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NUMERO 342


























































Con la destra o col Pd: la tela di Berlusconi per tornare al governo
Il leader di Forza Italia convinto di essere determinante dopo il voto per evitare un esecutivo firmato 5 Stelle






La palazzina è mezza vuota?
Creiamoci un'infermeria di prelievi... elettorali.
Semmai dopo le elezioni si chiude.






























In Forza Italia la chiamano la «strategia win-win». Con o senza il centrodestra Berlusconi vuole sedersi al tavolo della futura maggioranza che uscirà dalle elezioni politiche. Ancora non c'è una data del voto, molto probabilmente si arriverà alla scadenza naturale del 2018. E non si sa nemmeno con quale legge elettorale gli italiani andranno alle urne. Tuttavia il Cavaliere è convinto che, comunque andrà, sarà un successo. Per lui, ovviamente. E non esclude di poter partecipare alle larghe intese con il Pd. 
 
Ma in prima battuta il Cavaliere tenterà di rimettere in piedi il centrodestra che i vari sondaggi danno attorno al 30%, convinto che alla fine Salvini e Meloni limiteranno le loro pretese sovraniste e di leadership. «Se sentono odore di vittoria e di ministeri abbasseranno la cresta», ha detto l'ex premier nelle ultime riunioni riservate. Se poi il leader del Carroccio dovesse «fare i capricci», insistere con la sua «fissazione di candidato premier» con un programma che prevede l'uscita dall'euro, allora
dovrà fare i conti con un bel pezzo del suo partito. In caso di rottura non è escluso che Berlusconi chieda al suo amico Bossi di presentare una lista leghista alleata a Fi. Ma il vero problema per Salvini sarebbe Maroni che il prossimo anno, sempre nel fatidico 2018, si ricandiderà alla presidenza della Lombardia. E per essere rieletto avrà bisogno dei voti dei berlusconiani. 

M5S, La nostalgia di Bersani

Hanno sorpreso le affermazioni di Pierluigi Bersani al Corriere della Sera. L'offerta di aprire un dialogo con i Cinque Stelle, giudicati «un argine al populismo», un antemurale «contro la robaccia di destra», sembra davvero poco tempestiva. Non tanto perché Bersani ha parlato quasi nelle stesse ore in cui un gruppetto di grillini ha assediato l'ufficio di presidenza della Camera al grido di «vergogna, vergogna» (motivo, l'ultima puntata della questione dei “vitalizi”); quanto perché non è chiaro il senso della mossa. Al fondo, si tratta di un altro passaggio nella guerra infinita contro il “renzismo”.
Non da oggi l'ex premier e segretario del Pd vede nel M5S il nemico da abbattere, l'unico vero avversario su cui impostare la campagna elettorale. In questo Renzi non è troppo diverso da Berlusconi. Gli argomenti di quest'ultimo contro la compagine grillina sono simili e preludono allo scenario preferito da entrambi per il dopo-elezioni: una grande coalizione centrosinistra/centrodestra per la quale servirebbe una maggioranza parlamentare che al momento, secondo i sondaggi, non esiste.






Uno dei problemi del Comune di Curno è quello di disporre di un sacco di edifici ormai tutti vecchi ed obsoleti oppure nuovi, abbando nati, alluvionati,e di non disporre di un euro uno per farci qualcosa.
Quindi ecco escogitata l’idea della sala di cow-working alla Cattaneo della Marigolda che costa l’ira di dio di spese condominiali e riscaldamento (e nessuno la vuole acquistare) in modo da ottenere sovvenzioni . Poi c’è l’»oratorio laico» per gli adulti che è l’ex palazzina dell’ASL, un altro rudere energetico che andrebbe ribaltato da cima a fondo ma nessuno sa esattamente cosa farci soprattutto con che soldi (che non ci sono). Ci sono le scuole elementari di via DeAmicis che verranno abbandonate dal prossimo anno scolastico ed occorrono perlomeno due milioni di euro per darci una sitemazione: ma quale? e poi con che soldi? e poi: come mantenerlo? Poi c’è nuova scuola elementare con la  mitica vasca da idromassaggio per la quale fortunatamente non c’é necessità (in realtà è stata un’ideadel tutto inutile) che servirà per un quarto a popolazione



Un nuovo centro prelievi del sangue
Si aprirà il 3 aprile a Curno

Lunedì 3 aprile alle ore 11 l'inaugurazione del servizio, gestito dall'Asst Bergamo Ovest e realizzato in collaborazione con il Comune di Curno.
L'amministrazione comunale di Curno e l'Asst Bergamo Ovest hanno collaborato per aprire un nuovo Punto Prelievi, attivo dal 4 aprile, che verrà inaugurato lunedì 3 aprile alle 11. La sede è nei locali comunali di Via IV Novembre n. 25, ex sportello «Scelta e Revoca», e i campioni raccolti saranno poi inviati al Laboratorio Analisi dell'Asst Bergamo Ovest. Il centro prelievi sarà aperto nelle giornate di martedì e giovedì dalle ore 7.30 alle 10.
La stampa dei referti sarà effettuata «on demand» direttamente al centro prelievi di Curno, presentando il documento per il ritiro, attestante il pagamento della prestazione (se non esente), dal diretto interessato o da un suo delegato. Il servizio funzionerà ad accesso diretto, senza prenotazione: basterà presentare l'impegnativa e la Tessera Sanitaria. 



































































































































































































































































































































































