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NUMERO 338

























































Camuffatela come volete ma Città Alta é governata dagli interessi dei bottegai.










Vivere Curno: scordiamoci del passato tanto non lo ricorderà nessuno.


































































Città Alta
Gli orari da evitare (!)

Cari turisti, care scolaresche, cari concittadini: il Comune si è finalmente preso a cuore il problema serissimo dei furgoni all'assalto di Città Alta. Tutti abbiamo chiaro di cosa si stia parlando. Sostanzialmente di quelle passeggiate con dietro il Ducato diesel a passo d'uomo, autista visibilmente insofferente, obese sciurote dell'Est appiccicate alle avite pareti in pietra, trattenendo il fiato per ridurre il giro vita, sperando che il camioncino con gli asparagi e il Doblò con i piumini d'oca riescano a passare, magari tirando dentro gli specchi retrovisori. E quel ristagno nero e quell'aroma di civiltà avanzata che restano nei vicoli, in piena epoca di centri chiusi, di targhe alterne, di incentivi al veicolo elettrico. E quelle scie di bambini che le maestre comprimono negli androni, pregando perché qualche creatura non lasci il piede sotto una ruota. Questa è la passeggiata in Città Alta. Giochi Senza Frontiere tra i fornitori dei negozi, ammessi nel Borgo Antico a fasce orarie ampie e piuttosto elastiche. Adesso lo chiamano giro di vite: sostanzialmente è il tentativo disperato di arginare un assedio continuo e capillare, che risale all'epoca di Matusalemme e che mai nessuno è riuscito a sedare sul serio. Prossimamente, il sindaco Gori appenderà



Il prezzo delle abitazioni, garages e negozi in Città Alta è tra i più elevati della provincia e questo è normale. I «padroni» immobiliari di Città
Alta sono un bel numero di ricchi, cui fa seguito il Comune e la Chiesa (Curia, Enti religiosi e MIA). Il patrimonio edilizio nelle peggiori condizioni è del comune seguito da quello religioso. Ci sono ancora pochissimi privati di reddito medio basso che sono diventati proprietari a seguito di eredità.
A questo si aggiunge l’dea dell’Università diffusa» che è la versione bergamo-terronica de «lo stato di deve aiutare».
Siccome abbiamo un sacco di edifici vuoti inutilizzabili, rifiliamoli all’università che li mette a posto col debito pubblico nazionale e libera gli enti locali dal peso guadagnandoci pure.
Questo quadro si confronta col destino della città che naturalmente  sarà sempre incerto  come succede per tutte le città storiche murate.
Trasformare Città Alta in un grande centro commerciale e scolastico significa collidere coi



Che fare? Poche cose e di basso costo.

1- bloccare «fisicamente» sempre tutto il traffico dalle 08 alle 22 in corsarola e principali piazze (compresi residenti e alberghi negozi funerali)
2 - istallare rastrelliere per le bici nelle piazze e sulle mura
3 - allestire numerose fioriere temporanee nelle principali piazze
4 - istallare panchine in tutte le piazze
5 - uniformare entro un anno tutti i gazebi delle piazze.
6 - alzare il costo parcheggio in base agli HP del veicolo e fissarne il numero collegato alla targa.
7 - accesso ai soli bus a gas o metano.
8 -creare un grande parco (non un pascolo per capre) a S.Agostino



Vivere Curno
February 26 at 9:15pm ·
CENTRO COMMERCIALE
Vivere Curno pensa che sia un “obiettivo comune” che il Centro Commerciale di Curno (non voluto sicuramente da Vivere Curno quando è nato alla fine degli anni 90!) resti commercialmente attraente. Il rischio del degrado (si veda cosa è successo a Cortenuova) è sempre presente.
Un centro commerciale degradato è un pericolo per diversi motivi tra cui i principali la perdita di posto di lavoro (nel parco commerciale lavorano circa 2000 persone, oltre all'indotto!) e il rischio che la zona non attiri più negozi di qualità e diventi “malfamata”. Questo impoverirebbe il paese, perché il benessere di molte famiglie di Curno dipende dalla vitalità del Centro commerciale e molti visitatori di passaggio possono essere clienti delle attività di qualità del paese.
Alla luce di questo, se la proprietà del Centro Commerciale decide di investire perché il Centro continui ad esistere e sia attrattivo, questo indirettamente va a beneficio anche del Comune di Curno e dei suoi cittadini.
Al di là degli oneri che verranno versati nel tempo nelle casse comunali (circa 900 mila Euro che secondo Vivere Curno dovrebbero essere utilizzati per finire la biblioteca – auditorium



Questo intervento è stato pubblicato sulla pagina facebook di Vivere Curno il 26 febbraio u.s. La prima sottolineatura
(in rosso grassetto) è questa dichiarazione «il Centro Commerciale di Curno non voluto sicuramente da Vivere Curno quando è nato alla fine degli anni 90!» perché trattasi di una balla della serie «i figli non sono colpevoli delle colpe dei padri». Peccato che ci siano ancora dei «padri», seppure defilati perché ormai nonni e bisnonni. Il centro commerciale porta la firma DC + PSI +PCI (+Lega). Che sono poi -i primi 3-  i principali «azionisti» di Vivere Curno assieme alla Lega che ha ampliato a dismisura il commerciale del paese ed a ForzaItalia che l’ha seguita. Che poi il PCI  sia stato defilato in maniera più furba e intelligente della DC e del PSI (polizze assicurative a garanzia del comune) può sembrare vero solo a chi fa finta di dimenticare chi fosse un certo Cremascoli e che l’avvocato (in tema di urbanistica e divorzio) del proprietario delle aree il conte Terzi, ambasciatore italiano a NewYork, noto iscritto all’MSI e infine ministro degli esteri del governo Monti sostenuto anche dal PD, fosse -sia un noto avvocato comunista eletto due volte in







































