NUMERO 218 -QUELLA DELIBERA ERA MEGLIO APPROVARLA IN CONSIGLIO COMUNALE.















































Presa d'atto accordo territoriale degli enti locali e comprensoriali per l'accoglienza diffusa in provincia di bergamo di richiedenti e titolari di protezione internazionale in Italia

Delibera di Giunta N. 156 del 19-11-2015

Premesso e considerato che:
 
per rispondere a un forte afflusso di migranti in Italia, il 13 ottobre 2013, il Governo italiano ha avviato l'operazione Mare Nostrum finalizzata a soccorrere e salvare in mare le persone in pericolo e in transito nel Mediterraneo, ora trasformata in operazione Triton; 
l'afflusso di Migranti/Richiedenti Protezione Internazionale in partenza dal Nord Africa si è acuito a causa dei conflitti armati in corso in Siria, Palestina, Iraq, Mali e Libia e che a tali soggetti va riconosciuto il diritto di fuga e di protezione per persecuzio-

considerato che l'attivazione di responsabili collaborazioni da parte dei Comuni non comporta alcun onere per il bilancio comunale, in quanto i costi dell'accoglienza sono totalmente in carico al Ministero dell'Interno/Prefettura di Bergamo, mentre i costi dei servizi sanitari sono coperti dal sistema sanitario regionale/nazionale;
viste le circolari della Prefettura di Bergamo con le quali si richiamano le Circolari Ministeriali e si richiede una collaborazione attiva dei Comuni per rispondere al bisogno di accoglienza di Richiedenti Protezione Internazionale presenti e in arrivo in Provincia di Bergamo;
vista la disponibilità volontaria degli EELL sotto firmatari ad accogliere in micro strutture i Richiedenti asilo;
vista la disponibilità dei soggetti del Terzo Settore di essere parte attiva, dentro una logica di corresponsabilità e di sussidiarietà, nei processi di accoglienza ed integrazione

Province Autonome, UPI e ANCI.
VISTE la L. 328/2000 e la L.R. 3/2008
VISTI i sottoriportati pareri dei Responsabili dei Servizi espressi ai sensi dell'art. 49 – 1° comma del T.U.E.L. approvato con D.Lgs. n. 267 del 18/08/2000;

p r o p o n e

1- di approvare, per le motivazioni di cui in premessa, l'Accordo territoriale degli Enti locali e comprensoriali per l'accoglienza diffusa in provincia di Bergamo di richiedenti e titolari di protezione internazionale in Italia tra Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Coordinamento provinciale Enti locali per la pace e i diritti umani, Caritas Diocesana di Bergamo, Confcooperative Bergamo, Legacoop Bergamo, Fondazione Casa Amica, ARCI Comitato provinciale di Bergamo, ACLI sede provinciale di Bergamo, AUSER sede provinciale di Bergamo e Legambiente sede provinciale di Bergamo, già sottoscritto dal  Sindaco di Curno, che si allega alla presente proposta quale parte integrante e sostanziale.
 
2 - di dare atto che il predetto Accordo entra in vigore il giorno della sottoscrizione ed è sempre aperto a nuove adesioni da parte di altri Comuni e/o Enti territoriali ed altri soggetti del Terzo Settore, al fine di costituire una rete istituzionale stabile; fanno parte integrante del presente accordo il Progetto di Accoglienza Diffusa, le Linee guida SPRAR e l'accordo del 10/07/2014 siglato tra Stato-Regioni-Province Autonome, UPI e ANCI.
 
di inviare in copia la presente deliberazione ai Capigruppo Consiliari ai sensi dell'articolo 125 del T.U.E.L. approvato con D.Lgs. n. 267 del 18.08.2000.


