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Di cosa parliamo in questa pagina.

SE GLI UFFICI COMUNALI SCRIVESSERO LE STESSE COSE IN DELIBERA E NELLA SUCCESSIVA DETERMINAZIONE?
Il 30 aprile compare sul sito del Comune un «avviso di manifestazione interesse per l'affidamento, mediante procedura negoziata ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. b), d. lgs. 50/2016 della concessione di gestione del centro sportivo comunale “centro vivere insieme n. 2” (periodo 1 luglio 2019/31 gennaio 2020, con possibilità di rinnovo espresso di ulteriori mesi cinque.
Oggi 03 maggio compare sull'Albo pretorio comunale la determinazione n. 189 del 30-04-2019 a cura: responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura che ha per oggetto: approvazione avviso di manifestazione d'interesse per l'affidamento, mediante procedura negoziata ai sensi dell'art. 36 , comma 2, lett.b), d.lgs. 50/ 2016 della concessione di gestione del centro.
I due documenti li potete leggere in originale alle pubblicazioni n.477 (quello del 30 aprile) e 482 sull'albo pretorio. (...)

IL SALVINI DI TERRA E DI MARE
Forse a mancare sono state solo le pacche sulle spalle con l’amico Viktor Orbán, per il resto il film della propaganda sovranista visto ieri a Budapest contiene tutto il repertorio di retorica, frasi fatte e promesse che ci si può attendere da due leader in campagna elettorale. Matteo Salvini che appena sceso dall’aereo sale sorridendo su un elicottero e si dirige verso il confine tra Ungheria e Serbia, proprio dove il premier magiaro quattro anni fa, quando la guerra civile siriana provocò la fuga di centinaia di migliaia di profughi, fece costruire la prima barriera – lunga 175 chilometri e alta quattro metri – che ancora oggi l’Europa vive come una vergogna ma che Orbán considera come il muro che ha fermato «l’invasione» di migranti. E poi, sempre a favore di telecamere e obiettivi dei fotografi, ecco Salvini che con Orbán accanto scruta il confine con un binocolo. «Mi complimento per come in poco tempo, in modo rapido e incisivo, l’Ungheria abbia presidiato 600 chilometri di confini. L’Italia ha una posizione identica», commenta soddisfatto il ministro alla fine del sopralluogo.(...)



































































SE GLI UFFICI COMUNALI SCRIVESSERO LE STESSE COSE IN DELIBERA E NELLA SUCCESSIVA DETERMINAZIONE?


Il 30 aprile compare sul sito del Comune un «avviso di manifestazione interesse per l'affidamento, mediante procedura negoziata ai sensi dell'art. 36, comma 2, lett. b), d. lgs. 50/2016 della concessione di gestione del centro sportivo comunale “centro vivere insieme n. 2” (periodo 1 luglio 2019/31 gennaio 2020, con possibilità di rinnovo espresso di ulteriori mesi cinque.
Oggi 03 maggio compare sull'Albo pretorio comunale la determinazione n. 189 del 30-04-2019 a cura: responsabile settore servizi alla persona p.i. sport cultura che ha per oggetto: approvazione avviso di manifestazione d'interesse per l'affidamento, mediante procedura negoziata ai sensi dell'art. 36 , comma 2, lett.b), d.lgs. 50/ 2016 della concessione di gestione del centro.

I due documenti li potete leggere in originale alle pubblicazioni n.477 (quello del 30 aprile) e 482 sull'albo pretorio.

