A GUARDARE ALLE COLLINE 990






C'ERA UN VOLTA

Una volta, ai tempi della prima repubblica, con la democrazia cristiana imperante, questa metteva in piedi tre quattro cinque commissioni comunali e stava bene attenta a non trasformare, fin dalla prima riunione, la commissione nel megafono della maggioranza.  Poi magari la DC mediava mediava o faceva finta di non avere sentito e capito ma se a Curno siamo riusciti a salvare le  antiche ripe del fiume (gli amministratori attuali non sanno nemmeno cosa siano), i “cannocchiali sul fiume” (gli amministratori attuali li chiudono con lottizzazioni abusive senza accorgersene; se si sono preservati i percorsi lungo fiume (magari incorporati in proprietà private senza essere trasformati i villette o stabilimenti) tutto questo è il frutto di lotte in quelle commissioni, di battaglie tra maggioranza minoranza e dei movimenti ambientalisti sul cui esito alla fine si mediava.
Vivere Curno e la sindaca Gamba hanno definitivamente abolito le commissioni: li dentro non si propone. Al massimo –ma davvero al massimo- si  approva e si mette in pratica il contratto di governo che loro eufemisticamente definiscono programma. Perché mica che la coppia DiMaio Salvini credano di averlo inventato loro il contratto!?. Chi non ci sta, fuori dalle balle. E se del caso ecco la disposizione razzista: fuori i non residenti. Ricordano certi cartelli degli anni '30-'40 sulle vetrine dei negozi. Forse non sanno nemmeno cosa fossero: glilo avranno insegnato alle medie obbligatorie? alle superiori? all'università?
Il risultato lo si vede in tanti modi. Per esempio la selva delle telecamere (noi pensiamo ne funzionino nemmeno 1/3 visto quanto sono sparagnini nella manutenzione dei beni). Necessarie perché se fai qualcosa senza coltivare il rapporto con la popolazione, questa considera quella cosa come un estraneo. Non propria. La massacra. Per esempio quando una assessora e poi sindaca come la Serra dopo 17 anni che sta in consiglio non è riuscita a migliorare nettamente la differenziata e ti saluto sulla tariffa puntuale. Ha da venì baffone!. Questo succede –ne potremmo elencare  un'altra dozzina di esempi- perché hanno un metodo di governo autoritario –tipico tratto delle maestre di paese- e siccome da sole non sanno fare un cazzo, ecco che a getto continuo emettono raffiche di incarichi per qualunque cosa. Riescono perfino a superare il ridicolo: come il RUP del RUP.
Non c'è la costruzione positiva della partecipazione ragion per cui la popolazione si sente partecipe di un disegno comune. Non tutti ovviamente ma la maggioranza. No. Per questa maggioranza i cittadini sono utenti, sono spettatori. Te lo dicono in fraccia nelle sedute del consoglio comunale. I cittadini non sono protagonisti. A questa maggioranza interessa solo lo scambio elettorale: io ti do questo e ti mi dai il voto. Ascoltiamo l'ineffabile sindaco di Treviolo parlare delle destinazioni dell'ex frantoio. Una serie di cambiali da onorare. Che poi è la stessa faccenda anche a Curno:pensiamo al casino che ha combinato con la vecchia Rodari, coll'edificoo di via Gamba, con la convenzione del CVI1 e adesso per il CVI2. Altro che l'incompetenza dei penta stellati al governo nazionale. Quella di Curno si specchia in quella di Roma e viceversa. Per loro i problemi si risolvono cercando il  professionista al minor prezzo sul mercato. Sigh. Semmai sarà vero.
Una cosa comunque è li scritta, scolpita! nel marmo. In 15 anni sono fermi ancora al 2000. Nella monnezza, nell'ambiente, nella raccolta differenziata, nei trasporti, nella viabilità, nelle piste ciclabili. Non c'è una cosa una che funzioni definitivamente e compiutamente. Fino alle lavagne dipinte con la vernice sui muri. Mica paglia, eh!?
Di cosa parliamo in questa pagina.

