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NUMERO 330























































 
1995, 1998: qualche volta ritornano
la giunta Serra dopo 15 anni scopre il PLIS del Basso Brembo






Ecco cosa scriveva  IL GIORNALE DI CURNO sul numero 38 dell’aprile 1995.

State pure certi che finirà anche questa a tarallucci e vino come tutte le al­tre. Cosa è successo? Niente. A Curno non succede mai niente: sempre colpa di que­gli agitati di Verdi. Invece no. Andiamo per ordine. La stes­sa legge che istituisce il con­tributo (oneri di urbanizza­zione) per le costruzioni con­sente che il privato esegua a scomputo dell'onere (che dovrebbe versare al comune) le opere di urbanizzazione pri­maria e secondaria o altre opere pubbliche indicate dal­l'amministrazione comunale. Sugli oneri di urbanizzazio­ne della Schopping Center c'è sempre stata battaglia tra i VERDI (da una parte) con­tro la CSC e gli ammini­stratori dall'altra parte della barricata.
Per semplicità espositiva siamo costretti ad autocitarci: ecco che cosa scrivevamo su II Giornale di Curno, nume­ro 3 del marzo 1989 [avete letto bene: ottantaNOVE] dopo l'approvazione dal Consiglio Comunale (a maggioranza dc-pci-psi) con delibera n. 164 del 06-07-'89 della convenzione tra Comu­ne e Curno Shoppinc Center/General Casa:
La prima osservazione che viene in mente alle clausole della convenzione è sempli­ce: se è normale che gli ope­ratori eseguano delle opere di urbanizzazione primaria e se­condaria, é giusto che la CSC possa dedurre dagli oneri che dovrebbe versare al comune il costo di realizzazione del megaparcheggio previsto, del giardino-arena incluso nel megaparcheggio, dell'amplia­mento (allargamento e pro­lungamento) della via Fermi, del sottopasso tra via Fermi e la provinciale Dalmine/ Almè?
Siamo ancora più precisi: senza queste opere la Shop­ping Center NON PUÒ Funzionare. Allora: la CSG può eseguire queste opere che le sono ASSOLUTAMENTE necessarie sottra­endo il costo dagli oneri spet­tanti ai Cittadini Curnesi? Certamente il megaparcheg­gio e il giardino-arena spet­tano interamente alla CSC. Possiamo anche ammettere che l'ampliamento e l'allar­gamento della via Fermi col sottopasso alla strada provin­ciale interessi anche Curno in generale, ma per  il 90% in­teressa esclusivamente la CSC e gli altri capannoni di via Fermi!
Ciò che dicevamo nel 1989 lo dovemmo ripetere nel 1990 quando a delibera del­la giunta (dc-psi a sindaco Fi­nassi) n. 368 del 20/11/1991 affidava alla Curno Shopping Center l'esecuzione dei lavo­ri per la realizzazione del sot­topasso tra via Fermi e la stra­da provinciale da Almè a Dalmine, per un importo-com­plessivo di 1.626.400.000 più IVA a scomputo degli oneri accessori che doveva versare la CSC per la realiz­zazione della 2.a parte del centro commerciale. (NON ancora realizzata al marze 1995. N.d.R.)
La somma era divisa per 1.302.172.81  di lire per la re­alizzazione dello svincolo [ed altro] e per 324.234.020 lire per realizzare la strada di col- legamento tra via Fermi e la via Brembo.
Siccome la Giunta regionale con delibera n.6370 del 12 marzo 1991 reiettava in toto la quarta variante del PRG, la bretella da via Fermi alla via Brembo veniva così can­cellata. Nella delibera della GM n. 359 del 15 giugno 1991 era scritto: “[…] Visto il progetto presentato dalla GSC in data 17 aprile 1991 per la realizzazione di opere complementari allo svincolo (cioè quella strada era stata progettata senza fogne ed il­luminazione! )
Siccome la Giunta regionale con delibera n.6370 del 12 marzo 1991 reiettava in toto la quarta variante del PRG, la bretella da via Fermi alla via Brembo veniva così can­cellata.



