COL GENIUS LOCI NON SE MAGNA
Incontro casuale alla esselunga con una coppia ottantenne di via
Lungobrembo. Lui spinge il carrello e la signora, con tanto di elenco
in mano, lo riempie: si far per dire visto che alla fine sarà il cibo
di due passerotti. Nonostante gli 80anni hanno una bella carnagione,
piena senza macchie, senza troppe rughe. Ci salutiamo cordialmente e mi
congratulo: vi trovo bene!. L'anziano mi risponde d'essere “malato
grave: c'ho il parkinson” e poi che in LungoBrembo “hanno demolito la
casa dove sono nato, hanno demolito la fornas davanti alla casa della
sindaca e alla fornas e al frantoio faranno un ristorante e delle
villette a schiera”. La moglie aggiunge: “non abbiamo più niente e
nessuno: viviamo la chiusi in casa, ciascuno per i fati propri”.
Rispondo che molti “malati di Parkinson” sarebbero ben contenti di
guidare ancora la macchina, di girare senza problemi col carrello della
spesa e ragionare così bene. Poi il ragionamento prende altre
strade.
Treviolo dovrebbero correre alle amministrative del 26
maggio una lista PD allargata con l'attuale sindaco Gandolfi come
candidato; una lista della Lega assieme ai penta stellati con
candidato sindaco Masper, già sindaco due volte molti anni or sono e
consigliere provinciale ed una lista forzista . Una ricerca
in rete sulle elezioni amministrative prossime venture mi fa recuperare
un filmato della lista Gandolfi, attuale sindaco democratico di
Treviolo da cui é tratto il fotogramma nel pezzo.
Dell'incontro coi due anziani del Lungobrembo mi ha colpito
l'affermazione: “hanno demolito la casa dove sono nato” visto che lui e
la moglie si sono fatti una bella villetta quando si sono sposati e
quindi… mi ha detto che gli hanno portato via qualcosa per lui ancora
molto importante.
Decido quindi un tour in via Lungobrembo di Curno e poi in via
Carso e al Parco Caglioni della Roncola. Poi passo ad Albegno e mi
fermo all'incrocio tra via Gorizia (quella che viene da Curno via
Carlinga) e Galetti e Marconi (che collega Albegno con Treviolo).
Il Parco Callioni della Roncola venne creato quando a seguito di una
poderosa piena del fiume, questo aveva eroso le sponde fino ad arrivare
al perimetro di levante degli attuali impianti sportivi. Il genio
Civile del tempo, decise quindi di effettuare un riempimento della zona
asportata con terreni di recupero e creare delle sponde in gabbie di
sassi e muratore a difesa della parte bassa di quella frazione.
L'area venne ripiantumata con alberature recuperate lungo le sponde del
fiume affinchè patissero meno lo stress ambientale.
In buona sostanza il recupero ambientale volle ricostituire il classico
bosco spondale di un fiume in zona arida. Poi arrivarono gli
ambientalisti delle villette a schiera e divenne il “Parco Callioni”
che sostanzialmente é una discarica di funzioni più o meno civiche o
civili. Per colmare la misura venne deciso che la coda della Roggia
Serio - che è una sorta di «terra dei fuochi» tra via Curnasco e via
Carlinga- venisse interrata prima di scaricarsi nel fiume Brembo:
sempre per restare in tema di ambientalismo villettaro.
Le Colombiadi finanziarono l'asse interurbano e verso la fine degli
anni '90 e nel primo decennio del XX secolo il Comune decise di fare
una discarica di terreno sotto il ponte dell'asse per evitare che
l'esondazione del fiume allagasse la frazione. Casualmente
dimenticò che la via Carso aveva un sottopasso all'asse interurbano e
quindi che quella diga-discarica era inutile perché l'eventuale
alluvione sarebbe…entrata dal sottopasso.
Ma tanto vale: chi doveva smaltire il terreno degli scavi anziché
spendere ne ottenne anche un ricavo dal comune:che potevano volere di
più gli ambientalisti villettari?
