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NUMERO 321




















































Pier Luigi Bersani, fuoriuscito dal Pd, risponde alle affermazioni di ieri di  Matteo Renzi di ieri e sceglie la prima iniziativa organizzata dal Movimento dei Democratici e progressisti a Modena. "Renzi adesso ricerca il regista, ma non sia così umile: il regista è lui, ha fatto tutto lui, la disgregazione di questo partito ha un regista, e questo regista si chiama Renzi". E detta l'agenda fino al 2018. "Da qui al 2018 vogliamo stabilizzare i governi sia locali sia nazionale, l'instabilità la porta un altro. La maggioranza in Parlamento non verrà meno, anzi si allargherà un pochino, naturalmente qualificando l'azione del governo. Poi, da qui al 2018, dobbiamo organizzare il campo di centrosinistra: vediamo anche come verrà fuori la legge elettorale"

Quasi un milione di posti di lavoro in più nei mille giorni del fiorentino, una crescita del PIL dell’1% (dai -2% mille giorni prima) e la (tragica) bellezza di 145 milioni di vouchers venduti e in massima parte riscossi nel 2016. Se poi si pensa che dietro ogni vouchers si celano altre ore di lavoro pagate in nero (1:10? 1:100? sarebbe importante saperlo) vuol dire che gli italiani hanno lavorato a contratto a tempo determinato coi vouchers-  altre 1450 milioni di ore oppure 14.500 milioni di ore.Il fallimento del governo Renzi sta anche in queste cifre: ma di fallimento si può parlare in totale malafede. Quella di Bersani e D’Alema che vivono di politica politicante.
Quanto poi alle rassicurazioni bersaniane «vogliamo stabilizzare i governi sia locali sia nazionale, l'instabilità la porta un altro. La maggioranza in Parlamento non verrà

L’immagine del PD bergamasco non poteva essere meglio illustrata dalle parole di Roberto Tomaselli segretario della sezione PD di Stezzzano  e presidente della Fondazione Gritti Minetti, la cassaforte immobiliare della sinistra bergamasca di provenienza Pci-Pds-Ds. Leggiamo cosa risponde a Simone Bianco sul Corriere: »L'ultimo bilancio pubblicato è del 2015 ed è stato chiuso con una perdita di 51.738 euro. Questo a fronte di un patrimonio molto consistente: 72 immobili di proprietà sparsi in 67 comuni della provincia, immobilizzazioni materiali per più di 4 milioni e 800 mila euro. Ma bisogna guardare oltre i numeri. Si tratta per la maggior parte di sedi di partito, 37 del Partito democratico, 3 di Sel, ce n'era anche una dei Comunisti Italiani, ora chiusa. Per il resto, un Arci, 5 sedi dei Pensionati Cgil, 13 unità in affitto a famiglie o commercianti in difficoltà. Infine una quota di 13 immobili sfitti.
«C'è un po' di tutto - spiega Tomaselli -, scantinati, garage, vecchi appartamenti, interi stabili in rovina, roba da 300 euro al metro quadrato. L’immagine del PD bergamasco non poteva essere meglio illustrata













































































Massimo D'Alema in una intervista all'emittente ligure Primocanale risponde alle accuse dell'ex segretario dem.
 "Non c'è nulla di personale tra me e Renzi, ci sono di mezzo i grandi problemi del Paese. Questa del fatto personale è una sua guapperia, una stupidaggine, con quella aria che ha. Ha distrutto il Pd, lo ha svuotato di contenuti democratici e ne ha completamente svilito l'ispira- zione ideale e politica. Per creare una grande forza di centro sinistra, deve essere ridimensionato il ruolo del rottamatore. E' stato il rottama -tore a rompere tutto. Non siamo stati noi".

















meno, anzi si allargherà un pochino, naturalmente qualificando l'azione del governo» sono conti senza l’oste a prenderle per sincere. Perché il PD governa per (de)merito proprio di Bersani con un Alfano che è tutto dire e Bersani dovrebbe cono scerli bene. Esattamente furbo come ai tempi dello streaming coi penta stellati Bersani crede che portando qualcunoex gruppetto possa allargare la maggioranza. Di sicuro l'affonda.
































































































































































































D'Alema a Renzi: ''Io mi occupo di problemi seri, lascio a lui i duelli rusticani'' "Lui deve rispondere di come ha governato il paese - ha aggiunto D'Alema -. Venti milioni di italiani hanno bocciato la riforma che ha promesso. La legge elettorale è stata bocciata dalla Consulta perché è illegittima, perché non sono capaci, ha fatto questa bellissima riforma del Jobs Act che sta producendo disoccupazione e licenziamenti". Per D'Alema è "un bilancio molto negativo. Renzi, vorrei parlare dei problemi seri. Le scissioni non interessano i cittadini. " La scissione era già avvenuta, milioni di elettori PD

Poi viene D’Alema che avendo alle spalle l’affondamento del primo governo Prodi e la successiva bocciatura dello stesso Prodi alla presidenza della Repubblica, appiccica volantini sulla schiena del fiorentino: «la legge elettorale è stata bocciata dalla Consulta perché è illegittima, ha fatto questa bellissima riforma
















































































se ne erano già andati, in particolare l'elettorato di sinistra. Quello che stiamo facendo è mettere in campo una costituen te di centrosinistra che raccolga queste forze e restituisca loro l'orgoglio di appartenere a un grande movimento. Un orgoglio che si e perduto via via che il Pd si e allontanato da certi valori







del Jobs Act che sta producendo disoccupazione e licenziamenti. Infatti l’occupazione è cresciuta niente male anche se ne occorre ancora.

