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NUMERO 336




























































Doveva essere la quarta rotonda rotonda e invece é uscita a ... fagiolo! Magari a lavorare meglio un'altra volta che si fanno meno figure?





Arrivano le elezioni e la Serra scopre il Parco del Brembo. Ma con calma. In cinque anni non hanno combinato nulla e adesso sotto con le promesse. Per chi ci crede.










































Verbale di Delibera di Giunta n. 37 del 02-03-2017
Variante al progetto per la costruzione di una rotatoria stradale su via Bergamo, di cui alla convenzione notaio (...) rep. n. 65729 in data 29/08/2016.

Richiamata la deliberazione n. 47 in data 28/7/2016, con la quale il Consiglio Comunale ai sensi dell'art. 28bis del DPR 6/6/2001, n. 380 ha approvato la proposta avanzata dalla società ARKI srl volta alla costruzione di una rotatoria a forma circolare lungo la via Bergamo all'intersezione con la via Manzù in relazione al progetto redatto dall'arch. Filippo Simonetti di Bergamo;
Dato atto:
-che il progetto modifica l'originaria previsione di realizzare tale rotatoria con forma allungata, quale stabilita dal progetto urbanistico dell'insediamento commerciale che avrebbe dovuto attuare la Società SELF srl in adempimento dell'inerente Piano Attuativo (convenzione urbanistica Notaio De Giovanni rep. n. 15760 stipulata con il Comune di Curno in data 8/2/2012);
(...)
- che dovendosi esplicare il nuovo intervento, su aree private da occupare mediante procedimento espropriativo, gli uffici comunali hanno emanato un primo provvedimento in data 20/9/2016 - prot.n. 12579 mediante il quale sono state fornite informazioni ai soggetti interessati;
Dato atto:
-che in relazione a tanto, con ricorso al TAR pervenuto il 15/11/2016 a prot.n. 15551 ampiamente motivato nel merito, le società Italauto SpA e Italauto Immobiliare srl hanno chiesto al tribunale adito di dichiarare illegittima la deliberazione consiliare n. 47 del 28/7/2016, con la ricaduta delle relative conseguenze procedimentali;
- che fra le motivazioni addotte, le ricorrenti sottolineano l'avvenuta già valutazione tecnica ed economica sul progetto a suo tempo approvato e la conseguente avvenuta sottoscrizione degli inerenti bonari accordi;




Il progetto di questa rotonda -la quarta su mille metri della via Bergamo- era stato oggetto di contestazione da parte del rappresentante forza-leghista  in quanto riteneva inopportuno l’affidamento al progettista del PGT l'incarico di progettazione della rotonda.
Nella seduta consigliare la maggioranza aveva imputato alla minoranza una sorta di giudizio professionale negativo da parte  della minoranza sul progettista ma era evidente che dietro quell’incomprensibile casino c’era qualcosa d’altro che entrambi - maggioranza e minoranza- NON volevano confessare apertamente.
Insomma una di quelle cose dove si sente il profumo del «io so che tu sai che io so». Ed infatti la bolla è esplosa. La rotonda é un’opera finanziata dal privato  a scomputo oneri di urbanizzazione.
La delibera 37 del due marzo 2017 sostanzialmente prende atto che col precedente progetto il comune aveva deciso di occupare spazi privati (della ItalAuto) senza  averla interpellata e senza avere nemmeno il consenso. Questi hanno reagito con un ricorso al TAR per fare annullare la delibera consigliare di approvazione del progetto e convenzione  tra il comune e l’operatore (AKRI) e il comune ha fatto retromarcia.
Oltre alla forma della «rotonda» (che adesso è del tutto improprio chiamare tale) sostanzialmente le società hanno detto chiaramente: non toccate le nostre proprietà e lo si evince dalla modifica tra il vecchio tracciato (in nero) e quello nuovo (in rosso).



