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NUMERO 216 -PAGINA 1 -REGALIE PRE-ELETTORALI DELLA GIUNTA SERRA
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Deliberazione
n. 31 del 01-06-2016 del Consiglio Comunale: MODIFICA CONVENZIONE
VIGENTE PER LA GESTIONE DEL CENTRO SPORTIVO COMUNALE "VIVERE INSIEME 1".
ESTRATTO della deliberazione
Il Sindaco introduce il settimo punto all'ordine del giorno la modifica della convenzione vigente per
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La
giunta Serra paga il secondo contributo elettorale sia al suo maggior
partito azionista che esprime la presidenza della società sportiva che
agli iscritti della medesima. Questa la sostanza della delibera assieme
a quella dei 5-600mila euro che verranno investiti col contributo
(forse) di 250mila da parte della Regione.
Le condizioni di oggi rispetto agli anni di nascita della polisportiva
sono del tutto cambiate ma il nostro comune, fa il riccone
esibizionista consegnando a una società privata la gestione dei centri
sportivi che valgono almeno dieci milioni di euro.
Nessun cittadino di Curno è informato dettagliatamente e in forme
certificate in che cosa consista realmente il contenuto sociale
dell'attività e quanti numeri ne siano coinvolti. Le parole quando ci
sono di mezzo la “cosa pubblica” non valgono nemmeno l'inchiostro per
scriverle.
I CVI nacquero sulla spinta della trasformazione della società
contadina in società operaia oltre che a seguito della adozione della
scuola dell'obbligo fino alla terza media. Infatti nacquero proprio in
quegli anni.
In quel periodo non esistevano centri sportivi privati e gli sport di
massa erano il calcio e il ciclismo. Le persone che praticavano
il running o semplicemente la camminata non esistevano. Il tennis era
una disciplina esclusiva delle classi abbienti. L'introduzione della
scuola media obbligatoria si era poi risolta, sotto il profilo
sportivo, alle sole due ore di educazione fisica prevista
dall'ordinamento scolastico.
Oggi la situazione è del tutto cambiata (tranne che nella scuola…). La
situazione economica attuale consente a tutti di usare a pagamento gli
impianti privati scegliendoli ad hoc e anche chi non vuole chiudersi in
una palestra può dedicarsi a moltissime attività per boschi prati
alvei monti di altissimo gradimento visti i numeri.
Oggi i praticanti delle attività sportive singolari all'esterno sono
nettamente più numerosi dei frequentatori di palestre, campi di calcio
e tennis, piscine. Soprattutto questo fenomeno coinvolge la popolazione
adulta ed anziana.
Purtroppo la scuola NON abitua e non educa la popolazione giovanile alla pratica sportiva all'aria aperta e
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il centro sportivo comunale “Vivere Insieme 1” in
particolare l'eliminazione dell'obbligo, previsto dall'art. 5 della
convenzione sottoscritta, di corrispondere al Comune il 50% dei costi
della pulizia. Relaziona, con nota che si allega al verbale per
farne parte integrante e sostanziale, sulle motivazioni che
accompagnano tale modifica, partendo dalle condizioni dell'originario
affidamento nel 2013 e ripercorrendo le modifiche che erano state
apportate rispetto alla precedente convenzione sia in ordine
all'estensione della manutenzione ordinaria del verde a tutto il parco
del centro, sia in ordine all'ulteriore sforzo richiesto alla
Polisportiva di restituire al Comune la metà dei costi sostenuti per le
pulizie.
Spiega come a tre anni di distanza si debba ritornare sui propri passi considerando che
la Polisportiva, che ha sempre garantito una gestione ottimale, si è
fatta carico negli anni 2013, 2014 e 2015 di una serie di interventi
urgenti per sanare carenze e vetustà degli impianti, sostenendo spese
documentate per circa 100 mila euro con conseguente erosione di quelli
che sono gli utili di gestione.
