NUMERO 255 - PAGINA 1 - PATTUMIERA NOSTRANA E CITTADINA























































la timidezza dell'ass.Zenoni in tema di mobilità
troppo il tempo perso




ennesima figuraccia con l'ospedale. quattro anni per traslocare la farmacia






mentre la giunta Serra vuole regalare 300 mila mc di capannoni al commerciale di via Fermi, le aziende  produttive se ne vanno














































L'assessore alla mobilità Stefano Zenoni del Comune di Bergamo ha concesso una lunga intervista a Bg News sulla mobilità dell persone (meno delle cose) nella città.
Zenoni, classe 1980, nel 2006 ha ottenuto la laurea magistrale in Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale al Politecnico di Milano; dal 2009 al 2012 ha svolto e concluso il dottorato in Pianificazione territoriale e politiche pubbliche del territorio presso l'università IUAV di Venezia e nel 2012 ho conseguito l'abilitazione ad esercitare l'attività di guida turistica per Bergamo e provincia. Ovviamente nel frattempo ha...pure lavorato.



Così lo bacchetta Simone Bianco sul Corriere:»la rivoluzione della sosta procede a passo d'uomo, come le auto di chi la domenica pomeriggio cerca invano parcheggio nel centro di Bergamo. Si comincia lunedì con l'aumento delle tariffe per le strisce blu, un ritocco che porta fino a 2 euro l'ora il ticket e rende competitivi i prezzi alti dei silos cittadini. Ma questo è solo un pezzo della manovra, che proseguirà dopo Natale. Il 16 gennaio i parcheggi blu diventeranno a pagamento anche nei festivi (nelle vie più centrali). Una novità che si annuncia come la più irritante per i visitatori domenicali del centro e di Città Alta, soprattutto se combinata con il rinvio a data da destinarsi — comunque entro il 2017 — della tassa sui permessi per i residenti.



Da Bergamo News. A quasi 4 anni dal trasloco alla Trucca, la farmacia esterna del Papa Giovanni XXIII trova spazio all'interno dell'ospedale, nei locali finora rimasti vuoti accanto alla Farmacia delle Dimissioni in Hospital Street: il ricongiungimento da Largo Barozzi, dove operava dal 1930, è l'ultimo tassello del trasloco, cominciato con oltre 400 pazienti nel dicembre 2012.
La Farmacia esterna del Papa Giovanni XXIII chiuderà sicuramente da lunedì 14 novembre mentre non è ancora certa la data di riapertura, in attesa di concludere l'iter autorizzativo e le incombenze pratiche legate al trasloco ma, spiegano dall'Asst Papa Giovanni “è questione ormai di pochi giorni e nel frattempo gli utenti potranno rivolgersi alle Farmacie di turno, sia diurno che notturno. Ci scusiamo per eventuali disagi, ma sottolineiamo che individuare la farmacia aperta più vicina è molto semplice: basta chiamare il numero verde gratuito e attivo 24 ore su 24, di Federfarma Bergamo.



Nel 2014 Cartemani è stata ceduta agli austriaci della Hagleitner Hygiene International Gm­bH e in questi giorni è stato annunciato il trasloco da Curno a Basiano, in un nuovo insediamento vicino all'A4 costruito apposta per ospitare l'azienda previo demolizione del manufatto esistente.
Due anni or sono, il signor Losa fondatore dell'azienda nel 1980, nell'annunciare la vendita agli austriaci ebbe a dire: «Così cresceremo ancora. Per noi è un salto in avanti. Può sembrare un paradosso, ma per un'azienda del nostro livello, solo un'alleanza importante ci poteva permettere di crescere ancora.



E così mentre la Giunta Serra provvede con la prima variante del PGT a regalare un Linzone di metri cubi al commerciale di via Fermi-Europa, poche centinaia di metri più ad est un'azienda -leader nazionale prima e adesso internazionale- nata prima a Mozzo, poi venuta a Curno (in affitto…) adesso scappa dal belpaese bello da vivere in quel di Basiano.
Non scappa ovviamente per demerito della giunta Serra ma semplicemente per stare più vicino alla metropoli dove stanno i suoi clienti. Cartemani non produce nulla ma trova sul mercato internazionale – e poi lo commercia con la certezza della propria esperienza- quel che  fa parte del mondo dell'igiene  in tutti i luoghi di lavoro svago e vita normale.
Cow-working, offerte di lavoro, sostegno inclusione attiva, corsi di taglio&cucito e di lingue.Ignoti i risultati di tutto 'sto amdaradan ma con la certezza che ieri ci è scappata la Tesmec a Grassobbio




































































































































































































































































