NUMERO 209 - PAGINA 1- IL RISULTATO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE










Avviso ai naviganti.
Il risultato del PD alle ultime elezioni comunali conferma lo stato disastroso dei rapporti all'interno del partito e l'incapacità consolidata ormai di dialogare e sentire la popolazione che dovrebbe conoscere benissimo ed amministrare meglio. Fosse solo autoreferenzialità sarebbe già grave, ma c'è del peggio.

Il disastro romano era prevedibilissimo visto cosa aveva combinato mafia capitale che vide (o vede ancora?)  una alleanza tra destra estrema ed una parte consistente del PD per saccheggiare il comune. Disastro ulteriormente accentuato  con la vicenda Marino e le sue DIS-missioni. Marino andava sostenuto e meglio diretto da un consiglio comunale dove il PD aveva la maggioranza ed invece s'è visto che a Roma c'era un consiglio comunale legittimo (non proprio tutto…) ma il governo VERO della città era in mano ad altra gente. Questo non doveva accadere ne per la corruzione interna del PD che non fu un grado di  evitare prima e scoprire poi perché il partito non aveva più sensibilità della vita nei quartieri (e ci credo…pensavano ben altro…).

Se poi osserviamo Napoli non si sa se sghignazzare o mettersi le mani nei capelli o prendere un randello e menare colpi alla cieca verso i vecchi –Bassolino- e nuovi: Valente & verdini ani. Anche qui il PD non ha compreso cosa era diventata Napoli e dove volgeva lo sguardo.
Perché la vittoria della Raggi a Roma e di DeMagistris a Napoli è stata di 2:1. Che non è proprio un buffetto verso il candidato PD.

Ma il disastro –a mio avviso- ancora peggiore c'è stato a Torino dove Fassino non era-è solo il sindaco ma Fassino è IL presidente dell'ANCI. Vero che qui la distanza tra i concorrenti è di circa dieci punti, ma quello che la stampa descriveva ormai da anni come un sistema torinese dove il PD s'era innestato dappertutto (e non erano sempre delle belle notizie) è riuscito nella  non facile operazione di far convergere in un  voto unitario CONTRO tutte le opposizioni.

Uno sguardo ai voti ci dice che tra il primo e il secondo turno, gli spostamenti elettorali nelle tre principali città non sono stati simili. Mentre a Milano e Napoli la crescita dei voti tra i due turni appare abbastanza coerente, si vede come a Torino lo Stecchino cresce di poco più di 8mila voti mentre la Appendino scatta da 118 a 202 mila voti: inequivocabile segno del CDX e della Lega che sono virati verso di lei pur di sconfiggere Fassino.
A Roma il barbuto Giachetti cresce di 50mila voti mentre la Raggi cresce di quasi 310mila voti.
Avvisaglie a Renzi per questo autunno e un bel problema  per le due donne penta stellate.

Dire adesso –come fa la c.d. sinistra interna  o i vecchi della “ditta”-  che sarebbe  utile separare la funzione di segretario da quella di PdC è una stupidaggine quando senti parlare un Orfini, una Serracchiani oppure un Guerini. O mister tiramolla alias Bersani che non sai mai se sta sul pero o sull'albicocco.
Il casino combinato da Orfini a Roma  gli meriterebbe la Siberia a stirare ghiaccioli.

E' proprio la sconfitta di Fassino a Torino che segna la necessità di una profondo rinnovamento nel PD perché quando viene rifiutato –col voto o con l'astensione- una persona rispettabile e capace come Fassino- significa che il partito proprio “non gira” più.
Anche a Milano il risultato è tutt'altro che positivo. Pisapia non ha mostrato grande intelligenza e generosità politica con la sceneggiata di (diciamo così) abbandonare il campo gran parte per ripicca politica verso Renzi. Altro che coerenza con la promessa di fare un solo mandato. Spesso in politica occorre farsi carico di pesi indesiderati. Il fatto è che ormai pure il PD milanese era attraversato da problemi di relazione con la città e la mancata approvazione dei piani sugli scali ferroviari oppure l'allontanarsi di importanti assessori come la DeCesaris o la Balzani combinate con tutta la polleria di maschietti auto candidati alle primarie non prometteva  niente di buono.
Infatti Sala ha rischiato.









Pure a Curno c'è un più che discreto clima elettorale, con le tre grazie (+ una…)  della giunta Serra che si battono di fioretto ma (per adesso) non sanno neppure loro se per la successione (bisognerà vedere se la Serra viene candidata al Parlamento) oppure per la riconferma. Ormai anche la giunta Serra arriva svaporata perché tutto il politicamente corretto alla fine è risultato una bufala.
Manca la sostanza, manca un disegno strategico di lingo respiro, manca il rispetto sostanziale della democrazia e della partecipazione. Tante belle parole e poi alla fine ti ritrovi una democristiana  come sindaco.
E' una versione del “partito della nazione” che sta suscitando non pochi malumori nel PD di origine comunista. La giunta Serra arriva al termine dei cinque anni malmessa come ci arrivò la giunta Morelli e non è detto che sia proprio il malaccorto comportamento verso i cittadini il carburante per ricompattare il Centrodestra con la Lega, adesso che l'ingombrante Pedretti se n'è andato (ma c'è da scommettere che creerà una lista di disturbo… ).
Tutto questo agitarsi (della giunta Serra) rende platealmente lo stato di ansia che la percorre. Purtroppo  le persone hanno limiti culturali e politici che impediscono loro di comprendere il pese nella sia interezza. La situazione di Curno è molto simile a quella di Torino ma la Serra non è ne  un Pisapia ne un Fassino.
Addà venì baffone!



La fatwa della Serra

La sindaco Serra ha scritto una mail ai suoi assessori avvisandoli che qualora un certo cittadino intervenisse ad una assemblea pubblica, lei si alzerebbe e uscirebbe dalla sala. Pare che il cittadino non si sia messo a piangere: ‘sto stronzo.
In buona sostanza la Serra -anche se smentirà seduta stante- ha dato la “dritta” anche ai suoi assessori di una “fatwa” verso un cittadino.