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NUMERO 319



































L'idea che il comune di Curno disponga di un edificio “di proprietà” dove ospitare una scuola materna
e un nido non è proprio nella testa della giunta Serra. Anzi: l'assessora Gamba ( politiche sociali e delle famiglie) e la sindaca Serra (politica per l'educazione, l'istruzione e la formazione) hanno ribadito più volte che (1) il privato sociale da già una risposta più che sufficiente al bisogno dei cittadini (2) che la popolazione del paese mostra vieppiù una contrazione nella crescita della natalità e un forte crescita degli ultra 65enni.
Le due affermazioni corrispon dono formalmente al vero ma sono del tutto elettoral- clientelari. La necessità che il comune disponga di un edificio di proprietà per alloggiare una scuola materna e un nido non è una fisima “statalista” ma una necessità ragionevole: il “privato sociale” vale a dire le diverse scuole materne private e onlus presenti sul territorio sono delle attività economiche a reddito (magari zero, ma a reddito) che possono decidere di chiudere (come accaduto) nel caso la diminuzione della popolazione (della “clientela potenziale”) non ne giustifichi economicamente il manteni mento.
La realtà più banale è che p.e. la San Giovanni Bosco non appare di alto gradimento da parte




Indubbiamente frutto del loro lavoro e della loro buona vo lontà ma anche per merito di un territorio fortunato
messo all'incrocio tra importan ti aree occupazionali: Dalmine Ponte san Pietro, la città di Bergamo.
Sarebbe utile che il comune chiedesse all'INPS di fornire i dati sulle pensioni erogate ai Curnesi e farne un confronto regionale-nazionale. Come sarebbe utile  verificare all'agen zia delle entrate l'età e il valore degli immobili  locali per capire davvero la consistenza della ricchezza degli anziani  nel nostro paese. Immagino che sindacati ed associazione pen sionati s'incazzerebbero mortal mente a tale notizia (di inchiesta).
Del resto la giunta Serra non si preoccupa nemmeno di verificare ne i risultati dei milioni investiti o spesi nel piano del diritto allo studio ne della condizione dei giovani curnesi. Probabilmente perché non hanno ancora individuato quel particolare “privato sociale” cui distribuire l'incarico per riceverne un adeguato ritorno elettorale.
Abbiamo lavorato per alcuni anni col gruppo anziani di Curno e già “ai tempi” ci siamo resi conto  che gli anziani del paese hanno dei problemi che le amministrazioni non vogliono affatto affrontare.
Prima di tutto c'é la necessità







Fossi presidente di una società che stipula con un comune un contratto da 300 mila euro all'anno andrei in una assemblea pubblica e il suo proprietario o amministratore  mi presenterei, dichiarando la mia storia scolastica e professionale, specificherei chi sono i fondatori e i proprietari della società, direi dove ha sede sociale, operativa uffici e quanti sono i dipendenti  e quali contratti somministra. Dichia rerei anche il volume di affari che ha con le amministrazioni pubbliche e mi sottoporrei alle domande dei cittadini in merito.
Questa è la “trasparenza”. Questa  si chiama “democra zia”.
Passando poi agli aspetti operativi, oltre alla incompleta informazione circa il momento di passaggio del sistema di manutenzioni attuale a quello in global service (e la dimostrazione che non siete stati in grado di dare questa informazione l'ha dimostrata la domanda dell'ex segretario comunista…) ci sono altri due  aspetti diciamo “poco” grade voli.
Il primo è il “numero verde”. Nella testa degli italiani i “numeri verdi” sono visti come l'aids o la meningite. E' stata sicuramente una scelta errata ancora più che discutibile.
La segnalazione dei problemi deve avvenire esclusivamente attraverso un portale a cui registrarsi o lo SPID (se c'è il vecchietto che non sa usare internet va dagli sportelli
























































































































































































































































Sindaca Serra non ci siamo. Quando si affida a una società  esterna la manutenzione del patrocinio comunale con un contratto di oltre 300mila euro all'anno, non bastano un volantino povero e nudo a presentare la faccenda. Non basta nemmeno l'assemblea di sabato 25.
Davanti a un appalto da 300mila euro l'anno con un contratto triennale che arriverà, quando verrà inserita anche la nuova scuola elementare, anche qualche centinaio di migliaio in più non basta questo striminzito messaggio: “care concittadine, cari concittadini, con grande piacere vi p r e s e n t o  i l  n u o v o sistema di gestio ne delle manutenzioni che è entrato in vigore dal 2 febbraio 2017. Da questa data, la maggior parte delle manuten zioni del patrimonio comunale





















































































































































































































































































































































































































































































































































della giunta Serra per via della sua incardinatura “leghista”. La direttrice della scuola SGB sostiene che il comune di Curno finanzia  questa scuola –attra verso il sostegno delle rette- di MENO rispetto ad altri enti locali.
Del resto che la Gamba&Serra abbiano una pessima idea di cosa siano le scuole basta osservare dove sono poste quella di Curno – un nido sui semafori di un incrocio- e quella di Mozzo-Pascoletto in fronte strada. Una visita alla San Giovanni Bosco stringe il cuore per lo stato degli ambienti  che, seppure tenuti in piedi con qualche miracolo divino, mostrano tutto il loro secolo e



che l'uscita dal lavoro sia accompagnata da una (chia miamola così) campagna di formazione per non lasciarne deperire curiosità aspettative intelligenza.
Purtroppo le iniziative messe in campo sono omeopatiche. Al tempo suggerimmo di affiancare al gruppo anziani non i soli volenterosi ma dei veri e propri specialisti formati dall'univer sità e sul campo. Eh …no! Non si può e non si deve perché altrimenti 'ste vecchietti si sgamano troppo e non funziona più lo scambio politico eletto rale!.
Gli anziani del paese hanno quindi bisogno di “intelligenza” piuttosto che di materialità a





















































































































