schermata di 1600 pixels 







NUMERO 310























































Seduta del consiglio comunale del 15 febbraio con un unico punto in discussione ed approvazione: lo schema di convenzione del permesso di costruire convenzionato ex art. 28 bis del DPR 6.60.2001, n. 380, proposto da Eurocommercial Properties Italia srl, Auchan spa e Brico Center Italia srl, per la realizzazione di intervento edilizio e connesse opere di urbanizzazione al “Centro Commerciale di Curno” di Via Fermi.

Una presa per i fondelli per i cittadini che assistevano alla seduta: infatti NESSUNO ha letto e discusso di un qualche punto della convenzione all'OdG ma tutta la discussione consigliare s'è concentrata nelle lodi sperticate dell'ass. Vito Conti al progetto di ampliamento del centro commerciale (un gruppo di ristoranti concentrati in un unico spazio…) ed opere connesse (raddoppio in altezza del parcheggio di NE, rifacimento planimetrico dei parcheggi esistenti e primo pezzo del marciapiedi –dicunt largo dieci metri- lungo Via Fermi) per il quale (progetto) è andato addirittura in deliquio anche su particolari modesti.

Dall'ass. Conti abbiamo ascoltato interessanti novità socio economiche. Una per esempio è che gli italiani, alla faccia del 12% di disoccupati, pare nonsi accontentino più di tre pranzi (colazione pranzo cena)  ma ne fanno anche quattro cinque sei o forse anche di più “come testimoniato dal successo dei nuovi locali appena aperti”.
Ecco quindi la ragione per cui il centro commerciale ha deciso di aprire in un UNICO spazio la bellezza di una decina di ristoranti che “pare che” si concentreranno sull' ”italian food” . E chi sennò ?! Sul vino neozelandese o cileno?
Non contento di questo, altra genialata spacciata per tale, ecco il rifacimento su due piani del parcheggio di NE del centro



Nella presente deliberazione il Consiglio comunque come già precisato dal Sindaco, non fornisce un'interpretazione autentica. Dire interpretazione autentica equivale a dire che vi è un dubbio. Il dubbio invece in questo caso non c'è in quanto la volontà, i contenuti e le motivazioni in relazione all'assetto ed allo sviluppo nella fase transitoria dell'attuazione del Masterplan, sono chiare e già espresse sia negli atti deliberativi sia nei documenti. (…)All'architetto progettista del PGT è stato comunque richiesto da parte del responsabile di esplicitare nuovamente quanto già espresso nella variante stralcio. (…)Con la presente deliberazione, dunque non si fornisce una interpretazione autentica, ma si conferma e si ribadisce esclusivamente una volontà già indicata dal Consiglio e che. nei contenuti, viene ulteriormente ribadita nel testo della proposta”.

Questa deliberazione  (n. 75 del 22-12-2016) è stata resa necessaria perché il funzionario all'urbanistica del comune potesse dare una risposta “precisa adeguata e senza pericoli penali per se” (il virgolettato precedente è nostro) “vista la nota pervenuta il 10/12/2016 a prot.n. 16646, con la quale la società Eurocommercial Properties Italia Srl in qualità di comproprietaria del Centro Commerciale “Curno” sito in via Fermi (mappale n. 344). chiede conferma che “il limite del 5% indicato nella sopra citata norma (art. 1.4 delle Norme del Piano delle Regole - NdR) si riferisce alla Slp complessiva attualmente esistente nell'ambito TS1 e che pertanto l'esponente, ricorrendo tutti i presupposti di legge, ha facoltà di effettuare un intervento che preveda la realizzazione di 5.500 mq di nuova Slp, (quale completamento dell'immobile esistente”.










Con questa variante del PGT  pensiamo che la giunta Serra si stia garantendo la rielezione. Anzi: si sia garantita la rie lezione alla faccia del fioren tino. Lei o chi altro. Si sente correre un’aria primaverile dal l’onda degli oneri che verranno incassati dal comune nei prossimi anni e nella molti tudine di progetti che ne saran-
-no a monte, che ci sarà pane e companatico -un ricchissimo companatico - per tutti.
Occhio ai cellulari, ragazzi, ed alle polizze vita perché non si sa mai. Minoranze che votano con la maggioranza o si astengono danno un significato politico da inciucio assai evidente. Ah! é per il bene del paese. Ovvio: Questo è sempre sottinteso.
C’è di più. Ci sarà un inciucio anche sociale al seguito della variante. Ne ha fatto un cenno il giovinotto leghista e l’ha confermato l’assessora Gamba. Noi ci aspettavamo- vista la sindaca donna e l’assessora donna- che uscisse fuori il progetto di un nido come accaduto p.e. al «Continente» di Mapello. Invece nisba: chi vivrà vedrà.

