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Ecco cosa scriveva IL GIORNALE DI CURNO sul numero 38 dell’aprile 1995.
State pure certi che finirà anche questa a tarallucci e vino come tutte
le altre. Cosa è successo? Niente. A Curno non succede mai niente:
sempre colpa di quegli agitati di Verdi. Invece no. Andiamo per
ordine. La stessa legge che istituisce il contributo (oneri di
urbanizzazione) per le costruzioni consente che il privato esegua a
scomputo dell'onere (che dovrebbe versare al comune) le opere di
urbanizzazione primaria e secondaria o altre opere pubbliche indicate
dall'amministrazione comunale. Sugli oneri di urbanizzazione della
Schopping Center c'è sempre stata battaglia tra i VERDI (da una parte)
contro la CSC e gli amministratori dall'altra parte della barricata.
Per semplicità espositiva siamo costretti ad autocitarci: ecco che cosa
scrivevamo su II Giornale di Curno, numero 3 del marzo 1989 [avete
letto bene: ottantaNOVE] dopo l'approvazione dal Consiglio Comunale (a
maggioranza dc-pci-psi) con delibera n. 164 del 06-07-'89 della
convenzione tra Comune e Curno Shoppinc Center/General Casa:
La prima osservazione che viene in mente alle clausole della
convenzione è semplice: se è normale che gli operatori eseguano delle
opere di urbanizzazione primaria e secondaria, é giusto che la CSC
possa dedurre dagli oneri che dovrebbe versare al comune il costo di
realizzazione del megaparcheggio previsto, del giardino-arena incluso
nel megaparcheggio, dell'ampliamento (allargamento e prolungamento)
della via Fermi, del sottopasso tra via Fermi e la provinciale Dalmine/
Almè?
Siamo ancora più precisi: senza queste opere la Shopping Center NON
PUÒ Funzionare. Allora: la CSG può eseguire queste opere che le sono
ASSOLUTAMENTE necessarie sottraendo il costo dagli oneri spettanti ai
Cittadini Curnesi? Certamente il megaparcheggio e il giardino-arena
spettano interamente alla CSC. Possiamo anche ammettere che
l'ampliamento e l'allargamento della via Fermi col sottopasso alla
strada provinciale interessi anche Curno in generale, ma per il
90% interessa esclusivamente la CSC e gli altri capannoni di via Fermi!
Ciò che dicevamo nel 1989 lo dovemmo ripetere nel 1990 quando a
delibera della giunta (dc-psi a sindaco Finassi) n. 368 del
20/11/1991 affidava alla Curno Shopping Center l'esecuzione dei lavori
per la realizzazione del sottopasso tra via Fermi e la strada
provinciale da Almè a Dalmine, per un importo-complessivo di
1.626.400.000 più IVA a scomputo degli oneri accessori che doveva
versare la CSC per la realizzazione della 2.a parte del centro
commerciale. (NON ancora realizzata al marze 1995. N.d.R.)
La somma era divisa per 1.302.172.81 di lire per la
realizzazione dello svincolo [ed altro] e per 324.234.020 lire per
realizzare la strada di col- legamento tra via Fermi e la via Brembo.
Siccome la Giunta regionale con delibera n.6370 del 12 marzo 1991
reiettava in toto la quarta variante del PRG, la bretella da via Fermi
alla via Brembo veniva così cancellata. Nella delibera della GM n. 359
del 15 giugno 1991 era scritto: “[…] Visto il progetto presentato dalla
GSC in data 17 aprile 1991 per la realizzazione di opere complementari
allo svincolo (cioè quella strada era stata progettata senza fogne ed
illuminazione! )
Siccome la Giunta regionale con delibera n.6370 del 12 marzo 1991
reiettava in toto la quarta variante del PRG, la bretella da via Fermi
alla via Brembo veniva così cancellata.
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consistenti
nella rete di fognatura con vasca di raccolta delle acque meteoriche e
dell'impianto di illuminazione, per un importo complessivo di lire
279.028.080. Visto che i prezzi esposti nel computo metrico sono quelli
indicati nel listino delle opere edili della CGIA (di Milano? di
Bergamo?: non sono indicate.NdR).
Visto il parere favorevole della commissione edilizia con verbale n.
