NUMERO 216 -PAGINA 1- E SE LA ROGGIA CURNA ESONDASSE?



















l'alluvione che ha coinvolto Longuelo ed anche Curno (e Curnasco) sarebbe meglio non sottovalutarla perchè la Roggia Curno non ha più gli scaricatori di troppo pieno e in caso di stravento, considerando che passa anche sotto le case di Curno, forse sarebbe il caso di ...







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Quello che vedete GRANDE è uno schizzo schematico rilevato di Google Earth che individua il vasto comprensorio delimitato a est dalla dorsale che scende da San Vigilio, Tempio dei Caduti, La Benaglia, Cacina Polaresco per poi cadere sulla piana dell'ospedale.
Al centro è delimitata dalla dorsale che dal Colle della Bagnada (poco sopra l'omonima villa) scende sul Castello Presati e termina dove c'era la vecchia fornace di mattoni all'incrocio tra via Trento (di Curno) e via  del Coppo tra Mozzo-Bergamo.

A ovest dalla cima del Monte Gussa (o Monte di Mozzo ) scende per la dorsale a est del paese fino al Colle Lochis e  cade sulle Crocette.

Sulla Briantea a valle della via Dorotina esiste ancora un'opera idraulica: «un salto del gatto» per per far passare l'acqua d'irrigazione dalla sponda sud alla sponda destra in alto della Briantea. Nella zona di via Garibaldi alcuni di questi fossati sono  stati trasformati in passaggi pedonali.

Un altro partiva dalla piazza del comune e si dirigeva verso est  lungo il tracciato di via Marconi fino alla Roggia Serio. Dall'altra parte della Roggia c'è una cappelletta votiva perchè «prima» che venisse tracciata

la Roggia Serio (proprio per intercettare quella sorgiva l'avevano fatta passare da li...) li c'era  l'unica sorgente da cui potevano approvvi- gionarsi i pochi abitanti di Curno.

Il terzo scaricatore: il vero cavo principale della roggia, attraversava il paese, lambiva a sud la prima chiesa di Curno e poi si  dirigeva sulla via IV Novembre verso quello che era la sponda dell'alveo più antico del fiume Brembo, adesso al di sotto del provinciale per la Valle Brembana (ovest di via Padre Sala).





































Si vedono due bacini -A : la Valle di Astino- e B : la Conca del Borghetto.
Ai piedi di questi due bacini scorre la Roggia Curna (di proprietà del Luogo Pio della Pietà Istituto Bartolomeo Colleoni), ideata primariamente dai Benedettini di Astino (a cavallo del 1100 d.C.) e rifatta completamente dal Colleoni quattro secoli dopo (all'incirca).

I due bacini sono quelli che hanno presentato una situazione di gravi danni -per fortuna solo agli edifici ed alle auto- nell'ultimo stravento di giugno 2016.

La Roggia Curna venne tracciata (dai Vallombrosani) con due scopi. Raccogliere le acque piovane e sorgive reflue dai colli per allontanarle verso il  fiume Brembo (ed anche verso il torrente Quisa, probabilmente) e per irrigare le campagne gne a valle della stessa.
Dopo 500 anni la sua funzione viene intesa oggi come raccoglitore delle acque discendenti dai colli per essere avviate nel canale scolma tore della Roggia Serio





























































































Tutte le cascine più antiche del centro storico erano attraversate da canali di irrigazione derivati dalla roggia e stavano tutte a valle della medesima.

La Roggia Curna venne dismessa come opera irrigua alla fine degli anni '60 quando l'inquinamento da parte di un'industria chimica del Borghetto fece ripetuti danni alle coltivazioni ( e agli animali? boh? e agli uomini? boh?) e la DC «medicò»  scientemente il danno con lo sviluppo edilizio delle campagne «rovinate». Gli uomini? le donne? gli animali? E' lo sviluppo signore e signori!

Il cavo principale della Roggia Curna terminava nel fiume Brembo  nei pressi della dismessa Cava Cavagna in fondo a via Brembo. Questo cavo – che scavalca il Curnino-Ceresino- ormai inesistente o ridotto a un tubo di 50 cm di diametro, laddove non sia stato demolito  dai mille lavori stradali.

Il tragicomico è che la Roggia Curno adesso ... sfocia nei campi poco a nord del distributore Esso della via delle valli. E li... muore.

Un piccolo ramo correva di fronte alla Cascina Frigeni e finiva nel fiume Brembo laddove c'era la filaressa  di presa di quello che oggi si chiama «Curnino-Ceresino» (denominazione inventata dai geografi moderni...) che arrivava ad irrigare fino le campagne di Osio Sopra. Detta filaressa era localizzata (dentro il fiume) all'incirca laddove stava il cassone della monnezza sulla via Lungobrembo alta.

La Roggia Curna aveva un carattere ambientale  molto marcato lungo tutto il suo percorso: un doppio filare di platani ormai del tutto  azzerati.
Oggi la Roggia Curna da via Astino a Curno sostanzialmente è tracciato pericoloso e inutile.
Un alveo che andrebbe completamente rimesso in sesto in modo naturale (quindi del tutto differente da quello adottato  a Bergamo...) ma... adesso sono tutti afflitti dal ... mal del quadrel.