Nell'avviso del 30 aprile la parte economica è così manifestata:” Valore stimato della concessione. Il valore stimato della concessione determinato ai sensi del Part. 167 D. Lgs. 50/2016 è pari ad € 123.500,00 al netto dell'lVA per il periodo 01.07.2019 - 31.01.2020, elevabili a € 173.800,00 al netto dell'IVA comprensivo del valore dell'eventuale rinnovo, espresso per ulteriori 5 mesi rispetto alla durata naturale.
Viene inoltre precisato che “Le spese delle utenze relative a luce, acqua e gas rimarranno a carico del Comune per l'intera durata della concessione”.
Nella Determinazione pubblicata il 03 maggio la parte economica è così manifestata: “dato atto che:
-i criteri e le modalità per presentare la manifestazione di interesse sono indicati nell'Avviso allegato alla presente determinazione:
-l'importo complessivo presunto del canone che l'affidatario dovrà corrispondere all'Ammi- nistrazione comunale per la durata naturale dell'affidamen to (escluso il rinnovo espresso per ulteriori 5 mesi) posto a base della procedura è fissato in 3.500,00 euro mensili oltre IVA di legge se dovuta, comprensivo del rimborso spese al Comune delle spese delle utenze (acqua, luce e gas);
-Il valore della concessione di servizi in oggetto è stimato in € 123.500.00 oltre IVA per la durata naturale dell'affidamen- to, elevatali ad € 173.800.00 oltre IVA in caso di rinnovo espresso per ulteriori mesi cinque;
 con determinazione a contrarre, da adottare in data successiva alla scadenza del termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse, si provvederà all'approvazione della documentazione della procedura negoziata, ivi incluso l'elenco degli operatori da invitare e alle necessarie imputazioni contabili “ (…).

Non siamo professori di italiano latino e greco ma forse uno scritto in forma e chiarezza migliori non guasterebbe dal momento che siccome non stanno trattando lo scambio di un paio di boröle (alias: caldarroste in bergamasco) una precisione precisissima tra la determina e l'avviso pubblico è UN OBBLIGO di legge almeno finchè vige la Costituzione.
Dai due documenti  infatti non si comprende su chi prende in gestione dovrà pagare 123.500 in sette mesi e il Comune pagherà acqua luce e gas oppure se pagherà 3.500 euro al mese oltre alle bollette enel acqua luce gas.

Della gente seria ed affidabile quando tratta le palanche (che giustamente uno che prende in gestione deve versare) , DOVEVA mettere in ordine:
-    affitto mensile 3.500 euro per sette mesi di durata (si paga anticipato o alla fine mese?).
-    precisare come nel corrispondente periodo  gennaio 2018-gennaio 2019 erano stati consumati tanti kw e tanti mc pubblicando assieme alle relative bollette. Non è corretto che sia il padrone di casa a scegliere i fornitori dal momento che chi subentra potrebbe disporre di fornitori più economici. Anche perché a fronte di 100mila euro di bollette, qualche margine di trattativa c'é.

Detto questo l'iniziativa del Comune segnala che sostanzialmente il GS Marigolda s'è rifiutato di proseguire nella gestione del CVI2 e questo segna una rottura definitiva, peraltro prevedibilissima, tra la giunta Gamba ed una delle storiche associazioni di volontariato locale.

Non ci voleva un'intelligenza superiore per non comprendere come delle squadre sportive inquadrate in associazioni provinciali e nazionali non hanno i tempi di un comune amministrato boh? in quanto oltre ad avere la responsabilità VERSO i propri associati hanno responsabilità (anche economiche) verso le organizzazioni superiori cui sono iscritte.
Immaginate in che casino  saranno finite  le famiglie che hanno dei figli iscritti davanti alla totale incertezza: ovvio che abbiano chiesto ed ottenuto che le squadre si rivolgessero altrove  come ospitalità finchè la giunta Gamba si sarà chiarita le idee. Il bello è che è parecchie famiglie in assemblea avevano sottolineato questo problema.
Idea (della maggioranza Vivere Curno) che poi è semplice: usare il CVI2 per fare soldi scroccandoli a qualche privato seguendo la logica che sentiamo da molti anni sostenuta dai bottegai e baristi indigeni che  i CVI “fanno i soldi”. Traduzione: i CVI fanno i soldi, li intascano i gruppi sportivi e rubano clientela a noi”.
Non per nulla il bar del CVI1 è stato prima mutilato e poi è rimasto chiuso per qualche anno e non pare che tiri buona aria da quelle parti.
IL SALVINI DI TERRA E DI MARE


