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Città Alta
Gli orari da evitare (!)
Cari turisti, care scolaresche, cari concittadini: il Comune si è
finalmente preso a cuore il problema serissimo dei furgoni all'assalto
di Città Alta. Tutti abbiamo chiaro di cosa si stia parlando.
Sostanzialmente di quelle passeggiate con dietro il Ducato diesel a
passo d'uomo, autista visibilmente insofferente, obese sciurote
dell'Est appiccicate alle avite pareti in pietra, trattenendo il fiato
per ridurre il giro vita, sperando che il camioncino con gli asparagi e
il Doblò con i piumini d'oca riescano a passare, magari tirando dentro
gli specchi retrovisori. E quel ristagno nero e quell'aroma di civiltà
avanzata che restano nei vicoli, in piena epoca di centri chiusi, di
targhe alterne, di incentivi al veicolo elettrico. E quelle scie di
bambini che le maestre comprimono negli androni, pregando perché
qualche creatura non lasci il piede sotto una ruota. Questa è la
passeggiata in Città Alta. Giochi Senza Frontiere tra i fornitori dei
negozi, ammessi nel Borgo Antico a fasce orarie ampie e piuttosto
elastiche. Adesso lo chiamano giro di vite: sostanzialmente è il
tentativo disperato di arginare un assedio continuo e capillare, che
risale all'epoca di Matusalemme e che mai nessuno è riuscito a sedare
sul serio. Prossimamente, il sindaco Gori appenderà
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Il prezzo delle abitazioni, garages e negozi in Città Alta è tra i più
elevati della provincia e questo è normale. I «padroni» immobiliari di
Città
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Alta sono un bel numero di ricchi, cui fa seguito il Comune e la Chiesa
(Curia, Enti religiosi e MIA). Il patrimonio edilizio nelle peggiori
condizioni è del comune seguito da quello religioso. Ci sono ancora
pochissimi privati di reddito medio basso che sono diventati
proprietari a seguito di eredità.
A questo si aggiunge l’dea dell’Università diffusa» che è la versione bergamo-terronica de «lo stato di deve aiutare».
Siccome abbiamo un sacco di edifici vuoti inutilizzabili, rifiliamoli
all’università che li mette a posto col debito pubblico nazionale e
libera gli enti locali dal peso guadagnandoci pure.
Questo quadro si confronta col destino della città che
naturalmente sarà sempre incerto come succede per tutte le
città storiche murate.
Trasformare Città Alta in un grande centro commerciale e scolastico
significa collidere coi
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Che fare? Poche cose e di basso costo.
1- bloccare «fisicamente» sempre tutto il traffico dalle 08 alle 22 in
corsarola e principali piazze (compresi residenti e alberghi negozi funerali)
2 - istallare rastrelliere per le bici nelle piazze e sulle mura
3 - allestire numerose fioriere temporanee nelle principali piazze
4 - istallare panchine in tutte le piazze
5 - uniformare entro un anno tutti i gazebi delle piazze.
6 - alzare il costo parcheggio in base agli HP del veicolo e fissarne il numero collegato alla targa.
7 - accesso ai soli bus a gas o metano.
8 -creare un grande parco (non un pascolo per capre) a S.Agostino
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Vivere Curno
February 26 at 9:15pm ·
CENTRO COMMERCIALE
Vivere Curno pensa che sia un “obiettivo comune” che il Centro Commerciale di Curno (non voluto sicuramente da Vivere Curno quando è nato alla fine degli anni 90!) resti commercialmente attraente. Il rischio del degrado (si veda cosa è successo a Cortenuova) è sempre presente.
Un centro commerciale degradato è un pericolo per diversi motivi tra
cui i principali la perdita di posto di lavoro (nel parco commerciale
lavorano circa 2000 persone, oltre all'indotto!) e il rischio che la
zona non attiri più negozi di qualità e diventi “malfamata”. Questo
impoverirebbe il paese, perché il benessere di molte famiglie di Curno
dipende dalla vitalità del Centro commerciale e molti visitatori di
passaggio possono essere clienti delle attività di qualità del paese.
Alla luce di questo, se la proprietà del Centro Commerciale decide di
investire perché il Centro continui ad esistere e sia attrattivo,
questo indirettamente va a beneficio anche del Comune di Curno e dei
suoi cittadini.
