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NUMERO 322

























































«La gata fresusa la fa i migni orb» recita un proverbio bergamasco ma probabilmente è ignoto alla maggioranza. La giunta Serra ha una tale bisogno di soldi per concludere le opere del regime -ieri rossiccio con la Morelli e oggi (forse ancora...)  arancione con la Serra- che a nostro avviso non presta giusta attenzione a quel che decide.  La delibera per affrontare i danni dello stravento alla nuova scuola elementare non ci pare affatto corretta così come l’interpretazione di una norma del vecchio-nuovo PGT  ci sembra pericolosa se venisse adottata da tutti gli operatori come genericamente scritto in delibera.
La giunta Serra s’immagina o spera assai che il prossimo quinquennio sia ricco di entrate  come conseguenza della prima Variante del PGT ma non fa i conti  con la crisi del Paese che morderà ancora nel prossimo futuro. Anche dopo questo quinquennio il Comune resterà con un gran numero di opere pubbliche da terminare (il capannone del CVI2, la biblioteca auditorium, la palestra della nuova elementare, la casetta del parco, il CVI1, le case popolari di via S.Jesus-IV Novembre) o da ristrutturare per il risparmio energetico e la sicurezza ma...senza soldi. In più con un importante servizio come il nido e la materna gestiti esclusivamente da privati: che se si ritirano lasciano il paese e senza tale servizio. Senza contare che siamo senza uno "straccio" di "vero parco" e siamo l'unico comune lungo il Brembo senza pista pedonale e ciclabile.































Se andiamo a leggere con attenzione :
1 – La relazione del collaudatore –in data 15 ottobre 2016 prot. 13855- della nuova scuola elementare di via IV Novembre a cura  dell'ing. Fabio Mancia.
2 – Il verbale di accertamento danni di forza maggiore – in data 14 ottobre 2016, prot. 13790- a firma dell'arch. Paolo Belloni, direttore dei lavori del cantiere.
3 – la delibera della Giunta comunale n.178 del 29-12-2016 di “approvazione del nuovo quadro economico del progetto dei lavori di realizzazione della nuova scuola elementare".
Nella relazione del collaudatore –in data 15 ottobre 2016 prot. 13855- della nuova scuola elementare di via IV Novembre a cura  dell'ing. Fabio Mancia alla prima pagina viene scritto che: “il temporale del 26 giugno, classificato come nubifragio, ha scaricato in circa  un'ora e mezza più o meno 115 mm di pioggia”.
Queste premesse fanno concludere al collaudatore di “ritenere corretto quanto progettato e realizzato”.

Nel verbale di accertamento danni di forza maggiore – in data 14 ottobre 2016, prot. 13790- a firma dell'arch. Paolo Belloni, direttore dei lavori del cantiere  c'è scritto che “Al fine di verificare la rispondenza del progetto alle normative vigenti sono stati controllati i dati pluviometrici di riferimento per la progettazione, quanto previsto in sede di progetto esecutivo e i dati dell'evento del 26/06/2016 (fonte centralina ARPA). I riferimenti di buona norma per il Comune di Bergamo danno come indice di progettazione 67mm/h; il parametro utilizzato in sede di progettazione è stato di 1OOmm/h; la precipitazione del 26/06/2016 è stata di 116mm/h.

Preso atto di queste scritture si evince che una precipitazione di 115 o 116 mm in un'ora e mezza (90 minuti) corrispondono a una precipitazione di 76-77 mm in un'ora, quindi abbondantemente inferiori ai 100 mm “parametro utilizzato in sede di progettazione”.

Riferito al solo allagamento dell'opera al piano terreno per ingresso delle acque piovane dal cortile a nord e dai giardini a est (il c.d. “frutteto”) è evidente come la scelta di porre la quota pavimento dell'opera  MOLTO più in basso dei terreni circostanti e addirittura più in basso anche del livello del marciapiedi a nord abbiano costituito un GRAVE errore  progettuale e costruttivo –di ignota decisione- in danno dell'opera.

Verificato sulla planimetria che le infiltrazioni di acque meteoriche nelle aule ed uffici sono avvenute dalle ampie aperture poste laddove esiste il giardino (zona compresa tra le elementari e le medie) il fatto desta perplessità dal momento che trattandosi di edificio posto a piano terra,