Il Comune non è riuscito a garantire le risorse per questi interventi
ed ha partecipato, al fine di far fronte alla necessità di intervenire con manutenzioni straordinarie e
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questa incombenza è ancora lasciata nelle mani e responsabilità dei genitori.
L'affermazione “il centro (CVI1) risponde anche all'esigenza di
garantire l'attività sportiva giovanile con iniziative che non sono
esclusivamente sportive ma hanno anche un valore formativo”
sostanzialmente non corrisponde –nei numeri- al vero.
Peraltro una delibera fatta bene avrebbe dovuto riportare qualche
informazione “certificata non dall'oste sulla qualità del proprio vino”
avrebbe dovuto specificare in dettaglio questi numeri asseriti.
La delibera decide di togliere alla Polisportiva l'obbligo di
restituire al Comune il 50% delle spese sostenute dai Curnesi per la
pulizia degli spogliatoi. Significando quindi che il 50% del lavoro
deriva dalla frequentazione da parte delle scuole degli impianti.
Il che è un bel punto interrogativo: gli scolari -per numero ed educazione- determinano il 50% della spesa necessaria? Mah
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migliorie, a due bandi regionali per la riqualificazione degli impianti sportivi.
Per
queste motivazioni, continua il Sindaco, si propone di depennare tale
obbligo di corrispondere il 50% dei costi per le pulizie, facendo salvo
il pregresso, vale a dire quanto ad oggi già dovuto in virtù della
vigente convenzione dalla Polisportiva.
(…)
Interviene il Cons. Benedetti il quale fa rilevare che la Polisportiva
assume a proprio carico tutte le spese dei consumi e di gestione. La
convenzione in essere ha ricalcato quella prevista dalla legge della
Regione Lombardia. Dichiara come si tratti di un ente no profit.
(…)
Il Cons. Benedetti chiarisce
che la qualifica ente no profit è intesa come ente che non divide gli
utili di gestione, ma è obbligato da Statuto a reinvestire gli stessi.
La gestione del centro, aggiunge, è difatti per lo più demandata
all'impegno dei volontari. Tantissimi sono stati gli interventi per le
carenze riscontrate, dalle tubazioni agli spogliatoi, fino alla
manutenzione ordinaria quotidiana che impone continui ed onerosi
interventi.
(…)
Il Sindaco spiega che il rimborso spese che complessivamente la
Polisportiva deve al Comune per gli anni pregressi, dunque dal 2013 ad
oggi, ammonta ad euro 24.000,00. Fino ad oggi nessuno aveva mai
provveduto a chiedere tali rimborsi e gli uffici stanno provvedendo da ultimo a fare i conteggi.
(…)
Il Cons. Benedetti fa rilevare che ad esempio la sezione tennis, che ha
una percentuale di circa il 60% di non residenti, finanzia quasi per il
90% tutto il centro sportivo.
(…)
Il Sindaco precisa che la convenzione è in essere fino al 2017 e che
l'affidamento è stato fatto direttamente secondo la legge regionale con
la riserva dunque ad associazioni sportive del territorio. Il bando
implica la ricerca di soggetti privati diversi dalle associazioni
sportive che gestirebbero con l'ottica dell'imprenditore privato,
eliminando quindi tutti i vantaggi di cui godono oggi le sezioni
giovanili che possono proporre quote di iscrizione molto contenute,
avendo a disposizione gratuitamente i terreni di gioco e le palestre,
pagate dalla Polisportiva grazie ai proventi dei campi da tennis.
(…)
Il Sindaco evidenzia come non sia solo una questione di costi e di
ricavi, trattandosi non della gestione imprenditoriale ed in forma
privata di un impianto sportivo, come ad esempio può essere lo Sport
Più con il quale si stipulano delle convenzioni.
Il centro
risponde anche all'esigenza di garantire l'attività sportiva giovanile
con iniziative che non sono esclusivamente sportive ma hanno anche un
valore formativo.