COL GENIUS LOCI NON SE MAGNA
Incontro casuale alla esselunga con una coppia ottantenne di via Lungobrembo. Lui spinge il carrello e la signora, con tanto di elenco in mano, lo riempie: si far per dire visto che alla fine sarà il cibo per due passerotti. Nonostante gli 80anni hanno una bella carnagione, piena senza macchie, senza troppe rughe. Ci salutiamo cordialmente e mi congratulo: vi trovo bene!. L'anziano mi risponde d'essere “malato grave: c'ho il parkinson” e poi che in LungoBrembo “hanno demolito la casa dove sono nato, hanno demolito la fornas davanti alla casa della sindaca e alla fornas e al frantoio faranno un ristorante e delle villette a schiera”. La moglie aggiunge: “non abbiamo più niente e nessuno: viviamo chiusi in casa, ciascuno per i fatti propri”. Rispondo che molti “malati di Parkinson” sarebbero ben contenti di guidare ancora la macchina, di girare senza problemi col carrello della spesa e ragionare così bene.  Poi il ragionamento prende altre strade.
(...)
Bisogna perciò intendersi su cosa sia un parco o la differenza tra un parco e i giardinetti delle villette a schiera o dei condomini. La sistemazione originaria della zona del Parco Callioni era una ricostituzione del bosco spondale distrutto dalla piena. Quello che hanno fatto  tra il canale di scarico del depuratore della Città di Bergamo (in un Parco!), il quagliodromo (in un parco?), il Parco Callioni (almeno 1/3 dell'area è cementificata da stradine e impianti e parcheggi) e la pseudo sistemazione dell'area dell'ex frantoio Benzoni (palestra di roccia, orti per disabili, cagatoio per cani….) assieme alle prossime case fino a quelle al posto della ex Fornace di Curno…. se per qualcuno è difesa dell'ambiente, forse siamo usciti da due scuole differenti.
E che dire della pista ciclabile in via Carso che pare una pista di rullaggio del Caravaggio!?.
Ecco: quel nonno di 80 anni che dice di essere “malato grave, di avere il Parkinson e di essere amareggiato perché hanno demolita la casa in cui é nato” … c'avessero pure gli amministratori pubblici un livello di parkinson come quel nonno e si vergognerebbero di quel che dicono nel filmato.

CURNO E TREVIOLO HANNO DUE SINDACATURE DELLO STESSO COLORE:
PERCHE' NON HANNO FATTO UN PIANO  COMUNE TRA IL PARCO CALLIONI, QUELLO SULL'EX FRANTOIO E SULLA FORNACE DI CURNO?
No, dico. Uno immagina di trasformare la Fornass in fondo a Via Lungobrembo in qualcosa di “più moderno”?  Niente di male. Uno immagina di trasformare l'ex sedime del Frantoio Benzoni in parco con un po' di edilizia?. Niente di male visto che sta li abbandonato da mezzo secolo.
Poi sentiamo il sindaco di Treviolo sbrodolare sul “parco della sponda EST del Brembo” e ci cascano i coglioni per terra. Poi sentiamo la sindaca di Curno sbrodolare che solo LEI abbia inventato il parco del Brembo e ci cascano i coglioni per terra. Poi sentiamo il vice sindaco di Ponte che chissenefrega ed allora ci domandiamo. Ma questa gente ha mai visto la manifestazione di settembre in Città Alta? Azzarola non hanno fatto uno “straccio di” Erasmus per vedere qualcosa del genere all'estero?. O ci sono andati con le fette di cemento sugli occhi?.  Anche seguire la via più semplice visto che Curno e Treviolo si scambiano d'amore e d'accordo il dirigente dell'ufficio tecnico e sono della stessa area politica. Cosa ci voleva mettersi d'accordo per un concorso di progettazione unitario della zona parco tra lo scarico del depuratore di Bergamo fino alla stradina che da via Lungobrembo entra all'area delle pompe dell'acquedotto e della fogna? E li dentro inserire anche il rifacimento della Fornass e dell'edificato sul sedime del Frantoio Benzoni?.(...)





































