Ci
scusiamo con i due capigruppo di cui non riportiamo l'allocuzione
al popolo (bove?) contenuta nell'ultimo elegantissimo giornaletto
del comune «vivere in comune» ma questo blog non è finanziato coi
soldi del canone e quindi non sottostiamo alla legge RAI
dell'attribuzione esattamente proporzionale degli spazi.
La maggioranza non perde l'abitudine di volere insegnare la buona
educazione istituzionale alle minoranze col solito atteggiamento
paternalistico di chi ha in mano la cassa.
Peccato che dimentichi di spiegare ai Curnesi alcuni particolari:
- come mai in consiglio comunale prendono la parola (in ordine di
quantità di tempo) la sindaco Serra, l'ass. Gamba, l'ass. Conti, l'ass.
Rizzo e qualche volta si sentono anche i mormorii dell'ass.Cavagna e
gli altri-e tutti e sempre zitti?
- come mai la Gamba interviene spessissimo su temi di bilancio? abbiamo DUE assessori al bilancio?
- come mai la maggioranza a giungo 2016 (2000SEDICI) ritarda la
presentazione del Bilancio Consuntivo 2015 mentre invece scodella il
Bilancio Sociale del 2014? (2000QUATTORDICI). Non hanno trovato sul PC
il tasto da schiacciare per fare uscire le tavole del Bilancio Sociale
2016?
- per gli interventi al CVI1 (oltre 250mila euro) e la ristrutturazione
delle elementari di via DeAmicis (250mila? 500mila? un milione?) dove
troverà questa maggioranza il malloppo di euro necessari visto che
siamo a zero come oneri? immaginano ancora qualche regalia (a debito
pubblico) della Regione o dal ministro Martina?
La maggioranza poi punzecchia il consigliere Gandolfi che «partecipa ai
consigli astenendosi molto spesso nelle votazioni; manifesta un
atteggiamento distaccato: qualcuno sa come la pensa il consigliere
Gandolfi su alcune questioni "calde" come il centro culturale islamico?
Quando ne scrive, spiega chiaramente gli errori degli altri, ma lui,
come la pensa?».
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Cliccando sull'asterisco a sinistra si va alla pagina per scaricare il notiziario comunale coi testi dei capigruppo
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Il neo presidente dell'Accademia della Crusca di Trezzo sull'Adda ci ha
fortemente criticati per avere utilizzato l'aggettivo “pedociclabile”: “Il
percorso pedociclabile! Ohibò, che sarà mai? Forse una pista riservata
a pedofili in bicicletta? Non avevamo mai sentito quest'espressione,
una bruttura linguistica – una delle tante dell'universo
sciacquettistico tecno-burocratico e mongomanageriale – tanto che da
principio avevamo pensato che fosse un'invenzione del gatto padano
“affine”.
Indubbiamente abbiamo tenuto conto di tale critica, specie perché
proveniente dall'autore di un romanzo storico come “Le vegliarde di
Trezzo” che –come già riferito- è stato utilizzato per una serie
televisiva di grande successo con oltre 400 ripetizioni nella
mattinate estive. Uno che si permette di criticare nientemeno gli
aggettivi di Franco Cordero, non va mica sottovalutato. Un esperto di
coccodrilli che scientifica da vikipedia sui tempi della loro fine in
Europa mica va sottovalutato (saranno scomparsi pure negli zoo di Londra
oppure sopravviveranno coi phon sempre accesi? boh?).
Ci salviamo (quasi) perché -comunica sempre il presi-
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Da
un lato siamo anche contenti perché se in un post avremmo sbagliato un
solo aggettivo, c'abbiamo avuto bella fortuna e dall'altro, al
neo presidente dell'Accade mia della Crusca di Trezzo sull'Adda
ricordiamo che non ce ne frega nulla delle sue correzioni col lapis
rosso-blu.
E ci diamo –signore mio!- una informazione.
Il Codice della Strada –tramite il suo attuatore il Ministero dei
Trasporti- non parla ne di pista pedonalciclabile ne pedociclabile ne
pista ciclabile ne pista pedonale. La segnaletica prevista indica solo
“percorsi” destinati ai soli pedoni, ai soli ciclisti, a entrambi (pedoni e
ciclisti). Laddove possono passare pedoni e ciclisti il percorso viene
definito “percorso promiscuo”: “percorso
promiscuo pedonale e ciclabile: percorso ubicato all'interno di aree
pedonali oppure ammesso sul marciapiede o all'interno di parchi o aree
verdi, in cui è ammessa la circolazione delle biciclette, o
eventualmente anche degli altri velocipedi, in promiscuo con i pedoni".
