionista cremonese-milanese illustrò per la prima volta a famiglie insegnanti ed amministratori le buone prassi di inserimento dei ragazzi handicappati.

Tutti ma proprio tutti gli attuali candidati di Vivere Curno, tranne gli ottuagenari...- sono cresciuti «anche» per merito dell’welfare cittadino. Quello pagato in primis cogli oneri riscossi dalle speculazioni edilizie.









































































































































































































































































































Questo è un aspetto inatteso perché raffigurato nel complesso. Insomma anche a Curno c’è una eccezionale evasione fiscale.

























































































Varrebbe la pena di dire che questi servizi vanno si ai ragazzi ma ... sono soprattutto sono un (legittimo) vantaggio economico per chi presta questo servizio dal momento che sono tutti servizi appaltati. E sarebbe importante che il Comune, oltre all’appalto, curasse di verificare che contratto-paga oraria ricevono gli occupati del settore. Almeno quelli che lavorano per lui. Oltre al fatto che il Comune dovrebbe IMPORRE un vero e proprio «CODICE ETICO»  che i suoi appaltatori dovrebbero rispettare nei confronti dei propri associati e-o dipendenti.





























































































































250 persone coinvolte in cinque anni fanno «quasi» una persona alla settimana. L’evidente fallimento di questa operazione (che non dimentichiamo va tutto a vantaggio della società che la organizza: cinquemila euro l’anno) adesso è scritto nero su bianco.
Altrove la «Commissione comunale Lavoro» scrive  che dal 2014-2016 sono stati coinvolti 139 cittadini per 21 corsi. Un po’ meno di uno alla settimana.  Non possiamo riportare la tabella riassuntiva in quanto «illeggibile» (...è un caso...?). 
Il «senso dell’inutilità» (per chi vuole capirlo....) di queste operazioni lo si legge nella prossima tabella.



























































































































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L'immagina riporta il programma della manifestazione. Dopo nove anni di esitenza dell' Associazione Volontari nata sopratutto sulla spinta dei genitori che avevano un figlio down e che fino allora si erano dovuti "arrabattare" da soli per trovare positive indicazioni operative sia in famiglia che nella scuola, per la prima volta nella nostra provincia si incontrano diverse realtà e si confrontano sia con degli operatori specializzati ed esperti che fra di loro. Durante il convegno, cui parteciparono circa 500 persone, venne fatta una intervista alla dott.ssa Marilena Pedrinazzi  dove venivano date indicazioni interpretative e risolutive ad alcuni aspetti del problema di un down in famiglia e in classe. L'intervista venne distribuita in una ottantina di copie VHS.



Sono trascorsi trenta anni e nel frattempo, a parte le inevitabili modifiche dopo un terzo di secolo!- quello che la giunta Serra ha «aggiunto» all’welfare «di prima» si è sostanzialmente un vantaggio per gli operatori che hanno ricevuto l’incarico piuttosto che per le persone necessitanti. Di un «buon» posto di lavoro: vedi tabella dei salari a sinistra.

Non va nemmeno dimenticato come la distribuzione a pioggia degli incarichi professionali finisca per costituire un «bacino elettorale» in vista di futuri incarichi politici di livello superiore.

Quindi, sindaca Serra, non abbiamo le fette di salame sugli occhi: quando lei é arrivata non eravamo all’anno ZERO e comunque, numeri alla mano, quello che lei ha aggiunto non è che abbia riscosso o dato risultati eccezionali.
Un accesso alla settimana presso l’iniziativa del lavoro, un fallimento alla prima prova del coworking, poi ripetuto non sappiamo con che esito.
Ci saremmo attesi che il Comune chiedesse conto sia alle materne convenzionate che alle imprese del lavoro sociale che rendessero conto di quanto e come pagano i propri dipendenti (quelli a contatto coi bambini) così come ci aspettavamo che al Piano TS1 corrispondesse anche un protocollo di intesa comune-operatori sul TIPO DI CONTRATTO dei dipendenti.
Che ci fosse l'edificio per un nido e la materna "comunali".
Nel 1980 ci accontentavamo.
Nel 2017 vorremmo di meglio.
Di meglio: non "di più".





























































































































































































































































La Tabella é relativa alle paghe operaie nel 2016 così come stimate dall'ISTAT. Fonte CGIL Bergamo.
Se si confrontano  i tipi di corsi per le relative attività lavorative messe in atto dalla Commissione rispetto alle paghe «medie» che l’INPS provinciale rileva nel 2016 ci si rende conto di due aspetti. Il primo è la sostanziale «marginalità» personale e sociale di chi si è avvicinato all’operazione (quindi l’impostazione data è tuto errata) del e il secondo è la differenza sostanziale che esiste nella società/mondo del lavoro rispetto e le proposte della commissione o del servizio «sportello lavoro».
Il dato positivo è  che  «solo» una persona alla settimana si è avvicinata all’operazione: segno che il lavoro si trova ancora «abbastanza» facilmente anche se... restano ignoti il contratto e la paga.