NUMERO 213 - PAGINA 1 - A PROPOSITO DI DUE ARTICOLI SU DACCA

















Questi due articoli contengono ragionamenti che non mi piacciono affatto per almeno tre motivi.
Mi inquietano anche se non sò scrivere puntualmente perché.
Il primo è che hanno una forte colorazione imperialista. Che è poi una delle molteplici forme di razzismo mascherato elegantemente. Noi siamo di qua ed abbiamo ragione. No, non è vero perchè ciascuno ha ragione a casa propria.
Secondo: l’ISIS e i suoi molteplici seguaci colpiscono in massima parte proprio i connazionali o gli arabi piuttosto che i cristiani o gli occidentali. Terzo perché dire che internet è mezzo per costruire una sorta di «unità d’azione» fecondata dalla comune fede è una solenne stupidaggine. Il terrorismo è sempre stata una delle mille forme di lotta delle minoranze (che si sentono offese od oppresse) verso gli avversari.  Non è un caso che in Europa siano state colpite in massima parte nazioni che hanno avuto  una lunga storia di crimini imperialisti, proprio nel nord Africa e in medio Oriente. Non è un caso che quei terroristi siano cittadini di nazioni europee se non della stessa nazione colpita.
Sarebbe poi ora di smettere di celebrare le gesta dei criminali:  chi intende fare un attentato eclatante non va a far saltare in aria la vecchietta sdentata di 99 anni che ricorda a malapena l’avemaria pretendendo di recitare i versetti del Corano. Colpisce in aeroporto dove poi si scopre sempre che i sistemi di vigilanza hanno mille difetti (mica solo gli italiani tendono ad essere felloni). Colpisce nel miglior ristorante di Dacca e non il povero venditore di frutta col suo biroccino. Colpisce la birreria parigina citata  tutte le settimane sugli inserti dei quotidiani. Colpisce il maggior giornale satirico per eccellenza e non  l’ignoto blog della zitella brexit.
Sono intellettuali talmente lontani dalla realtà che si

stupiscono dell’ovvio.
Del resto tutta la cristianità è uno straordinario fiume di sangue contro gli stessi cristiani e contro gli infedeli: noi siamo stati davvero dei «cattivi maestri» sia da cattolici romani che protestanti.
Poi quest’idea per cui il mondo sia «cosa nostra» (non in senso equivoco...) dove  qualcuno ha il diritto di circolare e seguire impunemente secondo i

propri modelli -che si ritengono  a priori giusti- anche quando si è casa altrui.  «A rendere difficile la nostra risposta (che deve essere nello stesso tempo militare, di intelligence, politica e culturale: smettiamola di pensare che una sola dimensione possa funzionare) è proprio questa complessità del fenomeno, questo confluire di spinte contrastanti, squilibri, frustrazioni, contese

a priori che siccome spendiamo 35 € pro die per chi arriva, questi siano felici e contenti Perché male che vada- hanno la pelle salva.

Le parole degli intellettuali e dei sapienti spesso diventano pallottole.
Diventano filo spinato. Diventano sangue che scorre.








































































Quella frase di Toscano gronda sangue: «E quale ideologia è più forte di quella religiosa?» Perché poi bisogna darci una risposta a quella domanda.
«Emerge qui un'altra delle ragioni che rendono particolarmente difficile lottare contro il jihadismo globale: l'esistenza di internet e dei social media.(...) In particolare si è sottolineato che il fatto che i governi perdessero il monopolio dell'informazione avrebbe avuto un effetto positivo sul grado di libertà degli individui e dei gruppi. Vero, ma si era dimenticato il rovescio della medaglia, ovvero il fatto che chiunque – compresi i terroristi e i criminali comuni – hanno acquistato un potentissimo strumento per portare avanti le proprie finalità» che è premessa di limitare la libertà di tutti.
Il voler far passare l’idea che meno libertà significhi maggiore sicurezza. Che abbiamo già provato.



























geopolitiche» scrive Toscano. Un po’ poco e un po’ troppo.

Dimentichiamo per esempio l’integrazione, cioè imparare -»noi e loro» a vivere insieme, cioè la circolazione delle persone. Per esempio diamo per scontato che le guerre scatenino le migrazioni ma non ci siamo mai interrogati cosa pensano-sentono gli immigrati di noi  e cosa pensi l’ISIS (inteso come  corpo complesso e variegato) del fenomeno. Noi immaginiamo a






































































CLICCANDO SULLE DUE IMMAGINI IN BASSO SI VIENE RIMANDATI ALLE TAVOLE IN GRANDEZZA NATURALE