Negli ultimi mesi la giunta Conti&Serra ha portato in consiglio comunale delle delibere che sommate ad altre non ci paiono del tutto corrette e bene ponderate. Insomma quando c’è fame di soldi si tende ad andare per le spicce e i documenti non sono valutati compiutamente.
Una delibera non é solo l'espressione di una volontà di fare (cioé riscuotere 900 mila euro e più)
ma deve anche essere sensata e corretta. Di quella correttezza che non scateni problemi. Ovvio che le minoranze consigliari mirino al banale spendibile brevi manu per il prossimo risultato elettorale e non se ne avvedano di contenuti sostanziali ben più pericolosi se non da cambiare perlomeno da chiarire. In fondo fa comodo alla minoranza che la maggioranza attuale faccia un po’ di errori perchè domani potranno passare all’incasso.Ovvio che esista anche una minoranza che fa lo gnorri e se ne vanta (pure) asserendo che trattandosi di temi legali e urbanistici questi siano di esclusiva competenza dei laureati cartagibollati. In attesa che arrivi (magari...) pure lei a spartirsi il bottino domani per tante "sue" opere pubbliche.

Questo è un blog e pertanto non segnaleremo nulla ne alla Corte dei Conti ne al TAR. Chi ha precisazioni da fare rispetto alla nostra posizione basta una mail e pubblicheremo (mica lunga come la Bibbia, però...).
I casi che segnaliamo sono  eclatanti.
Il primo riguarda la riparazione (e la prevenzione per domani) dei danni subiti dal nuovo edificio della scuola elementare di via IV Novembre con la stravento del 26 giugno 2016. Nelle relazioni dei tecnici ci sono delle evidenti contraddizioni che la giunta Serra, nonostante un richiamo ben documentato, non ha preso in considerazione tutta presa a rincorrere l’inaugurazione del manufatto.

Poi c’è questa «leggerezza» per cui il comune anticipa un pacco di euro (150mila euro) perché se si aspettasse la rifusione del danno dalla Regione, dalla assicurazione dell’impresa   e -perché no? da quei consiglieri che approvarono dieci dodici anni or sono un progetto col piano terra più in basso del terreno  -e quindi già allora potenzialmente immaginabile come destinato ad allagamento in casi altrettanto prevedibili- chissà in che anno finirebbero i lavori. Quindi via di corsa alla bell’é meglio per via delle elezioni del maggio prossimo.

La delibera consigliare per l’approvazione dello schema di convenzione del permesso di costruire convenzionato del centro commerciale è anch’essa




La seduta del consiglio comunale del 15 febbraio aveva un unico punto in discussione ed approvazione: lo schema di convenzione del permesso di costruire convenzionato ex art. 28 bis del DPR 6.60.2001, n. 380, proposto da Eurocommercial
Properties Italia srl, Auchan spa e Brico Center Italia srl, per la realizzazione di intervento edilizio e connesse opere di urbanizzazione al “Centro Commerciale di Curno” di Via Fermi.

Poche ore prima della seduta ecco quindi scodellata sull'albo pretorio la “Delibera di Consiglio Comunale n. 75 del 22-12-2016; Interpretazione autentica dell'art. 1.4 (applicazione del piano delle regole e suoi rapporti con il documento di piano e con il piano dei servizi) del vigente piano delle regole” dove si legge (nell’introduzione della sindaca Serra) che “la proposta all'ordine del giorno è frutto di una richiesta ed esigenza espressa solo dal nuovo responsabile (del settore urbanistica del comune), il quale non ha partecipato alla stesura ed istruttoria circa due anni fa, della variante stralcio. Il Consiglio oggi non indica un'interpretazione autentica, ma conferma una volontà già chiaramente espressa nei propri precedenti atti deliberativi e relative motivazioni e già chiara nei documenti stessi della variante”.

Interviene l'ass. Conti che “riprendendo quanto già premesso dal Sindaco illustra
il contenuto della presente deliberazione. Il nuovo responsabile è a Curno solo dai primi mesi del 2016 e non ha pertanto partecipato alla stesura, adozione e poi approvazione definitiva della variante stralcio il cui procedimento risulta già concluso dalla fine del 2015. Pertanto ha ritenuto utile, trovandosi a dare concreta applicazione a delle previsioni sulle quali riteneva, a suo giudizio, si potessero dare più interpretazioni,



Questa deliberazione  (n. 75 del 22-12-2016) è stata resa necessaria perché il funzionario all'urbanistica del comune potesse dare una risposta “precisa adeguata e senza pericoli penali per se” (il virgolettato precedente è nostro) “vista la nota pervenuta il 10/12/2016 a prot.n. 16646, con la quale la società Eurocommercial Properties Italia Srl in qualità di comproprietaria del Centro Commerciale “Cumo” sito in via Fermi (mappale n. 344). chiede conferma che “il limite del 5% indicato nella sopra citata norma (art. 1.4 delle Norme del Piano delle Regole - NdR) si riferisce alla Slp complessiva attualmente esistente nell'ambito TS1 e che pertanto l'esponente, ricorrendo tutti i presupposti di legge, ha facoltà di effettuare un intervento che preveda la realizzazione di 5.500 mq di nuova Slp, (quale completamento dell'immobile esistente”.