COL GENIUS LOCI NON SE MAGNA




Incontro casuale alla esselunga con una coppia ottantenne di via Lungobrembo. Lui spinge il carrello e la signora, con tanto di elenco in mano, lo riempie: si far per dire visto che alla fine sarà il cibo di due passerotti. Nonostante gli 80anni hanno una bella carnagione, piena senza macchie, senza troppe rughe. Ci salutiamo cordialmente e mi congratulo: vi trovo bene!. L'anziano mi risponde d'essere “malato grave: c'ho il parkinson” e poi che in LungoBrembo “hanno demolito la casa dove sono nato, hanno demolito la fornas davanti alla casa della sindaca e alla fornas e al frantoio faranno un ristorante e delle villette a schiera”. La moglie aggiunge: “non abbiamo più niente e nessuno: viviamo la chiusi in casa, ciascuno per i fati propri”. Rispondo che molti “malati di Parkinson” sarebbero ben contenti di guidare ancora la macchina, di girare senza problemi col carrello della spesa e ragionare così bene.  Poi il ragionamento prende altre strade.


 Treviolo dovrebbero correre  alle amministrative del 26 maggio una lista PD allargata con l'attuale sindaco Gandolfi  come candidato;  una lista della Lega assieme ai penta stellati con candidato sindaco Masper, già sindaco due volte molti anni or sono e consigliere provinciale ed una lista  forzista .  Una ricerca in rete sulle elezioni amministrative prossime venture mi fa recuperare un filmato della lista Gandolfi, attuale sindaco democratico di Treviolo da cui é tratto il fotogramma nel pezzo.


Dell'incontro coi due anziani del Lungobrembo mi ha colpito l'affermazione: “hanno demolito la casa dove sono nato” visto che lui e la moglie si sono fatti una bella villetta quando si sono sposati e quindi… mi ha detto che gli hanno portato via qualcosa per lui ancora molto importante.

Decido quindi un tour  in via Lungobrembo di Curno e poi in via Carso e al Parco Caglioni della Roncola. Poi passo ad Albegno e mi fermo  all'incrocio tra via Gorizia (quella che viene da Curno via Carlinga) e  Galetti e Marconi (che collega Albegno con Treviolo).


Il Parco Callioni della Roncola venne creato quando a seguito di una poderosa piena del fiume, questo aveva eroso le sponde fino ad arrivare al perimetro di levante degli attuali impianti sportivi. Il genio Civile del tempo, decise quindi di effettuare un riempimento della zona asportata con terreni di recupero e creare delle sponde in gabbie di sassi e muratore a difesa della parte bassa di quella frazione.  L'area venne ripiantumata con alberature recuperate lungo le sponde del fiume affinchè patissero meno lo stress ambientale.

In buona sostanza il recupero ambientale volle ricostituire il classico bosco spondale di un fiume in zona arida. Poi arrivarono gli ambientalisti delle villette a schiera e divenne il “Parco Callioni” che sostanzialmente é una discarica di funzioni più o meno civiche o civili. Per colmare la misura venne deciso che la coda della Roggia Serio - che è una sorta di «terra dei fuochi» tra via Curnasco e via Carlinga-  venisse interrata prima di scaricarsi nel fiume Brembo: sempre per restare in tema di ambientalismo villettaro.

Le Colombiadi finanziarono l'asse interurbano e verso la fine degli anni '90 e nel primo decennio del XX secolo il Comune decise di fare una discarica di terreno sotto il ponte dell'asse per evitare che l'esondazione del fiume  allagasse la frazione. Casualmente dimenticò che la via Carso aveva un sottopasso all'asse interurbano e quindi che quella diga-discarica era inutile perché l'eventuale alluvione sarebbe…entrata dal sottopasso.