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































e la riqualificazione dell'edificio in Via IV novembre per realizzare servizi per gli anziani) , l'incremento della superficie commerciale (realizzata nell'attuale parcheggio) determinerà l'aumento dei posti di lavoro e a parità di competenze richieste i lavoratori di Curno avranno un canale privilegiato. Oltre a questo c'è un potenziale sviluppo di alcune attività dentro il paese (un paio di esempi sono l'aumento di iscritti alla scuola materna e agli asili nido e l'incremento di richiesta di servizi non offerti dal centro come ad esempio la farmacia o servizi medici specialistici).
L'incremento del numero dei lavoratori determinerà anche un aumento della possibilità di alcuni proprietari di Curno di affittare case a dipendenti del centro commerciale o la possibilità di vendita (già avviene in molti casi).
Vivere Curno vuole bene al suo paese e non vuole il degrado.
Se a Obiettivo Curno tutto questo fa così schifo, perché non ha votato contro in Consiglio Comunale???








Parlamento nel collegio bergamasco.

Veniamo alla sottolineatura in blu grassetto. In questo scritto ci sono dentro tante e tali contraddizioni «renziane» e tante di quelle balle da far rizzare i capelli anche ai calvi.
Solo un furbo può scrivere che un effetto positivo dell’amplaimento del commerciale di via Fermi-Europa ha comportato un beneficio perchè «i lavoratori di Curno avranno un canale privilegiato» che non è vero dal momento violerebbe una serie di leggi dello stato e che poi importa zero agli operatori dal momento che cercano personale dal minor costo possibile alla faccia della professionalità pagata  a... vouchers. Da ridere  se non da piangere. Altra battuta  è  quella «l'aumento di iscritti alla scuola materna e agli asili nido» dal momento che i cittadini finanziano un servizio per gente di altri comuni. Un’idea geniale: i problemi non si scansano ma nemmeno si vanno a cercare.
Andiamo avanti citando  quella sulla farmacia e i servizi medici specialistici (dentro un centro commerciale'? i dentisti in "leasing"?) per finire con l’ultima chicca:»un aumento della possibilità di alcuni proprietari di Curno di affittare case a dipendenti del centro commerciale o la possibilità di vendita (già avviene in molti casi). Infatti i contratti del commerciale sono al 90% a tempo determinato o vouchers e quindi tutti a... comprare casa a Curno.
Ah! forse intendevano un camper o una roulotte.
In che mani siamo!.


















alla parete i nuovi orari: dalle 7 alle 7.45, dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle 15.45. Sono ufficialmente presentate come fasce orarie per l'ingresso dei furgoni. Cari turisti, care scolaresche, cari concittadini: conviene prendere nota anche a noi, sono le fasce orarie per girare debitamente alla larga.

Cristiano Gatti /Corriere della Sera /Bergamo

Dalla lettera di Roberto Amaddeo Capogruppo Lista Gori

(...) Inoltre, come il vostro giornale ha spesso ricordato, in questi anni molte persone e associazioni, di Città Alta e non, hanno chiesto al Sindaco un intervento deciso per porre limiti alla deregulation commerciale. Le stesse persone che ci hanno ringraziato per aver liberato dalle auto piazza Mascheroni, per aver messo in funzione le telecamere, per aver trovato una destinazione all'ex carcere di Sant'Agata e del chiostro del Carmine, per aver riaperto la Rocca. Nessuna amministrazione oserà più ridurre piazza Mascheroni ad un parcheggio. Questo è un esempio coraggioso di scatto etico.
Roberto Amaddeo




























































































































































































































residenti e col turismo, ma questo importa zero a chi affitta a prezzi esosissimi e ovviamente in nero. Ma no! davvero!? Non sia mai detto che noi bergamaschi facciamo queste cose.
I più furbi bottegai bergamaschi hanno compreso che il turismo da noi è quello  di passaggio dal Caravaggio e il relativo  «mordi e fuggi» tra Oriocenter e la città alta, cui s’aggiunge  quello di quattro ore dei pensionati o dei tedeschi lacuali e quindi i bottegai «devono avere» una bottega in città alta.  Anche un «temporany shop» basta e avanza.

Le amministrazioni comunali sono strette tra il ricatto elettorale dei bottegai e negozianti e quello dei residenti e quindi oscillano. Chiudi il parcheggio li ed aprine uno la. Chiudi la piazza qui e fai finta di nulla di là (la pietra rotta in piazza vecchia non l’hanno fracassata i ragazzini delle scuole...). Di vigili nemmeno parlarne altrimenti c’è una levata di scudi dei bottegai. Siamo ormai alla follia. Certi negozi e ristoranti fanno aspettare il cliente in attesa che arrivi da città bassa o hinterland il veicolo che porta il cibo o le braghette della taglia ordinate.  
Il quale fionderà col SUV sulla corsarola per  passare dalla Torre del Gombito fino alla bottega di Piazza Mascheroni perché me go fresa e go de nda a  laurà.
E ammazzateli ‘na buona volta ‘ste bambini delle scuole e ‘ste turisti !.

Bella poi la battuta dell’Amaddeo (scusi Amaddeo perché non si costruisce un parcheggio ad hoc per i suoi clienti?) su Piazza Mascheroni.
Indubbiamente «disturbavano» le auto parcheggiate (e quelle davanti al cinque stelle, no?), ma non sono da meno i tre-quattro  gazebi -uno diverso dall’altro e uno più «bello» dell’altro- che la orlano. Idem per Piazza Vecchia. Ah! le macchine si spostano appunto per piazzare giostre e gazebi. Mi scusi: non l’avevo capito. "Scatto etico": roba da ridere.