Senza pretendere di insegnare il mestiere a chi di dovere, questa delibera l’avrei portata in consiglio comunale per l’approvazione anziché adottarla solo  in giunta.
Chi l'ha compilata merita lo Strega del copia&incolla del politicamente-corretto.
O di Pilato: il Comune firma i protocolli e poi spedisce  i negretti in mano alle coop.
Arrangiatevi e non chiedeteci soldi che noi abbiamo già LaMiniera.... (;-((
Il silenzio sotto il quale è passata senza lo starnazzare del leghista e della fascista turnisti esattamente come la comunicazione della sindaca Serra al consiglio del 02 giugno u.s.:“(la sindaca) procede a relazionare sull'accoglienza, in virtù del Protocollo stipulato, di quattro nigeriani sul territorio di Curno. Sarà la cooperativa affidataria dell'appalto effettuato dalla Prefettura a prenderli in carico. Saranno ospitati nell'appartamento affittato dalla cooperativa ad un privato, cui sarà corrisposto un regolare canone di locazione. Il Comune, con la collaborazione della Cooperativa il Pugno Aperto collaborerà a favorire l'integrazione di questi giovani, ma ciò senza nessun ruolo, vale a dire senza alcuna responsabilità del progetto e senza alcuno stanziamento di risorse economiche.» manifesta appieno l’imbarazzo  ( a chiamarlo solo ... «imbarazzo»...) di maggioranza ed opposizione davanti al problema concreto dell’accoglienza.
Che poi è sostanzialmente senza costi economici per nessuno  ma ha piuttosto un costo etico altissimo per chi si dichiara bravo buono cattolico accogliente progressista davanti a -faccio un numero?: SETTE- davanti a sette immigrati ( quindi 1 ogni mille curnesi) da accogliere in un paese dove ci saranno perlomeno 250 stanze vuote in almeno 50-70 appartamenti liberi.
Questo lavorare sottotraccia e senza evidenza da parte della maggioranza -prendi cinque negretti dopo sette mesi e passali alla solita coop... come fossero pacchi- non porta bene.
Non c’è bisogno di fanfare e di interviste multiple da piazzare su L’Eco (vedi La Miniera...) ma questo evidente fastidio è il-un primo segnale niente affatto promettente.
Non si vede  un «farsene carico collettivo» ma piuttosto uno scaricarli altrove il più alla svelta possibile. Mah.








































































-ni, conflitti e gravi violazioni dei diritti umani ai sensi dall'art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che recita “Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecu -zioni";
viste le Circolari del 08/01/2014, del 19/3/2014, del 21/3/2014, del 20/6/2014 e 8/9/2015 del Ministero dell'Interno relative al Piano straordinario di accoglienza con equa distribuzione regionale/provinciale, con le quali viene richiesto alle Prefetture italiane di individuare strutture di prima-seconda accoglienza per richiedenti asilo, preferibilmente non alberghiere, in collaborazione con gli Enti Locali, i centri SPRAR e le organizzazioni del Terzo Settore con comprovata esperienza in materia;
considerato che le Circolari Ministeriali suddette insistono sulla necessità di attivare strutture idonee ed enti competenti per accogliere i Richiedenti Protezione Internazionale, per evitare strutture alberghiere inadeguate a rispondere ai bisogni complessivi dei rifugiati, se non per brevi periodi, al fine di prevenire fenomeni di cronicizzazione già verificatisi durante l'Emergenza Nord-Africa degli anni 2011-2013;
visto che l'Accordo del 10/7/2014 siglato tra Ministero dell'Interno, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, Ministero dell'Economia e delle Finanze, Regioni, Province Autonome di Trento e Bolzano, ANCI e UPI (Unione Province Italiane) prevede che "tutte le











































































































































le istituzioni coinvolte della Repubblica si impegnano responsabilmente ad affrontare la situazione legata al flusso non programmato di cittadini extracomunitari con spirito di leale e solidale collaborazione”;
considerato che nell'Accordo suddetto si prevede una stretta integrazione tra prima accoglienza in carico alle Prefetture e Progetti SPRAR di secondo livello (lo SPRAR è considerato come SISTEMA UNICO di accoglienza delle persone Richiedenti o Titolari di Protezione Internazionale, ovvero perno del sistema di accoglienza di secondo livello);
inoltre l'Accordo specifica che eventuali soluzioni attivate in via d'urgenza devono avere un ruolo temporaneo e tendere all'utilizzo dei criteri del modello SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo Rifugiati);
considerato che l'accoglienza dei Richiedenti Protezione Internazionale è per l'Italia un obbligo previsto da norme nazionali e internazionali che si attua sul territorio amministrato da Regioni ed Enti locali e che pertanto l'accordo suddetto disciplina il ruolo delle Regioni e degli Enti Locali di tutta Italia, i quali possono avvalersi di soggetti privati del Terzo Settore con esperienza nel settore, come indicato nelle Circolari Ministeriali di cui sopra;
considerato che a fianco del lavoro svolto