Aspettiamoci quindi un crescendo di attacchi ai Cinque Stelle, peraltro ricambiati da costoro con gli interessi. Sarà il tema centrale di una campagna che si annuncia fin d'ora lunga ed estenuante, visto che si voterà solo agli inizi del 2018.
Bersani segue una strada opposta e probabilmente poco realistica. Rispetto al futuribile patto Renzi/Berlusconi egli immagina un accordo con Grillo per una strana e originale riedizione del centrosinistra.

Non a caso egli gratifica i Cinque Stelle di un giudizio lusinghiero, non si sa quanto gradito dai diretti interessati: essi sarebbero «i centristi dei tempi moderni». Di conseguen za ottimi interlocutori della sinistra. È chiaro che Bersani ritorna con nostalgia e una certa caparbietà al 2013, quando tentò di convincere il gruppo dirigente del M5S, appena reduce dal successo elettorale (25 per cento e































































































































non curnese. Poi c’è capannone del CVI2 che non è mai stato terminato rispetto al progetto iniziale. Poi c’è l’oratorio laico dei ragazzi di  fronte alla palazzina ASL di scarso utilizzo (quattro ore al giorno se tutto va bene). Tacciamo il dramma dell’odiata biblioteca auditorium, odiatissima dal centrosinistra e dalla destra perché giustamente il popolo deve restare gnurant.



Il pagamento, per i cittadini non esenti, potrà avvenire con bancomat, carta di credito o bollettino postale. Gli utenti già in possesso del Gass (Gestione Accesso Semplificato ai Servizi) potranno visionare i propri referti on line, comunicandolo all'operatore di Curno al momento dell'accettazione. La visione on line, in questo caso, assolve l'obbligo del ritiro entro 30 giorni.
«Le categorie più fragili di cittadini, specie anziani e disabili, avranno grandi vantaggi dall'apertura del Punto Prelievi – spiega il Direttore Generale dell'Asst Bergamo Ovest, Elisabetta Fabbrini -. Si tratta di un nuovo servizio che si avvicina a chi ne ha più bisogno, reso possibile dalla riorganizzazione delle sedi

































































































































































































































































































Questi i ragionamenti che si fanno ad Arcore, «Matteo stia in campana e non scherzi troppo a fare il Trump italiano». Berlusconi è comunque consapevole che il centrodestra, ammesso che si presenti unito come una coalizione, non riuscirà a raggiungere il 40% necessario a conquistare quel premio di maggioranza che consente di governare senza altri alleati. Quindi immagina l'altro forno, quello del Pd che a sua volta non avrà i numeri tornare a Palazzo Chigi a causa di un sistema proporzionale. «Faremo di tutto per evitare che al governo vadano i 5 Stelle: sarebbe una catastrofe per l'economia italiana», avverte Berlusconi. Insomma, in un modo o nell'altro il Cavaliere si considera vincente. Ma Salvini e Meloni non voglio recitare la parte degli utili idioti di questa «strategia win-win».
 
La leader di Fratelli d'Italia infatti pone una serie di condizioni per l'alleanza: una di queste è la «clausola anti-inciucio». Il Cavaliere la firmerà? Poi c'è l'altro «elemento dirimente» posto da Meloni, cioè la collocazione europea: «o con l'establishment o con il popolo». E il termine «dirimente» lo usa anche Salvini quanto ai rapporti con la Cancelliera tedesca: «Non si può essere alleati della Merkel in Europa e con Salvini in Italia. Ho tanti difetti, ma sono coerente, spero che altri facciano lo stesso». 
 
Vedremo chi sarà più coerente. Intanto sono questi i problemi che stanno impedendo l'incontro tra i tre protagonisti del centrodestra. Ci sono stati telefonate tra Berlusconi e Salvini in questi ultimi giorni, ma il faccia a faccia è rinviato, deve essere preparato per bene. «Ci vuole un metodo e un merito, altrimenti sono incontri inutili», dicono i pontieri che stanno faticando molto. Sembra però difficile che il rendez-vous ci sia nei prossimi giorni. Il motivo è semplice. Meloni sabato ha programmato a Roma un convegno anti-Europa mentre al Campidoglio si celebrano i 60 anni dei Trattati europei. Nello stesso giorno Salvini sarà a Lampedusa, per sottolineare il «fallimento» di Bruxelles nel contrastare il fenomeno dell'immigrazione. Il 29 marzo Berlusconi sarà invece al congresso del Ppe, a Malta, accanto alla Merkel e al suo Tajani eletto presidente del Parlamento europeo con i voti dei popolari e grande fan di Angela .