consistenti nella rete di fognatura con va­sca di raccolta delle acque meteoriche e dell'impianto di illuminazione, per un impor­to complessivo di lire 279.028.080. Visto che i prezzi esposti nel computo metrico sono quelli indicati nel listino delle opere edili della CGIA (di Milano? di Bergamo?: non sono indicate.NdR).
Visto il parere favorevole della commissio­ne edilizia con verbale n. 11 / 1991 del 17maggio 1991 [...] delibera di affidare alla CSC l'esecuzione delle opere com­plementari sopra descritte per la somma di lire 290.189.203 a scomputo de­gli oneri accessori come scrit­to sopra.”
Un poco più tormentata la vicenda all'allargamento della via Fermi, eseguito sem­pre dalla CSC a scomputo degli oneri, sia per il conten­zioso sorto coi padroni dei terreni per l'acquisizione de­gli stessi, sia perchè il comi­tato di controllo aveva rite­nuto il prezzo liquidato a ec­cessivo. Altri 365 milioni se ne sono involati anche li.







Riportiamo.Il Masterplan per la ristrutturazione dell’area commerciale di via Fermi-Europa , é promosso dal Comune di Curno, e frutto della partecipazione anche economica delle società Losma, Eurocommercial, Leroy Merlin, Fincompany, Caldara e Trend.
il masterplan propone una ricostruzione dei caratteri principali dell’ambito codificato come TSI dal PGT, indicando le strategie per la sua valorizzazione coerenti con l’indirizzo generale del Piano e gli indirizzi, normativi e procedurali, da assumere per il suo sviluppo.
Questa é una sintesi della parte progettuale del documento:
-PAESAGGIO. Definire un paesaggio urbano riconoscibile
-TERRITORIALIZZAZIONE. Promuovere la riconoscibilità alla scala vasta, come centralità urbana con relazioni tra le sue parti e l’intorno urbano.
-COMMERCIO. Arricchire lo scambio sociale qualificando sia la proposta commerciale che lo spazio pubblico.
-PARCO. Sviluppare una politica commerciale condivisa, con una proget­tazione che connoti l’area (interno esterno), anche con la dimensione naturale.
-BRAND. Il Parco come centro, con un marchio unitario che generi ri­svolti positivi anche sul vicino nucleo urbano.
-MOTORE ECONOMICO. Il primo pilastro è la costruzione della gover- nance. Il secondo pilastro sono le misure di efficientamento e di condi­visione, il terzo il completamento insediativo.
-TEMPO. Si definiscono i tasselli delle trasformazioni in modo che ognuna aggiunga valore autonomo nella direzione del quadro finale.
-COME ARRIVARE AL PARCO. Il Parco come occasione per un’altra visione della mobilità, più adeguata al prossimo scenario urbano.

COMMENTO.Tutto questo si concretizza con l’attribuzione agli insediamenti di un incremento volumetrico stimato tra i 250 e i 300 mila metri cubi a destinazione commerciale (quindi un incremento di 50-70mila metri quadri di commerciale) a fronte di investimenti «infrastrutturali» stimati -parole dell’assessore Conti- sui 18-20 milioni di euro.

La Giunta Serra in buona sostanza si è comportata come la prima Giunta Bianchi scontando i costi delle infrastrutture necessarie al lottizzante. L’unica differenza è  mentre al tempo della prima giunta Bianchi l’operatore disponeva di tutte le volumetrie già chieste e concordate,



adesso la giunta Serra ne attribuisce una ULTERIORE camionata in cambio di nulla che serva poi effettivamente ai curnesi (salvo la facolta (sic!) di frequentare il commerciale: che non è strettamente necessario per nessuno).
La cosa «divertente invece è che i forzaleghisti indigeni reclamano «gli oneri di urbanizzazione che il centro commerciale dovrebbe pagare al comune di Curno per realizzare l'ampliamento corrispondono a 1.070.000 euro a cui si aggiungono 3.060.000 euro per gli standard qualitativi, per un totale di più di 4 milioni di euro da incassare. Il comune di Curno ha consentito ai proprietari del cento commerciale di non pagare nulla, ottenendo in contropartita, rotatorie, viale alberato e parcheggi multipiano. che sono ovviamente, lo capirebbe anche un bambino ad uso. consumo e vantaggio del solo centro commerciale. Quindi la contropartita di un novo mostro commerciale quale sarebbe? La viabilità per raggiungere e nobilitare il centro commerciale stesso Per noi questa è una follia assoluta. Incassando i soldi il comune di Curno avrebbe avuto la possibilità di ultimare delle opere importanti e da tempo attese (...).
Ci sono voluti 23 anni per arrivare a comprenderlo, ma non l’hanno compreso del tutto. Chissà poi se la posizione sia veritiera oppure non sia fasulla e strumentale visto cosa hanno combinato la giunta Gandolfi  FI+Lega+Ncd+ An+ vattelapesca.