Forse a mancare sono state solo le pacche sulle spalle con l’amico Viktor Orbán, per il resto il film della propaganda sovranista visto ieri a Budapest contiene tutto il repertorio di retorica, frasi fatte e promesse che ci si può attendere da due leader in campagna elettorale. Matteo Salvini che appena sceso dall’aereo sale sorridendo su un elicottero e si dirige verso il confine tra Ungheria e Serbia, proprio dove il premier magiaro quattro anni fa, quando la guerra civile siriana provocò la fuga di centinaia di migliaia di profughi, fece costruire la prima barriera – lunga 175 chilometri e alta quattro metri – che ancora oggi l’Europa vive come una vergogna ma che Orbán considera come il muro che ha fermato «l’invasione» di migranti. E poi, sempre a favore di telecamere e obiettivi dei fotografi, ecco Salvini che con Orbán accanto scruta il confine con un binocolo. «Mi complimento per come in poco tempo, in modo rapido e incisivo, l’Ungheria abbia presidiato 600 chilometri di confini. L’Italia ha una posizione identica», commenta soddisfatto il ministro alla fine del sopralluogo.
Più che una visita, quella di Salvini in Ungheria è una scommessa su un futuro che è ormai dietro l’angolo. L’incontro tra due leader che in patria hanno il vento nelle vele ma in Europa sono messi all’angolo. Non è infatti degli avversari interni che i due devono preoccuparsi. I sondaggi danno il Carroccio sempre in crescita mentre non più tardi di una settimana fa – stando a quanto reso noto dal Fidesz, il partito di Orbán – un milione di ungheresi avrebbe aderito al programma anti-migranti del premier magiaro ideatore delle democrazia illiberale.
L’incognita vera per entrambi riguarda cosa accadrà il 26 maggio, quando si voterà per rinnovare l’europarlamento. E soprattutto che ruolo avrà il Ppe nel tentativo di costruire «un’Europa più a destra» di quella di oggi. «Confidiamo che la nuova Europa dal 27 maggio proteggerà le sue frontiere esterne, perché il problema non è redistribuire i migranti ma evitare che ne arrivino», spiega il ministro leghista.
Orbán approva, ma sebbene il Fidesz a Bruxelles sia sospeso da marzo, a lasciare il Ppe, come vorrebbe Salvini, non ci pensa neppure. Semmai se ne riparla dopo il voto, spiega il premier ungherese, i cui programmi prevedono al massimo un’alleanza con il gruppo che il leghista sta mettendo su insieme ad alcune altre forze nazionaliste europee. Per quanto riguarda il Ppe, la speranza di Orbán è di riuscire a condizionarne la politica: «Deve guardare a destra, ad esempio al partito del signor Salvini», afferma. « Dobbiamo cercare i nostri alleati tra chi è contro l’immigrazione, ma ora il Ppe è diviso e noi siamo in minoranza».
E’ un po’ come rivedere a Budapest le scene viste a Milano il 28 agosto scorso, quando fu Orbán a venire in Italia per incontrare Salvini e se ripartì senza aver concesso praticamente niente al leader del Carroccio. Insomma, colpire insieme va bene, purché si continui a marciare separati. Nel frattempo si va avanti con proposte già sentite e per ora archiviate, come quella di aprire fuori dai confini dell’Unione europea centri di identificazione dei migranti o la minaccia di rivedere gli accordi commerciali con i paesi extraeuropei che non agevolano il rimpatrio dei loro cittadini.
A sottolineare l’isolamento dei due leader nazionalisti ci sono i commenti all’incontro che arrivano dall’Europa. Annegret Kramp-Karrenbaur, leader della tedesca Cdu non usa giri di parole per avvertire Orbán che se dovesse entrare nell’alleanza creata da Salvini per lui «non sarà più possibile tornare nel Ppe». Insolitamente duro anche Jean Claude Juncker: «Gli entusiasti del nazionalismo stupido dovranno pagare un prezzo», dice il presidente della Commissione europea mentre Manfred Weber, candidato per i popolari a sostituire proprio Juncker alla guida della Commissione, smorza le speranza di Orbán di riuscire a condizionare le politiche del Ppe: «Orbán non ha più impatto sulle politiche del Ppe».
L’incontro di Budapest è anche l’occasione per un nuovo scontro all’interno della maggioranza gialloverde. Ad attaccare è direttamente Luigi Di Maio: «Non ha senso – dice il capo politico dei 5 Stelle – che viene qui in Italia come fa la Lega a dire combattiamo l’austerity e poi ti allei con forze come quella di Orbán che quando facevamo la guerra all’austerità chiamavano Juncker per chiedere più austerità per l’Italia»

Carlo Lania /ILMANIFESTO