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NUMERO 299
















































































Alta prosa alLa Latrina di Nusquamia. “Angelo Fassi, leghista dal volto umano, che dissentì apertamente e in condizioni difficilissime dall'egemonia esercitata autocraticamente nella locale sezione della Lega Nord dall'ex consigliere Regionale di Curno, il ben noto Roberto Pedretti e si adoperò per ricondurre la situazione locale della Lega Nord al rispetto dei principi fondativi del partito, informando i livelli superiori dello stesso, riguardo alle anomalie politiche promosse dal summenzionato personaggio” oggi risulta essere il fecondatore della lista penta stellata che vorrebbe correre a Curno. Quello che si propone (oggi) come portavoce o spin doctor di Fassi, il custode delLa Latrina di Nusquamia, tale ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda,  aggiunge alla prosa precedente che “poiché il tempo stringe (a occhio e croce, il tempo che avanza per quagliare sarà di 20 giorni, o giù di lì-per formare una lista pentasatellata) credo che sia venuto il momento, per Fassi e il M5S, di fare un appello alla borghesia illuminata (a led ?) perché corra l'alea di un impegno in una lista appoggiata dal M5S.
Per quale ragione? Ma è evidente: per allontanare un pericolo ben più grave della censura da parte di Rocco Casalino (nello staff comunicazione 5S, ex grande fratello) , quello della presa di potere da parte della Ndoc (nuova destra organizzata curnese). L'ho già scritto, e qui lo ripeto: se il paese cadrà nelle mani della Ndoc, la colpa cadrà sulla borghesia illuminata e, in generale, sul terzo Stato (proletari ancora incu***ti), qualora abbiano avuto la possibilità di impegnarsi e abbiano voltato le spalle all'impegno. Dunque, bisogna attivare un canale di comunicazione con questi strati sociali. (uno strato di borghesia illuminata, uno di rucola, uno di tonno, uno di rucola, maionese, e via…!)  I cittadini di Curno non possono correre il rischio di essere governati da personaggi abborracciati, ragazzini che vogliono far vedere alla mammetta quanto sono bravi, ambiziosetti senz'arte né parte, vecchie ciabatte della politica riciclate ecc.” Fine del pistolotto.
Mica tutti hanno fatto il classico e poi li hanno licenziati alla Olivetti, perdinci.
Il fatto è che gli abitanti del circondario conoscono benissimo  non solo Pedretti, oggi disoccupato incazzatissimo  e fuoriuscito dalla Lega, ma conoscono anche l'ex assessore Fassi –che più che rappresentare la Lega dal volto umano era un politico inutile- come conoscono benissimo il mitico (ex) sindaco del buongoverno Angelo Gandolfi che aveva allestito nel suo ufficio una pedana e lavagna per catechizzare i suoi riottosi assessori –in pectore di  diventare assessore coi pentastellati se del caso- e SOPRATTUTTO (maiuscolo esclamativo!) conoscono la capacità di sputtanare chiunque venga sfiorato dalle lodi del Claudio Piga. Beccati da un complimento dal custode delLa Latrina di Nusquamia  e conviene fare un pellegrinaggio a Medjugorje per cavarti di dosso la disgrazia (se ci credi).
"La lista penta stellata dovrebbe essere “una squadra di persone come si diceva può essere reclutata fondamentalmente negli ambienti di borghesia illuminata, la quale però, proprio perché illuminata, diffida dal Movimento cinque stelle”. Non è solo questione di buonsenso perché oltre  il casino romano c'è pure una buona conduzione a Torino, quindi… c'è dell'altro,  a Curno almeno. Prima di tutto l'idea che un EX leghista faccia il panettiere della lista pentastellata fa letteralmente cacare.




Il custode delLa latrina di Nusquamia parla dei “Curnesi”come fossero un frullato omogeneo mentre in realtà sono un insieme variegato di (pochi) indigeni fuggiti dallo stato di servi della gleba dei proprietari terrieri “fecondati” dall'avvento di immigrati valbrembanini che – è storia- erano più poveri economicamente e culturalmente degli omologhi che appunto gli fornivano ( da sette secoli...) l'acqua per bere ed irrigare le loro ricchissime terre.Poi via via sono arrivati –per via delle conoscenze scambiate  nelle fabbriche dov'erano approdati come operai- di persone di origine diversa ma quasi tutte polentone. Un paese che ogni cinque anni cambia più o meno un terzo della sua popolazione è una stazione di  pulman, piuttosto che una «comunità». Dire (o sperare) che esista a Curno una  qualche “borghesia illuminata” (a led?) è una mera autocelebrazione di chi vuole credersi tale perchè strimpellava il jazz su pianoforti scordati nelle osterie .