Ecco cosa scriveva Il Giornale di Curno sul  numero 46 del gennaio 1998.

LA NOTIZIA. Dovete leggere di seguito tutta d'un fiato . Delibera di Giunta n. 314 del 1 8.09.1997. Il 5 novembre 1991 la signora Pesenti Olga di SanPellegrino riscuoteva 151.900.000 per la vendita al Comune dei terreni su cui venne edificato lo svincolo della via Fermi con la SS 470 della ValBrembana. Con mandato n. 1233 del 5 no­vembre 1991 l'arch. P. A. riscuote­va la somma per conto della signora Pesenti Olga. La som­ma era l'80% dell'intero ammontare (pari a 189.875.000 lire).
Con delibera della giunta n. 100 del 10 febbra­io 1994 veniva stabilito  di (Rl)pagare alla fortunata si­gnora Olga Pesenti la som­ma di Lire 151.900.000 per la vendita al Comune dei ter­reni su venne edificato lo svin­colo della via Fermi con la SS 470 della ValBrembana. Con mandato di pagamen­to n.420 del 01 aprile 1994 veniva fatto il pagamento alla signora Pesenti Olga.
Con delibera di giunta n. 314 del 18 settembre 1997 vien deciso di richiedere la restituzione della somma di L. 151.900.000 er­roneamente erogata con la delibera di giunta n. 100 dell' 1 febbraio 1994. La restituzione è avvenuta nei termini previsti.
Con delibera di giunta n.364 del 30.10.1997 veniva deciso di pagare la somma residua di L. 19.177.750 come saldo di quanto pattuitola signora resta creditrice del comune di 18.797.250.

Dall' 01 aprile del 1994 questa for­tunata signora ha tenuto in mano 151.900.000 lire e li ha restituiti 43 mesi dopo senza dare (giu­stamente] una lira di interessi e svalutazione. Ulti­ma notizia: quei soldi NON sono del Comuné ma vengono versati dalla Curno Shopping Center su un apposito conto del Comune che serve ai pa­gamenti degli espropri.
…………………........................
IL COMMENTO. Recita il 9° capoverso della Delibera G.M. 314/ 18.09.1997: "preso atto che si tratta di mero errore materiale dovuto sostanzialmente alle innumerevoli deliberazioni inerenti la comples­sa materia degli espropri del sottopasso e via Fermi, dove sono coinvolti più di 50 proprietari e ritenuto di dover riconoscere la buona fede degli Amministratori e Dipendenti (del comu­ne: n.d.r)". La Giunta si autoassolve ed assol­ve i dipendenti comunali. Troppo facile. Rico­struiamo la storia: la Curno Shopping Center deve versare al Comune la somma di 152 mi­lioni per pagare una rata dell'esproprio a tale PO. Il signor X del comune del Co­mune ha pagato DUE volte  152 mi­lioni di un esproprio coi soldi della società Curno Shopping Center e dopo 43 mesi il Co­mune se li è fatti restituire. Chi ha avuto la disponibilità di tale som­ma per 43 mesi ha potuto guada­gnarsi 60 milioni (cifra minima). Tut­to questo -a dispetto dell'auto as­soluzione della giunta- non acca­de per caso perché la somma è elevatissima. La faccenda si presta a diverse interpretazioni, tutte gra­vissime, con sullo sfondo quella di essere stata una tangente (60 e passa milioni) triangolata per ripulirla.
O una semplice appropriazione indebita. Quanti altri casi ci sono stati identico a questo e NON sono stati ancora rilevati? In mezzo c'è la Curno Shopping Center (i soldi suono suoi); nel feb­braio 1994 il Comune stava accordandosi con la Curno Shopping Center la chiusura della vicenda legale presso il TAR; stava avviandosi la seconda parte del piano di lottizzazione della Curno Shopping Center.
E la proprietà di quel fondo è di un parente neppure troppo lontano di un paio di politici di maggioranza. Ecco perché occorrono una trasparenza assoluta, parole definitive ed assolutamente credibili. Altro che auto-assoluzioni! Un errore? Alla faccia di 152 milioni! Trasparenza signori! trasparenza signori!
























