SE GLI UFFICI COMUNALI SCRIVESSERO LE STESSE COSE IN DELIBERA E NELLA SUCCESSIVA DETERMINAZIONE?
Il 30 aprile compare sul sito del Comune un «avviso di manifestazione
interesse per l'affidamento, mediante procedura negoziata ai sensi
dell'art. 36, comma 2, lett. b), d. lgs. 50/2016 della concessione di
gestione del centro sportivo comunale “centro vivere insieme n. 2”
(periodo 1 luglio 2019/31 gennaio 2020, con possibilità di rinnovo
espresso di ulteriori mesi cinque.
Oggi 03 maggio compare sull'Albo pretorio comunale la determinazione n.
189 del 30-04-2019 a cura: responsabile settore servizi alla persona
p.i. sport cultura che ha per oggetto: approvazione avviso di
manifestazione d'interesse per l'affidamento, mediante procedura
negoziata ai sensi dell'art. 36 , comma 2, lett.b), d.lgs. 50/ 2016
della concessione di gestione del centro.
I due documenti li potete leggere in originale alle pubblicazioni n.477 (quello del 30 aprile) e 482 sull'albo pretorio.
Nell'avviso del 30 aprile la parte economica è così manifestata:”
Valore stimato della concessione. Il valore stimato della concessione
determinato ai sensi del Part. 167 D. Lgs. 50/2016 è pari ad €
123.500,00 al netto dell'lVA per il periodo 01.07.2019 - 31.01.2020,
elevabili a € 173.800,00 al netto dell'IVA comprensivo del valore
dell'eventuale rinnovo, espresso per ulteriori 5 mesi rispetto alla
durata naturale.
Viene inoltre precisato che “Le spese delle utenze relative a luce,
acqua e gas rimarranno a carico del Comune per l'intera durata della
concessione”.
Nella Determinazione pubblicata il 03 maggio la parte economica è così manifestata: “dato atto che:
-i criteri e le modalità per presentare la manifestazione di interesse
sono indicati nell'Avviso allegato alla presente determinazione:
-l'importo complessivo presunto del canone che l'affidatario dovrà
corrispondere all'Ammi- nistrazione comunale per la durata naturale
dell'affidamen to (escluso il rinnovo espresso per ulteriori 5 mesi)
posto a base della procedura è fissato in 3.500,00 euro mensili oltre
IVA di legge se dovuta, comprensivo del rimborso spese al Comune delle
spese delle utenze (acqua, luce e gas);
-Il valore della concessione di servizi in oggetto è stimato in €
123.500.00 oltre IVA per la durata naturale dell'affidamen- to,
elevatali ad € 173.800.00 oltre IVA in caso di rinnovo espresso per
ulteriori mesi cinque;
con determinazione a contrarre, da adottare in data successiva
alla scadenza del termine per la presentazione delle manifestazioni di
interesse, si provvederà all'approvazione della documentazione della
procedura negoziata, ivi incluso l'elenco degli operatori da invitare e
alle necessarie imputazioni contabili “ (…).
Non siamo professori di italiano latino e greco ma forse uno scritto in
forma e chiarezza migliori non guasterebbe dal momento che siccome non
stanno trattando lo scambio di un paio di boröle (alias: caldarroste in
bergamasco) una precisione precisissima tra la determina e l'avviso
pubblico è UN OBBLIGO di legge almeno finchè vige la Costituzione.
Dai due documenti infatti non si comprende su chi prende in
gestione dovrà pagare 123.500 in sette mesi e il Comune pagherà acqua
luce e gas oppure se pagherà 3.500 euro al mese oltre alle bollette
enel acqua luce gas.
Della gente seria ed affidabile quando tratta le palanche (che
giustamente uno che prende in gestione deve versare) , DOVEVA mettere
in ordine:
- affitto mensile 3.500 euro per sette mesi di durata (si paga anticipato o alla fine mese?).
- precisare come nel corrispondente periodo
gennaio 2018-gennaio 2019 erano stati consumati tanti kw e tanti mc
pubblicando assieme alle relative bollette. Non è corretto che sia il
padrone di casa a scegliere i fornitori dal momento che chi subentra
potrebbe disporre di fornitori più economici. Anche perché a fronte di
100mila euro di bollette, qualche margine di trattativa c'é.
Detto questo l'iniziativa del Comune segnala che sostanzialmente il GS
Marigolda s'è rifiutato di proseguire nella gestione del CVI2 e questo
segna una rottura definitiva, peraltro prevedibilissima, tra la giunta
Gamba ed una delle storiche associazioni di volontariato locale.
Non ci voleva un'intelligenza superiore per non comprendere come delle
squadre sportive inquadrate in associazioni provinciali e nazionali non
hanno i tempi di un comune amministrato boh? in quanto oltre ad avere
la responsabilità VERSO i propri associati hanno responsabilità (anche
economiche) verso le organizzazioni superiori cui sono iscritte.
Immaginate in che casino saranno finite le famiglie che
hanno dei figli iscritti davanti alla totale incertezza: ovvio che
abbiano chiesto ed ottenuto che le squadre si rivolgessero
altrove come ospitalità finchè la giunta Gamba si sarà chiarita
le idee. Il bello è che è parecchie famiglie in assemblea avevano
sottolineato questo problema.