Riassumendo :
1 - in attesa che sia approvato il piano del Ts1 (come Variante del PGT) è possibile  un intervento di ampliamento del 5% della SLP degli immobili esistenti nell’INTERO comparto Ts1 che nella lettera di Simonetti è  indicata in 144.889 mq (per cui il 5%=7.244 mq.).
2 - l’ampliamento previsto dal centro commerciale è di 5.500 mq.  (quindi inferiore ai 7.244 mq qui sopra).
3 - il gruppo consigliare Vivere Curno scrive in un suo  comunicato che il «Centro commerciale ha una superficie di 39.000 mq». dal che si deduce che un aumento del 5% corrisponde a 1.950 mq che sono  decisamente inferiori ai 5.500 mq richiesti.
4 - a nostro avviso l'affermazione l'incremento del 5% della superficie lorda pavimento si riferisce –come scritto in delibera n.75/2016- all'intero comparto o ambito  TS1 ma –caso per caso- a ciascuno dei siti che aggettano su via Fermi.  Pertanto il Centro Commerciale può ampliarsi





























































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































al di sotto di questo dovrebbero essere stati posati dei moduli in plastica per un sistema per fondazioni ventilate per creare una camera d'aria di isolamento del pavimento dal terreno sottostante.
Deve-dovrebbe esistere (quindi) una accurata documentazione fotografica in mano all'impresa (del tempo) ed alla direzione dei lavori (del tempo) attraverso la quale (documentazione fotografica) si possa evincere se questa camera d'aria esista,  fosse prevista o meno nel progetto e in che stato consistesse.
Se questa camera d'aria fosse esistita avrebbe potuto raccogliere un grande volume delle acque piovane anziché metterle in condizione di passare direttamente dal giardino all'interno dei locali.

Dalla lettura della delibera della Giunta comunale n.178 del 29-12-2016 si evidenzia che “per il 2° stralcio con un maggior importo dell'intervento pari a € 153.041,26 rispetto al quadro economico originario approvato con deliberazione della giunta comunale n. 64 del 19.05.2016 che prevedeva un importo complessivo di € 3.544.197,97;
Il maggior importo sopra citato pari a € 153.041,26 comprende: -
- per € 60.000,00 opere complementari finalizzate al potenziamento delle rete fognaria di smaltimento delle acque meteoriche per scongiurare eventuali e futuri allagamenti a causa di eventi meteorici eccezionali;
- € 65.000,00 per lavori di ripristino delle pavimentazioni e delle pareti per i danni causati dall'allagamento dell'evento dello scorso giugno;
- € 28.041,26 come maggiori somme a disposizione per imprevisti ed eventuali opere complementari necessarie a coprire eventuali riparazioni e sistemazioni che si dovessero presentare in futuro ed oggi non accertabili in quanto potenzialmente occulti, rispetto al precedente quadro economico; (….)
In questo quanto alla suddivisione dei maggiori costi (€ 153.041,26) ritengo corretto che i primi 60.000€ siano configurabili come opere complementari (e quindi da finanziarsi da parte del Comune attingendo anche dal contributo regionale in ordine ai danni di quello stravento), mentre i € 65.000 (per lavori di ripristino delle pavimentazioni e delle pareti per i danni causati dall'allagamento dell'evento dello scorso giugno e gli (eventuali…) €28.041,26 (come maggiori somme a disposizione per imprevisti ed eventuali opere complementari necessarie a coprire eventuali riparazioni e sistemazioni che si dovessero presentare in futuro ed oggi non accertabili in quanto potenzialmente occulti) debbano essere a carico dell'impresa in quanto ogni impresa DEVE avere adeguata assicurazione per i lavori che ha in corso.
In definitiva:
1 – Non concordo affatto col principio di attribuire i danni subiti dal manufatto in maniera esclusiva alla casualità e pesantezza dell'evento atmosferico: secondo il progetto e la realizzazione il manufatto DOVEVA smaltire 100mm/ora mentre ne sono caduti soltanto 76mm/h. corrispondenti ai 116 mm in 90 minuti.
2 – L'impresa deve avere una adeguata assicurazione in ordine ai lavori in corso.
3 – Occorre trovare la combinazione contabilmente corretta per la destinazione degli eventuali futuri incassi del contributo regionale per l'evento atmosferico.
4 – Evidente che chi ha approvato il progetto –per il macroscopico errore nei livelli- deve assumersi l'onere –ANCHE FOSSE SOLO UN SOGGETTO POLITICO AMMINISTRATIVO- dei danni subiti e i maggiori costi del potenziamento dell'impianto di allontanamento acque piovane.