11 / 1991 del 17maggio 1991 [...] delibera di affidare alla CSC
l'esecuzione delle opere complementari sopra descritte per la somma di
lire 290.189.203 a scomputo degli oneri accessori come scritto sopra.”
Un poco più tormentata la vicenda all'allargamento della via Fermi,
eseguito sempre dalla CSC a scomputo degli oneri, sia per il
contenzioso sorto coi padroni dei terreni per l'acquisizione degli
stessi, sia perchè il comitato di controllo aveva ritenuto il prezzo
liquidato a eccessivo. Altri 365 milioni se ne sono involati anche li.
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Riportiamo.Il Masterplan per la ristrutturazione dell’area commerciale
di via Fermi-Europa , é promosso dal Comune di Curno, e frutto della
partecipazione anche economica delle società Losma, Eurocommercial, Leroy Merlin, Fincompany, Caldara e Trend. |
il masterplan propone una ricostruzione dei caratteri principali
dell’ambito codificato come TSI dal PGT, indicando le strategie per la
sua valorizzazione coerenti con l’indirizzo generale del Piano e gli
indirizzi, normativi e procedurali, da assumere per il suo sviluppo.
Questa é una sintesi della parte progettuale del documento:
-PAESAGGIO. Definire un paesaggio urbano riconoscibile
-TERRITORIALIZZAZIONE. Promuovere la riconoscibilità alla scala vasta,
come centralità urbana con relazioni tra le sue parti e l’intorno
urbano.
-COMMERCIO. Arricchire lo scambio sociale qualificando sia la proposta commerciale che lo spazio pubblico.
-PARCO. Sviluppare una politica commerciale condivisa, con una
progettazione che connoti l’area (interno esterno), anche con la
dimensione naturale.
-BRAND. Il Parco come centro, con un marchio unitario che generi risvolti positivi anche sul vicino nucleo urbano.
-MOTORE ECONOMICO. Il primo pilastro è la costruzione della gover-
nance. Il secondo pilastro sono le misure di efficientamento e di
condivisione, il terzo il completamento insediativo.
-TEMPO. Si definiscono i tasselli delle trasformazioni in modo che
ognuna aggiunga valore autonomo nella direzione del quadro finale.
-COME ARRIVARE AL PARCO. Il Parco come occasione per un’altra visione della mobilità, più adeguata al prossimo scenario urbano.
COMMENTO.Tutto questo si
concretizza con l’attribuzione agli insediamenti di un incremento
volumetrico stimato tra i 250 e i 300 mila metri cubi a destinazione
commerciale (quindi un incremento di 50-70mila metri quadri di
commerciale) a fronte di investimenti «infrastrutturali» stimati
-parole dell’assessore Conti- sui 18-20 milioni di euro.
La Giunta Serra in buona sostanza si è comportata come la prima Giunta
Bianchi scontando i costi delle infrastrutture necessarie al
lottizzante. L’unica differenza è mentre al tempo della prima
giunta Bianchi l’operatore disponeva di tutte le volumetrie già chieste
e concordate,
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adesso
la giunta Serra ne attribuisce una ULTERIORE camionata in cambio di
nulla che serva poi effettivamente ai curnesi (salvo la facolta (sic!)
di frequentare il commerciale: che non è strettamente necessario per
nessuno).
La cosa «divertente invece è che i forzaleghisti indigeni reclamano
«gli oneri di urbanizzazione che il centro commerciale dovrebbe pagare
al comune di Curno per realizzare l'ampliamento corrispondono a
1.070.000 euro a cui si aggiungono 3.060.000 euro per gli standard
qualitativi, per un totale di più di 4 milioni di euro da incassare. Il
comune di Curno ha consentito ai proprietari del cento commerciale di
non pagare nulla, ottenendo in contropartita, rotatorie, viale alberato
e parcheggi multipiano. che sono ovviamente, lo capirebbe anche un
bambino ad uso. consumo e vantaggio del solo centro commerciale. Quindi
la contropartita di un novo mostro commerciale quale sarebbe? La
viabilità per raggiungere e nobilitare il centro commerciale stesso Per
noi questa è una follia assoluta. Incassando i soldi il comune di Curno
avrebbe avuto la possibilità di ultimare delle opere importanti e da
tempo attese (...).