Al di là degli oneri che verranno versati nel tempo nelle casse
comunali (circa 900 mila Euro che secondo Vivere Curno dovrebbero
essere utilizzati per finire la biblioteca – auditorium
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Questo intervento è stato pubblicato sulla pagina facebook di Vivere
Curno il 26 febbraio u.s. La prima sottolineatura
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(in rosso grassetto) è questa dichiarazione «il Centro Commerciale di Curno non voluto sicuramente da Vivere Curno quando è nato alla fine degli anni 90!»
perché trattasi di una balla della serie «i figli non sono colpevoli
delle colpe dei padri». Peccato che ci siano ancora dei «padri»,
seppure defilati perché ormai nonni e bisnonni. Il centro commerciale
porta la firma DC + PSI +PCI (+Lega). Che sono poi -i primi 3- i
principali «azionisti» di Vivere Curno assieme alla Lega che ha
ampliato a dismisura il commerciale del paese ed a ForzaItalia che l’ha
seguita. Che poi il PCI sia stato defilato in maniera più furba e
intelligente della DC e del PSI (polizze assicurative a garanzia del
comune) può sembrare vero solo a chi fa finta di dimenticare chi fosse
un certo Cremascoli e che l’avvocato (in tema di urbanistica e
divorzio) del proprietario delle aree il conte Terzi, ambasciatore
italiano a NewYork, noto iscritto all’MSI e infine ministro degli
esteri del governo Monti sostenuto anche dal PD, fosse -sia un noto
avvocato comunista eletto due volte in
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e la riqualificazione dell'edificio in Via IV novembre per realizzare servizi per gli anziani) ,
l'incremento della superficie commerciale (realizzata nell'attuale
parcheggio) determinerà l'aumento dei posti di lavoro e a parità di
competenze richieste i lavoratori di Curno avranno un canale
privilegiato. Oltre a questo c'è un potenziale sviluppo di alcune
attività dentro il paese (un paio di esempi sono l'aumento di iscritti
alla scuola materna e agli asili nido e l'incremento di richiesta di
servizi non offerti dal centro come ad esempio la farmacia o servizi
medici specialistici).
L'incremento
del numero dei lavoratori determinerà anche un aumento della
possibilità di alcuni proprietari di Curno di affittare case a
dipendenti del centro commerciale o la possibilità di vendita (già
avviene in molti casi).
Vivere Curno vuole bene al suo paese e non vuole il degrado.
Se a Obiettivo Curno tutto questo fa così schifo, perché non ha votato contro in Consiglio Comunale???
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Parlamento nel collegio bergamasco.
Veniamo alla sottolineatura in blu grassetto. In questo scritto ci sono
dentro tante e tali contraddizioni «renziane» e tante di quelle balle
da far rizzare i capelli anche ai calvi.
Solo un furbo può scrivere che un effetto positivo dell’amplaimento del
commerciale di via Fermi-Europa ha comportato un beneficio perchè «i lavoratori di Curno avranno un canale privilegiato»
che non è vero dal momento violerebbe una serie di leggi dello stato e
che poi importa zero agli operatori dal momento che cercano personale dal
minor costo possibile alla faccia della professionalità pagata
a... vouchers. Da ridere se non da piangere. Altra battuta
è quella «l'aumento di iscritti alla scuola materna e agli asili nido»
dal momento che i cittadini finanziano un servizio per gente di altri
comuni. Un’idea geniale: i problemi non si scansano ma nemmeno si vanno
a cercare.
Andiamo avanti citando quella sulla farmacia e i servizi medici
specialistici (dentro un centro commerciale'? i dentisti in "leasing"?) per finire con l’ultima
chicca:»un
aumento della possibilità di alcuni proprietari di Curno di affittare
case a dipendenti del centro commerciale o la possibilità di vendita
(già avviene in molti casi). Infatti i contratti del commerciale sono al 90% a tempo determinato o vouchers e quindi tutti a... comprare casa a Curno.
Ah! forse intendevano un camper o una roulotte.
In che mani siamo!.
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alla parete i nuovi orari:
dalle 7 alle 7.45, dalle 9 alle 10 e dalle 15 alle 15.45. Sono
ufficialmente presentate come fasce orarie per l'ingresso dei furgoni.
Cari turisti, care scolaresche, cari concittadini: conviene prendere
nota anche a noi, sono le fasce orarie per girare debitamente alla
larga.
Cristiano Gatti /Corriere della Sera /Bergamo
Dalla lettera di Roberto Amaddeo Capogruppo Lista Gori
(...) Inoltre, come il vostro giornale ha spesso ricordato, in questi
anni molte persone e associazioni, di Città Alta e non, hanno chiesto
al Sindaco un intervento deciso per porre limiti alla deregulation
commerciale. Le stesse persone che ci hanno ringraziato per aver
liberato dalle auto piazza Mascheroni, per aver messo in funzione le
telecamere, per aver trovato una destinazione all'ex carcere di
Sant'Agata e del chiostro del Carmine, per aver riaperto la Rocca. Nessuna amministrazione oserà più ridurre piazza Mascheroni ad un parcheggio. Questo è un esempio coraggioso di scatto etico.
Roberto Amaddeo
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