Dal sito di VIVERE CURNO
PROGETTO PARCO DEL BREMBO
Un importante obiettivo del nostro programma elettorale è la realizzazione di un parco pubblico lungo la sponda del Brembo, l'unica zona di pregio naturalistico e paesaggistico del paese che però non è facilmente accessibile.
Per raggiungere questo obiettivo, negli anni scorsi il Comune ha partecipato a due bandi Cariplo per la salvaguardia della biodiversità e per il potenziamento delle reti ecologiche, il primo dei quali è stato finanziato. Ha inoltre ottenuto dal B.I.M. (Bacino Imbrifero Montano) un finanziamento di 11.000 euro da utilizzare per la creazione di un approdo al fiume, sul prolungamento della via Brembo.
Tutte le aree sulla riva del fiume sono demaniali o private e per questo il 





A valle di Ponte san Pietro quando il fiume Brembo perde il suo corso tendenzialmente torrentizio montano potrebbe iniziare un parco di interesse locale del corso terminale del fiume. Terminale perché arriva fino alla foce del Brembo nell’Adda.
Già oggi sulla sponda destra del fiume Brembo da Ponte san 
Pietro -dalla chiesa vecchia- si può percorrere lungofiume a piedi e/o in bicicletta fino alla foce del fiume nell’Adda a valle del cimitero di Crespi. L’unico tratto non percorribile in bicicletta è quello compreso tra il bacino di carico all’uscita della diga foranea di Ponte san Pietro fino alla frazione Ghiaie di Presezzo. Ci sono difficoltà abbastanza serie che spesso variano di anno in anno per via delle piene del fiume e della vegetazione. Comunque fattibile senza grande spesa.
Invece -sulla sponda sinistra- da Ponte san Pietro è possibile passare a piedi o in bici sull’Isolotto ma da questo non si può salire sulla sponda di Curno perché le aree confinanti sono tutte privatizzate: di due proprietari.
A Curno esiste un solo tratto pedonale «apribile» al pubblico ma difatto riservato per via di questioni di sicurezza dei pozzi artesiani mentre a Treviolo manca un pezzo dentro l’ex frantoio Benzoni, oggi privatizzato dal Comune di Treviolo.







































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Sulla sponda sinistra il lungofiume è percorribile sia in bicicletta che a piedi dal campi sportivi della Roncola di Treviolo fino a Brembate (Sotto). Più difficile percorrere il tratto a valle di Brembate Sotto dopo la presa della Roggia fino a Canonica per via dell’erosione che colpisce la sponda del fiume. Ma poiché il fiume ha un letto assai vasto, si può camminare sulla sponda prossimi alle poche acque fino alla scala di risalita del pesce e poi giù fino a Canonica dove troviamo l’Adda.

Il problema del PLIS è che è concepito simmetricamente alle lottizzazioni, per cui sono delineati i confini e dettate le proibizioni rendendo  il fiume «un cadavere» odiato in primis da chi potrebbe diventarne custode fruitore ed anche avvantaggiarsene assieme ai cittadini.























































































































































































































Vista la relazione datata 11/2/2017 allegata alla richiesta del permesso di costruire sopra citata, con la quale il progettista arch. Simonetti ha evidenziato talune difficoltà e/o “problematiche operative relative all'acquisizione di ulteriori terreni” necessari alla realizzazione dell'opera;
Ritenuto opportuno, dovendo anche cogliere aspetti di mera opportunità e ferma restando la funzionalità tecnica dei progetti, di dover abbandonare il progetto sotteso alla deliberazione consiliare n. 47 in data 28/7/2016 (rotatoria a forma rotonda) e di perseguire, invece, la realizzazione della rotatoria a forma allungata già prevista dal Piano Attuativo ex Self;

Dato atto che nello svolgere le proprie considerazioni di merito e ferma restando la sostanziale medesima funzionalità dei due progetti, la realizzazione del nuovo avrebbe avviato l’Amministrazione verso il non scontato esito giudiziario; attese le difficoltà per la ricerca di un eventuale bonario accordo sul tema;

Ritenuto di dover assumere opportuna e definitiva decisione al riguardo, tale da non costringere l'Amministrazione a possibili ritardi sul procedimento, dilazioni e/o refusione di danni ai privati;
(...)
p r o p o n e
(...)
3)di dare che, per l'effetto, la nuova rotatoria dovrà corrispondere al progetto a firma dell'arch. Filippo Simonetti di Bergamo presentato per l'approvazione in data 11 febbraio 2017 - prot.)













































Oltre al fatto che col nuovo ingresso al mobilificio, le auto sarebbero sbattute contro quelle già parcheggiate.
Francamente c’è da restare perplessi del fatto perché non si può andare ad espropriare  spazi altrui per costruire una rotonda utile alla... concorrenza. Ovvio che ti bastonano.
 