(…)
Considerato che nel corso della gestione degli impianti di questi
ultimi tre anni si è registrato uno squilibro nel quadro economico a
sfavore della Polisportiva oberata dalle ingenti spese relative alle
utenze, dal canone annuo da versare al Comune, dal rimborso al Comune
del 50% dei costi delle pulizie e da diversi lavori di manutenzione
straordinaria di cui si è fatta carico a proprie spese a indubbio
vantaggio economico dell'Amministrazione comunale proprietaria dei
vetusti impianti;
Ritenuto opportuno per il principio di equità accogliere la richiesta
di revisione della convenzione avanzata dalla Polisportiva Curno
eliminando la clausola relativa al rimborso al Comune della quota
relativa al 50% dei costi delle pulizie degli spogliatoi dalla data di
nuova sottoscrizione della Convenzione a tutta la durata residua della
stessa;
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Oltre al fato che più sopra la sindaca ha dichiarato “che
il rimborso spese che complessivamente la Polisportiva deve al Comune
per gli anni pregressi, dunque dal 2013 ad oggi, ammonta ad euro
24.000,00. Fino ad oggi nessuno aveva mai provveduto a chiedere tali
rimborsi e gli uffici stanno provvedendo da ultimo a fare i conteggi.
Senza numeri si discute di aria fritta.
Sintetizziamo quindi la nostra posizione.
Nel 2016, con un Paese con 2330 miliardi di debito pubblico, e le
entrate così come certificate nell'ultimo bilancio consuntivo (di
Curno), non permettono più ai comuni di possedere un numero eccessivo
di strutture sportive. Il destino del CVI1-CVI2 va quindi ripensato ed
una sua parte ceduta e l'altra parte ridestinata a parco pubblico.
Probabilmente si potranno conservare gli impianti tennis (privatizzati)
e sarà meglio spostare il calcio al solo CVI1.
Ci pare assurdo (di questi tempi…) prevedere quei 5-600mila euro di ulteriore investimento al CVI1.
L'assegnazione dei due CVI non può più essere fatta in bonis alle
attuali società sportive come compenso per il buon volontarismo. Sono
strutture costose da mantenere, in gran parte vecchie di un quarto di
secolo, per cui va deciso il destino rispetto alle risorse disponibili.
Non è esattamente obbligatorio, OGGI, che il comune disponga di
impianti sportivi dal momento che il maggior numero di sportivi pratica
in spazi all'aperto. Piuttosto il comune provveda a creare la sua
parte di percorso ciclopedonale lungo Fiume Brembo (il quale
fiume) già ora dispone di un percorso da Ponte san Pietro a
Brembate sia sulla sponda destra che sulla sinistra (tranne Curno e
Ponte san Pietro: guarda caso…). Il fatto che è il rapporto incestuoso
tra politica e società sportive rende consensi elettorali mentre una
percorso pedociclabile rende (quasi) zero.
All'alba del 2016 dopo quel che i cittadini hanno letto sulla
corruzione di privati e politica, sarebbe utile che il comune non
affidasse nemmeno uno spillo a quelle società onlus e non profit che
non rendono pubblici bilanci certificati (da soggetti terzi) e
informazioni certificate (da soggetti terzi) sulla propria attività.
La politica a Curno, da sempre dominata dai bottegai del centro, non ha
mai voluto dare valore al CVI1 perché avrebbe irrimediabilmente decotto
la loro scarsa professionalità. Lo scambio politica-
associazioni-bottegai ha fatto perdere a Curno occasioni importanti:
basti pensare che a Curno un'operazione del tipo “Valle della
biodiversità” di Astino venne concepita dieci anni or
sono ma sempre contrastata da una classe politica miope e
collusa o identificata cogli interessi dei bottegai.
Anche la giunta Serra, la cui politica urbanistica è dettata (ormai dal
1990) dall'attore principale di quello scambio, conferma anche nel 2016
quella linea miope che fa perdere reddito e occasioni a tutto il paese.
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