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De Luca, presidente Regione Campania.
Nel suo consueto appuntamento settima nale su Lira TV definisce
“imbarazzante” la vicenda capitolina: «L'emblema della trasparenza è
diven tato una setta satanica, non si capisce dove si discute e chi
parla. |
Gli esponenti vengono trattati da burattini, uno dice 'nessuno parli' e
tutti zitti. Non avevano detto che tutto doveva avvenire in rete, in
streaming? Ora tutto è oscurato. A conferma della distanza tra le
parole e la realtà imbarazzante. Ora gli italiani riflettano: molti dei
voti al Movimento 5 stelle sono di disgusto per le altre forze
politiche, ma questo movimento è destinato a disgregarsi per una
ragione politica: in un contesto di mancanza di chiarezza convivono un
elettorato progressista e uno reazionario, insieme non possono durare».
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È il momento delle grandi sfide per l'Europa e la sua politica nel
mondo. Vedi le svolte di Donald Trump che mettono in dubbio i tanti
decenni di alleanza Ue-Usa, l'espan sionismo muscolare di Vladimir Putin,la Brexit
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i migranti, Isis, l'incertezza economica, l'antieuropeismo montante tra gli euro pei: che cosa la preoccupa di più?
«La mancanza di fiducia in noi stessi. I nostri partner internazionali,
dall'Argen tina al Giappone, continuano a dirmi che noi europei non ci
rendiamo conto della nostra potenza. Mi preoccupa: siamo noi a non
capire la nostra forza. In un periodo di totale stravolgimento degli
equilibri geopolitici, il mondo guarda all'Europa come al partner
affidabile su questioni centrali come quelle del commercio libero ed
equo, diritti umani,
multilateralismo, sostegno all'Onu,
diplomazia che previene i conflitti, cambiamenti climatici, siamo il
primo mercato mondiale, abbiamo 16 missioni militari all'estero e
l'elenco è ancora lunghissimo. Insomma, siamo come una meravigliosa
sedicenne che si guarda allo specchio e si vede brutta. La nostra
salute fisica è perfetta, ma siamo labili di nervi, una vera crisi
d'identità, di mancanza di consapevolezza. Se non conosci la tua forza,
rischi di non usarla e ciò potrebbe alla lunga minare le basi della
nostra potenza».
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La libertà di parola nel M5S non esiste, parola di Grillo
Stamattina quando leggevo il post di Grillo quasi non ci credevo, ho
cercato di capire se fosse qualcosa interno,scritto tempo fa e che mi
ero perso, o addirittura se fosse uno dei |
tanti post che sarebbe stato prontamente smentito. E invece no, il blog
di Grillo recita così: "I responsabili della comunicazione del
MoVimento 5 Stelle sono Ilaria Loquenzi, Rocco Casalino e Cristina
Belotti, rispettivamente alla Camera, al Senato e in Parlamento
Europeo, che si coordinano con Beppe Grillo e Davide Casaleggio. Tutte
le uscite comunicative dei portavoce (partecipazioni a eventi,
interviste alla tv, interviste ai giornali, post sui social network
riguardanti l'azione politica del MoVimento 5 Stelle e simili) devono
essere concordate assieme a loro".
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IL TEST ALLEANZE
Nella base M5S quasi la metà farebbe patti coi democratici
Il 37% dei grillini attratto dalla destra. Dagli elettori forzisti spinta verso le larghe intese
Se si votasse ora, sarebbe difficile per le coalizioni di centrodestra
e di centrosinistra ottenere la maggioranza dei voti in Parlamento per
governare.
Ma tutte le ipotesi di alleanze che superino il tripolarismo italiano
godono di un gradimento limitato nell’opinione pubblica. L’unica
maggioranza possibile, sulla base degli attuali equilibri elettorali,
sarebbe anche quella più improbabile: tra Pd e M5s.
Non sappiamo ancora se la legge elettorale verrà rivista, o
anche solo “armonizzata” tra Camera e Senato, come auspica il 70% del
campione intervistato da Demos. Allo stato attuale, lo scenario più
probabile prevede un confronto giocato con regole proporzionali. Tutti
i partiti, infatti, sono lontani dalla soglia del 40%, utile a
incassare il premio di maggioranza. E ciò li costringerebbe a cercare
un difficile accordo in Parlamento.