Il presepio che la giunta Serra e gli operatori di via Fermi hanno immaginato, ricevendo (gli operatori) 250 o 300mila metri cubi in aggiunta si fonda sul presupposto che l’Italia cresca magari del due per cento piuttosto che dell’uno.




















































































































































































































































































































































































































































































































































































































































–udite! udite!- sfruttando nientemeno che il dislivello tra via Lega Lombarda e l'attuale parcheggio. In questo modo verrebbe integrata la multisala col centro commerciale sorvolando sul fatto che via Lega Lombarda sia una piccola (auto)strada fondamentale per il centro commerciale e gli spazi a nord. Sorvolando anche sul fatto che il dislivello pone o porrà problemi per i portatori di handicap (che non temiamo saranno sicuramente risolti).
Fuori dubbio che l'esigenza di acchiappare la folta clientela della multisala e indurla a frequentare il centro abbia un preciso senso economico, qualche dubbio sul risultato effettivo dal momento che ormai la sovra offerta di ristorazione supera ogni effettiva richiesta anche perché l'”italian food” abbisogna anche di  “spazi culturali” adeguati che non si vedono o ritrovano nel progetto esitato. Le lodi al progetto, tra cui spiccherebbe una sorta di cielo che si apre e si chiude a comando sulla micro piazzetta dove aggettano tutti i nuovi ristoranti, porrà dei seri problemi di condizionamento.
Può essere benissimo che il fondo proprietario e quello gestore dell'insieme siano titolari di qualche impianto eolico nella Manica per la produzione di energia elettrica visto che di pannelli o girasoli solari non se ne sono visti in disegno.
L'intervento prevede  anche la realizzazione (a carico degli operatori) di una parte del marciapiedi sulla via Fermi (largo dieci metri: dicunt…) collegato col parcheggio del centro commerciale con passaggi pedonali larghi ben… dodici metri.
Una soddisfazione essere travolti su uno spazio di dodici metri piuttosto che sulle normali “strisce” visto che la via Fermi resterà tal quale per chissà quanti anni



Il consiglio comunale poche ore prima di Natale 2016 decide quindi “che la formula risolutiva dei contenziosi in atto è stata introdotta nell'art. 1.4 delle nonne del Piano delle Regole (Applicazione del Piano delle Regole e suoi rapporti con il Documento di Piano e con il Piano dei Servizi) con la quale, in attesa che il Masterplan potesse diventare operativo, per gli insediamenti aventi fronte lungo la via Fermi ammette la libera esecuzione di taluni interventi edilizi quali, in particolare: la manutenzione ordinaria e straordinaria, la ristrutturazione senza incremento volumetrico, il cambio di destinazione d'uso, nonché ampliamenti previa acquisizione dei diritti edificatori”.

A nostro avviso l'affermazione l'incremento del 5% della superficie lorda pavimento NON si riferisce –come scritto in delibera n.75/2016- all'intero comparto o ambito  TS1 ma –caso per caso- a ciascuno dei siti che aggettano su via Fermi.

Unico momento di sussulto  tra il pubblico è stato  l'annuncio che l'operazione porterà alle casse del comune una cifra prossima ai 900 mila euro ma che la riscossione avverrà –diciamo pro rata-  dal momento che per i vincoli nazionali di bilancio, conviene che il comune ne disponga al momento necessario ed opportuno.
Ulteriore momento  di sussulto è stato   l'annuncio che la FreniBrembo intende realizzare un impianto produttivo di 5mila mq a integrazione dell'esistente e quindi anche quelle saranno nuove entrate per il comune.























































































Il fatto è che se la giornata si vede dall’alba, questa ci pare modesta.
Che il centro commerciale fosse in crisi per la mancanza di otto nove ristoranti proprio non l’avremmo pensato. Che  l’insieme di via Fermi fosse in crisi perché privo di una «rambla» neppure visto che per 7-8 mesi all’anno meglio non stare all’aperto abbigliati di plastica cinese (leggasi: poliestere). Che l’uscita della crisi consista in un aumento di 300 mila metri cubi e nel rifare le facciate degli scatolotti SENZA un modello unitario, proprio non lo crediamo possibile.

Possiamo immaginare che qualcuno prenda come modello le Vele e  ci gratteremmo assai la crapa.
Che  il commerciale di via Fermi riesca a far fronte per qualche lustro all’Oriocenter... scommettiamo per quello (attentati a parte...) piuttosto che per Curno.

Il futuro del commerciale di via Fermi affrontato caso per caso su un’area così vasta e dispersiva non saranno risolti con questo piano del Ts1 affidato caso per caso al professionista di fiducia.
Ci voleva un concorso internazionale  che avrebbe anche attirato investitori di grande capacità e idee.

Li occorre ridurre l’occupazione di spazi e concentrarli in altezza. Occorre svuotare gran parte degli insediamenti sulla Sp470 e spostarli in zona Fermi-Europa; altrettanto per buona parte del triangolo di NE di via Bergamo. La via Fermi va collegata con una bretellina alla Rotonda dell’Ospedale. Occorre recuperare altrove una grande volumetria per servizi importanti (non commerciali) perché il paese non può affidarsi solo alla FreniBrembo e ai grandi magazzini. 

