NUMERO 209 - PAGINA 1- PROCESSARE ASSA E GLI ALTRI PER CRIMINI DI GUERRA
























































































































Tra un temporale e l'altro, si fa strada l'umidità e il caldo. Guai però a sconnettere pigramente il cervello. Mai come in questi tempi abbiamo bisogno di essere informati e consapevoli di quello che sta accadendo attorno a noi. Se la politica è vergognosamente assente su certi fronti, noi dobbiamo marcare presenza e non far mancare il nostro occhio vigile sul mondo, reagire e fare sentire la nostra voce.

L'occasione della serata é una di quelle da non perdere. Amnesty International offre una chiachiera-
ta con una donna che ammiro per

Lo sanno, ne approfittano e si commettono crimini sempre più cruenti.
Pungolata dal giornalista che vuole ad ogni costo cercare di identificare una violenza giustificata (i buoni), lei resta ferma: io perseguo TUTTI i crimini, non importa chi li commette. Un omicidio resta sempre un omicidio. E spera un giorno di poterli portare tutti di fronte a un tribunale, fare giustizia. Fare giustizia per quei bambini che lei ha guardato negli occhi nelle corsie degli ospedali di Aleppo e non solo. Bambini mutilati, traumatizzati, orfani, che
aumentano di numero ogni































































tutto quello che ha fatto e continua a fare: la già capo del tribunale internazionale per i crimini di guerra, ora membro della commissione ONU che sta indagando i crimini in Siria, Carla Del Ponte. È “una dei nostri”, direbbe qualcuno, nata a cresciuta in una valle della nostra regione. E ne andiamo orgogliosi.
Chiede al moderatore di saltare la presentazione “perché tanto sapete già tutto di me”, e si entra subito nel racconto delle donne Jasidih. Un paese dell' Iran dove gli uomini sono stati uccisi, le donne e i bambini rapiti e venduti in Siria ai militanti dell'ISIS. Violenze fisiche, sessuali, repressione, schiavitù. Le chiama donne, ma in realtà sono ragazze/bambine di 12, 13, 14, 15 anni. Alcune muoiono, altre restano ostaggio di sevizie per anni. Alcune fortunate riescono a fuggire e raccontare le loro storie. Lei, Carla, e la sua ventina di collaboratori, raccoglie ognistoria, ogni

giorno che passam nella totale indifferenza di noi occidentali.
Non sa quando si vedrà la fine di questo conflitto che si è allargato oltre i confini della Siria. Non sa quando e chi deciderà… gli USA sono sempre calmi in campagna elettorale, non interverranno a breve. I Russi sembra si siano anche loro ritirati. L'Europa… perché, esiste un'Europa? Lasciano fare agli altri. L'unica che è stata un po' pragmatica è la Merkel che ha cercato di dare casa provvisoria ai siriani che fuggivano e che, credetemi, non appena ritornerà la pace rientreranno a casa loro. E noi? Costruiamo muri, mettiamo il filo spinato. Non siamo capaci di accogliere quattromila persone. Dobbiamo vergognarci. L'Europa non è nemmeno capace di mandare alcune navi a prendere a bordo le persone che tentano di fuggire dalla guerra. Non facciamo nulla per evitare che muoiano nel mare. Siamo a questi livelli! Dobbiamo vergognarci!!

















































































































































ogni dettaglio. Scrive rapporti e denuncia il genocidio… la consapevole volontà di eliminare un intero popolo.
Quel che dice è scomodo, e come spesso accade non c'è nessuna volontà politica di istituire un tribunale internazionale che porti alla sbarra i colpevoli. Gli Stati Uniti e la Russia continuano a colpi di veto a impedire che il tribunale veda la luce. Ci sono troppi interessi economici in ballo, e come sempre i diritti umani vengono calpestati. Noi si è ritornati a vendere armi all'Arabia, altri foraggiano Assad con armi e soldi, ecc. Alla richiesta di essere più specifica su chi finanzia chi, ride e dice che non può esporsi o verrebbe bacchettata dai suoi superiori… e poi la vogliamo rivedere viva (aggiunge il moderatore).

Parla di come il conflitto in Siria è iniziato e di come sia degenerato al punto tale che attualmente non c'è più il fronte dei “buoni” e dei “cattivi”. Accadono crimini orribili, e chi uccide gode della totale impunità.

Da parte sua si è detta sempre disposta a incontrare Assad e discutere una resa. Mi sta bene che resti presidente fino a che troviamo un accordo di pace. Poi però lo voglio processare, non deve restare impunito.
Fra il pubblico ci sono persone che sono andate in Libano, Turchia, Siria a portare aiuto. Ognuno testimonia orrori e devastazioni. Si sollevano questioni religiose e culturali.

E noi cosa possiamo fare? È' una ragazza a porre questa semplice domanda.
Informarsi, attivarsi tramite le varie ong, scrivere ai giornali. Non lasciare che il silenzio e l'indifferenza prendano il sopravvento.
Stiamo parlando di esseri umani. Non sono numeri.
Sono esseri umani, come lo siamo noi.

Nella foto piccola
il giudice del Tribunale Penale Internazionale Carla Del Ponte.
Nella foto grande:
https://www.whitehelmets.org/