Non riteniamo pertanto che la soluzione adottata, alla luce in primis delle stesse scritture e testimonianze dei tecnici, siano giustificate e che la soluzione indicata nella Delibera n.178 del 29 dicembre 2016 costituisca un danno per la comunità.





frutto della fretta della giunta Serra di portare a casa soldi per i numerosi confusi e discutibili progetti che hanno in crapa.
Non crediamo affatto che il dirigente dell’urbanistica del comune abbia chiesto questa




























































delibera perché avendo preso servizio da pochi mesi , non conoscesse l’iter pregresso. Giustamente il funzionario ha detto alla maggioranza: deliberate di nuovo ed assumetevi ogni responsabilità che io mi limito ad applicare quel che avete RI-approvato.

La delibera non tiene conto  del fatto che nella delibera manca una riga -importantissima- dove si precisa che l’incremento del 5% della SLP si applica in proporzione ai singoli interventi (sono parecchi quelli possibili) ma entro il limite dei 7.244mq. A ciascuno il suo insomma. Salvo che qualcuno  ceda il proprio a terzi. Precisazioni che in delibera non si leggono.
A nostro avviso potrebbe accadere, proprio con questa delibera (Delibera di Consiglio Comunale n. 75 del 22-12-2016; Interpretazione autentica dell'art. 1.4 (applicazione del piano delle regole e suoi rapporti con il documento di piano e con il piano dei servizi) del vigente piano delle regole” ), che ciascun operatore si metta -anzi!: pretenda!- di applicarsi il +5%  basta che stia entro i 7.244 mq.





che il Consiglio si esprimesse nuovamente. Nella presente deliberazione il Consiglio comunque, come già precisato dal Sindaco, non fornisce un'interpretazione autentica.
Dire interpretazione autentica equivale a dire che vi è un dubbio. Il dubbio invece in questo caso non c'è in quanto la volontà, i contenuti e le motivazioni in relazione all'assetto ed allo sviluppo nella fase transitoria dell'attuazione del Masterplan, sono chiare e già espresse sia negli atti deliberativi sia nei documenti. (…)All'architetto progettista del PGT è stato comunque richiesto da parte del responsabile di esplicitare nuovamente quanto già espresso nella variante stralcio. (…)Con la presente deliberazione, dunque non si fornisce una interpretazione autentica, ma si conferma e si ribadisce esclusivamente una volontà già indicata dal Consiglio e che. nei contenuti, viene ulteriormente ribadita nel testo della proposta”.
Ecco cosa scrive l’arch. Simonetti in merito:
Oggetto: Interpretazione dell’art. 1.4 del Piano delle Regole del PGT di Curno
In relazione alla Vs richiesta in merito all’argomento in oggetto, segnalo che laddove nella settima frase della norma citata si espone che:
In attesa della disciplina perequatila del piano attuativo tali interventi sono ammissibili, mediante acquisizione dei necessari diritti edificatori, fatte comunque salve le possibilità di compensazione funzionali alla transazione di eventuali contenziosi in atto, solo entro la soglia complessiva massima totale dell’5% della SLP esistente ed in caso di avvenuto superamento della soglia complessiva di ampliamento dell’1%, sono ammissibili solo previa conclusione positiva del processo di VAS per l’intero ambito, previa preventiva predisposizione del previsto studio dell’impatto sul traffico di cui all'allegato 4 della dgr n. VIII/3219 del 271912006 ed alla dgr n. VIIII5258 del 21812007 e solo mediante convenzionamento con l’amministrazione volto a garantire il controllo di tale impatto e le eventuali misure conseguenti, comunque escludendo nuovi centri commerciali o grandi strutture di vendita.
La soglia massima totale del 5% li citata è da riferirsi al totale della SLP esistente nell’intero ambito TSI.
Tale valore all’epoca della variante era espresso a pag. 20 del documento preliminare di Masterplan oggetto di delibera di GC 17/2015; ora è definitivamente espresso a pag. 21 della Relazione illustrativa del Masterplan di cui alla delibera di GC n. I 17 del 26 settembre 2016 che lo quantifica in 144.889 mq.




solo di 1.950 mq e non di 5.500mq come richiesto.
5 - pertanto OGNI operatore può incrementare la propria SLP solamente del 5% rispetto alla consistenza attuale perché se CIASCUN operatore prendesse come valore il massimo (7.244 mq) accadrebbe una sorta di «moltiplicazione del pane e dei pesci».

In buona sostanza di fronte a questa interpretazione «allargata» ciascun operatore potrebbe ingrandirsi di una superficie fino a +7.244 mq e ... moltiplicando per enne (6?, 12?....) salta per aria tutto.