NUMERO 276 - PAGINA 1 - DAL GRILLO ALLA LATRINA

























































    
        Il salto del Grillo




      I miasmi delLa Latrina di Nusquamia danno alla testa a qualcuno




































Il Bugiardino provinciale dedica mezza pagina a presentare la rivoluzionaria decisione della giunta Serra di predisporre degli albi garantiti delle e degli accompagnatori (a pagamento) degli anziani e anziane indigene. Ne abbiamo già parlato al blog 261.
Stavolta non compare intervista o dichiarazione della sindaca Serra ma solo dell’assessora Gamba (erede politica della Serra?) che motiva la decisione  come risultato di una ricerca che non c’è mai stata. C’è un stato un interpello delle associazioni di categoria (degli anziani) il cui risultato era scontato.
Per carità meglio pagare un accompagnatore che morire nella propria merda in solitudine. Un "dog-sitter" non si nega a nessuno (meglio se c’hai i soldi).
Sarebbe comunque interessante vedere la busta paga che queste organizzazioni pagano a questi accompagnatori, se si tratta di voucher 1:1 oppure 1:2 oppure anche 1:4  oppure se dopo i primi servizi non scorra more solito il nero come accade proprio nel settore tra privato e privato.
La giunta Serra ha sbagliato 4 volte nel mettersi di mezzo di questa operazione Perché (1) la natura della prestazione richiesta agli accompagnatori sarà compensata coi vouchers; (2) perché 18 euro lordi ai 7,5 netti c’è una differenza eccessiva a vantaggio di terzi soggetti; (3) perché l’operazione compensa più l’impresa che l’addetto; (4) perché queste operazioni meglio siano realizzate da associazioni e sindacati e se ne assumano la responsabilità. Che succederebbe se uno o una degli accompagnatori di impresa accreditata ammazzasse post rapina la nonnina di turno?
Poi c’è un secondo aspetto «politico» della vicenda. Oggi gli anziani  ricevono in massima parte "immeritate" rispetto ai contributi versati mentre i loro figli e nipoti




































































Francamente chi ha votato i Cinque stelle meritava di meglio: un gruppo dirigente che fosse all'altezza di un progetto in rotta di collisione rispetto quello elitario oligarchico di marca europea, un sistema decisionale adeguato al numero dei voti e ai tempi e non dettato da tecnologi adusi alla fantascienza o semplicemente  improvvisati e bislacchi come Grillo, un gruppo parlamentare meno tentato dalle solite ambizioni del potere e dalle divisioni interne . In due parole un movimento giovane, ma adulto e fuori da una perenne adolescenza, indeterminazione, confusione.
Chi ha votato i Cinque stelle non si aspettava certo che all'insaputa di tutti, compresi  gli stessi europarlamentari del Movimento, decidesse di uscire dal gruppo euroscettico Efdd, quello in cui è presente anche l'Ukip di Nigel Farage, vincitore del Brexit, per confluire in quello ultra europeista, eurista , elitario e oligarchico dell' Alde, dove siede anche Mario Monti, invece di pensare semmai all'assai meno compromettente gruppo misto. Inscenando per giunta la solita operazione di democrazia diretta solo a cose fatte visto che l'accordo fra Grillo , il Capogruppo Borrelli e i vertici della Casaleggio con il capo dell' Alde, il belga Guy Verhofstadt, è stato siglato in segreto il 4 gennaio scorso. Una consultazione ex post e di emergenza alla quale ha partecipato poco meno di  un terzo degli iscritti che già di per sé sono pochissimi rispetto al bacino di voto se prendiamo seriamente l'espressione democrazia diretta,



poi perché c'è semmai sempre il gruppo misto in cui eventualmente confluire e infine perché chi lo vai a raccontare che entrando in un insieme assai più numeroso che sostiene l'esatto contrario di ciò che dici, finisci per contare di più?  Nemmeno Cappuccetto rosso  ci potrebbe credere anzi si incazzerebbe pure se sapesse che la fusione è stata persino giustificata con l'arrivo di finanziamento pubblico in sede europea, cioè annullando in un fiat tutte le battaglie fatte dal Movimento in Italia. Tuttavia è il colpo di scena finale che getta una luce ancora più inquietante su tutta l'operazione: da una parte  il fatto che i parlamentari dell'Alde abbiano rifiutato in extremis l'accordo con i “populisti”visto che Verhofstadt non ha comunque i numeri per essere eletto, cosa evidente a chiunque abbia un pallottoliere, dall'altra  la centralità nella vicenda di due vecchie volpi della politica italiana, fanno pensare a un trappolone



































































































































































































































