Dopo
due anni di guerra guerreggiata contro l'”intruso” fiorentino a Palazzo
Chigi, dopo avere collaborato alla batosta elettorale alle
amministrative sia col malgoverno delle città che con le polemiche
bi-quotidiane, ecco la dichiarazione di guerra in puro stile
andreottiano come la descrive De Marchi su Repubblica: “Enrico Letta
candidato premier, Roberto Speranza segretario del Pd. Concentrati
sull'accusa a Renzi di «vivere in un talent», è sfuggita ai più,
durante la direzione dem, l'altra parola inglese usata da Gianni
Cuperlo: ticket. «Al prossimo congresso — ha detto l'ex presidente del
Pd — non sosterrò un capo ma un ticket composto da una guida solida per
Palazzo Chigi e una personalità diversa per il partito».
Amen.
A
vari galletti e capponi della minoranza piddina non passa nemmeno per
la mente che una crisi politica a novembre potrebbe costare all'Italia
un aumento dello spread di altri 100-150 punti rispetto all'attuale e
quasi sicuramente la messa in mora dell'Italia con la perdita
definitiva di quella poca fiducia riconquistata negli ultimi due anni.
Ecco
la tragica boutade dei capponi : “il nome di Letta può essere evocativo
da molti punti di vista: un diverso modello di governo (“il cacciavite”
contro il “bulldozer” renziano), una personalità che continua a
coltivare i rapporti con le Cancellerie estere, un leader riconosciuto
anche fuori dai confini italiani come dimostra la recente nomina alla
guida dell'Istituto Delors”.
Neppure
una riflessione sul fatto che in Parlamento se non hai Verdini e
Alfano, vanno tutti a casa a meno di reimbarcare il Cavaliere ormai
ridotto a una mummia egizia. E ci credo visto che questo risultato
elettorale ce l'ha consegnato la mezza vittoria o mezza sconfitta di
Bersani e del suo successivo ictus (che non fa male solo agli
operai che poi finiscono primi nella lista dei licenziandi ma anche ai
politici…). |
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Qui
non si tratta di essere renziani o meno ma di portare l'Italia ad una
crescita consolidata se non ai livelli merkeliani perlomeno stabile
oltre l'1% se non sopra il 2%.
Perché
poi il problema non è che sia diventata obsoleta solo un'Italia dove
gli ultra65enni sono il doppio di quelli sotto i 40, ma anche la classe
politica che manda a Roma è obsoleta e non si rende conto che così come
non puoi far crescere un'Italia di vecchi e analfabeti e di
giovani dequalificati -che ci sono negli operai come nel padronato-
altret-tanto non può crescere un
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paese dilaniato dalla guerra
per bande nei maggiori partiti.
Quello
che non comprende la minoranza piddina è che occorre uscire alla svelta
da questo Parlamento dove la maggioranza è sostanzialmente ostaggio di
Alfano e Verdini e per uscirne bene occorre un lavoro unitario che
potrà essere “riparato” domani se il PD riconquisterà il governo.
La
minoranza piddina comunque fa un ragionamento di pura sopravvivenza a
breve. Il risultato elettorale li ha messi davanti a due quadri. Se
proseguono con la costante guerra dentro il partito c'è la certezza di
andare tutti a casa e consegnare il paese ai 5stelle. Incapaci per
storia e formazione di cessare la guerra interna al partito sanno
che a ottobre … o la va o la spacca.
In entrambi i casi loro resteranno in gran parte a casa.
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Del
resto ormai il danno è fatto. Il PD di Bersani e predecessori è
colpevole del malgoverno della capitale e di averla consegnata ai 5
stelle. La “presa di potere” del PD fassinian-torinese ha finito per
fare rivoltare la città contro un sistema soffocante pervasivo e
irrisolutivo della crisi. Per non parlare del casino napoletano dove il
PD sta perdendo due volte di seguito e dove ha persino perso la
Regione a vantaggio di un outsider come De Luca. Un PD che perde
persino Sesto Fiorentino e rischia a Bologna.
Insomma
sono proprio quelli che vengono dalla scuola dei predecessori di Renzi
che hanno fatto i danni peggiori e adesso dimenticano che l'MPS
era targato D'Alema e Bersani; che dalle parti di Arezzo nessuno della
minoranza aveva aperto gli occhi come li avevano chiusi dalla parte del
Veneto.
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Altro che venire a dire che vanno rimborsati i vecchietti coi risparmi azzerati.
Il
malgoverno della vecchia guardia del PD si sta ancora rovesciando
addosso ai cittadini adesso e tocca al fiorentino metterci le pezze
prima con l'Europa e poi cogli italiani.
Poi
anche Renzi non è il genio di turno. Diciamo che è la miglior pezza che
oggi abbiamo per rattoppare l'Italia. Letta? Meglio stia a Parigi a
fare l'insegnante. Bersani? Meglio si ritiri in collina a produrre
Ortrugo e fare concorrenza a D'Alema col suo chianti. Cuperlo?
Andrebbe bene come insegnante in un seminario. Robi Speranza? A vendere
fiori agli incroci.
Sarà per la prossima volta se non segate il ramo su cui state appollaiati a riscuotere una lauta prebenda.
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