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NUMERO 355





























































Non è la stessa cosa parlare di Resistenza laddove sostanzialmente non c'è stata e dove ci sono ancora persone che ne portano il “segno” nelle carni e nella memoria. La Resistenza non è una pagina di storia raccontata nel sillabario da un insegnante. Noi Bergamaschi la Resistenza la portiamo nella nostra storia e ciascuna comunità ha i propri riferimenti incancellabili. Non è retorica a distanza di oltre 70 anni ma semplicemente “rispetto”. Il nostro comune e la giunta Serra hanno fatto due errori molto gravi in merito.
Non sappiamo come e a chi sia venuto in mente questa trovata di partecipare da Curno a  questa scampagnata con relativa orazione trombona finale e magnata accompagnatoria per celebrare  la Resistenza in un posto non attinente alla nostra storia. Ma visto che Curno ha dato alla Liberazione un fante -Gamba Tarcisio, classe 1925- ammazzato da partigiano alle Case Cicogni di Pecorara (PC) il 18 dicembre 1944, forse sarebbe meglio pensassimo ancora  a lui ed alla sua famiglia piuttosto che andare a mangiare le “ciape di of e strangulì” sui colli di Potranga. Ancora adesso Tarcisio Gamba è ritenuto un valtellinese di Mazzo ma quel paese non dette alla patria nessun Gamba.  I reparti partigiani operavano nel piacentino contro la famigerata Divisione Turkestan. Gamba si trovava ospite assieme ad altri due partigiani presso la famiglia Pozzi sul monte Mosso quando con i suoi compagni venne sorpreso nel  corso della notte da un forte rastrellamento nemico. La cascina dove si trovava nascosto  con i



Più vicino a noi, a Longuelo, cinque giovani antifascisti vennero trucidati il 26 aprile 1945. Davanti alla torre medioevale che con altre, ancora esistenti, faceva parte del sistema di segnalazione alla Rocca di S. Vigilio c'è un cippo di marmo bianco che riporta i nomi di Serighelli Ambrogio (16 anni), Rota Pierino (18),  Mariani Massimo (19), Capelli Paolino (23), Trabucchi Costantino 40 anni. Vista (anche) l'età e la data dell'esecuzione delle persone coinvolte, allo stato attuale, non siamo in grado di dare ulteriori informazioni. Nel frattempo abbiamo avuto notizia che questo fatto avvenne all'incrocio tra via del Coppo e via Trento, al confinetra Curno Mozzo Bergamo dove sorgeva una fabbrica di mattoni che usava l'argilla di una cava in loco e che fu una esecuzione da parte di fascisti in fuga. Notizie comunque tutte da verificare.




Poi ci sarebbe da ricordare anche la vicenda dell’assalto delle Fiamme Verdi alla Villa Masnada che si concluse appunto con l’eccidio di Potranga (in volantino).

La giunta Serra -secondo episodio negativo- ha premiato negli anni scorsi
come cittadino “meritevole” un certo SB recentemente scomparso. Non venne premiato come partecipante alla Resistenza: va precisato. SB prestò servizio durante la seconda guerra a Piacenza (nella stessa città dove prestò servizio  Tarcisio Gamba come fante). L'8 settembre '43 Gamba fuggi dalla caserma e salì sugli Appennini mettendosi coi partigiani. SB lasciò la caserma ormai priva di comandanti, rubò una bicicletta e da Piacenza ritornò a Curno dove rimase nascosto sul fienile della casa della morosa fino alla Liberazione,  dopo il 25 aprile del 1945. SB si piccava già da giovane e da soldato di essere una persona acculturata ed infatti leggeva abbastanza normalmente i quotidiani. Una passione che mantenne per tutta la vita e che ha lasciato alla sua famiglia una ricchissima biblioteca. Unica per quantità –cinquemila volumi- ed eterogeneità di contenuti in paese. Il problema di SB non era la memoria ma una cultura organica: purtroppo lui lesse moltissimo ma non riuscì mai a trasformare le sue informazioni in “utilità” proprie e socializzarle. Ben presto si accorse che non avendo dopo l'08 settembre dismesso la divisa dell'esercito regio, perse come anzianità pensionistica  gli anni di servizio militare e questo










































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































compagni di lotta venne circondata dalle truppe nazi-fasciste, che irruppero all'interno e lo ferirono gravemente a colpi d'arma da fuoco. Sunter Foglia e Tarcisio Gamba, vennero catturati e immediatamente passati per le armi nonostante non avessero opposto resistenza. Le salme degli uccisi furono sepolte in una fossa comune profonda 40 centimetri. La mattina seguente la gente del vicino villaggio di Cicogni fece la spola per recitare una preghiera davanti i tre giovani affiancati con gli occhi immobili rivolti al cielo.
Per molti anni quando c'era ancora il PCI, da Curno partiva ogni anno un gruppo di concittadini per commemorare il tragico evento in quel di Pecorara. Poi l'iniziativa venne accantonata anche perchè Pecorara, finita in mano alla Lega, fece scempio di quella storia.









fatto suscitò in lui un fortissimo anticomunismo –che ne fu la traccia pubblica più evidente nella sua storia- visto che la norma  venne approvata da un ministro PCI. Con noi ebbe un giorno un gesto di umiltà: "ho preferito la morosa alla lotta partigiana e mi sono guadagnato sei anni di lavoro in più". Da giovani succede.

Detto questo noi Curnesi torniamo a Pecorara.