Il Parco Callioni confina a nord col sedime del vecchio frantoio
Benzoni, già fallito per via di un fallimento post sanzione per savi
decennali abusivi nel fiume e quindi –salatando 30 anni-si arriva
adesso che questo territorio diventato edificabile e la parte prossima
al Parco Callioni è diventata comunale.
Il filmato recuperato in rete mostra la cerimonia di inaugurazione di
questa parte del parco che andrà ad aggiungersi al Callioni. Alla
cerimonia presenziano oltre al Gandolfi sindaco di Treviolo anche
la sindaca di Curno Gamba e il vicesindaco di Ponte san Pietro Macoli.
Tutti insieme appassionatamente a raccontare che finalmente sia
Treviolo che Curno e Ponte fanno parte del Parco Sud del Brembo e che
“prossimamente” ci sarà una pista ciclabile che dalla fermata bus di
via Vittorio Emanuele a Ponte, via Isolotto, Curno e Treviolo sarà
pronta una posta pedociaclabile sulla -udite udite!-sulla “sponda est
del fiume”.
Certo é che un architetto come Gandolfi che usa la dizione di
“sponda est” già da sola dice tutto quanto ne sa di geografia. Ma deve
essere anche lui uno che ha fatto la scuola media dell'obbligo
coi piani del diritto allo studio e il tempo prolungato.
Poi interviene pure la sindaca Gamba per la quale il mondo è
iniziato con lei e prima era tutto un deserto ed alla fine
interviene pure Macoli che va be, accontentiamoci.
Davanti a tanta meraviglia un sopralluogo si doveva fare, non fosse
altro per quella dolorosa affermazione del nonno “hanno demolito la
casa dove sono nato”.
In effetti è vero. Come è vero che è scomparso il rudere che da quasi
un secolo stava piazzato davanti alla casa della sindaca. Finalmente
glielo hanno tolto di dosso.
Il problema però non sta nella demolizione di un fabbricato che forse
stava in piedi con le stampelle. Il problema è che quanto hanno fatto
sia “addosso” al Parco Callioni” che alla “Fornass” e quello che hanno
fatto addosso al sedime del frantoio porta il segno di una immensa
ignoranza rispetto a quello che è la sponda del fiume ed era il Parco
Callioni.
Bisogna perciò intendersi su cosa sia un parco o la differenza tra un
parco e i giardinetti delle villette a schiera o dei condomini. La
sistemazione originaria della zona del Parco Callioni era una
ricostituzione del bosco spondale distrutto dalla piena. Quello che
hanno fatto tra il canale di scarico del depuratore della Città
di Bergamo (in un Parco!), il quagliodromo (in un parco?), il Parco
Callioni (almeno 1/3 dell'area è cementificata da stradine e impianti e
parcheggi) e la pseudo sistemazione dell'area dell'ex frantoio Benzoni
(palestra di roccia, orti per disabili, cagatoio per cani….) assieme
alle prossime case fino a quelle al posto della ex Fornace di Curno….
se per qualcuno è difesa dell'ambiente, forse siamo usciti da due
scuole differenti.
E che dire della pista ciclabile in via Carso che pare una pista di rullaggio del Caravaggio!?.
Ecco: quel nonno di 80 anni che dice di essere “malato grave, di avere
il Parkinson e di essere amareggiato perché hanno demolita la casa in
cui é nato” … c'avessero pure gli amministratori pubblici un livello di
parkinson come quel nonno e si vergognerebbero di quel che dicono nel
filmato.
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CURNO E TREVIOLO HANNO DUE SINDACATURE DELLO STESSO COLORE:
PERCHè NON HANNO FATTO UN PIANO COMUNE TRA IL PARCO CALLIONI, QUELLO SULL'EX FRANTOIO E SULLA FORNACE DI CURNO?