Ci sono voluti 23 anni per arrivare a comprenderlo, ma non l’hanno
compreso del tutto. Chissà poi se la posizione sia veritiera oppure non
sia fasulla e strumentale visto cosa hanno combinato la giunta
Gandolfi FI+Lega+Ncd+ An+ vattelapesca.
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Ecco cosa scriveva Il Giornale di Curno sul numero 46 del gennaio 1998.
LA NOTIZIA. Dovete leggere di seguito tutta d'un fiato . Delibera di
Giunta n. 314 del 1 8.09.1997. Il 5 novembre 1991 la signora Pesenti
Olga di SanPellegrino riscuoteva 151.900.000 per la vendita al Comune
dei terreni su cui venne edificato lo svincolo della via Fermi con la
SS 470 della ValBrembana. Con mandato n. 1233 del 5 novembre 1991
l'arch. P. A. riscuoteva la somma per conto della signora Pesenti
Olga. La somma era l'80% dell'intero ammontare (pari a 189.875.000
lire).
Con delibera della giunta n. 100 del 10 febbraio 1994 veniva
stabilito di (Rl)pagare alla fortunata signora Olga Pesenti la
somma di Lire
151.900.000 per la vendita al Comune dei terreni su venne edificato lo
svincolo della via Fermi con la SS 470 della ValBrembana. Con mandato
di pagamento n.420 del 01 aprile 1994 veniva fatto il pagamento alla
signora Pesenti Olga.
Con delibera di giunta n. 314 del 18 settembre 1997 vien deciso di
richiedere la restituzione della somma di L. 151.900.000 erroneamente
erogata con la delibera di giunta n. 100 dell' 1 febbraio 1994. La
restituzione è avvenuta nei termini previsti.
Con delibera di giunta n.364 del 30.10.1997 veniva deciso di pagare la
somma residua di L. 19.177.750 come saldo di quanto pattuitola signora
resta creditrice del comune di 18.797.250.
Dall' 01 aprile del 1994 questa fortunata signora ha
tenuto in mano 151.900.000 lire e li ha restituiti 43 mesi dopo senza
dare (giustamente] una lira di interessi e svalutazione. Ultima
notizia: quei soldi NON sono del Comuné ma vengono versati dalla Curno
Shopping Center su un apposito conto del Comune che serve ai pagamenti
degli espropri.
…………………........................
IL COMMENTO. Recita il 9° capoverso della Delibera G.M. 314/
18.09.1997: "preso atto che si tratta di mero errore materiale dovuto
sostanzialmente alle innumerevoli deliberazioni inerenti la complessa
materia degli espropri del sottopasso e via Fermi, dove sono coinvolti
più di 50 proprietari e ritenuto di dover riconoscere la buona fede
degli Amministratori e Dipendenti (del comune: n.d.r)". La Giunta si
autoassolve ed assolve i dipendenti comunali. Troppo facile.
Ricostruiamo la storia: la Curno Shopping Center deve versare al
Comune la somma di 152 milioni per pagare una rata dell'esproprio a
tale PO. Il signor X del comune del Comune ha pagato DUE volte
152 milioni di un esproprio coi soldi della società Curno Shopping
Center e dopo 43 mesi il Comune se li è fatti restituire. Chi ha avuto
la disponibilità di tale somma per 43 mesi ha potuto guadagnarsi 60
milioni (cifra minima). Tutto questo -a dispetto dell'auto
assoluzione della giunta- non accade per caso perché la somma è
elevatissima. La faccenda si presta a diverse interpretazioni, tutte
gravissime, con sullo sfondo quella di essere stata una tangente (60 e
passa milioni) triangolata per ripulirla.
O una semplice appropriazione indebita. Quanti altri casi ci sono stati
identico a questo e NON sono stati ancora rilevati? In mezzo c'è la
Curno Shopping Center (i soldi suono suoi); nel febbraio 1994 il
Comune stava accordandosi con la Curno Shopping Center la chiusura
della vicenda legale presso il TAR; stava avviandosi la seconda parte
del piano di lottizzazione della Curno Shopping Center. E
la proprietà di quel fondo è di un parente neppure troppo lontano di un
paio di politici di maggioranza. Ecco perché occorrono una trasparenza
assoluta, parole definitive ed assolutamente credibili. Altro che
auto-assoluzioni! Un errore? Alla faccia di 152 milioni! Trasparenza
signori! trasparenza signori!
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