(elencati in questo volantino e sul sito comunale) sono gestite dalla società ARCA che risponderà con prontezza alle vostre segnalazioni inviate tra mite il numero verde indicato o tramite mail o tramite un'appo sita APP.



sindacali o in comune o in biblioteca: non facciamogli troppo la “panata”) e la notizia DEVE apparire IMMEDIA TAMENTE su un portale PUB BLICO (ovviamente senza il numero-nome del segnalatore) in modo che la gggente segua l'andamento del problema fino alla sua soluzione. Il giorno in cui vengono risolti i problemi la global service inserisce la notizia in modo che la gggente controlli. Sono problemi più lunghi da raccontare che da applicare.
Buon ultimo ma forse anche primo, l'assessora Rizzo ha dato una cifra sui costi delle manutenzioni del patrimonio comunale assai distante da quelle in contratto. Sarebbe utile che il comune pubblicasse la serie storica degli ultimi cinque anni di queste spese perché altrimenti pretendete dai cittadinid egli 2atti di fede” indebiti in  regime democratico.

Conclusione. La scelta di affidare la manutenzione dei beni comunali in regime di global service è un errore economico e politico. Classico di una micro casta che anziché rinunciare ai propri privilegi puntando all'unificazione dei comuni in entità di dimensioni ottimali sceglie la via di  aumentare le aree di scarsa o nulla utilità per bypassare. Perché è evidente che l'azienda di global service non dispone di squadre proprie di addetti capaci  di eseguire l'immensa mole di lavori necessari e quindi (giustamente) la stessa funziona da collocatore di incarichi a terzi trattenendo un parte della spesa pubblica. Anziché ridurre la catena di produzione del servizio (miglio randone la qualità e il conte nuto a parità di costo) se è scelto di “allungare il brodo” e di questi tempi, basta aprire il giornale per spaventarsi sulle notizie che si leggono.







































































































































































































































































































































passa di vita.
Invece –lo abbiamo  visto ricon fermare dai numerosi interventi anche nell'assemblea di sabato 25 febbraio, sindacati pensionati ed associazione anziani di Curno sono perennemente all'attacco del comune per ampliarsi gli spazi (mantenuti dal comune) e i benefici. E la giunta Gamba&Serra hanno addottato nei loro confronti la politica del calare le braghe dal momento che senza i voti dell'oratorio da una parte e dei pensionati dall'altra, questa maggioranza non verrebbe elet ta o confermata.
Al duo Gamba&Serra non passa nemmeno per la mente che OGGI i pensionati, special mente quelli curnesi, apparten gono alle categorie sociali più ricche di beni immobili e finanziari.



supporto della crapula o dell'ipocondria. Insomma: per pochissimi c'è (anche) bisogno del samaritano che scende da cavallo a soccorrere il povero  o il ferito ma per la stragrande maggioranza occorre tutt'altro che non si può dare solo col volontariato e delle poche risorse di scarsa qualità che somministra il comune. E nemmeno lo si può dare affidandolo “casualmente” me diante un appaltino scelto al massimo ribasso.





A Curno «conviene» morire da «ricchi». Basta dare un’occhiata alle «tariffe cimitero» in vigore dal primo dicembre 2016  e leggere che se sei povero e ti vuoi fare tumulare diretta mente in terra -quindi al bagnato- devi sborsare 360 euro e ci resti comodo comodo per vent’anni. Invece se vuoi essere rinchiuso in un monolocale bene all’asciutto per trent’anni ne paghi 1500 di euro.
Se invece non vuoi proprio fare il morto di fame, allora prendi in affitto per 30 anni il posto per farti la casetta single. Costo che sale  in proporzione fino a 1050 euro per una villetta a schiera di 5  posti. Dulcis in fundo se proprio vuoi fare lo sborone, affitto pèer 50 anni a 1500 euro per metro quadro l’area per farti un condominio, obviosuly in Classe AAA energetica.
Finita che sia la tua perma nenza solo soletto e defunto, se vuoi parcheggiare in un ossario dovrai sborsare 500 euro per vent'anni e 650  euro -sempre per vent’anni- in un’urna cineraria. Adesso abbiamo capito perché cimitero è un affare per qualcuno. Dobbiamo ridere o piangere?



APP. L'amministrazione è certa che questo metodo innovativo ed efficiente consentirà una migliore gestione degli inter venti e aumenterà la soddisfazione d e i c i t t a d i n i, m a g g i o r m e n t e respon sabilizzati riguardo alla cura del patrimonio e dell'ambiente.”
Prima di tutto un comune che fa questo affidamento pubblica sul sito web il resoconto della gara d'appalto perché tutti possono verificare chi ha partecipato e che offerte sono pervenute e come e da chi sia stata vinta. Non l'abbiamo letto sul sito del comune. Poi c'è il problema che se uno digita su google arcaitalia.com viene mandato ad una “sede operativa” in quel di Bolgare dentro un villetta a schiera. Può essere benissimo che google abbia sbagliato, ma probabilmente i Curnesi si attenderebbero dell'altro. Poi trovano una sede anche in via B. Ambiveri a Bergamo. Ma google ci restituiva tempo fa anche altri indirizzi e quindi davanti ai 300mila euro annui vorremmo avere maggiori certezze. E' possibile?