Amedeo LaMattina / La Stampa

ingresso trionfale in Parlamento), a entrare in maggioranza e sostenere il suo governo. Sappiamo come andò a finire. Oggi esistono le condizioni per un esito positivo? Non si direbbe.
Quattro anni fa Bersani guidava una forza equivalente a quella di Grillo. Il tentativo di dialogo, che peraltro fallì, poggiava su un credibile rapporto di forze. Oggi il gruppo scissionista, ossia il Movimento Democratico e Progressista che proprio ieri ha presentato il suo simbolo, rappresenta un'incognita elettorale. I sondaggi lo indicano fra il 4 e il 7 per cento. Come potrebbe avere un senso l'eventuale confronto con il partito di Grillo, collocato invece fra il 29 e il 32 per cento? Qualcosa non torna. E infatti l'idea di Bersani presuppone la totale sconfitta di Renzi, la sua uscita di scena anche come segretario del Pd. Solo allora si ricomporrebbe la frattura interna che ha causato la scissione e il nuovo partito, ricostruito dentro una cornice più orientata a sinistra, potrebbe forse essere preso sul serio quando propone a Grillo di sedersi intorno a un tavolo.
Ma essere credibili non basta. Nulla autorizza a pensare che i Cinque Stelle saranno disposti a qualche compromesso con la sinistra bersanian/dalemiana. Di certo prima delle elezioni vorranno sottolineare al massimo il loro ruolo anti-establishment e anti- casta. Si veda appunto la gazzarra di ieri a Montecitorio. Dopo il voto, si vedrà. Ma accreditarli fin d'ora come «argine al populismo » rischia unicamente di favorire la loro ascesa elettorale e la loro centralità politica, a danno del populismo “morbido” a cui spesso ammicca Matteo Renzi. Non a caso il margine di manovra dell'ex presidente del Consiglio tende a ridursi: sia per la forza oggettiva del movimento grillino, che sopravvive agli infortuni come la salamandra alle fiamme; sia per il lavoro ai fianchi a cui egli è sottoposto dagli scissionisti, per un verso, e dai suoi avversari rimasti nel Pd, per l'altro. Facile prevedere che il dibattito nei prossimi mesi sarà sempre più aspro e persino volgare. Lo testimoniano gli insulti piovuti sul capo di Bersani attraverso i vari social. Avere un'opinione magari bizzarra e controcorrente sembra non essere più consentito.

Stefano Folli /Corriere della Sera




In compenso la sindaca Ser ra e l’ineffabile assessora Gamba sono felicissime di governare un comune che non dispone dei muri di una propria scuola mater na tanto... ci pensa il «priva to sociale» cui ovviamente può lesinare o allargare la borsa secondo













































































































































































































il colore della gestione.
Adesso -leggete l’articoletto d L’Eco di Bergamo- aprono un inutile centro prelievi (cinque ore per settimana su due giorni) presso la palazzina inutilizzata mascherando di socialità quella che è l’inutilità dell’edificio. Dimenticando che forse hanno già una convenzione  con una coop onlus di Osio Sopra (Euronursing) per servizi a domicilio.
La lettura dell’articolo (scritto da L'Eco o dalla coppia Serra&Gamba?)  fa venire il latte alle ginocchia perchè è lezione di democristianeria di vecchio stampo che mischia l’orrendo «politicamente corretto» coll’inutile che serve soprattutto a creare debito al Paese.
Dunque la gggente di Curno tra poco oltre a potere andare all’ospedale Papa Giovanni in bicicletta (con annessa emozione di rapina lungo la ciclabile) disporrà di ben due servizi di prelievo. Siamo un paese (l’Italia)  dove la maggioranza della popolazione non muore di vecchiaia ma di malattie da benessere. Invece di lavorare sulla prevenzione e sulla educazione, lavorano per dare servizi costosi in cambio di voti.
Un paese a 1500 mt di distanza in linea d'aria  dall'ospedale ha bisogno di due centri prelievi? Non facciamoci ridere alle spalle.





territoriali. Abbiamo preferito trasferire lo sportello scelta/revoca, le cui pratiche si può accedere anche on line, a vantaggio di una prestazione sanitaria».
«L'apertura del centro prelievi - prosegue il Sindaco di Curno, Perlita Serra - è il risultato di una proficua collaborazione tra il Comune e l'Azienda sociosanitaria che, insieme, hanno voluto offrire un nuovo servizio territoriale finalizzato ad agevolare tutti i cittadini della zona, ma soprattutto coloro che sono costretti a frequenti controlli. Volentieri il Comune ha messo a disposizione i locali per istituire il nuovo servizio, in una palazzina che sempre più si conferma un centro polifunzionale con vocazione sociosanitaria». Un valore aggiunto: «Questa apertura- commenta il direttore generale dell'Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, Mara Azzi - rappresenta un tangibile risultato dell'impegno comune di soggetti istituzionali diversi per creare servizi a tutela della salute dei cittadini, con la massima attenzione a quelli più fragili. L'Asst Bergamo Ovest e il Comune di Curno hanno così condiviso un progetto che realizza uno degli intenti fondamentali della nuova legge sanitaria regionale: rendere la rete dei servizi sul territorio sempre più completa, in grado di rispondere al meglio ai bisogni sanitari della nostra popolazione».

Eco di Bergamo 23 marzo2017