Ma tanto vale: chi doveva smaltire il terreno degli scavi anziché spendere ne ottenne anche un ricavo dal comune:che potevano volere di più gli ambientalisti villettari?

Il Parco Callioni confina a nord col sedime del vecchio frantoio Benzoni, già fallito per via di un fallimento post sanzione per savi decennali abusivi nel fiume e quindi –salatando 30 anni-si arriva adesso che questo territorio diventato edificabile e la parte prossima al Parco Callioni è diventata comunale.

Il filmato recuperato in rete mostra la cerimonia di inaugurazione di questa parte del parco che andrà ad aggiungersi al Callioni. Alla cerimonia  presenziano oltre al Gandolfi sindaco di Treviolo anche la sindaca di Curno Gamba e il vicesindaco di Ponte san Pietro Macoli. Tutti insieme appassionatamente a raccontare che finalmente sia Treviolo che Curno e Ponte fanno parte del Parco Sud del Brembo e che “prossimamente” ci sarà una pista ciclabile che dalla fermata bus di via Vittorio Emanuele a Ponte, via Isolotto, Curno e Treviolo sarà pronta una posta pedociaclabile sulla -udite udite!-sulla “sponda est del fiume”.


Certo é che un architetto come Gandolfi che  usa la dizione di “sponda est” già da sola dice tutto quanto ne sa di geografia. Ma deve essere anche lui uno che ha fatto la scuola media dell'obbligo  coi piani del diritto allo studio e il tempo prolungato.
Poi interviene pure la sindaca Gamba per la quale il mondo  è iniziato con lei e prima era tutto un deserto  ed alla fine interviene pure Macoli che va be, accontentiamoci.
Davanti a tanta meraviglia un sopralluogo si doveva fare, non fosse altro per quella dolorosa affermazione del nonno “hanno demolito la casa dove sono nato”.

In effetti è vero. Come è vero che è scomparso il rudere che da quasi un secolo stava piazzato davanti alla casa della sindaca. Finalmente glielo hanno tolto di dosso.
Il problema però non sta nella demolizione di un fabbricato che forse stava in piedi con le stampelle. Il problema è che quanto hanno fatto sia “addosso” al Parco Callioni” che alla “Fornass” e quello che hanno fatto addosso al sedime del frantoio porta il segno di una immensa ignoranza rispetto a quello che è la sponda del fiume ed era il Parco Callioni.

Bisogna perciò intendersi su cosa sia un parco o la differenza tra un parco e i giardinetti delle villette a schiera o dei condomini. La sistemazione originaria della zona del Parco Callioni era una ricostituzione del bosco spondale distrutto dalla piena. Quello che hanno fatto  tra il canale di scarico del depuratore della Città di Bergamo (in un Parco!), il quagliodromo (in un parco?), il Parco Callioni (almeno 1/3 dell'area è cementificata da stradine e impianti e parcheggi) e la pseudo sistemazione dell'area dell'ex frantoio Benzoni (palestra di roccia, orti per disabili, cagatoio per cani….) assieme alle prossime case fino a quelle al posto della ex Fornace di Curno…. se per qualcuno è difesa dell'ambiente, forse siamo usciti da due scuole differenti.
E che dire della pista ciclabile in via Carso che pare una pista di rullaggio del Caravaggio!?.

Ecco: quel nonno di 80 anni che dice di essere “malato grave, di avere il Parkinson e di essere amareggiato perché hanno demolita la casa in cui é nato” … c'avessero pure gli amministratori pubblici un livello di parkinson come quel nonno e si vergognerebbero di quel che dicono nel filmato.
CURNO E TREVIOLO HANNO DUE SINDACATURE DELLO STESSO COLORE:
PERCHè NON HANNO FATTO UN PIANO  COMUNE TRA IL PARCO CALLIONI, QUELLO SULL'EX FRANTOIO E SULLA FORNACE DI CURNO?