Il problema NON sono i metri cubi ma l’attuale DISPERSIONE inutile sul territorio che anziché venire ridotta  viene  aumentata.
Non era un errore immaginare di raddoppiare i metri quadrati (utili) e ridurre lo spazio di inserimento di un quinto o un terzo. Il verde che ne sarebbe risultato avrebbe dato valore e significato all'insieme meglio delle modeste soluzioni immaginate nel piano.




















































































































































































































































e comunque il passaggio auto ci sarà sempre per via dei parcheggi esistenti (nonostante il rifacimento in peggio a nostro avviso). In peggio come qualità urbana ma in aumento come numero.

Lodi sperticate dell'ass. Conti anche verso le alberature che verranno messe a dimora nei pochi francobolli non lastricati che resteranno, pomposamente definiti “urbanizzaioni secondarie” mentre per chi ha occhi con le normali diottrie sono semplicemente dei relitti altrimenti inutilizzabili.

In buona sostanza una estasiatissima presentazione di un normale ampliamento del centro commer ciale con necessario corredo di opere sia per garantire gli standard sia per dargli un'immagine e una funzionalità  adatta ai tempi.
Ampliamento che al momento dell'inizio della pratica in municipio ebbe a suscitare qualche perplessità nel dirigente del settore il quale chiese e pretese che il consiglio comunale ribadisse una interpreta-
-zione di una norma contenuta nel Piano delle regole del vigente PGT.












































































































































































































































































































Ecco quindi scodellata sull'albo pretorio, poche ore prima del consiglio comunale, la “Delibera di Consiglio Comunale n. 75 del 22-12-2016; Interpretazione autentica dell'art. 1.4 (applicazione del piano delle regole e suoi rapporti con il documento di piano e con il piano dei servizi) del vigente piano delle regole” dove si legge (introduzione della sindaca Serra) che “la proposta all'ordine del giorno è frutto di una richiesta ed esigenza espressa solo dal nuovo responsabile (del settore urbanistica del comune), il quale non ha partecipato alla stesura ed istruttoria circa due anni fa, della variante stralcio. Il Consiglio oggi non indica un'interpretazione autentica, ma conferma una volontà già chiaramente espressa nei propri precedenti atti deliberativi e relative motivazioni e già chiara nei documenti stessi della variante”.

Interviene l'ass. Conti che “riprendendo quanto già premesso dal Sindaco illustra il contenuto della presente deliberazione. Il nuovo responsabile è a Curno solo dai primi mesi del 2016 e non ha pertanto partecipato alla stesura, adozione e poi approvazione definitiva della variante stralcio il cui procedimento risulta già concluso dalla fine del 2015. Pertanto ha ritenuto utile, trovandosi a dare concreta applicazione a delle previsioni sulle quali riteneva, a suo giudizio, si potessero dare più interpretazioni, che il Consiglio si esprimesse nuovamente.



L’ass. Conti sprizzava soddisfazione nell’annunciare urbi et orbi (oddio: eravamo in dodici anime...) che dalla variante del PGT il comune potrà incassare un sacco di soldi e si è permesso di raccomandare « a chi verrà dopo di noi» (cioè  dopo la giunta Serra... che le augurasse di non venire rieletta?) di non dimenticare  l’inciucio urbanistico così benefico per il paese.

Seduta brevissima quindi, senza nessuna discussione del punto all'ordine del giorno e successiva approvazione da parte della maggioranza e della consigliera Carrara con l'astensione del giovin leghista autore di un paio di domande intelligenti.
La sala aveva il soffitto in parte sotto sopra perché sono in corso i lavori per le istallare le apparecchiature di registrazione e trasmissione streaming delle sedute.
Alla prossima (seduta) quindi pure in streaming.













































































































Affabili e ironici, i modelli di una leadership responsabile
di Marco Sabella

Affabilità, umiltà, umorismo e generosità. Concetti e valori poco frequentati in un testo di management. Ma che sono parte integrante di quelle norme capaci di dare impulso a uno stile di leadership basato sull'ascolto, e per questa via dotato di senso. «Leadership responsabile, le dieci regole per essere leader nell'economia digitale», volume edito da Franco Angeli, è il frutto di una riflessione maturata nell'arco dei decenni da Francesco Sansone, presidente e fondatore della società di consulenza Valore. «Creare un gruppo che condivide un linguaggio e dei principi comuni rende non soltanto più efficace l'azione del manager ma permette di ridurre notevolmente i tempi di risposta delle organizzazioni alle sfide che provengono dal mercato», spiega l'autore. E in un'epoca in cui la velocità di adattamento alle richieste del mercato è la chiave del successo di un'azienda, «fare, prima che arrivino gli altri» diventa un imperativo di sopravvivenza oltre che di successo. Il tema della rilegittimazione della leadership è decisivo in un'epoca in cui si assiste a una perdita di credibilità che coinvolge trasversalmente tante figure professionali che esercitano un ruolo di guida. Forse le regole apparentemente così inattuali di un approccio basato sulla comprensione, sulla condivisione e sull'ascolto, secondo l'autore, possono aiutare in questo recupero.










































































































































































































































































































































































































Le immagini della pagina NON sono
del tema discusso in consiglio