Bergamo città addormentata governata da sonnolenti amministratori quand’anche giovanissimi. Gori e Zenoni si stanno affondando con la massima buona volontà perché da una parte non vogliono tradire il consenso ricevuto dai bottegai cittadini, Città Alta in primis, e quindi stanno vieppiù trasformandola in una sorta di luna parck -dal Sentierone alla Corsarola-  facendo finta che gli «allarmi» che provengono dall’abbruttimento subito dalla Scalinata di Trinità dei Monti non abbia una sua versione in Piazza Vecchia. Versione ridotta, per carità: ma forse i problemi è meglio coglierli prima della cancrena. O le due dozzine di bus (esterni) che arrivano in Città Alta certe giornate estive nel pomeriggio?
E' venuto il momento che comune provincia e regione e stato aprano il cantiere del metrobus o metropoli tana da Orio (passando sopra la Morla
e poi entri sotto terra al di la delle FFSS per percorre interrata tutto il Viale, la collina di Città Alta fino all'altezza di Colle Aperto































I Bergamaschi sono pieni di soldi ma alla fine della fiera sono gestiti dai soliti noti: le banche che li investono in BOT. Ma le istituzioni bergamasche: banche, Città di Bergamo, CCCIA, Confindustria e Sindacati (i fondi pensione), la Diocesi, e tanti semplici cittadini perché non gli si propone di diventare azionisti di una società per le opere di trasporto  di impatto generale sulla bergamasca. Perché una società straniera vorrebbe mettere mano sull’autostrada (sic!) BergamoTreviglio e non una metropolitana o metrobus da Orio > Bergamo > Petosino? davvero pensate che offrendo il 2,5%  per 25 anni nessun Bergamasco ci starebbe? Davvero una oculata gestione del mezzo sarebbe comunque antieconomica visti anche i finanziamenti pubblici sul trasporto? Già , perchè?!?!




























































































Il servizio è stato molto richiesto in questi anni dagli utenti, specialmente da chi veniva dimesso dal Pronto Soccorso con una prescrizione terapeutica, ma anche dai neogenitori in procinto di tornare a casa: solamente questi due servizi coinvolgono ogni anno più di 100mila pazienti, dati gli oltre 98mila accessi in Pronto Soccorso e gli oltre 4mila nuovi nati.
Servizio che è stato oggetto di un'autorizzazione regionale, a sua volta viene concessa tramite bando pubblico al quale potevano partecipare tutti i farmacisti: ad aggiudicarsi quel bando, in realtà, non è stato il Papa Giovanni bensì la farmacia comunale di via Verdi che poi ha deciso di rinunciare all'incarico, passato poi nelle mani dell'Asst seconda classificata.
Una rinuncia che ha reso possibile l'insediamento della farmacia all'interno della struttura dell'ospedale: in caso contrario il vincitore del bando avrebbe dovuto trovarsi degli spazi esterni nella zona della Trucca/Villaggio degli Sposi.



La vicenda tragicomica del Papa Giovanni  ogni giorno ne svela una di nuova. Dopo BEN quattro anni e dopo un cammino tortuoso (vince una, rinuncia, passa la seconda, boh...). Adesso  cominceranno le lamentele dei residenti della zona Santa Lucia per la perdita del servizio.
Comunque ci hanno assicurato che la «brögna» c’è sicuro al Papa Giovanni: e questa notizia assieme al condominio di Viale Pirovano, ci da una discreta soddisfazione.
Per fortuna che il Papa Giovanni si salva per l’alta qualità delle cure ma tutta la sua storia costruttiva non è un bel monumento ai Bergamaschi .










































































































































































































































Coworking, offerte di lavoro sul sito comunale, sostegno inclusione attiva, corsi di taglio&cucito e di lingue.Ignoti i risultati di tutto 'sto amdaradan ma con la certezza che ieri ci è scappata la Tesmec a Grassobbio (una multinazionale unica nei suoi prodotti che ha assorbito aziende anche negli USA); è scappata la Bossong leader internazionale nei sistemi di fissaggio e   materiali  per le ristrutturazioni antisismiche; ed oggi ci è scappata Cartemani.

Si da il caso che la sindaco Serra e l'assessore Cavagna addetto alle “politiche per il sostegno e lo sviluppo delle attività produttive e commerciali” cambino  occhiali prima che il paese si ritrovi senza un posto di lavoro “veramente produttivo”.













L'operazione della giunta Gori vorrebbe lanciare un messaggio: non venite in centro con l'auto. Però, chi arriva da fuori Bergamo potrebbe leggerla semplicemente così: non venite in centro e basta.
Questo perché contemporanea mente alle politiche di prezzo non é stato programmato un intervento deciso sui trasporti pubblici.
Ci sono progetti per potenziare le linee dell'ATB e fornire alternative valide a chi si muove in auto?