Idea (della maggioranza Vivere Curno) che poi è semplice: usare il CVI2
per fare soldi scroccandoli a qualche privato seguendo la logica che
sentiamo da molti anni sostenuta dai bottegai e baristi indigeni
che i CVI “fanno i soldi”. Traduzione: i CVI fanno i soldi, li
intascano i gruppi sportivi e rubano clientela a noi”.
Non per nulla il bar del CVI1 è stato prima mutilato e poi è rimasto
chiuso per qualche anno e non pare che tiri buona aria da quelle parti.
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IL SALVINI DI TERRA E DI MARE
Forse a mancare sono state solo le pacche sulle spalle con l’amico
Viktor Orbán, per il resto il film della propaganda sovranista visto
ieri a Budapest contiene tutto il repertorio di retorica, frasi fatte e
promesse che ci si può attendere da due leader in campagna elettorale.
Matteo Salvini che appena sceso dall’aereo sale sorridendo su un
elicottero e si dirige verso il confine tra Ungheria e Serbia, proprio
dove il premier magiaro quattro anni fa, quando la guerra civile
siriana provocò la fuga di centinaia di migliaia di profughi, fece
costruire la prima barriera – lunga 175 chilometri e alta quattro metri
– che ancora oggi l’Europa vive come una vergogna ma che Orbán
considera come il muro che ha fermato «l’invasione» di migranti. E poi,
sempre a favore di telecamere e obiettivi dei fotografi, ecco Salvini
che con Orbán accanto scruta il confine con un binocolo. «Mi
complimento per come in poco tempo, in modo rapido e incisivo,
l’Ungheria abbia presidiato 600 chilometri di confini. L’Italia ha una
posizione identica», commenta soddisfatto il ministro alla fine del
sopralluogo.
Più che una visita, quella di Salvini in Ungheria è una scommessa su un
futuro che è ormai dietro l’angolo. L’incontro tra due leader che in
patria hanno il vento nelle vele ma in Europa sono messi all’angolo.
Non è infatti degli avversari interni che i due devono preoccuparsi. I
sondaggi danno il Carroccio sempre in crescita mentre non più tardi di
una settimana fa – stando a quanto reso noto dal Fidesz, il partito di
Orbán – un milione di ungheresi avrebbe aderito al programma
anti-migranti del premier magiaro ideatore delle democrazia illiberale.
L’incognita vera per entrambi riguarda cosa accadrà il 26 maggio,
quando si voterà per rinnovare l’europarlamento. E soprattutto che
ruolo avrà il Ppe nel tentativo di costruire «un’Europa più a destra»
di quella di oggi. «Confidiamo che la nuova Europa dal 27 maggio
proteggerà le sue frontiere esterne, perché il problema non è
redistribuire i migranti ma evitare che ne arrivino», spiega il
ministro leghista.
Orbán approva, ma sebbene il Fidesz a Bruxelles sia sospeso da marzo, a
lasciare il Ppe, come vorrebbe Salvini, non ci pensa neppure. Semmai se
ne riparla dopo il voto, spiega il premier ungherese, i cui programmi
prevedono al massimo un’alleanza con il gruppo che il leghista sta
mettendo su insieme ad alcune altre forze nazionaliste europee. Per
quanto riguarda il Ppe, la speranza di Orbán è di riuscire a
condizionarne la politica: «Deve guardare a destra, ad esempio al
partito del signor Salvini», afferma. « Dobbiamo cercare i nostri
alleati tra chi è contro l’immigrazione, ma ora il Ppe è diviso e noi
siamo in minoranza».
E’ un po’ come rivedere a Budapest le scene viste a Milano il 28 agosto
scorso, quando fu Orbán a venire in Italia per incontrare Salvini e se
ripartì senza aver concesso praticamente niente al leader del
Carroccio. Insomma, colpire insieme va bene, purché si continui a
marciare separati. Nel frattempo si va avanti con proposte già sentite
e per ora archiviate, come quella di aprire fuori dai confini
dell’Unione europea centri di identificazione dei migranti o la
minaccia di rivedere gli accordi commerciali con i paesi extraeuropei
che non agevolano il rimpatrio dei loro cittadini.
A sottolineare l’isolamento dei due leader nazionalisti ci sono i
commenti all’incontro che arrivano dall’Europa. Annegret
Kramp-Karrenbaur, leader della tedesca Cdu non usa giri di parole per
avvertire Orbán che se dovesse entrare nell’alleanza creata da Salvini
per lui «non sarà più possibile tornare nel Ppe». Insolitamente duro
anche Jean Claude Juncker: «Gli entusiasti del nazionalismo stupido
dovranno pagare un prezzo», dice il presidente della Commissione
europea mentre Manfred Weber, candidato per i popolari a sostituire
proprio Juncker alla guida della Commissione, smorza le speranza di
Orbán di riuscire a condizionare le politiche del Ppe: «Orbán non ha
più impatto sulle politiche del Ppe».
L’incontro di Budapest è anche l’occasione per un nuovo scontro
all’interno della maggioranza gialloverde. Ad attaccare è direttamente
Luigi Di Maio: «Non ha senso – dice il capo politico dei 5 Stelle – che
viene qui in Italia come fa la Lega a dire combattiamo l’austerity e
poi ti allei con forze come quella di Orbán che quando facevamo la
guerra all’austerità chiamavano Juncker per chiedere più austerità per
l’Italia»
Carlo Lania /ILMANIFESTO
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