NUMERO 225 -PAGINA 4 - IL MESSAGGIO DEI GOVERNANTI AL POPOLO.














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Ci scusiamo  con i due capigruppo di cui non riportiamo l'allocuzione al popolo (bove?) contenuta nell'ultimo elegantissimo giornaletto del  comune «vivere in comune» ma questo blog non è finanziato coi soldi del canone e quindi non sottostiamo alla legge RAI dell'attribuzione esattamente proporzionale degli spazi.
La maggioranza non perde l'abitudine di volere insegnare la buona educazione istituzionale alle minoranze col solito atteggiamento paternalistico di chi ha in mano la cassa.

Peccato che dimentichi di spiegare ai Curnesi alcuni particolari:
- come mai in consiglio comunale prendono la parola (in ordine di quantità di tempo) la sindaco Serra, l'ass. Gamba, l'ass. Conti, l'ass. Rizzo e qualche volta si sentono anche i mormorii dell'ass.Cavagna e gli altri-e tutti e sempre zitti?
- come mai la Gamba interviene spessissimo su temi di bilancio? abbiamo DUE assessori al bilancio?
- come mai la maggioranza a giungo 2016 (2000SEDICI) ritarda la presentazione del Bilancio Consuntivo 2015 mentre invece scodella il Bilancio Sociale del 2014? (2000QUATTORDICI). Non hanno trovato sul PC il tasto da schiacciare per fare uscire le tavole del Bilancio Sociale 2016?
- per gli interventi al CVI1 (oltre 250mila euro) e la ristrutturazione delle elementari di via DeAmicis (250mila? 500mila? un milione?) dove troverà questa maggioranza il malloppo di euro necessari visto che siamo a zero come oneri? immaginano ancora qualche regalia (a debito pubblico) della Regione o dal ministro Martina?

La maggioranza poi punzecchia il consigliere Gandolfi che «partecipa ai consigli astenendosi molto spesso nelle votazioni; manifesta un atteggiamento distaccato: qualcuno sa come la pensa il consigliere Gandolfi su alcune questioni "calde" come il centro culturale islamico? Quando ne scrive, spiega chiaramente gli er­rori degli altri, ma lui, come la pensa?».

Cliccando sull'asterisco a sinistra si va alla pagina per scaricare il notiziario comunale coi testi dei capigruppo













Il neo presidente dell'Accademia della Crusca di Trezzo sull'Adda ci ha fortemente criticati per avere utilizzato l'aggettivo “pedociclabile”: “Il percorso pedociclabile! Ohibò, che sarà mai? Forse una pista riservata a pedofili in bicicletta? Non avevamo mai sentito quest'espressione, una bruttura linguistica – una delle tante dell'universo sciacquettistico tecno-burocratico e mongomanageriale – tanto che da principio avevamo pensato che fosse un'invenzione del gatto padano “affine”.

Indubbiamente abbiamo tenuto conto di tale critica, specie perché proveniente dall'autore di un romanzo storico come “Le vegliarde di Trezzo” che –come già riferito- è stato utilizzato per una serie televisiva di grande successo con oltre 400  ripetizioni nella mattinate estive. Uno che si permette di criticare nientemeno gli aggettivi di Franco Cordero, non va mica sottovalutato. Un esperto di coccodrilli che scientifica da vikipedia sui tempi della loro fine in Europa mica va sottovalutato (saranno scomparsi pure negli zoo di Londra oppure sopravviveranno coi phon sempre accesi? boh?).
Ci salviamo (quasi) perché -comunica sempre il presi-

Da un lato siamo anche contenti perché se in un post avremmo sbagliato un solo aggettivo, c'abbiamo avuto  bella fortuna e dall'altro, al  neo presidente dell'Accade mia della Crusca di Trezzo sull'Adda ricordiamo che non ce ne frega nulla delle sue correzioni col lapis rosso-blu.