Per buona educazione e per norma di legge (sempre il Codice della
Strada) il veicolo o il soggetto (o l'animale) “piu' lento” hanno
sempre la pre-
cedenza (che non é quella verso chi proviene da destra)
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La
maggioranza ringrazi il Gandolfi di farle la ruota di scorta e ci
meravigliamo che (la maggioranza) non colga (mica farà finta...) la
ragione di questi silenzi. Gandolfi accusa il leghista Cavagna di fare
l'uccellino a cucu sui temi dirimenti mentre lui tace e si astiene.
Gandolfi -figlio di bottegai- è stato messo in politica in quanto
emerito rappresentante della categoria. Di lui ricordiamo abbia diretto
un centro commerciale sulla Francesca, un grossista floricolo dalla
parti di Zanica ed un altro commerciante del settore dalle parti di
Capriate. Forza Italia lo indicò come candidato sindaco proprio per
quel pedigree.
Ovvio che uno come Gandolfi non si esprima mai su temi antipaticamente
scottanti come la questione del centro culturale islamico: avete mai
sentito un commerciante «sbilanciarsi» di fronte ai potenziali clienti
col rischio di perderne una grande fetta?
Anche la sua insistente sottolineatura auto-incensatoria di essere
stato un buon sindaco per avere pagato i debiti comunali pregressi
attribuendosi meriti non propri (tutti i sindaci d'Italia in quel
momento furono costretti a farlo, visti i vincoli europei)
combina la tipica doppiezza dei bottegai (mi faccio bello del mio
dovere) e il cagasottismo degli stessi (quelli che campano col bilancio
quotidiano).
Uno dei maggiori «azionisti elettorali» della giunta Serra
appartiene alla categoria «ma da sinistra». Del resto l'idea
cervellotica della «galleria» tra il centro commerciale e il centro di
Curno è la summa dell'idea bottegaia che dovrebbe avere il centro
paese: succhiare i clienti del centro per indurli a frequentare le
botteghe e i bar del paese. 'na roba da chiodi.
Ri-confermata anche dal PGT Serra-Conti.
Un Gandolfi che scrive: «in realtà Curno ha bisogno del ritorno del
buon governo: il quale non necessita - su questa scala - di
qualificarsi come di destra o di sinistra, (...)»: già, la vecchia cara
democrazia cristiana tanto beneamata dai bottegai.
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-dente dell'Accademia della Crusca di Trezzo sull'Adda, siamo in compagnia perlomeno di una dozzina di quei “comuni minori in fregola di nuovismo linguistico, che senza pudore
parlano di “pista pedociclabile”, Comuni dove c'è da scommettere che
fra gli assessori e il sindaco non ce ne sia alcuno in grazia di Dio,
quanto a retroterra culturale”
Magari quei comuni sono un migliaio in tutt'Italia
ma al fa negot: lui non li ha trovati su google e quindi non esistono.
Cia dato na botta, insomma.
Poi il neo presidente dell'Accademia della Crusca di Trezzo sull'Adda
non può dimenticarsi di sbrodolare come si costruiscono
le parole composte: “
forse sarà il caso di spiegare alle sciacquette del cazzeggio
tecnoburocratico, che attingono alle locuzioni del linguaggio giuridico
senza avere un'idea ancorché pallida del diritto romano, e che si
compiacciono degli acronimi e delle paroline mistiche dell'aziendalismo
e del sottobosco markettaro dei gingillini elettronici: Se nel coniare
una parola composta è necessario ricorrere a un prefisso che significhi
“piede”, si userà “podo” (....).”
Tiè somaro !.
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rispetto ad uno più veloce.
Così il ciclista dovrà fermarsi e lasciare passare il pedone; il cavaliere avrà la preceden za sul pedone e sul ciclista.
Un percorso “pedociclabile” quindi è una dizione altrettanto inesatta
quanto la “pedonal-ciclabile” perché il Codice della Strada non le
definisce così.
Quindi liberi tutti.
E siccome siamo tutti sottoposti alla legge piuttosto che all'Accademia
della Crusca di Trezzo, cara maestra rimetta il lapis rosso-blu in
borsetta.
Una volta gli alunni discoli si limitavano a mettere solo delle puntine sulla sedia della maestra.
Oggi… sono proprio cambiati i tempi!.
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