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Qui non hanno mai controllato se davvero tutti gli affittuari erano davvero tali oppure erano soltanto dichiarazioni utilizzate per raddoppiarsi il prezzo ricevuto.
In estrema sintesi la sostanza della vicenda è tutta qui. Da una parte ci sono i VERDI i quali sostengono che (1) il mega-parcheggio della CSC, (2) il giardino-arena, (3) il sottopasso tra via Fermi (oggi via Europa per quella parte)e la Dalmine/Almè, (4) gran parte dell'ampliamento della via Fermi NON SONO opere di urbanizza­zione scomputabili dagli one­ri della CSC ma opere diret­tamente necessarie e connes­se all'esistenza della città, mer­cato (senza le quali l'insedia­mento della CSC non po­trebbe neppure esistere) mentre i nostri amministra­tori e la CSC hanno sempre sostenuto il contrario. I VERDI sostengono che lo scomputo di oneri con la re­alizzazione di quelle 4 opere è una sottrazione di risorse ai Cittadini di Curno e la CSC egli amministratori comuna­li dicono di no. Adesso la ma­gistratura sta indagando se le decisioni degli amministrato­ri (del comune e della CSC) non siano reati ai danni dei cittadini.



















Arrivata a fine del suo terzo mandato consigliare e del primo mandato sindacale la Serra - dopo le generosissime regalie al commerciale di via Fermi-Europa- vuole infinocchiare i cittadini promettendo che parti consistenti del territorio comunale saranno inserite a vario titolo nel PLIS del Basso Brembo. Il PLIS del Basso Brembo esiste dal 2005 e dal 2014 é stato affidato in gestione al Parco Regionale Adda Nord. La presidenza del Parco Adda Nord é di Begnino Calvi -area centrosinistra- e succede ad Agostino Agostinelli (area PD-Renzi) dimessosi pochi mesi or sono per inciuci locali tra PD-Lega.
La sindaca Serra annuncia che circa 104 ettari di Curno  passeranno sotto tutela a tre diversi livelli. 47 ettari  tutelati dal PGT. 23 ettari già tutelati dal PGT inseriti nel PLIS ed infine 23,72 ettari inseriti nel solo PLIS.
Peccato che la giunta Serra e l'assessore Conti abbiano dimenticato  gli asterischi blu come non si spiegano inserimenti di vaste aree edificate e l'esclusione di altre adiacenti.
Probailmente ci sono i belli e i brutti: i primi vanno tutelati e gli altri lasciati ad un destino meno felice.
Ovviamente tutti capiscono che questa operazione é puramente elettorale dal momento che se ci fosse stata una volontà, potevano aderire fin dai tempi della Giunta Morelli. Come del resto non sono credibili visto che non hanno mosso dito per creare il collegamento pedonale e ciclabile tra Roncola e Ponte san Pietro. Siamo ancora l'unico comune lungo fiume che non ha questo collegamento e adesso  a poche settimane dalle elezioni....
Nel 2017 la gestione di un parco non può essere meramente conservativa e normativa ma o riescono a trasformare quelle aree in occasioni di benessere e sviluppo oppure sarà guerra permanente coi cittadini. Se poi aggiungiamo che le amministrazioni comunali foraggiano sempre in cambio di un immediato risultato elettorale ma non investono con la vista lunga accade che anche i pochi investimenti fatti vengono malamente abbattuti dalla solita brigata malfamata.