No, dico. Uno immagina di trasformare la Fornass in fondo a Via Lungobrembo in qualcosa di “più moderno”?  Niente di male. Uno immagina di trasformare l'ex sedime del Frantoio Benzoni in parco con un po' di edilizia?. Niente di male visto che sta li abbandonato da mezzo secolo.
Poi sentiamo il sindaco di Treviolo sbrodolare sul “parco della sponda EST del Brembo” e ci cascano i coglioni per terra. Poi sentiamo la sindaca di Curno sbrodolare che solo LEI abbia inventato il parco del Brembo e ci cascano i coglioni per terra. Poi sentiamo il vice sindaco di Ponte che chissenefrega ed allora ci domandiamo. Ma questa gente ha mai visto la manifestazione di settembre in Città Alta? Azzarola non hanno fatto uno “straccio di” Erasmus per vedere qualcosa del genere all'estero?. O ci sono andati con le fette di cemento sugli occhi?.  Anche seguire la via più semplice visto che Curno e Treviolo si scambiano d'amore e d'accordo il dirigente dell'ufficio tecnico e sono della stessa area politica. Cosa ci voleva mettersi d'accordo per un concorso di progettazione unitario della zona parco tra lo scarico del depuratore di Bergamo fino alla stradina che da via Lungobrembo entra all'area delle pompe dell'acquedotto e della fogna? E li dentro inserire anche il rifacimento della Fornass e dell'edificato sul sedime del Frantoio Benzoni?.
Ah! Adesso salteranno su i soloni delle piste ciclopedonali modello A4 a dire: e no, il Parco del Brembo va progettato unitariamente. Già che ci siamo partiamo dal Pizzo del Diavolo fino a Crespi d'Adda?  'Sto progetto a chi lo diamo? A uno della Lega? Oppure uno dei 5S? perché non a un renziano?  No, alto la, ci sono anch'io!. Chi sei tu? Forza Nuova ole.  Ovviamente tutti 'ste parchi sono conditi di condivisioni, di partecipazioni, di ascolto delle esigenze della popolazione e allora che  ci vuole se non qualche centinaio di telecamere così incrementiamo anche il pil nazionale ?  L'area per far cagare i cani? magari dimenticano il fasciatoio per i bambini nei cessi, ma l'area per far cagare i cani quella proprio non può mancare. Non può mancare la palestra di roccia sullo scheletro del frantoio perché c'è da raccattare i volti della Casella. Non possono mancare gli orti degli handicappati così si uccellano anche quei voti e si nascondono quelli che debbono essere invisibili “in maniera democratica partecipata e trasparente”. E un percorso vita glielo volete negare? Impossibile: anche li c'è da uccellare qualche centinaio di voti. Il tragico é che queste cose le senti pari pari a Ponte Curno Treviolo e negli altri 8000 comuni italiani e poi scopri che il Parco Callioni è nato come una discarica dove sono finite ciospate di ogni genere visto che al tempo non c'erano nemmeno le leggi. Idem buona parte del sedime del frantoio. La Fornas l' hanno demolita ed alzato di due metri il livello del suolo. Poi non diciamo nulla delle fogne comunali che si scaricano nel fiume, nella Roggia Curna che è una sorta di terra dei fuochi indigena e del Brembo che è una fogna a cielo aperto.
Se due comuni – Curno e Treviolo- non hanno voglia e non riescono a mettersi assieme per una roba tutto sommato così piccola, non ci sono molte speranze.
E la sindaca Gamba che –casualmente…- ha scoperto il Parco del Brembo che è esattamente fuori CASA SUA e   non vede che nel PGT c'è una vastissima area a verde nel centro del paese. In effetti oggi come oggi i voti si uccellano maggiormente coi parchi che con qualcosa di serio. In fondo con la cultura non si magna, col genius  loci nemmeno, ma col Parco del Brembo, si che si magna e per di più con poca spesa. Incarichi progetti piste ciclopedonali stile A4, orti: sotto ragazzi che finalmente si magna. Legittimamente neh.