Il gestore delLaLatrina di Nusquamia tale ing. Claudio Piga da Trezzo sull’Adda, spin doctor dell’ex sindaco decaduto Angelo Gandolfi si è esercitato di nuovo nella sua arte della calunnia. Stavolta ci è andato pesante. Come leggete nel titolo di una sua pagina  e poi nel testo che riportiamo (abbiamo tolto le mille divagazioni di cui lo infarcisce per cercare di nascondere al meglio le calunnie che propala) chiama in causa la sindaca Serra per il recente attentato a Gerusalemme combinando in poche parole Palestinesi , ISIS, la sindaca Baboun di Gerusalemme (che visita frequentemente l’Europa ed è stata anche a Curno) e la sindaca Serra «rea» di avere invitato la Baboun.



































































(…………)
Vera Baboun è la sindachessa di Betlemme: cattolica, professores sa d'inglese, ricercatrice nella tematica del gender, nel 2012 è divenuta sindaco per designa zione di una coalizione di palestinesi musulmani e cristiani appartenenti ad Al Fatah,  (....) non è azzardato affermare che si (la Baboun) trovi in perenne trasferta italiana, a fini di propaganda antisraeliana.
(…) Baboun parla di pace e lamenta l'esistenza della “barriera di separazione israeliana” in Cisgiordania, che circonda la sua città: «Finché Betlemme è murata, ci sarà un muro attorno alla pace», dice la sindachessa, senza mai fare un cenno al terrorismo di matrice palestinese, che pure è in relazione con quel muro, fino a prova contraria.
(...) Neghiamo tuttavia che le esigenze di sviluppo turistico postulate dai tecnocrati possano far aggio sulle esigenze di sicurez za, spudoratamente ignorate da Vera Baboun, che fa discorsi generici di pace, dando per scontato che i «perfidi giudei» siano cattivi a prescindere, e che il muro sia una cattiveria gratuita. E il terrorismo? Beh, glissons (sorvo liamo): questa sembra essere la risposta di Vera Baboun.

(…)Adesso a Gerusalemme assis tiamo a una nuova Intifada (...) Gerusalemme ha subito due attacchi proditori, more solito,



























































































































































































































































































































































































































































































































dando il loro assenso al 78%.
Chi ha votato i Cinque stelle forse vorrebbe saperne molto di più su questi sistemi di fatto non controllabili da nessuno, se non dagli uomini della Casaleggio, ma qui non è in discussione questo tema specifico quanto tutto l'insieme di pseudo giustificazioni politiche che stanno dietro a un'operazione che o Grillo ha grottescamente ideato o in cui è cascato come un pollo, entrambi ottimi motivi per trasformare l'ex comico in padre nobile e darsi un assetto più stabile e credibile che dia molta più voce e peso reale agli elettori, anche per evitare che piccoli gruppi finiscano per mandare in Parlamento o nei municipi gente non all'altezza del compito oppure di incerte se non ambigue posizioni politiche o ancora, alla moda Pd, interessato soprattutto alla poltrona. Sta di fatto che il motivo per cui Verhofstadt ha deciso di accogliere Grillo sono abbastanza intuibili e fanno parte sia di una strategia generale dell'elites di Bruxelles, ossia quella di inglobare e neutralizzare il dissenso, sia di una miserabile tattica da politicanti: il belga aveva bisogno di rimpinguare il suo gruppo per cercare di contendere la presidenza dell'Europarlamento ai due candidati di Ppe e Pse, gli italiani Antonio Tajani e Gianni Pittella, rispettivamente di Forza Italia e Pd. Il contratto con Grillo prevedeva proprio che i 5 stelle, il 17 gennaio prossimo, avrebbero votato per Verhofstadt quale Presidente del Parlamento europeo ed in cambio sarebbero stati ammessi nel gruppo, ottenendone la vice presidenza.
Chi ha votato i Cinque stelle è disorientato dai nomi in gioco e dal mercato delle vacche in forma continentale nel quale il M5S  si è andato ad invischiare. D'altro canto anche le giustificazioni date da Grillo per l'operazione francamente non stanno in piedi: in primis perché il gruppo euroscettico Efdd non si sta affatto sciogliendo visto che  i tempi della Brexit e dunque anche della presenza dell'Ukip paiono allungarsi di parecchio e certamente la formazione rimarrà sino alla fine dell'attuale legislatura, ovvero il 2019,