Bersani e D’Alema fingono di non sapere e vedere che anche all’interno del PD sono approdate le vecchie cordate che c’erano nel PCI: quelle ancorate fideisticamente a questo o quel dirigente. Non è novità quindi che queste cordate abbiano «sentito» il messaggio di Bersani e D’Alema di contrappo sizione alla cordata renziana, soprattutto perché di origine pan-democristiana.Gli elettori PD che si sono allonta nati dal voto apparten gono a queste persone o compagni che si sono messi in stand-by 

dalle parole di Roberto Tomaselli segretario della sezione PD di Stezzzano  e presidente della Fondazione Gritti Minetti, la cassaforte immobiliare della sinistra bergamasca di provenienza Pci-Pds-Ds. Leggiamo cosa risponde a Simone Bianco sul Corriere: »L'ultimo bilancio pubblicato è del 2015 ed è stato chiuso con una perdita di 51.738 euro. Questo a fronte di un patrimonio molto consistente: 72 immobili di proprietà sparsi in 67 comuni della provincia, immobilizzazioni materiali per più di 4 milioni e 800 mila euro. Ma bisogna guardare oltre i numeri. Si tratta per la maggior parte di sedi di partito, 37 del Partito democratico, 3 di Sel, ce n'era anche una dei Comunisti Italiani, ora chiusa. Per il resto, un Arci, 5 sedi dei Pensionati Cgil, 13 unità in affitto a famiglie o commercianti in difficoltà. Infine una quota di 13 immobili sfitti.
«C'è un po' di tutto - spiega Tomaselli -, scantinati, garage, vecchi appartamenti, interi stabili


















































































Il presidente della Puglia  Michele Emilia -no sfida Renzi alle primarie, chiamando a votare anche chi non è
del PD : "Vorrei ricordare che in questo congresso possono votare tutti, anche chi non è sicuro di votare Pd e non è tesserato. Quindi se qualcuno vuole togliersi dai piedi Michele Emiliano, può votare per Renzi. Se qualcuno vuole togliersi dai piedi Renzi, può votare Emiliano", ha detto a Tg Norba.
Quanto alla candidatura di Andrea Orlando, osserva: "Il fatto che un alleato" di Matteo Renzi "si sia candidato,






































































































































































































aiuta la mia sfida che si arricchisce di una personalità importante, il ministro della Giustizia, il mio ministro visto che sono ancora magistrato". Nella trasmissione "Carta bianca" di Bianca Berlinguer assicura che non userà  l'affaire Consip al congresso del Pd: "La persona indagata mi era stata accreditata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, non è stata una mia iniziativa, per me la questione finisce qui, non ho nessuna intenzione di usare questa indagine al congresso del Pd, ci mancherebbe altro".

Redazione Huffington Post It.


Clicando sulle immagini di D'Alema ed Emiliano si apre il filmato con le rispettive dichiarazioni

proprio seguendo i messaggio della coppia B&D’A. Sono in gran parte la vecchia guardia del PCI-PD usciti dalle lotte degli anni ‘60 ed ancorati a una prospettiva del futuro che non è stata cancellata dalla globalizzazione ma da 1330 miliardi di debito pubblico che in qualche modo bisogna ridurre. Queste persone che si sono messe in stand by rispetto al PD stanno li perché si rendono conto che gran parte delle loro pensioni sono a rischio. Ed anche tra moltissimi giovani, cresciuti in quelle famiglie, permane l’idea che si possa scegliere la scuola che si vuole indipendentemente dal futuro di una nazione e che  «lo stato ci deve aiutare». Che poi fa il paio con quello delle imprese che «fuori dall’euro e svalutiamo la lira» anziché investire.







in rovina, roba da 300 euro al metro quadrato.

I concorrenti in gara per cariche «più alte» è davvero nutrita leggendo l’articolo di Simone Bianco e Silvia Seminati e quindi sono tutti (quasi) fermi a scrutare le mosse del più probabile concorrente. Perché poi oltre a quei nomi ci sono parecchi sindaci e sindachesse di seconda fila che «aspirano» a più alti incarichi e quindi...






























































































































































































































































































La figura di Emiliano è sfaccettata e controversa che può essere giudicata solo dagli elettori e dagli italiani. Inutile discutere di questa somma di contraddizioni che come una diossina si insinua  dappertutto. Il suo messaggio semplificato «se qualcuno vuole togliersi dai piedi Renzi, può votare Emiliano" potrebbe essere davvero e finalmente «risolutivo» per il suo futuro politico.