I conti senza l’oste.Che in primavera si debba votare per il rinnovo del consiglio comunale è una certezza. Quando si voterà siamo abbastanza in alto mare per via della voglia del fiorentino di votare prima possibile e la voglia di tutti (quasi) gli altri di non andare alle elezioni politiche quest’anno.
Per la lista Serra, visto anche il risultato al referendum del 4 dicembre, se le elezioni amministrative e politiche vanno in date differenti, sarà (almeno al 51%) una vittoria sicura.
Chi sarà poi il candidato sindaco -la Serra, la Gamba, la Rizzo o il Benedetti fino al Cavagna- sono messi tutti abbastanza bene. Il problema è la debolezza culturale e politica della lista, fatta tutta da gente che non esce da battaglie in fabbrica o nel paese (tranne il Cavagna, che aveva però il paracadute dell’essere sindacalista). Se poi -finalmente dopo un quarto di secolo- leverà le tende anche il Vito Conti, custode dell’urbanistica curnese per conto dell’establissement politico dc-pci, la lista avrà qualche difficoltà anche a sostituirlo dal momento che occorre una notevole professionalità e cultura nel settore. Professionalità che possedeva mentre non possedeva cultura politica  e mestiere per tenere quell’incarico. Pare che la sostituta in lista sarà (potrebbe essere) un architetto donna.Dopo  mezzo secolo di attenzione all’amministrazione sento di potere dire che il difetto dei politici curnesi sia quello di non riuscire a capire i valori che il paese possiede e che spesso hanno creato pure loro. In qualsiasi settore l’amministrazione è una banale scimmiottatura di cose scritte sui giornaletti alla moda ed un clientelismo sfrenato









































































































































































































































































































































































































































































































































Invece di utilizzare i contenuti e le occasioni positive presenti in paese per creare ricchezza reddito cittadinanza, gestiscono il comune  come fosse una enorme struttura di beneficenza da distribuire -con maggiore o minore larghezza- alle categorie con cui rende di più lo scambio politico.

Ricordando un detto. Anziché insegnare a pescare ed allargare le occasioni di pesca si preferisce distribuire  pesciolini o pescioloni in cambio del voto «a breve». Così si spiega la  dipartita della TESMEC, della Bossong, della Caliberg, della Cartemani e del digrignare dei denti  verso la FreniBrembo. Fino alla chiusura del «cinema all’aperto» per non dispiacere gli amici della città cui era concorrente. Oppure il far finta di non vedere o capire  che la grande area dell’Azienda Regionale Foreste (vecchia e nuova) assieme a quella del previsto Orto Botanico (anziché stare li praticamente dismesse da mezzo secolo) potevano già vedere una scuola, dei laboratori: insomma qualcosa che portava in paese quel Movimento di persone (giovani) che creano ricchezza e lavoro. Invece il problema dei nostri amministratori- destra o sinistra che siano- è quello di trasformare via via il paese in una sterminata clementina (non l’agrume...).





















































































































































































































































































































































































































































Detto questo, attendiamo fiduciosi l'avvento in consiglio comunale –come maggioranza o minoranza- dei pentastellati. Otto serrani a tre di centrodestra  a trazione leghista piuttosto che otto serrani a tre con due a trazione leghista-CDX e un penta stellato, sai che emozione!  Un paese che all'alba del 2017 va alla ricerca di “papi stranieri” come sindaci e assessori. Un papa straniero per fare il sindaco penta stellato (?).
Un altro papa straniero candidato sindaco per il centrodestra a trazione leghista (e Locatelli lo lasciate sempre in poltrona?) . Pure la lista post Serra avrà bisogno di un “papa straniero” per sostituire Vito Conti se davvero si ritirasse.  Pare sarà addirittura una … papessa!.
Senza uno “straccio” di sindaco che conosca la storia del paese, senza il minimo di cultura politica manifesta nella sua storia, hanno voglia.
Magari fingendo di governare come a Roma.
Siccome in mezzo secolo ne abbiamo visti affondare a decine di bulletti, adesso da bravi umarelli ci metteremo sulla sponda pronti a lanciargli un salvagente.