No, dico. Uno immagina di trasformare la Fornass in fondo a Via
Lungobrembo in qualcosa di “più moderno”? Niente di male. Uno
immagina di trasformare l'ex sedime del Frantoio Benzoni in parco con
un po' di edilizia?. Niente di male visto che sta li abbandonato da
mezzo secolo.
Poi sentiamo il sindaco di Treviolo sbrodolare sul “parco della sponda
EST del Brembo” e ci cascano i coglioni per terra. Poi sentiamo la
sindaca di Curno sbrodolare che solo LEI abbia inventato il parco del
Brembo e ci cascano i coglioni per terra. Poi sentiamo il vice sindaco
di Ponte che chissenefrega ed allora ci domandiamo. Ma questa gente ha
mai visto la manifestazione di settembre in Città Alta? Azzarola non
hanno fatto uno “straccio di” Erasmus per vedere qualcosa del genere
all'estero?. O ci sono andati con le fette di cemento sugli
occhi?. Anche seguire la via più semplice visto che Curno e
Treviolo si scambiano d'amore e d'accordo il dirigente dell'ufficio
tecnico e sono della stessa area politica. Cosa ci voleva mettersi
d'accordo per un concorso di progettazione unitario della zona parco
tra lo scarico del depuratore di Bergamo fino alla stradina che da via
Lungobrembo entra all'area delle pompe dell'acquedotto e della fogna? E
li dentro inserire anche il rifacimento della Fornass e dell'edificato
sul sedime del Frantoio Benzoni?.
Ah! Adesso salteranno su i soloni delle piste ciclopedonali modello A4
a dire: e no, il Parco del Brembo va progettato unitariamente. Già che
ci siamo partiamo dal Pizzo del Diavolo fino a Crespi d'Adda?
'Sto progetto a chi lo diamo? A uno della Lega? Oppure uno dei 5S?
perché non a un renziano? No, alto la, ci sono anch'io!. Chi sei
tu? Forza Nuova ole. Ovviamente tutti 'ste parchi sono conditi di
condivisioni, di partecipazioni, di ascolto delle esigenze della
popolazione e allora che ci vuole se non qualche centinaio di
telecamere così incrementiamo anche il pil nazionale ? L'area per
far cagare i cani? magari dimenticano il fasciatoio per i bambini nei
cessi, ma l'area per far cagare i cani quella proprio non può mancare.
Non può mancare la palestra di roccia sullo scheletro del frantoio
perché c'è da raccattare i volti della Casella. Non possono mancare gli
orti degli handicappati così si uccellano anche quei voti e si
nascondono quelli che debbono essere invisibili “in maniera democratica
partecipata e trasparente”. E un percorso vita glielo volete negare?
Impossibile: anche li c'è da uccellare qualche centinaio di voti. Il
tragico é che queste cose le senti pari pari a Ponte Curno Treviolo e
negli altri 8000 comuni italiani e poi scopri che il Parco Callioni è
nato come una discarica dove sono finite ciospate di ogni genere visto
che al tempo non c'erano nemmeno le leggi. Idem buona parte del sedime
del frantoio. La Fornas l' hanno demolita ed alzato di due metri il
livello del suolo. Poi non diciamo nulla delle fogne comunali che si
scaricano nel fiume, nella Roggia Curna che è una sorta di terra dei
fuochi indigena e del Brembo che è una fogna a cielo aperto.
Se due comuni – Curno e Treviolo- non hanno voglia e non riescono a
mettersi assieme per una roba tutto sommato così piccola, non ci sono
molte speranze.
E la sindaca Gamba che –casualmente…- ha scoperto il Parco del Brembo
che è esattamente fuori CASA SUA e non vede che nel PGT c'è
una vastissima area a verde nel centro del paese. In effetti oggi come
oggi i voti si uccellano maggiormente coi parchi che con qualcosa di
serio. In fondo con la cultura non si magna, col genius loci
nemmeno, ma col Parco del Brembo, si che si magna e per di più con poca
spesa. Incarichi progetti piste ciclopedonali stile A4, orti: sotto
ragazzi che finalmente si magna. Legittimamente neh.
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