E adesso abbiamo tutte le carte in regola per farlo».
La cessione delle quote del 100% si perfezionò con la firma dell'accordo a Bolzano, tra Losa e il patron dell'impero del cleaning Hans Georg Hagleitner. Losa, 65 anni, è rimasto in azienda non più come presidente ma come amministratore delegato.
“Vendere questa azienda è come vedere tuo figlio che si sposa: non c'è nessuna tristezza, gli auguri solo che sia felice.” confidò.
“Non c'è una motivazione precisa, ma una serie di indicatori che mi suggerivano che era il momento adatto perché Cartemani crescesse ancora di più – ammette Losa –. Ho venduto al gruppo Hagleitner Hygiene International Gmbh, una multinazionale austriaca presente in undici Paesi europei oltre all'Italia.
Ora Cartemani potrà competere meglio, rafforzerà il suo portafoglio di prodotti e continuerà ad ampliare il suo assortimento con l'innovazione che l'ha contraddistinta”.
Un dettaglio non da poco: il marchio rimarrà.
Una firma che dev'essere costata non poco a Losa, partito nel 1980 con pochi mezzi, in una piccola sede di Mozzo, e che oltre a distribuire asciugamani di carta, in pochi anni ha costruito attorno al prodotto carta igienica, «un mercato che prima non esisteva», con 40 dipendenti, un fatturato che quest'anno ha toccato i 12,2 milioni di euro (stabile) e una gamma di prodotti esclusivi che sono diventati marchio di fabbrica, adottati dai più importanti locali alla moda e di tendenza di mezzo Stivale .
Losa ha inventato il rotolo e i dispenser per i bagni pubblici. L'azienda è cresciuta fino ad essere un brand riconosciuto ovunque, con quaranta dipendenti, diverse sedi sparse nel Nord Italia e un fatturato che nel 2013 ha sfiorato i 12 milioni e 200 mila euro. Losa è uomo di passioni, e pensa ad una nuova strategia creativa: “certo, il tempo e le cose sono cambiate. Quando penso che c'erano dei pezzi di carta appesi al chiodo nei bagni pubblici…” rammenta quasi tra sé e sé.












































































































































con uscite in ascensore in Piazza Mercato delle Scarpe, Piazza Vecchia e Colle Aperto.
E si da il caso che metrobus o metropolitana potrebbero correre verso la piana di Petosino fino a sovrapporsi alla ferrovia della Valle Brembana.
Sento già il coro delle vergini: "ghè mia i solcc". Infatti. Basterebbe segare adeguatamente  i fitti riscossi dei locali in Città Alta e il triplo incasso quotidiano dei locali.

Bergamo è una città «STRANGOLATA» dalla stazione FFSS e dall’uscita dell’A4 ma nessun amministratore se ne preoccupa Tutti a lamentarsi e interrogarsi sull’utilità di spostare questi due  massimi problemi salvo poi ripiegare sul più classico marchio bergamasco: «ghè mia i solc!». E così si sono levati il problema di torno.
Finchè non ci sarà più bisogno nemmeno del Gori e dell’Angeloni di turno perché la città sarà morta. Ne abbiamo già un’idea in centro quando  spariranno definitivamente la provincia e l’agenzia delle entrate e la GdF.





Nessun annuncio in questo senso. Negli ultimi mesi l'azienda cittadina di trasporto ha pagato 5 milioni di euro di dividendo all'affamato bilancio dell'azionista (il Comune stesso) e non sono alle viste novità clamorose sulle tariffe, né sulla frequenza delle corse. Come minimo, se qualcosa verrà fatto, arriverà in forte ritardo sugli aumenti dei parcheggi.

L'Atb in questa fase sta rafforzando il proprio patrimonio, acquisendo quote della tramvia Teb. Scelte strategiche per presentarsi più solidi alla futura gara per la gestione del servizio e non farsi sorpassare da multinazionali del settore. Non è detto che basti, in ogni caso è escluso che almeno nel breve la municipalizzata traduca la buona salute dei propri conti in maggiori servizi a prezzi più bassi. E così, al di là delle intenzioni a lunga scadenza (che fine ha fatto il trambus, progetto cui è stato destinato persino un dirigente di Palazzo Frizzoni?) dopo due anni e mezzo quello che i cittadini toccano con mano sono gli aumenti dei prezzi dei parcheggi, un deterrente al traffico privato, senza vere alternative e con l'unico effetto certo di maggiori entrate per il Comune. Se, come detto più volte dal sindaco e dall'assessore alla Mobilità Stefano Zenoni, non si trattasse di un'operazione per fare cassa, ma del primo passo di una vera strategia, sarebbe bene accelerare. Metà del mandato se n'è andata ed è davvero difficile poter dire cosa sia cambiato sulle strade di Bergamo.»










































































































































































































































































































































(una multinazionale unica nei suoi prodotti che ha assorbito aziende anche negli USA);è scappata la Bossong leader internazionale nei sistemi di fissaggio e   materiali  per le ristrutturazioni antisismiche; ed oggi ci è scappata Cartemani.

Si da il caso che la sindaco Serra e l'assessore Cavagna addetto alle “politiche per il sostegno e lo sviluppo delle attività produttive e commerciali” cambino  occhiali prima che il paese si ritrovi senza un posto di lavoro “veramente produttivo”.