NUMERO 215 -PAGINA 1 - LA LATRINA DI NUSQUAMIA






















Quando si intende convolare a nozze, le persone per bene si scambiano visita tra parenti per presentarsi. Uno fa conoscere il proprio suolo patrio natio all'altro/a ed anchela casa natale, i parenti prossimi nonché  il buen retiro che li ospiterà (nella prima notte?).

Leggiamo che i creatori di "Nusquamia la latrina di Curno"





































hanno fatto questa rimpatriata in quel di Terracina, augusta città del Tirreno attraversata (anche) dall'Appia antica.
 
Sarebbe la terza volta che fanno ritorno a Terracina, dove uno dei due fortunati dispone di un “buen ritiro”.

Libratisi finalmente in arie più salubri della latrina curnese, i nostri due eroi hanno provveduto all'identificazione della Via Appia da Borgo Fàiti a Terracina e a Fondi. Si sono rivolti ai libri, o a persone delle quali sapevo che potevano fidarsi: accompagnati, per esempio; al cuggino di uno dei due, che vive a Terracina da bon vivant e che, -scrivono- essendo in pace con se stesso, non ha grilli localistici per la testa; a una zia di Angelo, che è professoressa di italiano e latino, ha una bella casa borghese e una digbnità da difendere, e che non tollererebbe di mettersi sullo stesso piano di certi scamicia-
ti e male identaristi; al loro amico G., che discende da lombi terracinesi e ha il van-








è stato sciolto per le dimissioni rassegnate dalla maggioranza dei consiglieri ed il comune è stato commissariato”.
La stampa da notizia che lo sfortunato comune sia terra di conquista di una famiglia-i Mallardo- a cui la GdF nel maggio u.s. ha comminato 49milioni di proprietà sequestrate. Insomma una sfiga dietro l'altra.

Il sindaco del buongoverno Angelo Gandolfi venne licenziato  temporibus illis per le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali ed anche nella città del suo buen retiro (terra d'origine materna) è accaduto –anche li con una giunta di CDX+Lega- lo stesso evento.

La Latrina di Nusquamia ovviamente è stata colpita dalle nostre osservazioni sul loro atteggiamento verso la tardiva delibera di approvazione del bilancio consuntivo 2015.  Ma ovviamente non da segno di avvedersene perché la sua prassi è quella di inventarsi una realtà per lo più sognata.

Sottolineavamo com'è al “sindaco del buongoverno” fossero sfuggiti i gravi ritardi della maggioranza nel presentare il Bilancio consuntivo 2015 e non avesse presentato interrogazioni.
Sicuro piuttosto che il Gandolfi fosse informato (del ritardo) da persona interna e fidata e quindi attendesse pacificamente che l'ingenuo del consiglio si facesse avanti dietro la spinta di un Pedretti e di un Locatelli.
Infatti al mondo ci sono i cani da trefola, quelli da picchetti (li usano i gggeometri) e quelli delle mail: Claudio Piga ha ricostruito il “giro” della mail del Cavagna junior appunto come  un “cane da mail”
La segnalazione al prefetto poteva sortire il decadimento del consiglio.

L'altra osservazione riguarda il ruolo modestissimo del Gandolfi nell'attuale consiglio comunale: col suo rosario di astensioni è diventato (l'inutile) ruotino di scorta della maggioranza.































































































-taggio, essendo latinista, di non aver bisogno di cercare nelle “radici” un patentino di nobiltà farlocca.

G. ha illustrato loro, oltre che dalla Via Appia, della storia e della lingua di Terracina, dell'uva e delle mozzarelle di Terracina , della tecnica romana delle costruzioni stradali. Lui li informò per primo della profondità del taglio del Pisco Montano e delle cifre romane scolpite sulla roccia, che testimoniano il progresso del lavoro di taglio e sbancamento.

Insomma per la coppia – cui a un certo punto s'aggiunge una pulzella- è una sorta di “ritorno a casa”, finalmente si torna a parlare del “quadrel” che nella fattispecie è una roccia calcarea.

I Romani hanno fatto un lavoro alla grande. Una maxi cava per quei tempi: il Pisco Montano scavato per un'altezza di 37,88 m e per una lunghezza di 296 m. Serviva per la realizzazione della variante litoranea della Via Appia, ordinata dall'imperatore Traiano. L'esecuzione dell'opera richiese lo sbancamento di 13.000 mc. di roccia che venne utilizzata come sottofondo del resto della strada. Qui danno numerose informazioni  sul come facevano le strade i romani che il sindaco del buongoverno –al secolo Angelo Gandolfi- pare non abbia adottato nella pavimentazione di via Roma.
Epperò tiriamo avanti.

Nel qual mentre la coppia (ri)vede il natio bordo selvaggio il tenutario della latrina si esercita nella critica politica degli avvenimenti curnesi.

Va detto a completamento delle informazioni che nel comune di Terracina “con D.P.R. del 9 giugno 2015, pubblicato sulla G.U. n.140 del 19/06/2015, il consiglio comunale (L.C. Lista Sciscione, Noi con Salvini, L.C. Nicola Procaccini Sindaco, L.C. Sìamo Terracina, Fratelli D'Italia - Alleanza Nazionale)






























































































































































Ci scusassero. Nella stesura del pezzo ho volutamente copio-incollato pezzi dall'augusta prosa della Latrina. Non é stata malizia ma solo comodità e risparmio energetico. Bella la foto del maschio duce seminatore.
La lettura della fine prosa della Latrina di Nusquamia che resoconta la visita della coppia Claudio Piga e Angelo Gandolfi in quel di Terracina, amena cittadina della costa laziale assai nota negli interventi della Bindi mi ha fatto fare un balzo all'indietro, ai tempi dell' infanzia e pubertà, quando l'educazione sentimental-sessuale maturava sulle pagine di GrandHotel, Intimità e Cronaca Vera. E sui calendarietti dei barbieri. Questa prosa mi ha fatto sentire il profumo del tempo, quando le donne erano obbedienti al marito, le famiglie erano numerose e cattoliche: insomma quando c'erano i VERI VALORI e la televisione e i ficofoni (cit.) non avevano rovinato l'Italia prima che gli italiani o viceversa. Sarà un caso ma proprio in queste ore il Premio Strega é stato vinto da una storia ambientata da quelle parti.