dei Richiedenti asilo;
vista la necessità di promuovere e facilitare una cultura della accoglienza nei nostri territori come elemento costitutivo di una comunità;
visto il Protocollo d'intesa, sottoscritto in data 2 ottobre 2014, finalizzato all'attuazione di percorsi educativi di accoglienza ed integrazione a favore dei migranti ospitati nel territorio bergamasco, che permettano loro di conoscere il contesto sociale anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante e che promuovano la formazione di una coscienza della partecipazione;
visto il Protocollo d'intesa, sottoscritto in data 9 settembre 2015, mirato a implementare ulteriori percorsi educativi di accoglienza ed integrazione nei confronti dei migranti ospitati nel territorio bergamasco che permettano loro di acquisire una formazione base in settori professionalizzanti in modo da garantire il binomio integrazione-formazione.
Rilevato opportuno approvare, per le motivazioni suesposte, l' Accordo territoriale degli Enti locali e comprensoriali per l'accoglienza diffusa in provincia di Bergamo di richiedenti e titolari di protezione internazionale in Italia tra Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Coordinamento provinciale Enti locali





















































LE FOTO DI QUESTA PAGINA

Combinare le immagini per cercare di costruire anche con quelle un ragionamento (breve, corto) non é facile nemmeno pescando nell'oceano della rete.
Complessivamente si cerca di segnare un collegamento tra un passato che doveva essere il massimo (i ragazzini svizzeri  orfani e abbandonati venivano ceduti ad altri "padroni" che li trattavano come schiavi...)seguiti da
una coppia inglese, simbolo di speciale benessere cui fanno da contraltare un gommone della nostra Marina appena appena caricato (la foto é di oggi 21 luglio) di migranti raccolti dalla nave di MSF nel Mediterraneo. A seguire  un gruppo di Kurdi che abbandonao il proprio villaggio sotto i bombardamenti dell'esercito turco.
Mettere le mani in questo mare, respirare questa polvere é difefrente del "senza oneri per il comune".



















































7




nella prima accoglienza nei centri collettivi appare fondamentale promuovere un virtuoso modello di accoglienza diffusa, già presente in alcuni Comuni della Provincia;
considerato che il Sistema SPRAR di accoglienza attualmente prevede, a livello nazionale, 30.900 posti e che nella provincia di Bergamo, attualmente, sono attivi 38 posti nei Centri SPRAR ordinari con titolarità del Comune di Bergamo;
visto il Decreto in data 7 agosto 2015 del Ministero dell'Interno “SPRAR. Presentazione delle domande di contributo da parte degli enti locali che prestano servizi finalizzati all'accoglienza di richiedenti e di titolari di protezione internazionale ed umanitaria, biennio 2016-2017;

per la pace e i diritti umani, Caritas Diocesana di Bergamo, Confcooperative Bergamo, Legacoop Bergamo, Fondazione Casa Amica, ARCI Comitato provinciale di Bergamo, ACLI sede provinciale di Bergamo, AUSER sede provinciale di Bergamo e Legambiente sede provinciale di Bergamo, già sottoscritto dal Sindaco di Curno e che si allega alla presente proposta quale parte integrante e sostanziale.
Rilevato, inoltre, che il predetto Accordo entra in vigore il giorno della sottoscrizione ed è sempre aperto a nuove adesioni da parte di altri Comuni e/o Enti territoriali ed altri soggetti del Terzo Settore, al fine di costituire una rete istituzionale stabile; fanno parte integrante del presente accordo il Progetto di Accoglienza Diffusa, le Linee guida SPRAR e l'accordo del 10/07/2014 siglato tra Stato-Regioni-