Ma anche un allargamento a Forza Italia dell’attuale intesa tra Pd e
centristi, se si votasse oggi, non disporrebbe dei nu meri necessari a
governare.
Questo scenario sarebbe molto apprezzato tra gli elettori di FI e Area
popolare. Sul piano sociale, troverebbe più consensi tra le persone più
anziane e meno istruite, tra le casalinghe e i cattolici osservanti.
Più compli cata la situazione nella base del Pd, al cui interno solo il
39% apre in questa direzione.
Ancor più esigua la componente che preferirebbe una partner ship con il M5s (27%).
Nonostante il dualismo e le polemiche tra Pd e M5s, la quota di
elettori del movimento di Grillo che valuta positiva mente un patto con
l’avversario di questi anni raggiunge il 48%.
Questa alleanza troverebbe sostegno soprattutto tra i più giovani, e
tra gli intervistati che si collocano su posizioni di sinistra e di
centro-sinistra. Gli elettori 5 Stelle apprezzerebbero in misura più
ridotta una convergenza a destra (37%) - di cui pure si è molto
discusso nelle ultime settimane - verso la Lega di Salvini e FdI di
Meloni.
Questi partiti dispongono invece di una base che sembra guar
dare con interesse ben mag giore alla composizione di un blocco
anti-sistema nelle aule parlamentari. Da verificare, invece, in che
misura questa disponibilità verrebbe conferma ta di fronte all’ipotesi
di un sostegno esterno a un governo (di minoranza) penta stellato,
visto che il M5s continua a rifiutare qualsiasi collaborazione con le
altre forze politiche.
Quel che appare certo, almeno per ora, è che tutte le formule testate,
anche quando doves sero superare le resistenze delle attuali leadership
e le divergenze nelle piattaforme pro grammatiche, dovrebbero fare i
conti con i dubbi persistenti dei cittadini.
Roberto Biorcio
Università Bicocca
Fabio Bordignon
DEMOS
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Con
una chiosa, "non si faranno sconti a nessuno". Così, dopo aver compreso
che lo aveva effettivamente scritto ho fatto un giro su Twitter, e
buona parte dei tweet erano increduli, in pochi minuti passati allo
scherno, una cosa tanto assurda può e dovrebbe essere solo derisa.
Beppe Grillo scrive dunque sul suo blog e certifica formalmente con un
diktat, ovvero che chiunque del MoVimento 5 Stelle deve parlare deve
chiederlo prima a lui, a Casaleggio e allo staff di comunicazione,
Ilaria Loquenzi, Rocco Casalino e Cristina Belotti. L'ordine
irrevocabile deve essere arrivato dopo le figure di Sibilia, i
congiuntivi di Luigi Di Maio e gli strafalcioni di Fico e Alessandro Di
Battista.
La motivazione è sempre la stessa, tutto in nome della democrazia
diretta, nel senso che saranno i militanti a decidere che cosa devono
dire i parlamentari e i vari rappresentati delle istituzioni 5 Stelle.
Davanti a questo mi sarei aspettato almeno uno dei rappresentanti 5
stelle alzare il dito pubblicamente e dire "Io non ci sto", e invece
niente, il vuoto assoluto.
Grillo dunque vieta la libertà di parola e di opinione, sancita anche
dalla Costituzione (nella sua parte immodificabile), censura chiunque
parli senza autorizzazione sua o di Casaleggio, riducendo gli eletti 5
Stelle a un branco senza libertà di parlare, senza possibilità di avere
una idea che sia una, una opinione che sia una. .
Potrei stare qui a citare "L'uomo ad una dimensione" di Marcuse, di
accentramento dell'opinione, di struttura delta, di censura preventiva,
di "fabbrica del consenso", ma non voglio tediarvi. Vorrei solo che
riflet teste su quello che è stato fatto oggi, ovvero, abbiamo aperto
un nuovo crinale, pericolosissimo, dove la libertà di parola è vietata
in una orga nizzazione demo cratica, dove tutto è sotto controllo e
censura bile, dove anche per andare in bagno devi chiedere il permes so.
Ora, delle due l'una, o i parlamentari 5 Stelle restano sotto questo
ricatto per conve nienze e interessi personali, o i parlamentari 5
Stelle non abbia no abbastanza competenze politi che e culturali tali
da poter dire la loro, senza censura. Ma tant'è.
Tommaso Ederoclite
PhD researcher, giornalista
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