E ci diamo –signore mio!- una informazione.
Il Codice della Strada –tramite il suo attuatore il Ministero dei Trasporti- non parla ne di pista pedonalciclabile ne pedociclabile ne pista ciclabile ne pista pedonale. La segnaletica prevista indica solo “percorsi” destinati ai soli pedoni, ai soli ciclisti, a entrambi (pedoni e ciclisti). Laddove possono passare pedoni e ciclisti il percorso viene definito “percorso promiscuo”: “percorso promiscuo pedonale e ciclabile: percorso ubicato all'interno di aree pedonali oppure ammesso sul marciapiede o all'interno di parchi o aree verdi, in cui è ammessa la circolazione delle biciclette, o eventualmente anche degli altri velocipedi, in promiscuo con i pedoni".
Per buona educazione e per norma di legge (sempre il Codice della Strada) il veicolo o il soggetto (o l'animale) “piu' lento” hanno sempre la pre-
cedenza (che non é quella verso chi proviene da destra)



































































































La maggioranza ringrazi il Gandolfi di farle la ruota di scorta e ci meravigliamo che (la maggioranza) non colga (mica farà finta...) la ragione di questi silenzi. Gandolfi accusa il leghista Cavagna di fare l'uccellino a cucu sui temi dirimenti mentre lui tace e si astiene.

Gandolfi -figlio di bottegai- è stato messo in politica in quanto  emerito rappresentante della categoria. Di lui ricordiamo abbia diretto un centro commerciale sulla Francesca, un grossista floricolo dalla parti di Zanica ed un altro commerciante del settore dalle parti di Capriate. Forza Italia lo indicò come candidato sindaco proprio per quel pedigree.

Ovvio che uno come Gandolfi non si esprima mai su temi antipaticamente scottanti come la questione del centro culturale islamico: avete mai sentito un commerciante «sbilanciarsi» di fronte ai potenziali clienti col rischio di perderne una grande fetta?

Anche la sua insistente sottolineatura auto-incensatoria di essere stato un buon sindaco per avere pagato i debiti comunali pregressi attribuendosi meriti non propri (tutti i sindaci d'Italia in quel momento furono costretti a farlo, visti i vincoli europei)  combina la tipica doppiezza dei bottegai (mi faccio bello del mio dovere) e il cagasottismo degli stessi (quelli che campano col bilancio quotidiano).

Uno dei maggiori «azionisti elettorali» della giunta Serra appartiene alla categoria «ma da sinistra». Del resto l'idea cervellotica della «galleria» tra il centro commerciale e il centro di Curno è la summa dell'idea bottegaia che dovrebbe avere il centro paese: succhiare i clienti del centro per indurli a frequentare le botteghe e i bar del paese. 'na roba da chiodi.
Ri-confermata anche dal PGT Serra-Conti.
Un Gandolfi che scrive: «in realtà Curno ha bisogno del ritorno del buon governo: il quale non necessita - su questa scala - di qualificarsi come di destra o di sinistra, (...)»: già, la vecchia cara democrazia cristiana tanto beneamata dai bottegai.


-dente dell'Accademia della Crusca  di Trezzo sull'Adda, siamo in compagnia perlomeno di una dozzina di quei “comuni minori in fregola di nuovismo linguistico, che senza pudore parlano di “pista pedociclabile”, Comuni dove c'è da scommettere che fra gli assessori e il sindaco non ce ne sia alcuno in grazia di Dio, quanto a retroterra culturale

Magari  quei comuni sono  un migliaio in tutt'Italia ma al fa negot: lui non li ha trovati su google e quindi non esistono.
Cia dato na botta, insomma.

Poi il neo presidente dell'Accademia della Crusca di Trezzo sull'Adda non può dimenticarsi di sbrodolare come si costruiscono le parole composte: “ forse sarà il caso di spiegare alle sciacquette del cazzeggio tecnoburocratico, che attingono alle locuzioni del linguaggio giuridico senza avere un'idea ancorché pallida del diritto romano, e che si compiacciono degli acronimi e delle paroline mistiche dell'aziendalismo e del sottobosco markettaro dei gingillini elettronici: Se nel coniare una parola composta è necessario ricorrere a un prefisso che significhi “piede”, si userà “podo” (....).”

Tiè somaro !.


rispetto ad uno più veloce.
Così il ciclista dovrà fermarsi e lasciare passare il pedone; il cavaliere avrà la preceden za sul pedone e sul ciclista.

Un percorso “pedociclabile” quindi è una dizione altrettanto inesatta quanto la “pedonal-ciclabile” perché il Codice della Strada non le definisce così.
Quindi liberi tutti.
E siccome siamo tutti sottoposti alla legge piuttosto che all'Accademia della Crusca di Trezzo, cara maestra rimetta il lapis rosso-blu in borsetta.

Una volta  gli alunni discoli  si limitavano a mettere  solo delle puntine sulla sedia della maestra.
Oggi… sono proprio cambiati i tempi!.