Il fatto è che Curno ha sostanzialmente «tappato» tutta la Roggia Curno. I curnesi negli anni d'oro del democristiano Arnoldi si spellarono le mani per l'audace copertura delle rogge maleodoranti e il tracciamento di altrettanto audaci percorsi pedonali e giardini ma adesso in caso di grave stravento succederebbero danni gravissimi.

Che già ci sono stati a monte della via Bergamo coll'ultimo stravento.
Immaginiamo che l'idea di riscavare e ristrutturare «adeguatamente» la Roggia Curno da via Astino fino al fiume Brembo sia vista come una gallinella dalle uova d'argento per qualcuno e una follia per gli altri.
Probabilmente per sopportare senza danni il flusso d'acqua causato da uno stravento come  l'ultimo arrivato occorrerebbe una sezione di 8-10 mq. oltre all'esecuzione degli scaricatori «prima» che l'onda arrivi alle Crocette.

A questo punto noi alziamo le mani perché i politici hanno sicuramente già girato la testa dall'altra parte,









































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La roggia Serio é posta sul confine tra Curno e Treviolo.

La Roggia Curna era dotata di due scaricatori uno che parte presso la Madonna del Bosco e un altro -che forse era solo un  grosso canale di irrigazione nelle Alene di Curno- che derivava dalla roggia nei pressi del centro attuale del Borghetto.
I due scaricatori si dirigevano quello orientale verso il sottopasso nei pressi della sovrappasso della Leuceriano alla ferrovia (Cascina Polaresco) e quello centrale a valle della Esselunga (dove c'è un grosso tombotto percorribile di sottapasso della ferrovia).


Le tre foto quadrate sono della Roggia Curna come si presenta adesso in via Astino. Quella in alto a sinistra é la sistemazione "murata" applicata attualmente. Una sistemazione fatta ovviamente in accordo col Parco dei Colli (e la Sovrintendeza dei Beni Architettonici e Paesaggistici?). Questa sistemazione arriva fino a... via Astino e immediatamente dalla parte opposta si presenta come nella foto quadrata in alto a destra, appena appena ripulita delle vegetazione che la riempie del tutto. La foto in basso a destra, sempre nello stesso posto, indica uno scivolo creato ad hoc per consentire l'accesso delle ruspe alla Roggia "murata" per una più rapida ripulitura. Da altre foto sembrerebbe che pure il fondo sia stato consolidata con una bella pavimentazione di calcestruzzo.
A noi pare una sitemazione del tutto discutibile sia sotto il profilo ambientale di tutela della funzione come canale di raccolta delle acque piovane che dal punto di vista architetonico naturalistico. Per di più in ambito di un Parco.
Il consolidamento degli argini si poteva benissimo fare con delle palificazioni con tronchetti di legno di faggio piantati molto fitti e profondi (tanto sotto non c'é roccia per molti metri) mentre il fondo si doveva mantenere in terreno naturale anzichè applicarvi uno strato di ghiaietto (consolidato con cemento per far scorre el elame delle ruspe).
Il fatto é che questi lavori sono terminati 3-4 anni or sono ma resta da sistemare TUTTO il  tratto da via Astino fino alle Crocette e poi quella parte che sottopassa il paese di Curno oltre allo scarico nel fiume Brembo.
Un lavoro costosissimo di scarsa o nessuna utilità pratica come é stato purtroppo dimostrato dagli enormi danni inflitti a Longuelo dal recente stravento di fine giugno.
Fuori dubbio che  l'impresa esecutrice abbia ben lavorato ma il progetto era del tutto errato.































































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La ferrovia prima e la Briantea in secondo tempo hanno costituito due barriere artificiali all'equilibrio idraulico dei due bacini che scaricavano le acque nella Roggia Serio, tracciata a valle della Cascina Polaresco con evidente ragione (mantenere i livelli di pendenza minimi per lo scorrimento).

La Roggia Curna è stata oggetto  di «prezioso» e in gran parte inutile ristrutturazione & restauro da parte del Consorzio di Bonifica in quel di Bergamo fino all'altezza di via Astino mentre  da Longuelo verso Curno la roggia è rimasta un alveo abbandonato seminterrato e coperto da rovi.
 
Lo scaricatore della Madonna del Bosco venne intubato nella parte dell'abitato di Longuelo, e more solito abbandonato al  proprio destino e al momento del bisogno anziché scaricare le acque piovane ha «servito» un drammatica alluvione al quartiere.
Fine del cinema: comincia il pericolo.

La Roggia Curna nel nostro territorio ( Curno) disponeva di tre scaricatori (che in situazioni normali erano dei canali di irrigazione).

La Roggia Curna nel nostro territorio ( Curno) disponeva di tre scaricatori (che in situazioni normali erano dei canali di irrigazione).

Uno dalle Crocette viaggiava in alto verso la Dorotina e le campagne sottostanti verso il Quisa.
Col tracciamento nel primo dopoguerra della strada nuova dalle Crocette verso Ponte, il collegamento irriguo venne mantenuto.