messo in piedi per sputtanare il Movimento, tranello che rende così benemerito l'Alde e il suo capo da meritarsi probabilmente qualche posto in più tra quelli che contano.
Chi ha votato Cinque stelle si trova disorientato dalla goffaggine e dall'ambiguità con cui Grillo e la Casaleggio in coordinamento con i parlamentari più in vista, compreso Borrelli capogruppo a Strasburgo, hanno tentato di accreditare il M5S come forza responsabile e di governo, non chiarendo progetti e idee facendole uscire dalla “liquidità” come avrebbe detto l'appena scomparso Bauman, ma sostanzialmente svuotando o rendendo erratica ogni posizione anti sistema. Così proprio nel momento in cui a livello mondiale stanno cambiando molte cose, anche concretamente, i decisori del Movimento si rifugiano con assoluta miopia e anacronismo in logiche politicanti e di basso potere.
Chi ha votato Cinque stelle, adesso si aspetterebbe almeno che qualcuno ammettesse di aver sbagliato o per dirla nel linguaggio di Grillo di aver fatto una figura di merda invece di  dover assistere assistere alla desolante gara di arrampicatura sugli specchi per carità di patria che riprende pari pari  i più vieti pretesti del verminaio politico italiano e i suoi vuoti argomenti che culminano nel ridicolo “non capiscono”. Invece pare che gli chi ha votato Cinque stelle sta capendo benissimo che qualcuno lavora per screditare il movimento a favore dei vecchi assetti di potere, per colpire l'opposizione e tirare un sospiro di sollievo in vista di elezioni anticipate, che quel qualcuno o è un raggirato o è un infiltrato.






























































































































































































della pensione vedranno forse il libretto INPS del nonno e della nonna messi in un quadretto nel tinello dove c’é la tv da 64 pollici.
Il secondo aspetto «politico»  della vicenda sta nel fatto che questa operazione manifesta appieno il fallimento del volontariato, tanto mitizzato e tanto pubblicizzato. Non meraviglia  che un’idea del genere sia maturata nella testa dell’assessore Gamba ed è strano (ma forse no) che l’assessore Cavagna -con una carriera da sindacalista alle spalle- non abbia qualcosa da dire in merito.

Scodellata l’idea degli accompagnatori-accompagnatrici (a pagamento...) per gli anziani ricchi, dopo poche settimana ecco scodellata un’altra idea. Leggiamo dalla presentazione:
«Giovani al Servizio! Servizio civico volontario presso il Comune di Curno. Vogliamo valorizzare il volontariato, sia come impegno singolo, sia di gruppo, in quanto espressione di un contributo costruttivo alla comunità civile ed allo sviluppo dei servizi comunali di pubblica utilità.L'esperienza del volontariato può favorire anche lo sviluppo di alcune competenze utilizzabili in ambito lavorativo; in questo senso il servizio civico comunale può essere considerato anche come uno strumento di politica attiva del lavoro."Giovani al Servizio!" supporterà alcune esperienze che il Comune di Curno e diversi soggetti del privato sociale da anni stanno svolgendo con serietà, costanza e professionalità».
Forse, diciamo forse, i nostri amministratori non ricordano il proverbio della gatta frettolosa che partorisce i gattini ciechi.







La costruzione dell’articolo è un classico della  metodo adottato dai giornali e tiggi della destra italiana.
Non si elencano fatti specifici ma si combinano nomi e notizie del tutto casuali per costruire o trasmettere surrettiziamente l’idea che sotto sotto ci può o ci deve essere qualcosa e infatti conclude (nel titolo): «la dott.ssa Serra che dice?».
Non gli passa nemmeno per la testa- al custode delLa Latrina di Nusquamia quanto farebbe ridere che una sindaca tra gli 8000 sindaci d’Italia facesse un comunicato in merito.
Tirata la sassata bisogna nascondere subitaneamente la mano e quindi il discorso finisce «parlando d’altro» cioè del fiorentino e della sua ex portavoce. Infatti ecco l’youtube ad hoc:» (...)ma Vera Baboun non potrebbe rivolgersi a qualche story teller, come quella signorina labronico- milanese che scrisse il discorso di Telemaco, pronunciato da Renzi al Parlamento europeo? «.








questa volta però con uso di autobus (è di moda) e di un'automobile. Il bilancio adesso è di quattro vittime e venti feriti. Hamas, il partito riconciliato con Al Fatah, quello della coalizione di Vera Baboun esulta. Vera Baboun invece (...) tace.
(...)
Ecco, (...) noi chiederemmo anche a Vera Baboun un minimo di senso di responsabilità, (...) Perché lei ci parla sempre di pace, (...) e dà a intendere che la pace sia stuprata sistematicamente da Israele: e non spende neanche una parola di condanna per i gesti estremi di palestinesi (...) Niente, neanche un sospiro, nemmeno una lacrimuccia, per quanto ipocrita.(...)
Poiché non pensiamo che la dott.ssa Serra sia malvagia, (...) siamo propensi a credere che sia stata intortata, a sua volta, dalle “sue” Acli, (...)

Morale della favola si torna al sottotitolo: la dott.ssa Serra che dice?