Ma questa superficialità nel trattare un problema sostanzialmente modesto che si è aggiustato con la modifica di una delibera indica un modo di procedere spannometrico che lascia perplessi perché si riverbera su tutte le altre decisioni in merito p.e. nel piano di  ristrutturazione del comparto commerciale di via Fermi-Europa.
Dove abbiamo già sollevato  una questione sull’applicazione del 5% di incrementi volumetrici.
Come è accaduto nella delibera di oltre 150mila euro per riparare i danni subito della scuola elementare per lo stravento e le opere aggiuntive.

Comunque l’ass. Conti e la giunta Serra (che del tema non hanno riferito dettagliatamente nella vaporosa assemblea pubblica del 25 febbraio...) saranno orgogliosi di consegnare al futuro una strada che in poco meno di un chilometro ha ben quattro rotonde di cui una dalla forma di arachide o di rene.
Una autentica genialata, non c’è che dire. Genialata come deliberazione e come  modello di risoluzione del problema. Mah.





Comune ha incontrato più volte sia i tecnici della Regione per verificare come occupare tali aree,sia gli agricoltori proprietari,  con i quali si stanno studiando modalità di utilizzo che possano promuovere le loro attività e le loro produzioni di eccellenza.
Nel frattempo, il Comune di Curno ha presentato con i Comuni di Treviolo, di Mozzo e di Presezzo la richiesta per inserire nel Parco Locale di Interesse Sovracomunale (P.LI.S.) del basso Brembo una porzione di territorio lungo il fiume; dagli incontri fatti in questi mesi, pare che ci siano buone possibilità di essere ammessi e di rientrare quindi in un ambito di tutela che può ricevere finanziamenti. Già in queste settimane si sta progettando la partecipazione al bando Cariplo 2017 per la salvaguardia degli ecosistemi.
La speranza è di riuscire entro la fine del mandato ad aprire il percorso pedonale che raggiunga la riva del fiume e l'area chiamata "approdo".



L’idea di fare un parco semplicemente disegnando un confine tra il dove sia edificabile e il dove non lo sia è ormai del tuTto cervellotica.
Come è del tutto cervellotica l’idea  del segnare i reliquati dimenticando che un fiume ha costruito non solo il proprio letto ma l’intero contorno.
Il fiume Brembo ha permesso la creazione della Tubi Dalmine e del paese ononimo. Lungo il fiume Brembo (da Ponte san Pietro a Brembate) esistono importanti impianti idroelettrici come esistono derivazioni di rogge che si spingevano fino a territori lontani: p.e. fino a Treviglio.
L’»idea di fiume» che hanno in mente  gli ambientalisti che curano il PLIS della Basso Brembo è quella del cadavere da esporre in bella vista e adorazione.
Qualcosa di statico da conservare ed abbellire con un po’ di piantumazione (quando ci sono i soldi per gli amici degli amici). Quell’Idea di fiume» che hanno in mente collide inesorabilmente coi proprietari delle terre che sicuramente hanno in mente ipotesi speculative ma hanno altrettanto in mente secoli di cultura contadina e di interazione suolo acqua soprassuolo che i cittadini del PLIS non conoscono nemmeno sui libri.
Basta leggere la ricerca dell’Università di Bergamo podromica alla creazione del PLIS Basso Brembo per capirlo.  Il problema è che «cambiare un’idea» che considera il Brembo come un cadavere da esporre e conservare in un «corpo vivo con la sua storia di civiltà» non é così facile. Non perché «con la cultura non si magna» ma perché  se prendi il Brembo come una cosa (solo) ecologica ci possono essere quelli cui interessa e quelli cui importa zero. Se invece prendi il Brembo come uno dei tanti «motori» che hanno costruito non solo il territorio ma anche l’economia, le abitudine, la società e la stanno ancora mantenendo: vedi l’energia elettrica che si produce oppure l’acqua per irrigare i campi e fecondare i pozzi artesiani, allora «il Brembo» non è meno importante dell’»asse interurbano», della Tenaris, della Bayer così come ieri della Caproni e della Legler  dei  cento cotonifici che ci stavano attorno.